L’hegelismo filosofico dello “Stato Assoluto” sembra ora aver compiuto tutto il processo suo storico “umanista” e ben rinascimentale: quello della secolarizzazione anti-cristiana
Si può dire che tutte le basi “teologiche” dell’ideologia modernista siano state già poste e riassunte, negli ultimi 70 anni, dalla stessa Chiesa cattolica. E questo, dopo l’azione dell’esercito vittoriosamente bellicoso della filosofia detta moderna. Dovremo ora resistere ancora, di fronte a ben altre e future falsificazioni: allo scopo di cercare di evitar d’inghiottire ancora veleni contro non solo la Fede, ma anche riguardo a ben altre e letali pozioni immonde, pure per la Ragione stessa. Molto più gravi cioè di quelle che già abbiamo vomitate, poste pure dalla fedifraga Chiesa ufficiale, soprattutto con l’attuale ultima assise conciliare.
Ormai tutte le pietre angolari e “portanti” sono state piazzate strategicamente a sostegno dell’eresia massonica e secolarizzante, intenzionalmente distruttiva del Cattolicesimo: unico rimasto resistente con la sua Salvezza eterna, alla mostruosa ideologia del mondo. Quella letale anti-evangelica non solo ovviamente futura, ma che comincia e ricomncia sempre, qui e ora. Il Pontificato attuale di Papa Francesco e di tutto il suo clero pleonasticamente gonfiato, è giunto – con tecnica efficientista – invece che essere impinguato con un numero abnorme di cardinali (scelti tutti progressisti e modernisti), perfino destinati ad essere “assicurativi” di un futuro ecclesiale di agiata continuità eterodossa. E inversamente proporzionata, almeno per ora quantitativamente, rispetto ai miseri e residui fedeli, identificabili alla frequenza della Santa Messa – sebbene anche novus ordo di Papa san Paolo VI – ridotta ad appena il 2-3%.
Per non parlare della frequenza ai sette Sacramenti… Si tratta ormai di una Chiesa solo geograficamente romana (si potrebbe dire), che ha fatto proprie, per l’essenziale, quasi tutte le scelte mondane della contemporaneità atea. E che ha ostracizzato – anch’essa – in particolare la Vera religione, quella cattolica di sempre, come ultima resistente alla mondanità della concezione “umanistico-rinascimentale” e subdolamente immanentista. Quella, per esempio, dall’assetto statalista su un mondo sempre più assurdo e disordinato, nell’immanenza politicista e strategicamente suicida.
I sei ultimi Pontefici dopo Pio XII, sono stati pure alquanto hégéliani. Anche la Dottrina scaturita della Rivelazione evangelica e il suo Catechismo semplice e riassuntivo, sono stati rimossi, nell’ultimo Pontificato, col beneplacido assurdo dei suoi movimenti laicali
Ci si potrebbe chiedere, come già fanno da sempre molti cattolici petrini, a cosa servano i movimenti laicali ecclesiali che si danno attivisticamente da fare (si fa per dire…), per anche conquistarsi le simpatie, già fin troppo aperte, di un clero sempre più burocratizzato e secolarizzante. Soprattutto con le istituzioni nemiche giurate del Cristo Re dell’Universo.
E che hanno ostracizzato, al meglio come eterni increduli, il Cattolicesimo al di fuori dell’unico universo riconosciuto legittimo. Quello cioè dello “Stato Assoluro” dell’immanentista Hegel, massimo teorico delle rivoluzionarie destre e sinistre: ali attuali esclusive della politica. Quelle soprattutto francesi e illuministe, ora anche mondialiste e totalitarie, anche se non più inutuilmente sanguinarie come alla loro origine. Notoriamente sempre acerrime nemiche della religiosità cattolica. Ma volutamente incompresa nella sua totalità – da copione originale – e seguita perfettamente. Però in modo provvisorio, come unica visione – la modernista – in quanto pretesa unica toccasana per l’umanità cosiddetta “democratica”, in tutto il mondo.
