«Il mondo odia Cristo» ha detto il vescovo di Ferrara, Luigi Negri, discepolo dagli anni ’60 del beatificando Luigi Giussani.

Fin dall’inizio, ho inserito nel mio Blog il logo internazionale dei Cristiani perseguitati: quello dei santi nazzareni che gli islamisti imprimono sulle case dei cristiani in Irak e in Siria per metterne in fuga i proprietari, dopo averli terrorizzati, e sequestrarle.
Proprio come facevano i nazisti agli ebrei con la stella di Davide. Tra gli anni ‘30-’40 ed ora, l’odio per i judeo-cristiani non si è mai spento: a partire dalla stella fino alla N in arabo si è inserito l’odio irriducibile occidentale del laicismo europeo modernista, presentato come soft e civile!
«Lo scontro con Cristo – ha aggiunto il vescovo Negri – è la terribile realtà di ieri e di oggi che vuole distruggere la dottrina cristiana». Ora anche l’ideologia del gender, per esempio, divenuta legge in Francia, impedisce la libertà di espressione. La libera opinione, fondamento dello stato di diritto da millenni, è così vietata: si è giunti al delitto barbarico di opinione!
Così i militanti LGBT (Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender) già attaccano violentemente (come le famigerate camicie brune in Germania) le pacifiche Sentinelle in piedi che manifestano immobili e armate di un libro che leggono in silenzio, distanziati fra loro.
Sappiamo come sono finite queste intolleranze violente di odio che hanno solo preceduto i forni crematori dei campi di sterminio. Oppure gli attuali assassinii di massa degli islamisti nei confronti degli inermi cristiani medio-orientali costretti alla fuga dalle loro case per solo cercare di sopravvivere, in fragili tende sprovviste di tutto nei campi di rifugiati. Il tutto, dopo che erano tranquilli e tolleranti abitanti in quelle terre da più di 2.000 anni e almeno 600 anni prima degli stessi islamisti (ora anche tagliagole e schiavisti, sempre per semplici ragioni religiose).

Di fronte al clima in Europa di quasi indifferenza, se non di attiva complicità, ho inserito il logo dei Cristiani perseguitati. E, con mia moglie, sono tra le pochissime, purtroppo, decine di Sentinelle in piedi attive in Belgio, che già nell’inverno 2013-2014 hanno cominciato a manifestare – sempre in silenzio e con un libro – davanti al Parlamento o a quello dell’Unione Europea a Bruxelles. Fra l’altro ma non a caso, manifestavamo contro la legge scellerata e vergognosa (poi approvata) dell’eutanasia assassina di bambini.
Mai la scemenza irresponsabile e la perversione umana era giunta a livelli di arroganza omicida nell’Europa moderna. Il tutto per depenalizzare veri e propri crimini, naturalmente sempre ingiustificabili, contro minori innocenti e indifesi!
 Il metodo della testimonianza scelto è sempre quello dell’immobilità, del silenzio e della meditazione attiva (la lettura muta del libro). Evidentemente contro anche la violenza devastante dei cortei, il loro assordante clamore e l’intolleranza spessissimo acefala delle loro parole d’ordine.
Perfino la RTBF, la radio televisione belga francofona, molto laicista e completamente di sinistra, è venuta ad intervistarci sebbene fossimo in sei !

Eppure, i militanti LGBT hanno osato «giustificare» i loro criminali attacchi armati, anche di bastoni (con feriti), accusando di violenza, sì sì di violenza, le nostre sempre pacifiche e miti manifestazioni mute.
Non solo molti cristiani partecipano a queste testimonianze pubbliche esplicitamente non violente che hanno riempito le piazze di Francia e d’Italia nel 2013-2014. Anche parecchi laici non credenti sono diventati militanti silenziosi. Essi difendono i valori di civiltà contro il totalitarismo aggressivo dei nuovi barbari LGBT, fanatici laicisticamente (non laicamente), anche violenti, della dissidenza al loro dispotismo politico e culturale.
Anche l’arcivercovo di Milano, Angelo Scola, e il vescovo di Lione si sono espressi a favore, per esempio, della Manif pour tous francese indicandola come testimonianza da appoggiare e seguire attivamente. E il Papa Francesco ha pure ricevuto in Vaticano la resposabile francese di queste manifestazioni.
Ecco perché il vescovo Negri, con le sue dichiarazioni, ha l’aria, molto apparentemente, di esagerare.

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