Il mondo e la Chiesa cattolica nel 2022. Al primo millennio, la Chiesa di Roma ha conquistato l’Europa e, appena dopo, il cuore dell’Africa. Mentre, a partire dal Rinascimento, è stato il turno delle due Americhe. Nella nostra era contemporanea – soprattutto da Papa san Giovanni Paolo II – l’obiettivo è diventato inevitabilmente l’Asia, in cui la presenza cristiana è appena il 3-4%. Da qui l’accordo assurdo, anche segreto, di Papa Francesco con la Cina, economicamente liberale-illimitata e sfrenata, oltre che politicamente, sempre comunista totalitaria e alquanto bellicosa!

Sommario

Questo blog è ora diventato – dal punto di vista della lunghezza dei suoi post e per necessità provvisoria – come un libro centrato intorno alla Chiesa sempre attualizzata, a puntate e per capitoletti… Su non meno che la Salvezza eterna che, si sa, inizia qui sulla Terra, “in questa valle di lacrime”. Don Giussani, col suo Movimento “Comunione e Liberazione”, ha smentito clamorosamente il presunto mancato destino ora in auge su tutto il pianeta…
Se con l’Occidente e l’Africa, il Cristianesimo è rimasto integro nella sua dottrina, con le culture orientali e il modernismo, ha forse già perso d’anticipo la sua conclamata missione cattolica.
L’espediente dell’intermittenza nella pratica pontificale si situa nella necessità di non spaventare troppo i suoi fedeli cattolici, identificati nella loro Fede tradizionale. Nel realizzare cioè la missione sangallista di installare il modernismo nella Chiesa. E pure nelle possibilità realisticamente pedagogiche offerte dallo svolgersi degli avvenimenti ecclesiali e politici, nelle attualità del mondo. Prova questa ulteriore di aggravante colpevolezza nella sua impresa eretica.
Il modernismo sinistroide, destrorso e marxiano non ha finito di scatenarsi, politicisticamente contro la Chiesa della Tradizione. Esso si è auto-mutilato con l’immanentismo odiosamente partigiano e, soprattutto privo di Verità, applaude anche esplicitamente all’eresia gnostica.
La visione anticristiana coerente al mondo, dopo essere progressivamente penetrata nel Cattolicesimo, ha negato anche il bisogno di Dio, rinnegando l’esistenza pure della Verità nella Persona del Cristo. Rigettando così il Cristianesimo per prenderne scervellatamente il posto, come nell’episodio primo della Bibbia con Adamo ed Eva, sotto l’albero della Vanità.
Il citazionismo intensivo dei movimenti cattolici tipo CL, relativo al sano commemorare “post mortem”, è divenuto il metodo distorto con cui liberarsi di un testimonio “intollerabile” contrario alle  scelte eretiche. Rimaste in opposizione a quelle di un’ideologia o di un celebre defunto restati invece coerenti. Anche con l’omissione totale di una loro qualsiasi citazione.
Oltre ai libri sulla storia della Chiesa dell’arcivescovo Negri, un volumetto, edito alcuni anni fa, di un sacerdote e un grande avvocato tipicamente di CL, “giussaniani inossidabili”, aveva creato un caso clamoroso nel Movimento in pieno tradimento modernista e nell’area cattolica italiana. Quando per forzare la storia, non si evita la falsificazione dei termini e delle parole.
Dopo la morte del fondatore, capo assoluto carismatico e di lui sempre secondo nella sua gloriosa CL, si è assistito al silenzioso ostracismo di monsignor Luigi Negri dal suo Movimento di Comunione e Liberazione. Che, essendosi totalmente infilato nell’eresia modernista (anche dell’Azione Cattolica), non poteva più presentare pubblicamente il suo troppo domestico leader petrino. Questi doveva mandare una lettera di totale sostegno al divenuto nemico numero uno dell’eretico Vaticano, l’arcivescovo Viganò! Lettera naturalmente ignorata da CL (e non solo), mentre l’autore Negri non doveva riceverne (da vivo) gli osanna, alla maniera di “A patto che sia ben morto!”.
Il modernismo ha permesso il tradimento del Movimento di CL universale diventato pure planetario. Mentre almeno tre Papi cercavano di santificarsi parzialmente non solo personalmente. La gravità già estrema del modernismo (definito dai marxisti come semplice espressione sempre “storicista”), già inoculata nella Chiesa cattolica prima della fine degli anni ’50 del secolo scorso. Il suo sviluppo – la sua falsa santificazione! – nella storia degli ultimi sei decenni, ancora in atto…     
La questione del falso “eterno ritorno” che anche Nietzsche aveva ben visto nell’immagine del serpente arrotolato al collo del condor. Quindi con spostamento verticale in spirale. E come il fiume che è sempre diverso a causa della sua acqua, sempre mutevolmente in scorrimento nuovo…
L'”accordo di Metz”, tra Vaticano e Cremlino alla vigilia del Concilio, mostra la gravità e il grado di dominio modernista, cui era già giunto in meno di un quindicennio dopo la scomunica del comunismo di Pio XII. L’entusiasmo naif dell'”aggiornamento cattolico” era giunto al suo apice.
Gl’innumerevoli socio-psicologi, che pullulano efficacissimi e discreti nel nostro mondo detto moderno, spiegano ora anche il fenomeno chiamato dell'”infatuazione collettiva”. Per descrivere il successo del modernismo presso la quasi totalità di cattolici illustri che ci son cascati come pere…
La formazione (anti-immanentista) del fondatore di CL Luigi Giussani, nel suo rigore assoluto molto ambrosiano, malgrado la sua epoca modernista e protestantizzante, che l’aveva appena sfiorato
Il grado di espansione dell’eresia pan-universalista di Papa Francesco appare evidente nell’ultima comparsata ruffiana nell’emissione televisiva più popolare del presentatore Fazio, concepita come al solito, in modo modernista! Tutto era stato predisposto per accreditare ancor più la trasmissione anticattolica, come quasi tutte le altre: Papa Francesco vi si è totalmente espresso nel più completo repertorio del suo orribile immanentismo banalizzante ed eterodosso.
Può un Papa non saper rispondere a un interrogativo basilare sulla sofferenza e sulla morte dei… bambini, rispetto al Peccato originale? A chi chiederlo altrimenti? Poi, la pretesa di rispondere alla insistente e certificata domanda sul clima anche imponderabile dell’Universo infinito!
Perché non modificare una supposta Verità della Chiesa, eventualmente accusata nella sua conosciuta dottrina? A una sola condizione rigorosa, tuttavia: avendone messa prima in evidenza l’eventuale incongruenza con tutta la sua teologia dogmatica. E poi nella contrizione e nell’utilzzo del ricorso al Sacramento della Riconciliazione. Di solito, Il modernismo lo fa senza… parlarne!
Anche nel caso in cui il Papa e il suo clero si convertissero, non si avverte nemmeno un piccolo presagio di contrizione pubblica per il baratro diabolico in cui si son lasciati inghiottire. L’attuale tendenza, anche per i fuoriusciti giussaniani dopo la svolta, ha l’aria di voler rientrare in CL per stanchezza senile e per altri motivi di… opportunità, comunque pertinenti all’anti-cristocentrismo.
Il compito essenziale attribuito da Cristo alla Chiesa è stato quello di essere semplicemente il Suo Corpo Mistico, pure poco visibile ma sempre “pedagogico” (quello cioè del “Non possumus”): innanzitutto nella Sua Verità cristocentrica. Ogni distacco, preordinariamente “riformista” rispetto alla Sua unicità veritativa, è fatalmente anti-teleologico: non solo un comune peccato, esso è quasi sempre imperdonabile, perché coscientemente contro lo Spirito Santo. Mai aderirgli!
La meditata e criticamente doverosa non obbedienza al Papa, eretico reiteratamente, ma non solo! Sempre pregando intensamente per la sua conversione, la solidarietà del Corpo Mistico, contro l’ideologia del “male minore” gnostico e politicista nel mondo dei papalini incondizionali!
La metafora dell’obbedienza lenta e sempre incerta del mulo recalcitrante. La falsa prevalenza della comunità “cristiana” e non della Verità nella ricerca delle soluzioni nell’Apostasia. Il sempre infingimento del questionamento in luogo del giudizio netto, nella condanna dello statalismo…
Il “tutt’insieme”, quand’anche si trattasse di una comunità detta ecclesiale ma non petrina, non produce forzatamente l’esperienza ontologica e non riproduce l’applicazione della Verità evangelica. Analogamente, non si finge di interrogare il Papa – neanche retoricamente – sulla questione già chiara per cui si è istituita la festa del Cristo Re dell’Universo: lo “statalismo” costituisce forse il problema massimo consequenziale della Chiesa cattolica contemporanea.
Il progetto schiavista e sterminatore neo-malthusiano dell’oligarchia mondiale appoggiato di fatto da Papa Francesco (!), potrà forse ottenere la sottomissione globale delle masse (ottimisticamente però nella sua totalità) alla post-umanizzazione abbrutita e eretica dell’attuale Cattolicesimo…
Come può pensare la Chiesa cattolica di cristianizzare in questo terzo millennio l’Asia, quando non proclama ora che tutto il suo Corpo Mistico è quasi di nuovo sconosciuto essendo sommerso dalla spocchia della sua eresia modernista (già organizzata per durare a lungo). Con un clero zeppo di prelati già scelti in prevalenza silenziosi? Quand’anche i Paesi asiatici diventassero divinamente cattolici e leader economici del Pianeta, non lo sarebbero della millenaria civiltà del Cattolicesimo! Tutti i partiti politici del mondo, tutti, sono ignari e non hanno nemmeno l’idea-padre, di tutte le altre necessarie, per combattere la deriva del “Nuovo Ordine Mondiale”. Di cui pure non sanno nulla o pochissimo, sebbene siano da esso comandati a bacchetta, fino all’Anticristo!
La debolezza soggettiva della Chiesa cattolica modernista di fronte alla gigantesca Asia di millenaria civiltà gnostica, politeista, totalitaria comunista, d’ideologia ora anche genderista… Pure tutte sempre antropocentriche. La diserzione in massa dei preti negli ultimi sessant’anni di eresia e la masochistica politica missionaria anti-proselitista dell’attuale Pontificato, ignorante del suo Distributimo salvifico, anche contro l’ideologia identitaria cosiddetta “liberale illimitata”.
Il famoso trio anglofono dello sconosciuto Distributismo, che ha affrontato e risolto il problema cruciale della “lotta di classe”, prodotta dalla ottusa divisione tra il lavoro e il capitale! E quello della vocazionalità soggettiva e sociale nella creatività che permette la Libertà e la Responsabilità.
L'”inesistente” problema della NATO (se non strategico) a motivazione della guerra in Ucraina: “Non all’ordine del giorno” (cancelliere tedesco Scholz); “Solo previsto per un progetto futuro” (presidente USA Biden); “Detto escluso nei miei colloqui, con Putin” (presidente Macron)… Potrà sorprendere, ma le ragioni dell’invasione russa, fondamentalmente, è lo gnosticismo ostile dell’Occidente alla Russia. Ecco le almeno otto, semplici e vere ragioni argomentative e reali, a causa del più grande avvenimento europeo e non solo dopo il 1945.
Sembra essere sfuggito che l’Occidente sta vivendo un antagonismo gigantesco che non può che colpirlo ulteriormente. Tutto il conflitto ucraino sta spingendo la Russia ancor più tra le braccia della bellicosa e dittatoriale Cina. Nulla di più assurdo se si pensa che la zona di confine in questione russofona non vuol rimanere nell’Ucraina ora “occidentalissima”. Si tratta di una piccola regione poco significante da “giustificare una guerra mondiale”! Il problema è geo-politico. E che la molto incompresa nuova Russia, inclusiva della sterminata, spopolata e ricchissima Siberia, è diventata “in nuce” alquanto quasi antitotalitaria e soprattutto pubblicamente pure neo-cristiana. Mentre l’Occidente “sembra”  piuttosto neo-malthusiano al “cancel culture”, anche piuttosto neo e anti-democratico nell’Unione europea soprattutto liberticida. Almeno in dinamica non solo tendenziale.
Papa Francesco ha già dichiarato incredibilmente che la sacra Proprietà Privata, conformemente ai principi primi sulla Libertà e sulla Responsabilità, contro l’assistenzialismo schiavistico dei piani del   “Nuovo Ordine Mondiale” scaturiti da Davos, sia un “Valore secondario” (sic!): all’opposto di quanto già proclamato nell’enciclica “Rerum Novarum” da Papa Leone XIII, ben più di un secolo fa. La cosa è di una gravità inaudita se si pensa che il NOM è neo-malthusiano e non solo briga a che il mondo divenga ideale se avesse la metà della sua popolazione! Con la cosiddetta pandemia e la denatalità mondiale i totalitari hanno già cominciato a sterminare le classi medie della Terra.
La situazione di pre-crisi masochistica dell’Unione Europea al posto della Comunità Europea (dei tre cattolici Adenauer, Schumann e De Gasperi), appoggia sia gli attuali vanamente bellicosi Stati Uniti del sedicente “cattolico” Biden, che il totalitario NOM, compresa la… Cina. La cosa sta producendo la totale instabilità sulla Terra. Cui solo la Chiesa cattolica potrebbe illuminare le sorti se non fosse eretica e alleata già col giaguaro. Cosa rimane da fare, quindi, per noi Cattolici detti petrini?  
Un nuovo mondo si è creato mentre la sua visione diffusa è rimasta in modo contrario obsoleto e contrario! Nel giro di pochi anni, le posizioni si sono capovolte. Solo la visione della Cattolicità petrina è rimasta eterna, naturalmente! Ma essa appartiene a quella ora definita ancora molto invisibile!
Ma allora, Papa Francesco è davvero veramente uno strumento del diavolo che sta smantellando in modo indolore il Cattolicesimo e lo sta preparando alla confluenza della “nuova religione” del Nuovo Ordine Mondiale? E non è che tutti noi “contro-riformisti” siamo davvero i malati di “complottismo” che i modernisti ritorcano alle nostre accuse di totale eterodossia ben mascherata?