I sei Papi successivi alla morte di Pio XII, si sono tutti mostrati sottoposti, però in ben varia misura, all’idolo di questa concezione vagamente e sostanzialmente ateizzante. Fino al credo totalmente immanentista dell’attuale sangallista e politicista “liberatorio”, sud-americano Papa Francesco. Il Cattolicesimo Rivelato s’è visto così privato, sempre più, della sua Dottrina, del suo Catechismo soprattutto tridentino e della sua Liturgia identitaria di sempre: quest’ultima già da Papa san Paolo VI. In una ostinazione – tipica rivoluzionaria della montante “culture change” (cambiamento di cultura) – della nostra epoca ormai apparentemente dannata. Nel solito forsennato riformismo coatto e sempre rimasto immotivato. Solo i Cattolici petrini, ovviamente tradizionali sebbene sempre alla ricerca dell’approfondimento del Mistero cattolico, sanno con certezza che la Fede trionferà. Unita e sempre Maestra, tomisticamente nell’inseparabile e autonoma (mai indipendente!) Ragione. Essa rimarrà giunta, nella fedeltà della Fede e al di sopra di ogni ragionevolezza possibile, ai limiti della sua comprensione razionale, contrariamente a quanto stabilito da tutta la filosofia moderna. La quale ha sancito il divorzio della stessa Fede dalla Ragione, declassando asolutamente la prima e assolutizzando irrazionalmente la seconda. Con la Fede che sarà vincitrice, per Grazia divina, dell’eterne tenebre moderniste. I movimenti laicali, oggi tanto considerati dal clero essenzialmente indispensabili al consenso residuale (anti-canonicamente pure rispetto alla parata televisiva e palingenetica mondialista attuale, detta pure scientifica: in realtà solo scientista!). Per opera anche dei fanatici e relativamente innumerevoli, oltreché indebiti “obbedienti” soprattutto papalini, disgraziatamente “scismatici interni” alla Chiesa sempre apostolica e mistica. Essi sono di concezione relativamente moderna, rivoluzionaria e partigiana. Come i partiti politici immanentisti, totalmente senza volerlo sapere; e prigionieri dell’erroneo costruttivismo artificiale tipicamente modernista.
La Fede cattolica, nel nostro tempo massone, non può essere (abitualmente) acritica. Prima di scadere nella scemenza partigiana, ottusa e falsamente adorante la pur sacra Autorità papale, si deve salvare dal tonto (seppure rispettoso!) tradizionalismo unitario
La matrici dei movimenti ecclesiali detti cattolici – mai state istituzionalizzate, non a caso, anche se riconosciute dagli stessi Papi interni ai ranghi della Chiesa! – sono oggi pure strutturalmente, intrinsecamente e pricolosamente “anti-cattoliche”, a causa della loro stessa struttura “militante”: nella inevitabilmente rutilante scenografia oggi spettacolare e falsa ecclesialità. Ossia, nella televisiva apparenza mondialista dell’illusorio successo, sempre rivoluzionario nella sua essenza e nei suoi metodi (pure se apparentemente “moderati”)… Tanto graditi e richiesti dal clero quanto invece la vocazionalità, destinata all’opposta e all’umile laboriosità missionaria. Una matrice eretica, quindi, che aderisce acriticamente alla strategia totalitaria del mondo, ora ateo e tutto protestantizzante. Un solo piccolo esempio indicativo, qui di seguito, di appena una settimana fa.
Il primate attuale del Belgio, vescovo di Malines-Bruxelles Luc Terlinden, ha appena fatto una dichiarazione ai canali delle parecchie reti televisive multiligui belghe, a commento della recente visita papale. Egli aveva fatto sospendere (!) tutte le Messe domenicali (sempre di precetto!) in Vallonia e almeno in tutta la capitale, al fine di far riempire nel contempo gli spalti dello stadio calcistico, dove il Papa avrebbe (ed ha) celebrato la Messa. Lo stesso stadio, per molti ancora memoria ben riconosciuta, in quanto sulle stesse gradinate si era svolto il tragico dramma, trasmesso in diretta nella partita della Juve, con moltissimi morti calpestati e feriti gravi, anche e soprattutto italiani…). E dopo aver fatto anche più gravemente ridurre, opportunamente, a non meno della metà (!), gli allestimenti per i fedeli destinati a riempire gli stessi spalti disponibili (più di ottantamila!), nella previsione di non far notare in diretta televisiva, probabilmente… ben più della metà piuttosto vuoti. In realtà, lo sono stati comunque chiaramente, forse pure contati da tutti, anche alquanto sguarniti i rimanenti…
La dichiarazione del giovane primo vescovo nazionale – che posso assicurare, in quanto per anni mio parroco, anche piuttosto intelligente e colto – sottolineava (scrivo a memoria traducendo) che “vi era stato molto peccato” a causa del poco… spazio riservato per accogliere adeguatamente il Pontefice. Quindi, non in modo “sufficiente per… dimostrare tutto l’attaccamento dei Belgi al… Cattolicesimo”!
