2021 février

“Deep State” et “Deep Church” : il s’agit de deux expressions-clés de notre ère. Il faut bien les connaître, surtout de la part de nous les catholiques qui avons tendance, toujours hérétique, à en être dispensés, avec la très radicale et complexe idée spiritualiste de “connaissance”, selon laquelle ils suffiraient celles de Dieu et de la Foi dans Son Église. “État profond” et “Église profonde” se disputent en effet depuis toujours le pouvoir entre monde factuel et celui spirituel : cette lutte, actuellement apparemment gagnante dan l’étatisme, c’est-à-dire appartenant à l’État gnostique et mondialiste dit “démocratique”.

La lutte pour le pouvoir sur le monde dépend des visions dominant qu’on a : celle gnostique (l’actuellement mondialiste) e celle catholique (l’éternelle pétrinienne) aujourd’hui perdant. Il existe un État et une correspondante Église, même catholique, dits profonds (deep) avec leur apparats qui depuis des siècles (!) se sont presque structurellement constitués et se diffusent […]

“Deep State” e “Deep Church”: sono due espressioni-chiave della nostra era. Bisogna conoscerle bene, soprattutto da parte di noi detti cattolici che abbiamo tendenza, sempre eretica, a esserne esonerati, con la molta radicale e complessa idea spiritualista di “conoscenza”, secondo cui basterebbero quella di Dio e della Fede nella Chiesa. “Stato profondo” e “Chiesa profonda” si contendono infatti da sempre il potere tra mondo fattuale e quello spirituale: questa lotta, ora apparentemente vincitrice nello statalismo, è cioè anche dello Stato gnostico e mondialista detto “democratico”.

La lotta per il potere sul mondo dipende sempre dalle visioni dominanti che si hanno: quella gnostica (l’attualmente mondialista) e quella cattolica (la perennemente petrina) oggi perdente. Esiste uno Stato e una corrispettiva Chiesa, anche cattolica, detti profondi (deep) con i loro apparati che da secoli (!) si sono quasi strutturalmente costituiti e si diffondono […]

Il discorso diventato testamento di don Pigi Bernareggi, appena prima della sua gloriosa morte in Dio, permette di ripercorrere almeno le tracce più che sessantenni ed essenziali di storia spirituale: quella anche di don Giussani e del suo Movimento Comunione e Liberazione. Tutto muore qui su Terra per ricordarci l’eterno permanere ecclesiale della Risurrezione.

Segno di una vita autentica è il suo possibile fallimento nell’apparenza. La trascendenza è giunta a offrirne pure due opposti della stessa CL: il primo dei giussaniani fedeli nel ’68, che avevano ragione nella cattolicità, e il secondo in cui gli stessi ma infedeli, hanno torto nell’eresia. Ho potuto leggere l’ultimo discorso pubblico di Pigi […]