 

 

 

Introduzione


Questo blog è ora diventato – dal punto di vista della lunghezza dei suoi post e per necessità provvisoria – come un libro centrato intorno alla Chiesa sempre attualizzata, a puntate e per capitoletti… Su non meno che la Salvezza eterna che, si sa, inizia qui sulla Terra, “in questa valle di lacrime”. Don Giussani, col suo Movimento “Comunione e Liberazione”, ha smentito clamorosamente il presunto mancato destino ora in auge su tutto il pianeta…
Cercherò anch’io, nella mia minuscola e trascurabile dimensione, di riflettere – all’altezza della trascendenza, internazionalmente e a fondo – per parlare dei problemi della nostra comune vita, sia pubblica che privata. E se mi sarà possibile, pure intima! L’invito è stato intelligentemente rilanciato anche dai Triarii, molto vicini all’arcivescovo Viganò, meraviglioso antagonista umile dell’attuale Papa eretico intermittente. I dirigenti di quest’attuale somma ed eterna organizzazione cattolica e petrina, anche “invisibile”, hanno fatto notare il fenomeno per cui, senza partire sempre dallo spirituale dell’Ecclesia romana, non è mai possibile risalire nemmeno alla semplice realtà. Né dal punto di vista percettivo né da quello volutamente risolutivo, detto sempre impropriamente ed erroneamente “concreto”. L’attuale Pontefice Francesco costituisce in effetti il più grosso problema storico del nostro universo, data la sua posizione da Papa. Tratterò quindi questo tema strategico della conquista cattolica dell’Asia un po’ apparentemente “alla larga”, nella progettualità pertinentemente ecclesiale – almeno intenzionalmente – della nostra era. Dal punto di vista però sempre essenziale e indispensabile della sua Chiesa: nulla continua ad esistere di più centrale e importante al mondo, dell’attualmente bistrattato Cattolicesimo! Nel frattempo, in modo non cronologico ma sempre universale (se non proprio completamente planetario), mi occuperò in questo post dei rapporti di forza e di ragione rispetto alla realtà trascendente e materiale della crisi, detta ormai cristocentrica. Nella nostra civiltà occidentale, e della Cattolicità di origine giudaica, com’erano tutti i primi Apostoli. Lo vedremo anche meglio: il cristianesimo e la civiltà occidentale coincidono “da sempre”, da millenni. Ma tutto ciò, non in modo astratto: ne sarei nella mia pochezza anche non in grado di descriverlo! Ripercorreròcosì (ora almeno idealmente) il cammino della storia del mondo, attraverso l’analisi che conosco bene del Movimento cattolico internazionale cui appartengo dal 1962 (Comunione e Liberazione); al Raggio Comasina a Milano, il mio principale e identitario dalla prima giovinezza. Nonché a partire dal fatto che ho avuto il privilegio di vivere a Bruxelles, da più di quattro decenni con la mia famiglia, da piccolo imprenditore internazionale e vicino al centro europeo, ora detto dell’Unione Europea… Della storia dell’associazione laicale cattolica di CL, forse la più importante al mondo nel ventesimo secolo e ora divenuta alquanto eretica, a mezzo servizio, giungerò fino ai nostri giorni. Certamente accanto, seppur soggettivamente lontana dalla Fraternità sacerdotale san Pio X, ora però sempre integra e in pieno relativo sviluppo. Rivendico una conoscenza molto precisa dei due movimenti, ma distaccata da inevitabili pregiudizi, molto diffusi e anchesì non molto generalmente studiati. In quanto ne ho potuto vivere direttamente tutte le vicende, anche da un osservatorio geo-politico avvantaggiato. Soprattutto rispetto alle due crisi letali di CL causate da opposti motivi, in appena una cinquantina d’anni! Tanto più che in CL, ma pure tra i suoi anche peggiori oppositori, non si trovano che ne abbiano fatto una analisi molto approfondita per cui i due avvenimenti siano stati ricollegati a sue origini inevitabilmente anche interne. Mi rendo conto del rischio di superbia semplicista di questa affermazione! Ma tant’è. Anche alla sua dottrina e financo al carisma giussaniano, se non di tipo agiografico… Crisi movimentista, quindi, ma soprattutto inevitabilmente globale, data l’importanza mondiale del Movimento e, in particolare, della stessa Chiesa non meno che sempre salvatrice dell’umanità! Prodotta paradossalmente anche dalla pretesa modernista che ha coinvolto soprattutto la contemporaneità, infestando tutte le sue società dette moderne ancor più dal punto di vista spirituale… Mi calerò quindi nell’attuale realtà di abbrutimento massificato, mettendo a fuoco soprattutto le fatali false soluzioni, tipiche peraltro di tutte le epoche degenerative. Con l’occhio critico, comunque, rispetto alla cultura non aggirabile dell’ignoranza, non solo religiosa e storica, nella nostra logosfera. In realtà e in programmata conclusione, si tratta delle tematiche che ho scelto di trattare in quasi tutti i miei post e libri, innanzitutto per la loro indispensabilità suprema e da quando (ho quasi 78 anni…) mia figlia si occupa egregiamente della mia piccola impresa internazionale, che ho fondato nel 1977. Lasciandomi ora abbastanza libero, in quasi tutto il mio tempo (ormai agli sgoccioli)…

 

 

Il mondo e la Chiesa cattolica nel 2022


Se con l’Occidente e l’Africa, il Cristianesimo è rimasto integro nella sua dottrina, con le culture orientali e il modernismo, ha forse già perso d’anticipo la sua conclamata missione cattolica.
La vigilanza divina dello Spirito Santo ha assicurato questo miracolo plurisecolare, eterno e risolutivo della Fede per tutta l’umanità, in ogni caso sottomessa al principio del “Peccato originale”. Dopo l’ultimo mezzo millennio, soprattutto col Pontificato di Papa Francesco sempre implicitamente  militante sangallista, la posta in gioco “fedeltà alla Tradizione” è rimessa generalmente e radicalmente in discussione. Strategicamente, il Cattolicesimo si dirige e precipita apparentemente sempre più, con i suoi ultimi reclutamenti e innumerevoli nomine moderniste per l’alto clero, nel burrone teologico dell’eterodossia. E nella sua perdizione totale in grande maggioranza. Tutto ciò riguarda ormai l’umanità intera e, in particolar modo, i suo uomini ecclesiastici piuttosto silenziosi. Sempre naturalmente fallibili e sottoposti al solo e unico Peccato imperdonabile, riservato quasi esclusivamente all’eresia esplicitata contro il Santo Spirito! Peraltro, peccato questo largamente profetizzato evangelicamente, anche con l’avvento (ora soprattutto progressivo e accelerato) dell’Anticristo. È in piena reazione a siffatta tragedia che la Chiesa petrina, cioè quella sua parte maggiormente costituita nel Mistero dell’Incarnazione di Gesù che affidava a Pietro, pescatore e veramente umile peccatore, le chiavi terrene per la Fede umana ed eterna nella Trinità. Il trend attuale della Chiesa ufficiale, nel suo rapporto erroneamente subordinato al mondano, non lascia presagire in sovrappiù nulla di buono… I movimenti “cattolici” laici, a loro volta, avendo abbracciato molto in massa la strategia detta del “capitalismo della sempre illecita sorveglianza”, impediscono alla Verità anti-statalista, semplice e unica di trionfare. Con il Pontificato poi di questo Papa Francesco, eterodosso a intensa intermittenza e calcolata col modernismo, non fa che peggiorare ogni possibilità di previsione, già relativista e catastrofica. Dopo aver sconfitto tutte le deviazioni delle dottrine anti-cristocentriche della storia, il Cattolicesimo – nella cui concezione stravolta dell’attuale clero – preferisce ricevere a Roma, per esempio da parte del Papa, segretamente e per due volte nel 2021, i rappresentanti delle multinazionali fedifraghe dei cosiddetti “vaccini”, fra cui il leader di Pfeizer (!). Il Pontefice commette codesti orrori e molti altri, invece che dare risposta ai quattro dei suoi cardinali che l’avevano pubblicamente interrogato con umiltà: a chi avrebbero dovuto rivolgersi, altrimenti? E questo, a proposito di una delle sue encicliche, largamente contestate fino almeno ai relativi “dubbi”… Sempre con le sue deviazioni, abitualmente a causa del loro “modernismo di continuità”, altamente eterodosso: reso possibile legittimamente in particolar modo, con e dopo il Concilio Vaticano II. Anche a motivazione delle sue ambiguità di linguaggio, intenzionalmente strutturate nell’utilizzo in teologia delle filosofie antropocentriche e razionaliste (assolutamente non razionali)! Oppure, altro piccolo esempio, di cui cerco di riportarne alcuni presentati già in abbondanza precedentemente in altri post. Tutto questo, in luogo di dar semplicemente udienza al suo vero cardinale-vescovo cinese, Zen, giunto da Hong Kong a piazza San Pietro per parlargli (ma non eletto anche dal partito comunista tirannico e sino-criminale locale). Anche quest’attuale vescovo non è stato assolutamente ricevuto dal “sommo pontefice”, il quale ha concluso un accordo secretato, forse  anche peggiore di quello concluso in Francia nel 1962 (che vedremo qui di seguito). Appare così evidente, già da questi primi episodi, con innumerevoli altri, che Papa Francesco è globalmente quasi sempre all’inseguimento dietro al politicismo anticristiano di perdizione nel mondo.  Pure nell’ultima sequela, come vedremo, della sua Chiesa, egli non fa altro di essenziale, che cercare di raggiungere questa tragica sua deriva orizzontale, irrazionale e pure oggettivamente totalitaria. Secondo i criteri di priorizzazione generalmente eretici, del suo gruppo di vera appartenenza detto di San Gallo. Compreso il suo sempre relativismo ecumenico indifferenziato e l’emigazionismo senza possibilità di vera integrazione, se non di tipo assistenziale e illegittimo: oltreché privativo di forze preziose per i loro Paesi di provenienza… Lo dicono anche tutti i suoi  vescovi cattolici colà presenti, per lo sviluppo dei loro Paesi, naturalmente “poveri”. In ogni caso però, più poveri del paradiso edonistico, che l’Occidente loro presenta quotidianamente alla televisione come oggettivo specchietto per le allodole!

L’espediente dell’intermittenza nella pratica pontificale si situa nella necessità di non spaventare troppo i suoi fedeli cattolici, identificati nella loro Fede tradizionale. Nel realizzare cioè la missione sangallista di installare il modernismo nella Chiesa. E pure nelle possibilità realisticamente pedagogiche offerte dallo svolgersi degli avvenimenti ecclesiali e politici, nelle attualità del mondo. Prova questa ulteriore di aggravante colpevolezza nella sua impresa eretica.
L’azione di protestantizzazione, oppure di introdurre il Cattolicesimo nella sua fase agognata dalla “moderna” tendenza generale immanentista, attivissima dall’epoca dell’ultimo Concilio e pure a con- causa attiva della detta “Mafia di San Gallo” (secondo l’auto-definizione del suo membro di spicco e più anziano, il belgo-fiammingo, cardinal Danneels). Essa, è giunta al suo culmine dopo secoli di lavorìo. I tempi delle conquiste spirituali non sono però quelli detti rapidi, molto fasulli, del politicismo cosiddetto “rivoluzionario”, perché superficiali e sempre parzialissimi, oltreché transumani… Qui siamo al cuore della crisi non solo contemporanea, ma risalente a tutta l’apostasia religiosa del mondo, iniziata da pure prima dell’alba del 1500 (con la scoperta dell’America). L’ideologia modernista scaturisce così dall’uso anche normalmente sgangherato e smodato di filosofie materialiste, come base della contemporanea sua “nuova teologia”. Ma anche della politica che ne ha necessità indispensabile, vedremo poi come. E questo, malgrado che tale rimanga sempre idealmente, “ancilla theologiae” (servitrice della teologia), sebbene la vastamente già praticata inversione blasfema. Sostituendo con il pensiero ateo o miscredente la “filosofia cristiana”, per esempio della grandiosa Scolastica o quella aquinate medievale del sommo filosofo-teologo san Tommaso. Come ci ha rivelato il grande direttore dell’Osservatorio Van Thuân (dicastero della DSCDottrina Sociale della Chiesa) con la sua collana di splendidi libri, in questi ultimissimi anni, Stefano Fontana. Il quale ha genialmente rilanciato i grandi classici teologi-filosofi come Cornelio Fabro e Augusto De Noce, rigorosissimi anche dagli anni ’70. A difetto di applicare tutta la coscienza e le conoscenze della DSC, non è possibile comprendere, né affrontare minimamente, la crisi della Chiesa e del mondo immanente detto civile, con il modernismo che li ha infettati, in modo apparente mortale. Si possono quindi immaginare tutte le difficoltà di un Papa come Francesco, ma non disgiunto dai cinque Papi che l’hanno anche preceduto dalla fine anni ’50. Ecco così spiegato un altro motivo fondamentale dell’intermittenza “prudente” dell’azione mista del pur globalmente eterodosso attuale Papa. Egli dovrà ancora mescolare molto dilettantescamente, date le sue pessime credenziali culturali peroniste, marxiano-liberal-illimitate, immanentiste, fascinosamente gnostiche di tendenza antropocentrica e narcisista, proprio dell’incallito in quanto seguace dell’eretico Karl Rahner. Gesuita tedesco, questi, ovviamente moderno e irriconoscibile in sant’Ignazio di Loyola, fondatore tradito del suo glorioso Ordine! Ultimamente, dopo innumerevoli idiozie anche fattualmente inaccettabili, oltreché orribilmente teologiche (che ancora provo ad analizzare qui sotto), cercherò di ricordarne qui alcuni… C’è per esempio la famosa la fotografia scattata a Buenos Aires dove il cardinal Bergoglio si fa benedire da due pastori luterani in una cerimonia pubblica dove mostra, con tutta la sua naturalezza “bonariamente bonaria” secondo il suo stile identitario da curato domestico, l’idea che il famoso fondatore del protestantesimo, Lutero, non è per niente “all’inferno”, come proclamato senza mai averlo negato dal Magistero della Chiesa, fin da Trento (città del Concilio cotroriformista). Ma sarebbe degno – come farà anche praticamente – di essere esposto in statua, per ammirazione in Vaticano (alla sala Nervi!). Avrebbe, del resto, mai immaginato lo stesso arcivescovo Bergoglio in Argentina che, due decenni più tardi, si sarebbe trovato a fare visita… “pastorale” in Svezia come Papa, anche in una importante chiesa protestante in cui una “pastora” ben a capo (!), come donna delle comunità fieramente ribelli, stava festeggiando i 500 anni dalla nascita del luteranesimo? E che, conoscendo detti festeggiamenti in CL per questo ennesimo viaggio cosiddetto – si diceva nelle sue Scuole di Comunità – “provvidenzialmente missionario”, i protestanti, proliferati in circa duemila sette su tutta la Terra, si sarebbero scompisciati anche dal ridere spocchioso, vedendo il Papa associarsi alla loro solenne e fiera commemorazione. Mondiale e mondialista! Cosa  avrebbe da festeggiare la Chiesa cattolica per il suo più grave scisma? C’è pure un altro fenomeno che incide notevolmente sulla periodizzazione appena frenata per la sua stretta intermittenza, nella pratica sempre strategica e sistematicamente confermata, del modernismo attribuito come missione precipua, ora a Papa Francesco. L’azione misteriosamente positiva (a volte confessata dallo stesso Pontefice) delle oceaniche critiche rivoltegli da parte del suo clero (in minima parte) e da un élite di fedeli petrini. Purtroppo, al limite anche a volte dell’insulto troppo motivato oggettivamente, per le sue formule e per i suoi comportamenti ripetuti innumerevolmente, smaccatamente eretici! Meglio dunque per il Pontefice, nella sua logica infernale, alternare ai suoi gravissimi pronunciamenti eretici (come anche quello di Abu Dhabi nel 2019), le “tranquille” liturgie e pratiche provvisoriamente ancora tradizionaliste. All’insegna di aver salvato, solo molto parzialmente e per la Pio X, la Messa in latino. Solo provvisoriamente… e anche  contrariamente, al suo concetto per le modalità relative di disapplicazione.