Evidente follia assurda, propria e tipica dei papalini modernisti? Certamente, ma non solo. Quello che è in atto è un totale obnubilamento totalmente acefalo, e spessisimo in cosiddetta “buona fede”. La detta Fede dei “papalini inutilmente psicologicamente coatti” è così ridiventata, nell’immaginario irrazionanle, quindi irreligiosamente fideistica – se mai lo fosse già stata – , in quanto non coscientemente critica e pure solo autocritica (tutto si sa o si viene a sapere, ai nostri giorni!). In proporzione alla cultura e ai talenti ricevuti, evidentemente.
Fino all’involontario e… tenero ridicolo. Quello cioè dell’inerme e affettiva demenza, perdipiù visibile e vista da tutti: che cioè la crisi della Chiesa cattolica – secondo i fedeli tifosi bergogliani, sempre aprioristicamente papisti – non solo non esiste, ma si sta vivendo un globale applauso (in verità, molto sterile e pure maligno) del mondo all’attuale Cattolicesimo, nella sua consueta politica politicista ora di Roma, sostenitrice strategica di una cattolicità sentimentaloide. Dopo quasi una dozzina d’anni di Pontificato scismatico interno, relativo alla nuova “religione sostanzialmente civile”, modernista e secolare: di concezione ben ranheriana e già considerata canonicamente molto eretica…
La fregola rivoluzionaria eterodossa ha conquistato, prima le masse di sinistra col fallito marxismo, e poi quelle di destra con lo stesso “pensiero immanente” ora già trans-umano. Ambedue le forze mondialiste si oppongono, però nella medesima e deroce dannazione
Caratteristica primaria – oltreché riferita al disprezzo per la Dottrina e la teologia – con tutte le loro forme di Catechismo anche divenute “non precettive” e sempre sofferenti di dogmatismo, è l’ossessione detta e ridetta fino alla nausea: “riformista”. Formula originale dei luterani.
Il tutto per riuscire a fare ammettere il termine identificativo dell’eresia protestante, definita e denominata proditoriamente “Riforma”. Parola quindi benefica, che doveva diventare tale anche per gli stessi Cattolici. I quali l’hanno infine anche accettata, mentre si tratta, notoriamente solo di “rivoluzione” scismatica e sempre violenta: fondata, come minimo, sui rapporti di potere della mostruosa “lotta di classe” o solamente politica, priva di principi morali ontologici, quindi politicista. Rivoluzione è la sola parola e sostanza sovversiva con cui si è attaccata, in sostanza e si continua a farlo, la religione, ormai solo cattolica intrinsecamente e vanamente anti-insurrezionale! Ovviamente, si capisce, le sette protestanti superano attualmente le centinaia sulla Terra…
Si deve criticare più che si possa – solo se però necessario! – la Chiesa, ma mai separarsene!
Il Cattolicesimo ora protestantizzante (nel senso interno, naturalmente) continua a dialettizzarsi sempre più – oltretutto anche inutilmente, da decenni sullo strano piano modernista detto “ecumenico” – con la mondanità e le sue leggi inevitabilmente falsificanti e tiranniche (cosiddette democratiche. In quanto il sempre Mistero dell’esistenza non sopporta, conseguenzialmente, che si faccia opposizione al necessario, naturale e sempre ovvio dogma cattolico. Quindi, per alternativa, si diventa necessariamente doppi, scontati e completi totalitari. Come sempre previsto dalle Sacre Scritture!
Che si cerchi, dunque, l’errore teoretico originario. L’hegelismo, per l’appunto, ha dato origine alle due ideologie attuali che dominano il mondo contemporaneo : donde il suo “successo detto universale” e ignotamente oltreché ignorantemente idolatrico. In effetti, i pensatori e i politici che sono scaturiti immediatamente dalla filosofia hegeliana erano tutti di destra e “idealisti”. Ma lo sono diventati prestissimo anche quelli clamorosamente di sinistra – per confessione pure spontanea, fino all’attuale non completamemente consapevole –, ancora destinati a diventare più popolari e predominanti nei movimenti più propriamente rivoluzionari. Come i comunisti espressamente marxisti (ancora attualissimi anche se trasformisti e trasformati, detti moderati come i social-democratici e tutti i loro accoliti materialisti). Tutti i sostenitori, per esempio, dei movimenti woke, arcobaleno e già totalmente trasformisti immanentisti nell’orribile trans-modernismo folle, sono fondamentalmente hegeliani, spesso senza neanche saperlo. Giocolieri viziosi del dialettismo degli immancabilmente opposti, propri delle cosiddetta dialettica hegeliana: cioè della tesi, antitesi e sintesi… Gli abbrutiti acritici