Il modernismo sinistroide, destrorso e marxiano non ha finito di scatenarsi, politicisticamente contro la Chiesa della Tradizione. Esso si è auto-mutilato con l’immanentismo odiosamente partigiano e, soprattutto privo di Verità, applaude anche esplicitamente all’eresia gnostica.
La storia gloriosa della Chiesa cattolica coincide – si sa – con quella delle sue eterodossie. Tutte annientate, l’una dopo l’altra, anche se Dio sa perfettamente che il demonio è instancabile nella sua eterna lotta contro Cristo e la Sua Verità unica: incarnata nella seconda Persona trinitaria, con il Figlio profetizzato Gesù del Signore! Papa Pio X aveva dato, già nel 1907, la semplice spiegazione di questo fenomeno di mascheramento previsto: l’attuale eresia modernista non è altro che la “sintesi di tutte le altre eterodossie” che l’hanno preceduta, almeno nei due millenni cristiani. Questa ultima resta la più radicale, in quanto riassume tutte le altre, parecchio multiformi ma sempre di connotazione antropocentrica. Tale immanentismo eretico e politicista (di sinistra, ma anche di destra), ha pure deciso di rimanere all’interno della Chiesa: i precedenti finivano per formalmente andarsene o evaporarsi solo in… letargo. Allo scopo di meglio snaturarla o di distruggerla smantellandola pezzo per pezzo. Utilizzando il suo stesso potere interno “ecclesiale” ed ecclesiastico. Queste due modalità hanno reso il modernismo ancora più pericoloso delle altre eresie in quanto, in sovrappiù, esso si è reso quasi invisibile, con i suoi calcolati errori teologici quasi cumulativamente impercettibili. Sulla base delle abitudini assolutamente relativiste, proprie e operative nello stesso mondo in perdizione. Quand’anche non giunga a dichiararsi subito, come a volte nell’ultimo mezzo secolo, anche come prodotto di “necessario aggiornamento“, sistematicamente molto miscredente, sia come metodo che come contenuti. In effetti, per “riformare” la dottrina dell’eterna Verità costituita dalla Persona e dalla Vita di Cristo incarnato, questa si rifà alla falsificazione e alla relativizzazione scaturita dalle filosofie borghesi moderne a partire dal Rinascimento. Esse si sono rivelate tutte materialiste e anche ateiste fondate, se così si può dire, sul soggettivismo opinionistico dei filosofi immanentisti antropocentrici. Come spiegavano ad esempio Chesterton, Fabro, Del Noce, il francese Gilson… e, ora, Stefano Fontana. Così questa eterodossia strutturale di pensiero si è infiltrata progressivamente anche nella rifondazione dottrinale gabellata per “aggiornamento”, soprattutto nelle religioni protestanti, e poi o parallelamente anche in quella cattolica. Particolarmente nella seconda metà del secolo scorso, dopo Papa petrino perfettamente Pio XII. L’occasione storica è stata data dal Concilio Vaticano II. Per poi giungere alla sua realizzazione sempre più completa con il Pontificato totalmente modernista per vocazione dell’attuale Papa sud-americano, dall’ideologia anche sgangherata, materialista e razionalista.

La visione anticristiana coerente al mondo, dopo essere progressivamente penetrata nel Cattolicesimo, ha negato anche il bisogno di Dio, rinnegando l’esistenza pure della Verità nella Persona del Cristo. Rigettando così il Cristianesimo per prenderne scervellatamente il posto, come nell’episodio primo della Bibbia con Adamo ed Eva, sotto l’albero della Vanità.
Tutta la cultura dell’attuale Cattolicità è diventata così di tendenza molto antropocentrica e diretta dalla direzione strategica della sua orizzontalità. Pure intenzionalmente anti-cristocentrica, secondo la linea sovversiva professata nella sedicente “Mafia di San Gallo”, grande sponsor dell’elezione a Pontefice del suo antico militante, cardinal Bergoglio. Anche lui seguace della “teologia”, già dall’inizio 2000, del gesuita tedesco, al suo stesso ordine gesuitico generalmente degenerato eresiarca Rahner. Il quale, sia detto per inciso ma non meno significativamente, aveva scelto di non più dire la Santa Messa allo scopo di vivere “tranquillo” – del resto solo sul piano psicologico! – “more uxorio“, con la propria amante fino alla sua morte, nel 1984. Il processo di secolarizzazione e di scristianizzazione delle società dette moderne occidentali s’è così svolto (e continua a compiersi), grazie anche a causa della critica distruttiva e decostruttiva a causa della cultura nichilista, positivista e razionalista; oltre che di tendenza maggioritariamente materialista. Questa è anche borghese e politicamente esterna, divenuta però pubblica e adottata pure nella Chiesa cattolica, in alcune altre modalità che pure dopo vedremo. Finalmente falsificando, la realtà della verità, già notoriamente massone da almeno tre secoli dei fatti stessi, alla base di tutta la civiltà occidentale e di radice determinante. Oppure almeno strettamente interlocutoria, sempre giudaico-cristiana. E questo da almeno duemila anni a fondamento e principalmente libero nella sua massima espressione della civiltà del Medio Evo (durata quasi un millennio, dopo la caduta dell’Impero romano nel  476!). Ebbene tutta questa epoca storica sarebbe divenuta, secondo le false e irreligiose idee moderniste, “oscurantista”, su base ovviamente ideologica… Anche storici veri, grandi ricercatori del secolo scorso e contemporanei, come per esempio il francese Le Goff o l’attuale italiano Barbero, tra i più moderni e anche piuttosto ateisti, hanno dovuto stroncare questa visione storiografica lugubre, falsificante e faziosa. Abbracciata molto spesso parzialmente anche dall’attuale Chiesa cattolica detta docente. Essi hanno tutti rivalutato l’Evo invece ricchissimo, teologico e pure tecnologico relativamente all’era del Medio Evo. Sarebbe del resto sufficiente pensare ai grandi capolavori che tutti, proprio tutti, vantano per il romanico e il gotico – sempre nel loro splendore – scaturiti dalla cultura libera e sofisticata del  più grande movimento della storia, quello del Monachesimo. Per il falso principio teologico di riferimento a Rahner, in tutto siffatto guazzabuglio protestantizzante, sarebbe quello per cui Dio che si rivela completamente a ciascun uomo, senza per conseguenza l’indispensabile mediazione salvifica della Chiesa. Rendendola così anche, come istituzione divina, tragicamente inutile!

Il citazionismo intensivo dei movimenti cattolici tipo CL, relativo al sano commemorare “post mortem”, è divenuto il metodo distorto con cui liberarsi di un testimonio “intollerabile” contrario alle  scelte eretiche. Rimaste in opposizione a quelle di un’ideologia o di un celebre defunto restati invece coerenti. Anche con l’omissione totale di una loro qualsiasi citazione.
Una gran parte della restituzione alla verità storica è stata quella dei numerosi libri magnifici e dell’insegnamento dell’arcivescovo Luigi Negri, il quale ha appena reso la sua anima a Dio, più di un mese fa. Con due funerali, a Ferrara e a Milano, sua sempre amatissima città ambrosiana natale, seguiti da parecchie migliaia di fedeli e di ammiratori riconoscenti soprattutto a don Giussani. Suo maestro assoluto diretto, da quando era giovanissimo liceale come allievo del suo eterno insegnante di religione nella sua classe, al Berchet di Milano (da cui tutto il Movimento di Comunione e Liberazione è scaturito). In effetti, una parte importante della sua opera di scrittore è stata dedicata a demistificare accuratamente le falsificazioni sistematiche moderniste della storiografia ideologica, soprattutto anticlericale dell’800. Come d’abitudine, la calunnia materialista e più o meno marxiana, così come l’eresia teologica, restano impiantate a mo’ di zizannia, una volta disseminate e spesso anche dopo essere state  smascherate. Anche dopo, in effetti, la confessione pubblicamente mondiale del proprio fallimento previsto, vergognoso e storicamente certificato con confessione pubblica e spontanea: come è successo nel 1989 all’ideologia marxista e al comunismo, a Mosca e a Berlino. Al cospetto dell’attonito mondo intero! Il modernismo è oggi, ciononostante, totalmente imperioso e terrificante, con la sua ultima metamorfosi totalitaria nel “pensiero unico e liquido“. Frutto del trasformismo ultimo, anche della politica politicista psico-marxiana, sempre in cerca di falsificazioni da adottare. Non fosse che quella del “liberalismo illimitato e sfrenato”, in capitali e profitti, sempre sproporzionati e per questo, inaccettabili rispetto ai reali bisogni dell’eterna ragionevolezza umana e divina. Foss’anche originata dall'”odioso Occidente”, pure “capitalista” senza limiti nemmeno morali… Ancor più nella scienza (piuttosto, in realtà, si tratta di scientismo!), in economia e nella politica, oltreché nella filosofia e nella sedicente cultura, malgrado la destinata inutile disponibilità, da un secolo (!), del Distributismo interno alla DSC molto cattolica e negletta: anche in opposizione al liberalismo, in modo totale. La ragione, cioè, prima dell’opposizione ormai solo cattolico-petrina al liberalismo non solo economico. Ne riprendo qui di seguito una piccola e rapida descrizione, avendolo già fatto varie volte in questo stesso blog. Tale deriva, ignobilmente ideologica e dittatoriale per omissione, è stata riportata all’evidenza dal “dicastero” dell’Osservatorio di Trieste della “Dottrina Sociale della Chiesa“. Questa è la stessa nella quale si trastulla, quasi nella continuità, anche il Pontificato di Papa Francesco con la preferenza reazionaria e soggettivista al dissennato e falsario non solo religioso, Biden! Al quale materialismo hanno aderito, oltre a tutti i papisti laici alquanto acritici e abbrutiti contemporanei. E attuali che hanno raggiunto i laicisti conformisti, contro l’incredibile subordinazione contraria all’evidenza della Verità. Praticamente pure dalla parte di tutti i movimenti ecclesiali assurdamente ancora costituiti da detti “fedeli”. Anche quelli che, applaudendo molto curiosamente per supeficialità a questo Papa, abbagliati spesso dai suoi comportamenti occasionali apparentemente integerrimi. Come quelli mascherati allo scopo di pura appropriazione diretta e rispetto, per esempio, a Comunione e Liberazione e a molti altri organismi ecclesiali, compreso quelli all’estero. I cui membri ne diventano, se pure veramente obbedienti, gli ambigui complici indispensabili e massificati a favore del progetto attivo di perdizione mondiale secolarizzante del NOM. L’eretico – che ci si ricordi sempre della verità ben conosciuta – non è chi afferma falsamente tutto. È sufficiente per esserlo (se così si osa dire!) che affermi la sua tendenza predominante, quella realizzabile nel suo insieme e nella vera continuità. È così che, dopo aver realizzato la svolta modernista dopo la morte del suo fondatore don Giussani nel 2005, lo si continua a celebrare nel suo movimento divenuto storico e mondiale “Comunione e Liberazione“, come per esorcizzarlo nella sua virtuale ma irrealista adesione postuma alla sua esistenza petrina senza macchia. In che modo? Semplice: citando sempre ed esclusivamente quanto di profondo,  psicologico (non psicologistico) e soprattutto personalisticoe “non pubblico” il grandississmo prete avesse prodotto!

Oltre ai libri sulla storia della Chiesa dell’arcivescovo Negri, un volumetto, edito alcuni anni fa, di un sacerdote e un grande avvocato tipicamente di CL, “giussaniani inossidabili”, aveva creato un caso clamoroso nel Movimento in pieno tradimento modernista e nell’area cattolica italiana. Quando per forzare la storia, non si evita la falsificazione dei termini e le parole. Quando per forzare la storia, non si evita la falsificazione dei termini e delle parole!
Era inevitabile che alla svolta di Comunione e Liberazione nella seconda parte del primo decennio del nuovo millennio, dopo la morte di Don Giussani, non si producessero libri, documenti e moltissime manifestazioni di dissenso nel Movimento e ai suoi margini. Uno in particolare si è distinto per la sua efficacia chirurgica. Il libretto secco ed essenziale scritto da don Gabriele Mangiarotti e dal presidente dei Giuristi cattolici, Gianfranco Amato, intitolato “Per l’umano e per l’eterno” (Ares, 2016), è fondato sulla netta comparazione precisissima tra gli originali testi di don Giussani e le menzioni falsificate attribuitegli nelle ripetute pubblicazioni cielline, dopo la sua morte! Molte decine di citazioni dimostrano, senza troppi testi di commento, non proprio molto necessari, l’intento di falsificazione nella totalità del discorso teologico e catechetico di CL, durante tutto il periodo della seconda metà del secolo scorso, di tutta la vita del Movimento che aveva segnato radicalmente l’esistenza ecclesiale e culturale del Cattolicesimo. Per accreditare il presente, occorre – si sa – controllare e, se necessario allo scopo, modificarne tutta la storia. Come l’arcivescovo Negri l’aveva fatto per i duemila anni di Cristianesimo. Il paragone delle citazioni del libro del nostro duo costituiva l’analisi, la contestazione puntuale della storia contraffatta e manipolata dai dirigenti e dagli autori dei primissimi anni della svolta modernista ciellina. La successione e impietosa delle frasi stampate, rigorosamente citate, e situate bibliograficamente, mettono in evidenza una volontà anche diabolica a volte finalmente luciferina da far dire al morto cose non dette o comunque interpretate altrimenti. L’operazione di Mangiarotti e Amato consisteva nel mostrare le troncature, le allusività inducenti che, in precedenza, erano state utilizzate principalmente come metodologia soprattutto per testi stalinisti o di regime, a profitto di una corrente piuttosto che un’altra opposta… Per cui questo libretto risulta formativo non solo per l’affermazione della verità nello specifico, ma anche dal punto di vista della metodologia moderna nella manipolazione editorialista. La coincidenza degli “errori”, della loro direzionalità tendenziale univoca e delle ricorrenze teleologiche relative alle finalità interpretative, accusavano senza possibilità di discussione o di ambiguità. L’editore Ares aveva in sovrappiù particolarmente controllato, frase per frase, ogni passaggio del volumetto! Sulla buona o cattiva fede degli autori delle citazioni contraffatte, gli psico-critici letterari modernisti, anche i più provetti, non avevano nessuna possibilità di “difesa”. Per cui dopo un primo periodo di vero e proprio scandalo generalizzato, il regime di potere gestito dai nuovi modernisti giungono sempre al loro sterile e provvisorio fine: l’accurato silenzio!

Dopo la morte del fondatore, capo assoluto carismatico e di lui sempre secondo nella sua gloriosa CL, si è assistito al silenzioso ostracismo di monsignor Luigi Negri dal suo Movimento di Comunione e Liberazione. Che, essendosi totalmente infilato nell’eresia modernista (anche dell’Azione Cattolica dossettiana), non poteva più presentare pubblicamente il suo troppo domestico leader petrino. Questi doveva mandare una lettera di totale sostegno al divenuto nemico numero uno dell’eretico Vaticano, l’arcivescovo Viganò! Lettera naturalmente ignorata da CL (e non solo), mentre l’autore Negri non doveva riceverne (da vivo) gli osanna, alla maniera di “A patto che sia ben morto!”.
L’arcivescovo emerito Luigi Negri, trovandosi ora al cospetto del suo unico Dio Onnipotente e Creatore, aveva anche scritto una lettera a Viganò, per coerenza e per riaffermare oltreché per chiarire ulteriormente la sua posizione ortodossa nella sua Fede autentica. Una bella lettera anche di riconoscenza fraterna nella Tradizione, già verso la metà del 2021. Identificandolo così come grande naturale antagonista (!) in Fede e coscienza dell’attuale Papa, da anni divenuto strategicamente sempre più eretico con quasi tutto il suo clero. Che nel silenzio, acconsente! Questo sostegno di Negri a Viganò seguiva, di molti anni quello che già frequentava assiduamente, anche in prima fila, i movimenti per la Vita (le foto delle manifestazioni a Roma lo attestano). L’eterno ciellino non smetteva di appoggiarne esplicitamente la loro causa religiosissima e sacra. Cosa contraria, di fatto, all’atteggiamento di separazione sinistrosa e di abbandono da parte di molti movimenti “cattolici” papalini! CL, come ormai d’abitudine, ignora o fa finta di ignorare completamente questa scelta pontificale che disconosce, di fatto, mai dicendo modernisticamente il perché, con cui anche il prelato arcivescovo Viganò è stato trattato conseguenzialmente… Lo stesso tipo di trattamento era già stato quello, per esempio, dei “Francescani dell’Immacolata” spiritualmente seviziati, senza apparenti motivazioni comunicate. Ma basta essere mariani, non di sinistra e tradizionalisti per cadere nella crudele disgrazia di Papa Francesco. Invece il nostro prelato, ex-nunzio apostolico negli USA, avrebbe dovuto essere riconosciuto come grande autorità mondiale ecclesiastica e anti-satanica, sia ecclesiale che politica: finanche anti-cinese, se non altro per l’origine come minimo criminalmente funesta dello stesso… virus pandemico! Monsignor Negri è stato così analogamente praticamente espulso o molto marginalizzato grazie alla sua permanenza volontaristica mistica e fedele al suo Movimento di CL. E opposto alla sua svolta a 180 gradi della seconda metà del primo decennio del 2000. Con tutte le precauzioni evidentemente “anti-scandalistiche”, in quanto troppo famoso ed esposto, capo assistente stretto di don Giussani. Altamente morale e leader culturale, in sovrappiù anche tra i non troppo innumerevoli sul piano internazionale. In perfetta continuità alla sua appartenenza attivissima  al “suo” Movimento – pure durante la fatale e sua inevitabile carriera ecclesiastica – in lotta sempre strenua contro i sostenitori innaturali del sempre quasi clandestino che si sarebbe palesato come il Nuovo Ordine Mondiale, ben totalitario. Al quale Papa Francesco aveva già dato tutto il suo entusiasmo (!) nell’adesione reiterata, da quasi una ventina d’anni prima. Come si fa, ancora oggi dopo cotante tragiche prove, a essere obbedienti ancora a una già falsa Autorità, così almeno oggettivamente indegna, anche se soggettivamente si potrebbe nutrire di ammirazione umanoide? Dico questo perché stimo religiosamente Comunione e Liberazione e soprattutto don Giussani, i protagonisti religiosi – come movimento laico e come Creatura celeste  spesso collerica, anche se mai “dopo il tramonto” – malgrado tutto, di gran lunga al di sopra dell’umana intelligenza, dunque religiosa: l’imprinting fondamentale della religiosità del Gius!

Il modernismo ha permesso il tradimento del Movimento di CL universale diventato pure planetario. Mentre almeno tre Papi cercavano di santificarsi parzialmente non solo personalmente.
Il tradimento storico completamente modernista e irreligioso nella sua progressività “invisibile” è, in ogni caso, già passato alla storia verificata. Tradimento che don Giussani ha potuto costatare completamente essendo accanto all’occhio onnisciente della Trinità, rivoltandosi anche lui (collericamente) nella sua bella tomba di pietra-marmo più che massiccia e frequentatissima, al Monumentale di Milano. Tanto più che, in questi ultimi lustri, il “Movimento” – come tutti l’amano chiamare – è stato contestato ampiamente e molto abbandonato (!), per aver gabbato il suo glorioso posizionamento socio-storico di rigoroso e veramente moderno Cattolicesimo. Sempre compartecipe dell’incarnazione perfettamente rigorosa di Gesù in quanto tradizionale. Ma in eterodosso spiritualismo “catacombale senza però nessuna ragione coercitiva esterna”. Don Giussani, ora anche in fase di riconoscimento canonico, era stato giudicato valoroso condottiero per varie generazioni di fedeli nel rinnovamento cattolico, fino in Argentina dove anche il cardinal Bergoglio aveva curato una prefazione al suo libro tra i più importanti (non si sa quanto realmente capito)… Don Giussani praticava una forse totale sottovalutazione, anche se culturalmente giustificata in cuor suo e spiritualmente con chiarezza teologica, dalle altrui tendenze irreligiose. Grazie alla naturalezza della sua Fede e della sua sterminata conoscenza storica; grazie ai suoi studi approfonditi sul protestantesimo (sia occidentale che orientale), per molti anni. E questo, anche con accurate  pubblicazioni. La cosa aveva pure reso facile l’amicizia veramente personale a ciascun Papa. Ebbene, si potrebbe dire, che l’arcivescovo Negri è stato in sovrappiù il più vicino, pure nel carisma, a don Giussani, anche dopo la sua dipartita in Cielo per il suo ritorno naturale. Pur conservandone le caratteristiche peculiari ed anche caratteriali e personali. Ma nulla ha potuto forse fare, malgrado le celebrazioni molto falsificate presso la sua ben mutata CL, che ha installato sugli altari più alti, il suo fondatore pure tradito. E continua a farlo sia per senso della colpevolezza rimossa che per impossibilità di farlo…. Falsificando impudentemente però il suo posizionamento religioso globale innanzitutto pubblico, come quasi sempre in questi casi, nella storia ecclesiale. Come? Utilizzando esclusivamente la sua capacità d’introspezione anche psicologica moderna (non psicologistica), relativamente all’abusato ora relazionismo caritatevole: sempre meno credibile.

La gravità già estrema del modernismo (definito dai marxisti come semplice espressione sempre “storicista”), già inoculata nella Chiesa cattolica prima della fine degli anni ’50 del secolo scorso. Il suo sviluppo – la sua falsa santificazione! – nella storia degli ultimi sei decenni, ancora in atto…       
In CL, il mezzo secolo eccezionale del suo grande educatore ammirato e adorato dagli almeno tre- quattro Papi consecutivi (!), si era rapidamente snocciolato marginalmente e in diminuendo, anche a fianco del modernismo e del mondo con cui era entrato in intensa correlazione quotidiana! Malgrado l’esplosione eretica naturalmente e generalmente confusa! Bisogna ben notare che questa preferenza affettiva papale si è svolta con una punta velenosa, da parte di certi critici detti  impropriamente tradizionalisti, certamente non proprio però ingiustificata, in quanto tutti ‘sti ultimi Pontefici erano, in effetti, più o meno alquanto immanentisti nel loro retroterra culturale oggettivo. Ma in rapido divenire verso una santificazione anche abbastanza (opposta) inutilmente ecclesiale. Come sempre nella storia, alle stesse epoche peggiori da un punto di vista morale e dell’autentica teologia, si sono manifestate tendenze come derive che si sarebbero palesate irresistibilmente tragiche più tardi… Questo, secondo la considerazione classica per cui Il direttore della DSC, Fontana, aveva sottolineato che ogni quasi impercettibile deviazione teologica all’inizio, si esprimerà molto dilatata e ingigantita nel suo sviluppo verso la fine. Pur nello svolgersi dello splendore storico d’imprese, non solo popolari, ma pure relativamente memorabili di ciascun Papa tra gli ultimi! Nel mezzo di uno scatenato “uragano benefico” ormai antico di vari secoli, vero e proprio movimento ancora cristocentrico in lotta con una tendenza oggettivamente storica, quasi inarrestabile. E questo, anche grazie al pentimento ingenerato dal fulgido esempio del suo successo ecclesiale presso un clero totalmente e costantemente sorpreso e disorientato: “Non capisco, ma andate avanti con il rinnovamento assicurato da CL“, ripeteva a don Giussani Papa san Paolo VI piuttosto frastornato. Che cominciava a conoscere bene il Movimento col suo rigore raro fin da quando era arcivescovo a Milano... Si potrebbe dire che il modernismo civile del mondo si concepisse in fase ormai completamente espressiva in modo anche esplicito senza alcuna cura della stessa civiltà. E dell’operato dei Papi, pure personalmente almeno intenzionalmente, religiosissimi. Con l’arrivo di Papa Francesco per esempio, il Dio trinitario, secondo gli accordi di Abu Dhabi (assurdamente anche firmati su carta dall’attuale Papa), avrebbe dovuto essere pure contento della proliferazione tra gli uomini del loro “deismo”: inventato e tra loro equiparati col Dio trinitario come se fossero veri! Quasi solo i sempre più modernisti, gnostici antichi o moderni, lo credono nella loro cultualità o lo accreditano come una profezia verace! I Pontificati, ne erano complessivamente purtuttavia quasi completamente coscienti e, architettonicamente cercavano trovare rimedio con i mezzi culturali allora, per loro, forse appena disponibili. Mentre grandi scadenze storiche si accumulavano nell’attualità. Come la caduta negli anni ’60-’80 con la messa a morte mondiale della figura del  “Padre” e di quella emblematica del “Marxismo”. Occupatissimi – non a caso – col mondo contemporaneo, i Pontificati sono stati certamente alquanto peccatori per eccesso di costruttività zelante ed “epocale”, rispetto al rigore della conservazione della linearità magisteriale cristocentrica. Si pensi all’inutile sviluppo delle iniziative cosiddette ecumeniche francescane di Assisi a cui si oppose solo la Fraternità sacerdotale lefebvriana… I Pontefici in questione hanno anche molto esagerato, secondo la tendenza del tempo e della traiettoria ecclesiologica tracciata “alla moda”. In innovazione incomprensibilmente supposta e detta “inter-religiosa”(!?)…  Come è potuta accadere una siffatta confusione teoretica e teologica d’inconcludente barcollamento dottrinale e in un costante e progressivo sviluppo nella scristianizzazione? In realtà, l’errore-padre è da ricercarsi nell’idea di novità e di “progressismo” idealistico che si era impadronito della cultura generale. Stefano Fontana ha genialmente sintetizzato l’ingarbugliato percorso riprendendo l’intelligente metafora descritta da Chesterton col suo “paradosso del viaggiatore” e il suo libro capolavoro, “Ortodossia”. Per cui giungeva a negare che il concetto di vita non è “in divenire”, quindi mutevole anche nei suoi principi. Esso è invece sempre lo stesso pur modellando il suo cosiddetto sviluppo “come però altalenante” in un trend di alternanze, slalomiste che si annullavano nella sostanza globalmente. Il turista viaggiatore, fa cioè il giro e ritorna sempre a casa (fa il tour), riscoprendo la “Verità ovvia” come già data: dopo aver anche molto viaggiato, il turista riscopre che la realtà è pur sempre (salvo dettagli) quella che aveva già in partenza.