e ignorantoni sono diventati legioni così e hanno caratterizzato (ancora in piena azione…) gli ultimi duecento anni. Anche adottati dai molti cattolici antichi e i pochi rimasti, traballanti attuali, cioè quelli inclini alla sempre “lotta di classe” ovviamente “dialettica”. Caratteristica essenziale della degradata politica divenuta politicista: sempre inefficace e deviante, a dispetto della sua propaganda invadente giorno e notte dappaertutto. Dunque destinata fatalmente alla guerra, sia politica che armata, fino all’agghiacciante nucleare. Oggi anche totale e tragicamente possibile, definitiva e… ultima. La simmetricità dei due pensieri filosofici, apparentemente opposti, generati dall’hegelismo è oggi ancora completamente dominante su tutto il Pianeta Terra. Essa è data dal semplice fatto che la prima – cioè quella cioè idealista, pragmaticamente di destra – ingenera sistematicamente l’altra, la marxisteggiante ideologica di sinistra. Oggi ancora molto più diffusa, anche all’interno dell’ideologia nella stessa destra, nei suoi principi resi e tenuti impliciti, non molto compresi e sempre operativi. Quella di destra, peraltro, è anche stata fondata cronologicamente precedente alla sinistra, di almeno circa un secolo (con tutti i suoi ideologi detti empiristi anglo-sassoni del seicento-settecento). A dimostrazione del fatto che i danni della destra disatrosa hanno indotto quelli ancora più gravi della sinistra. Così, fin quando l’umanità tutta intera non avrà capito e metabolizzato questa doppia e oggi unica e tragica idolatria storica, tutte le crisi politiche, economiche, scientifiche e normative saranno sempre di piena e tragica attualità. E invisibili, ma ben concrete. Comprese quelle attuali del trans-umanesimo arcobalenizzante. La Chiesa cattolica, nel suo Pontificato attuale, le sostiene tutte!
Anche i movimenti ecclesiali laicali sono diventati o rimasti eretici, nel modernismo dilagante, tutto “temporale”, della maggioranza nel clero. In una ignoranza eretica radicale in filosofia e soprattutto in Dottrina. E dediti allo psicologismo socialisteggiante personale
Le tendenze materialiste e marxiste sono oggi le più attempate e retrive: economiciste e fallite, anche per loro clamorose ammissioni pubbliche e mondiali. Ormai si dovrebbero fare i conti con l’hegelismo più avanzato, sempre detto “dialettico”: ma ne siamo ancora molto lontani! Ora, questo errore no solo della filosofia, ma soprattutto dello spirito religioso, è costituito anzitutto da tutto il diluvio psicologista, proveniente dalla psicanalisi. Fondamentalmente di origine ebraica e talmudiana mittleuropea. D’appartenenza paradossale freudiana, in quanto totalmente agnostica, quale era massimamente il più famoso favolista “psichedelicamente incantatore” viennese dei serpentelli residuali, che sono diventali gli uomini ignoranti di ritorno contemporanei. Di altri quasi tre secoli successivi alle filosofie positiviste e immanentiste, iniziate, se si vuole, con il Cartesio del “Cogito, ergo sum” (Penso, dunque sono). Vale a dire, “È il mio pensare personale e il suo prodotto che caratterizzano la realtà e non l’essere metafisico e oggettivo nella sua unica pretenziosa Verità eterna”. Quella, per intendersi, cristiana e solo cattolica! Oppure si tratta ancora del movimento comunista e anarco-socialisteggiante, ancora entrambi attualissimi, di appena due o tre secoli da quello inizialmente gnostico e sempre ateizzante, malgrado la sua “falsa coscienza” ancora cattolicheggiante nei primi fedeli romani e apostolici filosofeggianti anche massonicamente. Ossia, di quando tutto lo “spiritualismo materialistico”, appena cominciato, era giunto al livello di solo pensiero (ovviamente soggettivo) e non ancora oggi di massa. Come del resto è rilevabile in tutte le elezione politiciste, dette democratiche attuali, in cui la destra cerca di riconquistare (molto lentamente…) non la Verità tutta, ma almeno posizioni perdute, ma sempre sotto il dominio culturale di una sinistra le cui radici sembrano inestirpabili…