La questione del falso “eterno ritorno” che anche Nietzsche aveva ben visto nell’immagine del serpente arrotolato al collo del condor. Quindi con spostamento verticale in spirale. E come il fiume che è sempre diverso a causa della sua acqua, sempre mutevolmente in scorrimento nuovo…
Semplicemente innegabile, malgrado la cosiddetta “nuova verità” storica che i francofoni chiamano con il termine “bougeotte” (da “bouger“, spostarsi in francese): il viaggiare inutilmente compulsivo. La Verità cioè invariabile dall’unicamente possibile “essere” da cui, sempre il partire nell’eterna metafisica del reale riconduce all’essenziale dell’essere! Naturalmente non per il partire fisicamente come nel quasi inutile viaggiare, alla ricerca di non si sa quale (e sempre impossibile novità diversa): la molto pleonastica – essenzialmente – nell’esperienza cognitiva… In altri termini, si ha la tragedia della filosofia moderna che rimane sempre sterile, perché condannata a priori a voler patologicamente ricercare ciò che si dovrebbe accogliere come Verità già completa ed eterna, dall’inizio (solo da verificare con la ragione ontologica veramente vissuta)…
Il modernismo è anche, naturalmente, “modaiolo” oppure “tautologico” e solo apparentemente “scopritore”: se non in senso orizzontale, quantitativo. Esso è in realtà semplicemente falso o destinato a essere, nell’essenza, uguale a se stesso. L'”essere è”: senza fronzoli! Altrimenti, solo confusionario o speculativo, e finalmente senza senso e senza senno: fatalmente demente, sebbene anche coltissimo! Finalmente continuamente affascinante: il demonio ha qui dato il meglio di sé, fino a spiegare in modo, detto poi, “irresistibile”, il perduto incantamento di innumerevoli filosofi e anche di “profondi” teologi cattolici. Con qualcuno poi anche diventato Papa, o grandi preti di talento comunque sempre però tentati! L’indubitabile e immutabile Grazia di Dio, nella quale hanno coltivato la loro certamente tumultuosa e “gloriosa” esistenza, pure pontificale, ha per esempio verificato quello che con la finale l’enciclica inattaccabile montiniana, massimamente rifiutata modernisticamente, non poteva negare! Essa rimane mai contestabile e realmente mai contestata razionalmente. Anche dopo più di mezzo secolo di continuo cocciuto rifiuto pratico, a difetto di ragione e di ragioni: ecco quindi, la rigorosissima pure sul piano religioso e dottrinale Humanae Vitae! E questo, da quasi massone che era da giovane, Papa san Paolo VI. Papa Montini, dunque modernista? E allora la sua enciclica non immaginabile più tradizionalista? Oppure, si pensi all’altro esempio durato quasi trent’anni di Pontificato di san Giovanni Paolo II (in compagnia di Reagan e della Thatcher profeti e attori titanescamente e veramente politici), per cui l’azione nel processo di svelamento della menzogna del materialismo dialettico marxista ha fatto passi interstellari. Rimane sempre assolutamente incredibile e surreale la propria adesione, da vero cristiano petrino, a un partito marxista di sinistra.  Ideologia sconfessata pure spontaneamente al cospetto dell’intero Pianeta, nell’89 da parte dei massimi dirigenti comunisti. Si ricordi infine, pure da parte di Benedetto XVI, nel suo grandissimo recupero alla comunione nel Cattolicesimo della certamente mal concepita e ancora oggi ribadita, (da parte dell’apparentemente inguaribile Papa Francesco). Malissimo condotta nella crisi perfettamente anti-modernista: grazie al grandioso arcivescovo Lefebvre, certamente assistito dallo Spirito Santo, nei confronti della sua fondata, amata e santissima Fraternità sacerdotale san Pio X… (in rito latino eterno). Essere perfettamente obbediente a dei Papi, di cui il modernismo periferico era, più che altro, quello scaturito quasi esclusivamente dallo “spirito del tempo”, è ben altra cosa che l’esserlo di un Papa (Francesco) installato nel Pontificato espressamente in eresia volontaria e confermata mille volte in nove anni. In sovrappiù, è il realismo metafisico a svettare, non essendo un piccolo elastico adattabile quasi ad ogni misura!  È stato infatti solo al secondo tentativo che Papa Francesco ha potuto prendere veramente il via nella sua opera dottrinale sempre protestantizzata e modernista. E confermata da anni d’innumerevoli atti gravemente e globalmente eterodossi. Tutto questo dopo le dimissioni da Papa Ratzinger, descritte e giudicate spesso ancora come moderniste perfette, non proprio ingiustificatamente. In vista di un concistoro del 2013 seguente alla sconfitta del cardinale Bergoglio nel 2005. A favore del seggio dimissionario di Papa Benedetto XVI (inaudita decisione anche generata ad hoc, dagli anti-tradizionalisti infingardi, si dice!).

L'”accordo di Metz”, tra Vaticano e Cremlino alla vigilia del Concilio, mostra la gravità e il grado di dominio modernista, cui era già giunto in meno di un quindicennio dopo la scomunica del comunismo di Pio XII. L’entusiasmo naif dell'”aggiornamento cattolico” era giunto al suo apice.
Si giungeva, infatti, da lontano. Anche fin dai prodromi del Concilio del Vaticano II. Non ci si dimentichi il clima dell’epoca. Si era alla vigilia del massimo evento ecclesiale voluto dal grande ilare nuovo Papa Roncalli – poi pure fatto santo, soprattutto per la sua… “bontà personale” naturale di tipo normativo – succeduto alla morte di Papa Pacelli, in cui si è perpetrato l’assurdo accordo di Metz, nell’estate 1962. Condotto dal cardinale francese e russofono Tisserant, l'”accordo” era stipulato con l’Unione Sovietica, il più grande centro mondiale non solo dell’ateismo propagandistico e operativo anti-cristiano, già ormai culturalmente dominante anche nella degradazione della civiltà occidentale. Esso verteva su un baratto infame: non parlare assolutamente durante il Concilio della “tragedia del comunismo” il massimo problema religioso di tutta una era! In cambio del rilascio del… “favoloso” permesso per il visto di uscita dalla Russia allora ben comunista di un gruppetto di monaci e preti cristiano-ortodossi: allo scopo di farli partecipare come uditori all’assise mondiale del Cattolicesimo a Roma. Un “accordo” sghimbescio, asimmetrico e platealmente osceno! Barattare cioè una scontata e ulteriore condanna, prossima dell’ateismo comunista da parte del Concilio (perdipiù già solennemente scomunicato). In cambio di un semplice visto di uscita dalla loro prigionia totalitaria. Vale a dire, impedire di proclamare pubblicamente il problema più importante della Chiesa e dell’umanità, l’ateismo totalitario comunista, contro un “permessino anche provvisorio… di uscita” dalla cosiddetta “galera nazionale”, per l’appunto tirannica e massimamente statalista. Tanto più che erano gli anni in cui il Cremlino (tramite anche la Chiesa ortodossa forzatamente sottomessa e ancora schiavizzata), utilizzava più di mille “spie guastatrici” infiltrate appositamente e rigorosamente, dopo averle preparate da parte del KGB, formate come perfetti preti, rabbini, pastori e imam, tutti coltissimi e di integerrima fede comunista… E questo, per un solo piccolo gruppo di religiosi il cui interesse avrebbe dovuto essere piuttosto quello della conferma pubblica della precedente scomunica stessa! Quindi, un accordo risibile, se non fosse stato terrificante ed esiziale! Che pimpante, già mostrava il clima generale della cultura d’ingenua, inconsapevole o allegramente rassegnata alla subordinazione ultima e reale (!), non solo della Chiesa Cattolica. Quando non già in modo molto complice, a causa della peggiore ideologia mondana progressista, in pieno sviluppo! Come poi si sarebbe realmente concretizzato, sulla base delle cedevoli da molto tempo alla politica politicista delle altre cosiddette ideologie, e false religioni. Già il Papa “buono” san Giovanni XXIII era stato infestato dal peggiore modernismo che aveva pure colpito ancora candidamente “esperti” teologi conciliari illustri come Rahner. E Ratzinger, il giovane teologo futuro Papa, pentito poi parzialmente (soprattutto filosoficamente) della sua incredulità piuttosto d'”imperizia”, che lo divise poi profondamente e provvidenzialmente dal suo connazionale “teologo” gesuita ammogliato (immanentista quanto prolisso). Era come l’applicazione della furba spiegazione riuscita al demone di turno nel suo intento che un antico proverbio turco metaforicamente già ammoniva. Mostrando una bell’ascia ben tagliente a un albero nella foresta, il deforestatore lo rassicurava della sua “innocua” pericolosità (in effetti letale), facendo notare naturalmente (in modo ben puntuale), la quantità preponderante nella sua fattura dell’oggetto, fondamentalmente, in consustanziale legno… E vantando pure la sua eccellenza nella scelta della qualità propria del suo lungo ed anche molto decorato manico legnoso, in modo sempre innocuamente e moderno artistico… Ecco dov’era già finita già la Sapienza incommensurabile della teologia e filosofia cattolica diventata credula anche alle balle più vistose! E questo a riguardo di un regime che, non più di un quarto di secolo dopo, sarebbe crollato da solo per implosione (!), nello stupore emblematicamente ottuso del solito Mitterrand, tenuto letteralmente per mano dal ben esperto Kohl…

Gl’innumerevoli socio-psicologi, che pullulano efficacissimi e discreti nel nostro mondo detto moderno, spiegano ora anche il fenomeno chiamato dell'”infatuazione collettiva”. Per descrivere il successo del modernismo presso la quasi totalità di cattolici illustri che ci son cascati come pere…
E ci cascano ancor di più nella nostra tragica contemporaneità. Chi ha detto infatti che il fenomeno dell’innamoramento è solo inter-individuale? Schiere infinite di sociologi e psicologi hanno invaso quasi clandestinamente il retroterra culturale dell'”uomo-massa“, di cui parlava genialmente lo spagnolo Ortega Y Gasset negli anni’20-’30 del secolo scorso. Il quale caratterizza in modo nuovo  tutta la nostra civiltà modernamente cosiddetta istruita e “culturalizzata”, per darle motivazioni più o meno fasulle o semplicemente banali negli scontati sui comportamenti ridotti a pavloviani. Riguardo alle loro stesse scelte. Scelte che il Cristianesimo cattolico attribuisce all’eterna libertà di ciascuno di usare il suo innato libero arbitrio, volto a sottomettersi oppure a opporsi al semplice “Peccato originale” ontologico, totalmente negletto. Così, quanto è sempre stato sottoposto alla coscienza  dell’uomo, ora viene ormai attribuito a scelte “oggettive”, fatali e indipendenti dall’intervento della coscienza e dalla volontà: il potere assoluto del subconscio! E qui entra in scena il giochino dell’inversione primaria dell’ideologia modernista: all’eterna formulazione del grandissimo filosofo borghese Hegel (quindi idealista razionalista quasi sempre globalmente erroneo), ma nel caso specifico esatto. Per cui giustamente “è il razionale che ingenera il reale“: ebbene, il massificato perdipiù abbrutito, cosiddetto moderno è giunto a credere esattamente il contrario. Egli è ora convinto, senz’anche l’ombra di un dubbio, che “è il reale che è razionale“. L’opposto! Tutto il suo abbrutimento massificato parte da questo presupposto: normalmente egli è ancora incapace pure di teorizzare e di averne coscienza. Sul principio che ha sostituito la Fede nella sua ristrettissima testolina troppo presa dall’idea di edonismo, oltretutto straccione, per riflettere su cos’è veramente  il Razionale, il Reale e la Verità. Per avere un’idea di paragone esemplare, ci sono stati più di cinquanta applausi plenari (!) in un discorsetto della mutua in Parlamento, tre o quattro settimane fa, riunito da parte del presidente della Repubblica osannato (!), per essere stato totalitario e conformista: Mattarella! Tutto ciò, veramente tutto, viene veicolato televisivamente dalla cultura contemporanea giorno e notte e da tutte le fonti informative e sedicenti formative (alla pazzia): in realtà disinformative e realmente degenerative. Esse sono ora principalmente “fondate” sul relativismo e sulla maggioranza fattuale, della sedicente maggioranza numerica. Per cui la Verità, non solo risulterebbe inesistente, ma pure inutile e invano da ricercarsi. L’aggettivo “abbrutito”, tanto da me preferito e utilizzato per descrivere l’uomo contemporaneo standard, quindi “massa”, non dovrebbe pertanto essere minimamente offensivo. Anzi! In effetti, esso non è altro che la reale qualifica di una poverissima vittima umana degradata (appartenente a una massa anche quantitativamente sterminata) profondamente e artificialmente gnostica, relativista e individualista. E tonta! Perfettamente conforme ai modelli per l’appunto massificati al pensiero unico della Gnosi, manovrata senza possibilità di cantonate, eternamente dal demonio (pare che Papa Francesco non ci creda per principio…). Quello sempre attivissimo nell’affermare la menzogna, da parte dell’oligarchia ora dittatoriale e totalitaria per conto del NOM (Nuovo Ordine Mondiale, ricordo ancora pleonasticamente, giacché la cosa non è molto conosciuta). Proveniente dal già orripilante e terrificante malthusiano Peccei, del Club di Roma, anni ’60. Vale a dire nel dichiarare che assurdamente “è il reale a essere razionale“, individualmente e relativamente come fosse “vero”, e non viceversa, come da sempre e per l’eternità! In quanto il razionale è definito invariabilmente in assoluto e in modo immutabile nella sua ricerca di eventuale (se necessario) approfondimento eterno! Per cui tutta la criticità, senza di cui l’uomo non è che “massa abbrutita e animalesca”, perché ha abbandonato volontariamente fino a rinnegare la sua nobiltà originaria: ad “immagine di Dio“. L’esempio più calzante di questo tragico comportamento, non solo drammatico, è il fatto che l’uomo massa è sempre d’accordo con l’opinione dei più: indipendentemente dal modo con cui questa opinione è stata più o meno… estorta. Ciò che rende tragico e non solo drammatico, questo processo di massificazione e la detta “infatuazione collettiva”, sono molto rassicuranti nel terrore politico organizzato. Essi ne hanno bisogno individualmente a tal punto, che ci si innamora ideologicamente in modo apparentemente perduto. E si finisce pure per negare anche la semplice Verità. Testimoniata dalla realtà nella sua inevitabile evidenza!

La formazione (anti-immanentista) del fondatore di CL Luigi Giussani, nel suo rigore assoluto molto ambrosiano, malgrado la sua epoca modernista e protestantizzante, che l’aveva appena sfiorato
Dopo aver sommariamente descritto i principi sopra naturali e trascendenti della Verità, del razionale, della realtà e, della Gnosi, la libertà umana per cui Gesù è morto sulla Croce è interpretata come una tragica sconfitta! Mentre, ormai si sa, costituisce l’unico atto razionale e salvifico per l’umanità. Ritorniamo ancora velocemente ad alcune attuali attitudini che ne esemplificano alcuni casi. Ora che l’arcivescovo Negri è ben morto, i peana laudativi di ricuperazione provvisoria possono essere prudentemente reintrodotti anche per lui (e molto già lo sono!), dopo il mortifero tacersi per una quindicina d’anni. L’inferno esiste e, contrariamente a quanto affermato o sott’intendono i modernisti (compreso, pare, anche Papa Francesco), esso è pieno. Il buonismo modernista che ne è la causa, invece è già diffusissimo qui sulla Terra: non che si debba improvvisamente diventare altrettanto irrazionalmente e indebitamente cattivi. È alla Trinità che spetta il giudizio, dunque finale. I peccati, infatti, si scontano tutti, se non fosse per il Sacramento della Conciliazione proprio della Chiesa e della Trinità. L’eliminazione modernista del senso del peccato, cui si sono dedicati almeno per più di un secolo, gli psicologi, gli psicanalisti e i sociologi (spesso i prelati stessi con cultura psicologistica) che impazzano nel più segreto surrogato del confessionale abbandonato, ha come corrispettivo il fatto di non più parlare di penitenza per i peccati commessi. Ma tutti vanificati dallo psicologismo. Molto in sordina, naturalmente, per renderlo il più possibile impercettibile. La cosiddetta “misericordia” di Papa Francesco non ha partecipato solo marginalmente a questa deriva menzognera! Siccome non parla mai del Peccato originale, neanche incidentalmente (e dovrebbe farlo tutti i giorni, se mi è permesso di consigliare il… Papa), se ne deve dedurre – anche da molto altro – che per lui non esiste… In accordo con gli immanentisti sangallisti, la loro attitudine col peccato è praticamente neutralizzata dalla concezione detta “misericordiosa” nel  giustificazionismo socio-psicologico sempre totale… Quanto a don Giussani, adorato dai suoi generalmente sinceri Memores Domini (anche laiche) e dalle sue Suore consacrate, sono i soli o quasi che ora conoscono bene le origini molto cattoliche tradizionalmente ambrosiane, della regione lombarda. È noto che, una cosa è però il rigore dell’insegnamento e della testimonianza anche personale, e ben altra cosa ne è la percezione immediata e cumulativa, più o meno accolta da tutti i discenti… Quasi mai avviene il contrario. I papisti, nuovamente incondizionali e assoluti senza critica in relazione alla Verità (sempre cristiana) che dovrebbe essere prioritaria, ma che attualmente è sempre più evanescente se non subordinata a tutt’altro. Anche al di là dell’esasperante e ricorrente pan-personalismo, che è quasi dominante in tutte le manifestazioni esistenziali e fenomenologiche. Anche e soprattutto pubbliche! È infatti così che si rende il citazionismo del Gius totalmente falsificato in quanto tutto il suo insegnamenteo è ridotto al privato e all’intimo (il mistico!).

Il grado di espansione dell’eresia pan-universalista di Papa Francesco appare evidente nell’ultima comparsata ruffiana nell’emissione televisiva più popolare del presentatore Fazio, concepita accreditare ancor più la trasmissione anticattolica, come quasi tutte le altre: Papa Francesco vi si è totalmente espresso nel più completo repertorio del suo orribile immanentismo banalizzante ed eterodosso.
C’è un solo dovere che il Papa deve sempre e prioritariamente assicurare, ed è quello della difesa cattolica e apostolica della Chiesa, che gli è stata affidata nella provvisorietà terrena della sua breve o lunga vita terrena. La fregola di correre dietro al mondo e all’attualità (sempre “inattuale“, diceva anche Nietzsche), è oggi invece quella ancora più letale di propagandare col mezzo più potente televisivo. Nella sua implacabile scansione discrezionale “intermittente”, tutta la sua ideologia eretica modernista e immanentista del suo vero maestro, quello diventato “deep church” e al seguito dell’analogo “deep state” mondiale… Quella della sinistra liberale mondialista che, a priori mescola tutto, verità e menzogna nel gran minestrone mondialista. Il nostro Papa Francesco ha partecipato all’intervista alla televisione, nell’emissione col maggior seguito, dati i connotati dei due protagonisti: l’uno a cui ci si rivolge coll’immancabile “Santità” (ma eretico modernista intervistato); e l’altro intervistatore (miscredente pubblico), dal nome Fabio Fazio. Soprattutto, qui si è già da subito e globalmente di fronte ad un fenomeno generale completamente precludente: quello della strutturale “dissacrazione”. Lo specialismo del modernismo e la dissacrazione di tutto come atmosfera permanente. La televisione in sé dissacra anche le trasmissioni più sacre contenutisticamente. È la stessa prima sensazione che si avverte quando si partecipa ad una  Santa Messa in rito latino e tridentino: si è presi immediatamente da un sentimento di vivente e vissuta sacralità. Contrariamente ad una Messa moderna (quella di Paolo VI) in cui si è immediatamente coinvolti nella farsa dell’assemblea ecclesiale piuttosto orizzontale, anche nella disposizione della cerimonia: celebrante rivolto all’assemblea e non a Dio… Passo qui in passerella alcune delle bestialità eretiche concentrate e pronunciate, come al solito, nella comparsata massimamente mediatica, riunendo un Papa già pure con nove anni di Pontificato e il maggior applaudito dei presentatori tivù. Ad esempio primo, prendo la facezia sulla “Madonna come la ragazza della porta accanto“! Venderebbe – come si suol dire – sua madre, per una battuta memorabile, seppur falsificante al massimo grado, il “vicario” di Cristo qui a portata di mano! A doversi occupare, golosamente in modo pedagogico di due dogmi inevitabili, relativamente pure recenti in questione, il duo televisivo non solo riesce a farlo egregiamente, ma ben dopo aver impostato il trattamento adeguato alla massificazione. Con gli stilemi che permettono non di “parlar profondo”, ma “allusivo”, per interessar l’ingordo e superficiale mondo dei telespettatori… il Papa aveva un largo argomentario ricchissimo e storico per illustrare la risposta poco identificativa da quello stilema della “porta accanto della “ragazza”: il primo dei due dogmi relativi, per l'”Immacolata Concezione” e per quell’altro, l'”Assunta in Cielo”. Che occasione parlare di dogmi in prima serata! Pio IX e Pio XII, i due Papi “colleghi” dei dogmi mariani in questione, avevano in modo solenne confermato secoli di devozione autentica popolare e mondiale. Essi si rivoltavano nelle loro tombe per il livello del semplicemente “inaudito” nella comparazione artatamente convincente e sul piano terreno. Innanzitutto nella vistosa resa mediocre, però ritenuta “intelligentona”, inimmaginabilmente sacrileggiante sulla Vergine Madre di Dio e co-Redentrice dell’Umanità, che siede anche accanto alla Trinità nel Cielo. Messa in rapporto invece con “la ragazza” che esce o rientra alla porta del pianerottolo della nostra palazzina (magari agghindata, come spesso elegantemente, in adeguata minigonna gnostica…). Solo apparentemente lontana e in contrasto dall’immagine generale di una donna ben moderna (purché non solo astutamente ragazza!) in cerca di unità salvifica personale… Specialista dello gnosticismo è la riduzione costante di ogni entità vitale alla banalità più dozzinale, avendola evirata dalla dimensione verticale, dopo averla resa solo orizzontale (nella sua immancabile allusione)… Oppure, altro esempio, alla domanda legittima su cosa ne pensasse della sofferenza e delle morti dei bambini (!)…  Il Pontefice, a cui nessun fiume può impedire l’attraversamento più impervio col ponte di turno assicurato dall’immensa Tradizione pedagogica della storia, può beneficiare della sapienza ecclesiale, anche più di quattromila anni che questa domanda viene naturalmente posta. La sua risposta secca, anche di presunta “fint’onestà“, in stile soggettivistico e disimpegnato, è stata “Non lo so”! Era il Papa, dopo almeno due millenni anche di Sapienza della Chiesa, pure divina, che era intervistato. E non il collega del presentatore, cantante di “successo” a uno dei cosiddetti Festival, autorizzato a rispondere ruffianamente secondo la sua opinione personalista… Al Papa era stata indirizzata la domanda poiché Papa, così come era stato invitato all’emissione nella sua funzione! Inversamente al suo noto narcisismo praticamente inarrivabile, in quanto reale Vicario di Cristo, il Papa non può non dare una risposta conforme alla Verità di come si insegna anche agli stessi suoi bambini al loro Catechismo settimanale, per la Prima Comunione. Chi se non, dovrebbe rispondere a questa questione? Non certo l’eretico nascosto sotto l’abito bianco. Il molto strano Pontefice in questione ribatte invece con la menzognera abituale, tanto popolare e vicina, che proprio “non lo sa”, come risponderebbe un qualsiasi gnostico che si interrogasse, una volta tanto, sull’escatologia! Ma non ha forse giurato, almeno in cuor suo, che avrebbe difeso la visione divina della sua Chiesa? Da quando il Papa non sa dare spiegazioni che hanno sempre fatto parte, mai ovviamente contestate magistralmente, che tutta l’umanità si chiede da sempre nella sua storia?

Può un Papa non saper rispondere a un interrogativo basilare sulla sofferenza e sulla morte dei…  bambini, rispetto al Peccato originale? A chi chiederlo altrimenti? Poi, la pretesa di rispondere alla insistente e certificata domanda sul clima anche imponderabile dell’Universo infinito!
In realtà, aveva già risposto all’interrogativo, inteso alquanto come trappola, in una frittata di fregnacce solitamente sciorinate a ottomila metri di altezza, vicino forse agli stessi bambini innocenti che, passati tra le braccia dell’Onnipotente e in coro in Paradiso, gli vorrebbero suggerire candidamente che è tutta colpa del solito “Peccato Originale”. A cui, l’illustre intervistato, non casualmente non accenna nemmeno mai!  Ohibò, ma cos’è questo peccato, perdipiù pure originale, anche raccontato ai bambini di sempre come insegnamento cardinale innocente per comprendere cristianamente la vita stessa e il suo dolore. Anzi sarebbe meglio dire come un “mito” (come ripete sempre “astutamente” Papa Bergoglio, con colta immagine forse per controbattere, sempre implicitamente alla per lui “tiritera” classica dell’anti-modernismo, ai suoi accusatori sulla sua detta “crassa ignoranza”. In realtà, dell’ignoranza teologica e della Verità cristocentrica, a Papa Francesco non importa nulla. La sua estraneità alla teologia cristiana dipende dalla sua concezione del potere! La sua visione politicante, nutrita dal peronismo anti-yanquee (naturalmente di sinistra, della sinistra del suo “cattolico” abortista pubblico Biden) ha a che fare con il posizionamento da parte dei suoi discepoli e dei suoi fedeli direttamente alla sua “parte”: una posizione di puro potere, di sudditi acritici e, naturalmente, statalisti! Posizione antagonista a quella spirituale e religiosa! La cosa, si sa, lo infastidisce, se solo ci si dirige verso l’utilizzo di motivazioni “troppo” dottrinali… È la teologia “fluida”, “liquida” e soprattutto pragmaticamente adeguata alla “cultura” di massa… Il cosiddetto “mito”, parola tanto da lui amata, rispetto alla Verità cristiana ha un che di “misteriosamente” sconosciuto o profondamente già meditato… E mai supposto contestato: “Se si dovesse contestare tutto si passerebbe tutto il tempo a ciarlare come fanno i teologi…” – avrebbe risposto, come invece l’ha fatto realmente in quanto attuale Papa – più per sottinteso alla cosiddetta evidenza, nell’occasione, che inutilmente per scontato! Non ha poi aggiunto il famoso “Chi sono io per doverlo dire…”, forse riservandolo per la prossima comparsata al… “Grande Fratello”. A dir il vero, non mi sarei mai permesso di mettere tra virgolette le parole attribuite a Papa Francesco se non fossero state dette effettivamente sugli aerei di ritorno dalle sue visite propagandistiche (di che?), invece di restare ben fermo in San Pietro, come insegnato purtroppo dagli immediati Papi che lo hanno preceduto con i loro incessanti viaggi! Rimanere, quindi , a Roma per ricevere esclusivamente i pellegrinaggi dei fedeli, dei peccatori penitenti e, soprattutto, dei pentiti delle altre religioni o credenze! Potrei poi continuare con la presentazione del “concetto” espresso nell’emissione alla quale, naturalmente, non poteva mancare l’argomento tipico di un’intervista del furbetto Fazio: l’opinione sull'”ecologia”, sulla natura cosiddetta detta “cambiata dall’uomo“. Si ricordi: questo è il prossimo cavallo di battaglia, a fondo, dei fedifraghi mondialisti contro-natura e contro Dio. Allo stesso tempo, completamente da irrealisti nel parlare di un fenomeno riguardante l’immensità, ancora non molto comprensibile scientificamente, piena dell’impareggiabilità comprensiva nel comportamento relativo al “clima universale”! Poco o niente comprensibile, ma perfettamente contabilizzabile con le sue infinite spese economiche: inutili! Anche qui, anche i più attenti papisti però già più petrini, conoscevano già la posizione, sempre la stessa, sbagliata e reiterata del sangallista cardinal Bergoglio: “Sì, è l’uomo il responsabile della mutazione della natura“, di tutto l’universo collegato e in espansione infinita! Ecco, così, la terza bestialità, per cui mi limiterò, “misericordiosamente“, com’è solito lui-stesso ripetere, a questi tre esempi, più che bastevoli…