Il modernismo denunciato in modo supremo da Papa san Pio X, all’inizio dello scorso secolo dopo Papa Leone XIII (detto della Dottrina Sociale), con la psicanalisi soprattutto oggi di massa, si è ritornati apparentemente al singolo individuo dominato da ideologie dette “personaliste” o scaturite dalla “nouvelle théologie” (condannata da Pio XII con la sua enciclica Humani generis). Dai pensieri erronei , non ontologici ma psicologisti e cosiddetti sub-coscienti, che assolvono sistematicamente tutti e a priori da ogni anche possibile “peccato”, reso solo in ogni circostanza ormai immaginario… Naturalmente, anche il “peccato sociale” e politico è diventato alquanto ambiguo e relativista: con la relativa sparizione, ovviamente sempre silenziosa, della stessa Dottrina Sociale della Chiesa. Ora ritenuta inesistente. L’attuale Chiesa cattolica l’ha assurdamente, come al solito e di fatto anche ambiguamente abolita, oltreché senza dirlo ma senza anche giustificarne le motivazioni contingenti e strategiche. Dimenticandolo e facendolo dimenticare attivamente, con il beneplacido (a volte pure esplicito) dei cosiddetti movimenti laicali complici, accartocciati tutti in uno spiritualismo auto-ecclesiale, giunto agli estremi intellettuali e pseudo-religiosi solo dell’esegesia uto-celebrativa… Mai a partire dalla Dottrina: parola, fantasma piuttotto che primaria, riposta in cantina da molto tempo. Anche notevoli movimenti, come Comunione e Liberazione, che beneficia di una nomea religiosamente fondata grazie alla santità e al talento eccezionale del suo fondatore: massimo educatore mondiale del secolo scorso. Di cui tutto il Movimento ha tradito clamorosamente la sua base religiosa e comportamentale per ben due volte in una cinquantina di anni: nel ’68 e alla morte dello stesso don Giussani… Famoso per le celebri sue collere terrificanti, esternate moltissime volte contro le tendenze inevitabilmente eretiche dei suoi seguaci, tutti figli del mondo e succubi – in prevalenza o in totalità – dell’era tragicamente immanentista… Così, si ha oggi una Chiesa solo efficacemente eresiarca e anti-dogmatica, appiattita al moralismo mondialista detto umanistico senza trascendenza e senza evidentemente però dirne (anzi!) razionalmente le ragioni. Nella sua propria concezione ovviamente divenuta paradossalmente apparentemente “trascendente” solo per opportunismo rivoluzionario forsennatamente e acefalicamente “riformista coatto”. Se non per la coerenza (nascosta) con un oscuro progetto, conosciuto progressivamente con la superficialità dei Papi dopo gli anni ’50! E di tipo anche relativista come quella neo-modernista, in prospettiva ovviamente senza il Dio incarnato nella continuità. Come nell’attuale Sinodo antropocentrico, fintamente alla ricerca della sua stessa… sinodalità. In quanto già “intrinsecamente integrata nella cosiddetta natura umana” già acquisita (mai saputo il perché e il come, dalla Chiesa petrina che dovrebbe sempre insegnarla docentemente!) teologizzata dal prolifico e osannato gesuita tedesco eretico, Karl Rahner. Quindi soggettivamente e irresponsabilmente, con tutti i movimenti ecclesiali applaudenti l’altrettanto gesuita Papa attuale eterodosso.
Secondo quanto diceva il grande il dottor Pasteur: “Poca scienza porta all’ateismo, mentre tanta scienza, ad esempio teologica della storia, avvicina veramente a Dio”.
I popoli massificati attuali, a corto di cultura filosofica e soprattutto di Dottrina teologica (particolarmente di storia religiosa), sono diventati inevitabilmente ancora più proporzionalmente e barbaramente ignoranti, in sovrappiù colpevolmente. La sparizione della parola Dottrina spiega, da un lato, l’auto-referenzialità culturale e becera dei detti movimenti (anche di relativa ricchezza originariamente religiosa); e dall’altra, l’indifferentismo appena superficialmente nascosto per l’imbarazzo di una obbedienza eterodossa papale inconfessata. Come quella di molti vescovi e preti silenziosi e in totale sofferenza però silente. Nella condizione cosi di fatalmente imbarbarirsi nel loro oggettivo modernismo-ambiente, ossessivamente invadente e arrogante. Il Cristianesimo di Gesù è sempre stato manifestamente tutto pubblico… Quindi il problema oggi posto è tale, non perché si sappiano meno cose che nel passato, ma che la cultura “è tragicamente come l’analfabetismo: sempre di ritorno”. Tutto diventa così irrilevante rispetto all’apparente complessità del reale (resa tale dall’inutile intellettualismo immanentista) dipendente dal semplicismo negazionista delle ideologie giustificazioniste: messe e continuate a essere reiterate in circolazione.
La Chiesa cattolica, come l’aveva detto chiaramente Papa Pio X nella sua enciclica “Pascendi”, diventa (inevitabilmente) atea, di fatto, e “sintesi di tutte le eresie della sua storia”.
Per questo, essendo il problema essenzialmente di fondamentale conversione religiosa, preghiamo ancora di più.
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