Perché non modificare una supposta Verità della Chiesa, eventualmente accusata nella sua conosciuta dottrina? A una sola condizione rigorosa, tuttavia: avendone messa prima in evidenza l’eventuale incongruenza con tutta la sua teologia dogmatica. E poi nella contrizione e nell’utilzzo del ricorso al Sacramento della Riconciliazione. Di solito, Il modernismo lo fa senza… parlarne!
Come appena visto, Papa Francesco malgrado gli tsunami di critiche mortali dal mondo intero con cui lo si corregge della sua “ignoranza” o della sua eterodossia volontaria evidente, non cambia assolutamente idea. È quanto succede nell’attenta, meditata e sempre molto verificata nel decantamento di tutti i dubbi opportuni, ben discussi a lungo nella preghiera veritativa. Avendo chiesto umilmente tutto l’aiuto dello Spirito Santo da parte e del popolo cristiano! L’ultimo dogma proclamato da Pio XII, sull’Assunzione di Maria al Cielo, è stato anche affermato dopo molti secoli di devozione popolare già certa. Ma Papa Francesco viene da un Paese, l’Argentina, di cui è nota, soprattutto all’epoca non solo della sua giovinezza, la tendenza al totalitarismo delle sue dittature. Sempre militari ed eversive criminali, e totalitarie riecheggianti, ancora oggi. Non che queste siano obbligatoriamente connaturate con le convinzioni normative della sapienza supposta, divina e acquisita (Rivelata!). Il cardinal primate di Polonia, Wyszynski, ne è stato anche l’esempio opposto come Autorità, in un Paese detto e provato cattolico, ma sottomesso al comunismo ateo di non moltissimi anni fa in Polonia. Il primate e cardinale del Paese attualmente ribelle all’ideologia in fieri dell’UE, ha passato i suoi più chiari giorni della sua vita imprigionato o perseguitato dai comunisti nella loro tirannide: piuttosto che piegarsi alla dittatura totale del marxismo! Il cardinal Bergoglio, al tempo grosso modo della sua permanenza pacifica e in accordo col potere come primate mentre, a Buenos Aires e nel mondo sud-americano, era piuttosto di tendenza verso anche la disgraziata e falsa “teologia della liberazione”. Ben di natura ideologica marxista, sul piano dottrinale, quindi condannata specificatamente da più di due Pontefici e particolarmente verso il peronismo (sul piano corrispettivo politico), Papa Francesco era piuttosto caratterizzato come uomo conforme del  “suo” tempo gnostico-culturale e politico… Ci si chiede in modo profanamente inevitabile, anche se nell’umiltà, quale possa essere stato il piano celeste per cui lo Spirito Santo l’abbia anche consigliato ai membri del Concistoro, cioè agli altri cardinali, per la sua elezione a Papa… Il modernismo prende forma in politica come anti-politicismo e nella Chiesa come pratica anti-teologica. Solo che il Cattolicesimo non può essere senza teologia (quindi senza filosofia cristiana e non borghese)! Chi saprebbe descrivere, del resto, con semplice modo teoretico, il riferimento dottrinale di Papa Francesco circa il peronismo e il pensiero cattolicheggiante modernista, se non in termini di puro potere appropriativo e di gestione politica, nel senso partitico? Quindi divisivo anche nel politicismo di tutti, veramente tutti, i partiti politici. La possibilità di cambiare idea è sempre da considerarsi una virtù preziosa, soprattutto per i materialisti. Questo Concistoro non permette di capire nemmeno come abbia potuto accettare che i membri del San Gallo potessero “imporlo”: il capo del sangallismo, il fiammingo Danneels, non è venuto nemmeno al funerale nazionale in Belgio dell’altro cardinale belga Ries. Con la morte tutto, proprio tutto, si ferma! Ma nulla si è fermato minimamente per il secondo cardinale (vallone) mancato improvvisamente, per non essere disturbato nei “pourparler” di Danneels in Vaticano con gli altri cardinali per l’elezione (per loro immancabile!) di Bergoglio… Il cattolico è anche pur sempre sottoposto come ogni uomo, in principio, al Peccato originale (salvo vita santificata e sacramentale), quindi fatalmente errante, ma anche nel senso positivo dell’aggettivo. Ma a una condizione per cambiare come detto d’idea. Di pentirsene innanzitutto anche in pubblico, di confessarne l’errore al cospetto del mondo, di chiedere di essere redento in modo altrettanto pubblico anche e soprattutto in quanto Papa. Almeno in misura a quanto lo è stata la durata dell’errore in cui era incappato. Come il primo di tutti i Papi, Pietro, sempre pentito profondamente dei suoi peccati, quindi, redento. Poi martirizzato sulla croce a testa in giù per umiltà… Quante volte si sente dire: ogni fedele deve obbedire al Papa, al suo Vescovo… Innanzitutto, ognuno deve obbedire alla Trinità, comprese, è vero, le sue Autorità. Cosa però succede se anche l’ultimo dei fedeli, come per esempio me, si accorge fondatamente e reiteratamente che l’Autorità in questione non è autorevole del cristocentrismo in cui crede e per cui vive la sua personale Fede? Deve innanzitutto pregare per essere assistito dallo Spirito Santo, respirare a fondo e iniziare ancor più l’imitazione di Cristo insieme, se possibile, ad altri consimili a cui Dio chiede particolarmente la loro testimonianza petrina. Iniziando a dirimere ogni parola, ogni atto responsabilmente e in coscienza, senza mai cadere nel già dimostrato sterile e dannato protestantesimo. Nella piena Grazia di Dio. Il fedele cui incorre questo dolore divino deve ricorrere umilmente ai Sacramenti in modo preventivamente ancora più intenso. Pregare per la conversione del suo clero e prepararsi a una fedeltà a Gesù come non mai! Si tratta quindi della sostanza nella vita sacramentale. La vita redenta è sempre possibile dopo che se n’è chiesta profondamente la Grazia a Dio!

Anche nel caso in cui il Papa e il suo clero si convertissero, non si avverte nemmeno un piccolo presagio di contrizione pubblica per il baratro diabolico in cui si son lasciati inghiottire. L’attuale tendenza, anche per i fuoriusciti giussaniani dopo la svolta, ha l’aria di voler rientrare in CL per stanchezza senile e per altri motivi di… opportunità, comunque pertinenti all’anti-cristocentrismo.
Nel caso in esame, non si ha però notizia nemmeno di una parvenza di questa liturgia basilare e sacramentale propria del Cattolicesimo, non solo intellettualistico. C’è un clima, in realtà, di abbandono della lotta, di armistizi… Perfino il rigoroso superiore della Fraternità Sacerdotale san Pio X, il valente abate-prete italiano don Pagliarani, avvezzo a lotte oceaniche col Vaticano da una cinquantina d’anni, ereditate da monsignor Lefebvre (fino alla poi risultata provvisoria scomunica!), la settimana scorsa è passato dal Papa Suo amico personale da quando era a Buenos Aires. Per  formare i suoi preti detti abati della Pio X. Ma il nuovo capo religioso dei lefebvriani, appena giorni prima del doveroso incontro col Papa (il primo, peraltro!), ha prodotto a Parigi un altro documento che non può invidiare nulla alla radicalità – sempre caritatevole, ma radicalissima – nella Tradizione del suo fondatore arcivescovo Marcel Lefebvre. Il titolo del documento era “Mantenere la Tradizione e trasmetterla”! Di cui aveva già manifestato in un altro documento storico del 2021, all’occasione della decisione del Papa che aveva pure salvato di misura la messa in latino della Pio X… Vale a dire che, ben sapendo il papa modernista, la cui attività è quella di eliminare nella stessa ragione di vita nella direzione e militanza suprema nel rito latino di Pio V, non ha cambiato di una virgola l’atteggiamento anti-modernista. La stessa ragione oggi più prestigiosa del Cattolicesimo rigoroso con quello di Viganò e dei suoi vicinissimi Triarii, soprattutto con quello della Dottrina Sociale della Chiesa di Trieste, sono tenute intatte (o quasi)! Senza di cui non si avrebbe nemmeno l’Autorità Dottrinale alla Salvezza della Chiesa Cattolica, per la riunione unitaria dei Cattolici petrini oggi. Così è stata data la dimostrazione con cui non si coltivano solamente le effimere unità conviviali personalistiche ma, da parte della Pio X la priorità viene, malgrado tutto, privilegiata di fondo e in modo veramente salvifico. L’amicizia personale viene riservata all’orizzontalità amichevole certo universale che si deve nutrire anche col nemico, ma gerarchizzato rispetto alla lotta suprema per la Verità! Così non si continuano ad affermare controverità plateali: per esempio, quella ripetuta fino alla nausea anche alcune settimane fa dal Papa. “La Chiesa – egli rincarava – deve essere povera!“. No, per dinci! Non deve assolutamente essere povera, come si dice di continuo demagogicamente! Ma il più possibile moderatamente ricca, come lo è sempre stata con le donazioni esclusive (non statali!) dei suoi fedeli che non hanno niente, veramente nulla, di cui curarsi di più! Sono i suoi uomini ecclesiastici e i suoi fedeli culturalmente centrati sull’economia risparmiatrice della Famiglia a dovere essere poveri (non miseri) ognuno personalmente. Miranti tutti all’impensabile bellezza e compiutezza della vita divina ed eterna! Con la propria iniziativa imprenditoriale privata secondo le leggi celesti per il bene dei figli e produttiva anche dal punto di vista dell’imprenditorialità ecclesiale, finalizzata alla ricchezza per le proprie opere di Carità! Solo la ricchezza possibile prodotta dall’onesto lavoro e moderata è conforme alla Carità Sociale, pure di esemplarietà. Per tutti i suoi fedeli che altrimenti cedono invece all’edonismo di massa. È il totalitario NOM che vorrebbe la Chiesa cattolica veramente povera (come lo sta diventando realmente!). Perché – ci si chiede – Papa Francesco, tra tutti i suoi viaggi detti pastorali non è mai voluto tornare in Argentina dopo nove anni, sua amata patria: come del resto fatto più volte da Vojtyla, in Polonia e Ratzinger, in Germania?
Insomma, per ritornare ancora a Bomba, questi cattolici di CL, alla stregua degli altri cardinali che avevano eletto l’attuale Papa, oltre a non porsi significativamente moltissimi interrogativi basilari, non conoscono generalmente nemmeno il nome e la missione di coscienza – per esempio – del grande prelato Viganò. Perfettamente sconosciuto e misconosciuto, anche in modo “improvvisamente volontario”, nei pressi del Vaticano e dei suoi organi d’informazione ben diretti e controllati. I quali l’avevano invece molto celebrato prima della sua conversione cristocentrica. Attribuendogli incarichi molto prestigiosi e di primo piano, per la sua intelligenza autorevole fattuale e razionale. Virtù tipicamente lombarde e anche rigorosamente ambrosiane sul piano religioso. Provvidenzialmente quindi utilizzato, il nostro Viganò, come grandissimo rappresentante del detto rinascimento cattolico nella Chiesa sinistrata, contro una corruzione morale ben pregressa e naturalmente endemica. Con una influenza personale già enorme nel mondo, sul piano pure politico. Il Movimento di CL e i suoi anche migliori militanti cattolici ora “rientrati” o in vista di farlo, ben fuoriusciti dal suo Movimento, continuano ancora, in modo già avvenuto per il clero e dopo le accuse di modernismo al Papa. E di alleanza col totalitarismo alla finanza internazionale. Nel lanciare anche le sue ghirlande strategicamente avvelenate a monsignor Negri, ben morto. Ora pure in modo ingenuo e neo-sentimentale oltreché falsamente celebrativo. Nel rito coccodrillesco dopo esserselo sbranato, senza mai dir nulla, da tre lustri. E pure in modo rimosso, con immancabili e lucidissime lacrime di circostanza…

Il compito essenziale attribuito da Cristo alla Chiesa è stato quello di essere semplicemente il Suo Corpo Mistico, pure poco visibile ma sempre “pedagogico” (quello cioè del “Non possumus”): innanzitutto nella Sua Verità cristocentrica. Ogni distacco, preordinariamente “riformista” rispetto alla Sua unicità veritativa, è fatalmente anti-teleologico: non solo un comune peccato, esso è quasi sempre imperdonabile, perché coscientemente contro lo Spirito Santo. Mai aderirgli!
Il forsennato riformismo di tendenza protestante che ha invaso come una fregola smaniosa, cosiddetta “innovativa e inarrestabile”, è sempre in azione anche nella Chiesa cattolica. La cui “rivoluzione dottrinale”, non è mai stata del resto richiesta, sia perché estranea totalmente alla metodologia strutturale “antinsurrezionale” cristiana, che a causa dell’incommensurabilità nella ricerca di approfondimento. Oppure solo di adattamento cosmetico-linguistico, veramente necessario nella Verità teologica e umana già dogmaticamente affermata. Essa è invece sempre piuttosto frutto della tendenza demoniaca abituale dell’antropocentrismo soggettivistico naturalmente sempre eretico. In una era già politicamente, esistenzialmente e psicologicamente modernista, una cosiddetta riforma “moderna” va sempre preventivamente analizzata obiettivamente. Però anche con diffidenza pregiudiziale e ben sistematicamente diffidata! Con la prima e preliminare verifica se la detta “riforma” sia veramente necessaria! Da dove diavolo sarebbe scaturita? Così, essa è ora immancabilmente “giustificata” solo con la falsa motivazione diabolica, pure gabellata per apparentemente “cristiana”. La ricerca della Verità – infatti, ripetono anche i segretamente cultori modernisti, tra i fedeli cattolici incondizionali – deve essere realizzata “insieme” nella cosiddetta “comunità ecclesiale”, pure se implicitamente sospettata erronea (nella sua abituale orizzontalità!). In tal modo, però, l’eresia sarebbe anche approvata anticipatamente. Si tratta, nel caso, di una metodologia tipicamente ora anche ciellina in cui, in modo rovesciato, si parte dal vantaggio concreto della compagnia assuefatta d’anticipo all’obbedienza papalina, già definita eretica e manipolatrice per giungere (forse senza troppe speranze) alla ragione trascendente. La metodologia cioè papista. La cosa è all’opposto del principio cardine contro Verità. Tutta esclusiva e unica nella Persona di Cristo e del Magistero veramente cattolico, per esserne il dirimente indispensabile a ogni giudizio. Lo stesso criterio è oggi applicabile a qualsiasi movimento “cattolico”. Tutto il centro del principio educativo giussaniano si fonda sull'”esperienza”. Ma solo quella ontologica e non quella meccanica e banale, volgare e immanente, perdipiù da abbrutiti massificati! Quella cioè totalmente maggioritaria e conformista o dipendente delle pratiche orizzontali e antropocentriche, financo in perdizione, che pretendono di imporre la legge dell’obbedienza non autentica alla Chiesa. E nemmeno del Corpo Mistico e al suo Papa eretico. In ogni eresia, il problema centrale è sempre innanzitutto il Papa: l’Autorità suprema che, in realtà, se non si pone mai solennemente, non potrà mai imporsi, nemmeno forzatamente! Papa Francesco l’ha ancora sottoposto alla sua disgraziata eterodossia pochi giorni fa. Dichiarando pubblicamente già distribuita dalla Grazia divina gratuitamente ad ogni uomo, a tutti gli uomini, indipendentemente dalla loro Fede (!): secondo la visione antropocentrica di Rahner e dei sempre più attivi sangallisti! Come se la Chiesa cattolica possa essere invece diventata una specie di organismo di Dio dispensatore, ma regolato dal risibile  centralismo democratico politicista per cui “meglio errare insieme maggioritariamente al Partito – dicono ancora oggi anche i residuali integerrimi comunisti o i coscienti tali – che nella giustezza eterna dell’individualità autenticamente da ricercatori solo nella Trinità“.

La meditata e criticamente doverosa non obbedienza al Papa, eretico reiteratamente, ma non solo! Sempre pregando intensamente per la sua conversione, la solidarietà del Corpo Mistico, contro l’ideologia del “male minore” gnostico e politicista nel mondo dei papalini incondizionali!
La Verità, cristiana non relativistica e non gnosticamente “in divenire”, come se la Chiesa invece fosse un banale organismo governativo mutevole nella sua “necessaria” essenza immanente, non sarà mai né trasformabile, né approfondibile. Solamente da una collettività non fondata prioritariamente dallo Spirito Santo. Ma solo da essa vivibile contrastativamente e forse nemmeno verificabile. A condizione anche di arrivare (dove?), insieme (a chi?), nella sua divinità purtroppo molto gabbata, anchesì in modo demoniaco mondano e fatalmente immanentista, per induzione! Tutta la storia delle migliaia di sette protestanti (!) è inscritta in questo principio fedifrago in cui campeggia quello terribile pure del male “minore”, così tanto in auge negli ambienti cattolici (e non solo) ora anche di CL. In ogni caso, sempre di sicuro, male si tratta. L’argomentazione semplicemente razionale (e giussaniana) è lontanissima e non è generalmente nemmeno più seguita veramente. È stata sostituita da quella razionalista che ora è totalmente e statalisticamente anche nella totalità infingarda ranheriana. Per cui non è più la Verità (nella Persona di Cristo) che, fondamentalmente e in primis, deve essere garantita predominante, almeno per i credenti. Da cui il “Non possumus” papale petrino. Ma è la sedicente “comunità ecclesiale cattolica” e obbediente a un Papa eretico praticamente intermittente a prevalere realmente. E questo non solo nella società civile, compresa quella gnostica con tutte le altre religioni più o meno false. Dunque già semplicemente molto conosciute fino a poterle sconfiggere sotto la guida dello Spirito Santo, anche se solo provvisoriamente, per l’appunto, da parte del Corpo Mistico. Sempre destinato a trionfare, anche se in modo differito. Al punto che il vescovo di Alessandria d’Egitto, Athanasio, è giunto a essere stato fatto santo e Dottore della stessa e dalla stessa Chiesa, dopo la sua morte nel 373. E dopo essere stato spedito cinque volte in esilio, fino a Treviri in Germania (la città nativa del suo contemporaneo straordinario sant’Ambrogio). Per aver combattuto strenuamente l’arianesimo come eresia ormai allora dominante in tutta la Chiesa… L’obbedienza al Papa è infatti giustificata, doverosa e soprattutto sempre critica, solo ad un Papa petrino, a sua volta massimamente obbediente, con evidenza, alla chiara e intelligibile Tradizione evangelica. È questa l’unica condizione che deve anche diventare l'”ossessione” teoretica del Pontefice! Quella di ricerca e adattamento non solo cosmetico della Verità “al” mondo e non “del “mondo! Seconda funzione, questa, nella ricerca della Verità, propria nella fedeltà evangelica conforme, dopo quella che gli uomini petrini, sempre coscienti di essere sottomessi al Peccato Originale (donde la sempre possibile eresia, come al posto lo nega il Papa: non ne parla mai invece di farne l’argomento quotidiano, indispensabile ai nostri giorni!). Col Pontefice in testa, naturalmente, ma almeno controllabile doverosamente anche da ogni fedele cattolico. Ecclesiastico o laico che sia, il Cattolico è altrettanto custode rispetto alla sua responsabile e umile ortodossia, secondo quella dei “talenti” davanti a Dio dispensatore. Altro che superficialità antropocentrica! Attualmente assistiamo ad una ulteriore fase eterodossa generalizzata che, oltre ad aver già visto CL e ogni altro movimento laico cattolico, allineato ora acritico alle posizioni papiste, si constata anche la definitiva resa alla menzogna da parte della Chiesa romana pregressa: da parte dell’area anche dissidente da anni. Ma che ancora non si era radicalmente riconosciuta in totale disaccordo con il vertice del Cattolicesimo errante. Gli basta una azzeccata e ben mirata omelia, per farlo riconoscere come accettabile petrino nella suprema Autorità terrena.

La metafora dell’obbedienza lenta e sempre incerta del mulo recalcitrante. La falsa prevalenza della comunità “cristiana” e non della Verità nella ricerca delle soluzioni nell’Apostasia. Il sempre     infingimento del questionamento in luogo del giudizio netto, nella condanna dello statalismo…
Il nuovo responsabile generale di tutto il Movimento di CL, il laico Davide Prosperi, in sostituzione (non proprio nuova) dell’ex-presidente dimissionario spagnolo monsignor Carron, aveva curiosamente definito, non solo relativamente a quest’area piuttosto esterna al suo Movimento ma anche in parte interna, come obbediente al Papa alla “maniera dei muli”. Aveva utilizzato molto recentemente questa sua (forse involontaria) intelligente metafora descrivendo implicitamente l’obbedienza anche come quella dei cavalli per opposizione, immediata e pure veloce nella più o meno legittima maestosità senza dubbi. Quella dei muli, egli alludeva però particolarmente all’obbedienza così dei suoi membri di CL, che devono essere spesso strattonati, per farli proseguire nel cammino indicato in piena obbedienza non riottosa: memori dell’obbedienza esemplare e sempre critica del Gius. A dire il vero la metafora suggerisce anche altre implicanze come quella madornale per cui il mulo è avvezzo a portare enormi carichi culturali di consapevolezza, tipici per i fedeli cattolici più autenticamente impegnati nel prosieguo cristiano. Il quale, inevitabilmente, li induce a riflettere in modo rigoroso, e lento. L’oggetto delle loro costanti meditazioni sono la Fede in Cristo e il suo proprio destino, rispetto alla conduzione e alla segnaletica, ricevuta nel suo viaggiare con i suoi carichi di responsabilità eterna. In una Chiesa dichiarata, anche da moltissime parti, mille volte in crisi gnostica e con un Pontificato innumerevolmente detto ora modernista, il mulo, spessissimo consapevole e osservatore attentissimo, si ribella e s’impunta legittimamente. Tutta la sapienza semplice e umile del cristiano trasportatore di pesi spirituali (comunque pesantissimi nella leggerezza trascendente), lo paralizzano: a volte nella ricerca delle parole comunicative del difficilmente esplicativo nelle contraddizioni notate e vissute. Non abituato ai sofismi teologici e dialettici rahneriani (di cui non pensa, come l’attuale Papa, molto male irrimediabilmente), non sa darsi pace nel suo avanzare che non gli permette più il lento ma sicuro incedere… Nel frattempo, con rimbrotti, ricatti ed anche bastonate gli si ricorda l’obbedienza contro… l’Apostasia. Così, non proprio convinto, prosegue spesso controvoglia. Naturalmente c’è una particolarità per cui, il seguire superiore dell’idea del Corpo Mistico nel Cattolicesimo, piuttosto che pedissequamente l’antropocentrismo, diventa lecito e anche doveroso. Quella cioè dell’obbedienza papista, tragicamente verificata già eterodossa da molte ormai biforcazioni erronee, quasi sempre imboccate con falsa coscienza. Si tratta della mancanza di alternative della Chiesa, come se si trattasse di un partito politico scoperto, ohibò gnostico (lo sono tutti)! Il fedele mulo pure in disaccordo, mai però abbandona il suo carico morale e pensa tanto meno di disertare. Cambiando magari la sua Fede per una realmente anche maleodorante eresia.

Il “tutt’insieme”, quand’anche si trattasse di una comunità detta ecclesiale ma non petrina, non produce forzatamente l’esperienza ontologica e non riproduce l’applicazione della Verità evangelica. Analogamente, non si finge di interrogare il Papa – neanche retoricamente – sulla questione già chiara per cui si è istituita la festa del Cristo Re dell’Universo: lo “statalismo” costituisce forse il problema massimo consequenziale della Chiesa cattolica contemporanea.
Non si finge d’interrogare il Pontefice, senza possibilità di risposta, come già avvenuto ai massimi quattro cardinali che già avevano sperimentato, troppo ingenuamente, l’inanità di interrogare l’ininterrogabile mescolanza volontaria nella magisterialità però col modernismo. Sempre impossibile incertezza questa, tra Verità e piena eresia intenzionalmente pure eterodossa!
Si tratta infatti dell’autentica affermazione mancata nella coerenza con la Fede evangelica di sempre. Quella non corrisposta veramente dal cammino, a volte appena trotterellante, ma certamente errato e deviante che il fedele mulo riconosce sempre subito. Col fiuto della sua innata coscienza critica, che solo l’obbedienza costante e idealmente totale sa costruire. Il piano dottrinale, di non voler fare scisma assolutamente per un’altra nuova o vecchia religione. La Chiesa può avere i suoi uomini eretici ma Essa non lo sarà mai! Si tratta di sapere quale Chiesa. Chiesa cosiddetta esperta mai necessariamente esterna. Cioè, una cosiddetta più esperta cervelloticamente in mulattiere a misura delle proprie visioni personaliste rispetto alla Tradizione millenaria ben sperimentata e dogmatica! Sempre umilmente meditante e pregante nella certezza però della Verità unica e sempre cristiana! Due esempi mi hanno particolarmente colpito negli ultimi tempi in cui tutti sono stati più o meno abbagliati (o scandalizzati ancora una volta di più) dalle invadenti vicende politiciste. Per cui l’attenzione internazionale è stata ancora più importante dell’abbastanza falso pericolo “imminente” di guerra totale e mondiale (anche possibilmente atomica!). Provocata fintamente ad hoc (come da anni) dagli USA, per l’Ucraina. Purtroppo, malgrado tutto l’ignobile schierarsi dell’Occidente governativo e televisivo, ma anche di quasi tutti i media contro la molto nuova Russia, per cui si è certamente errato. In occasione del suo crack nell”89-’90, si è commesso l’errore storico a non associarla – come anche richiesto! – alla cosiddetta libera democrazia occidentale (!). Già dopo un solo giorno dall’inizio delle attuali ostilità belliche, il leader Putin già faceva assediare la capitale Kiev dell’Ucraina. Bombardandola da tre posizioni e direzioni, dopo il favoloso discorso di un’ora alla televisione russa, ritrasmesso dappertutto nel mondo dalla controinformazione. E, a volte, non solo, tra lo stupore culturale e storico per il suo spessore civile tipicamente “europeo”. Putin non si è così solo preoccupato di difendere le sue tradizionali popolazioni di frontiera russofone delle regioni tipo Donpass, ma ha pensato a ricostruire subito almeno in parte una minima parcella del vecchio impero dell’URSS. Puntando direttamente a Kiev: ragione per cui ora è accusato, come guerrafondaio. Qui ci troviamo di fronte a una tripla mistificazione. Da una parte, abbiamo l’Occidente con USA e Unione Europea che per quasi venti anni hanno tirato continuamente il sasso nascondendo la mano. Da una seconda parte, abbiamo una opinione pubblica europea che, arrivando molto in ritardo dalle nebbie ideologiche  propagandiste del sinistrismo politico, non ha capito che non è più l’impero integerrimo (se mai lo sia stato) della Libertà e della Democrazia! E come terza parte, abbiamo i residui piccoli Paesi europei, non ancora entrati nell’UE, sia per idealità pregressa che per reale smania di maggior edonismo gnostico chiede insistentemente di entrare nell’attuale Europa, non rendendosi conto che l’UE e la NATO sarebbero totalmente degli strumenti ormai dell’immanenza totalitaria. Solo che la Russia (con la sua smisurata Siberia) è sempre stata tenuta fuori da questo “progetto” così falsamente ambito: anche in sovrappiù del modello marxista che aveva tutti (o quasi) dannatamente nutrito per più di una settantina d’anni. Quasi analogamente in simmetria, c’era l’elezione del presidente della Repubblica in Italia. Ho potuto leggere, così, su Tempi, il quotidiano online vicinissimo dell’area di CL, due articoli di miei peraltro amici abbastanza datati, “leader” ideali del Movimento e molto indicativi delle tendenze in atto all’interno. Il primo ha indicato, con una incitazione auto-agiografica di gran livello, inneggiante senza mezzi termini, alla necessità di “farlo tutti insieme”: nel sordido entusiasmo per l’appena realizzata conferma dei due ignobili politicanti dittatoriali ai loro posti di comando tirannico in Italia: al servizio del totalitarismo, Mattarella e Draghi. Il valente direttore del glorioso giornale non solo digitale raccomandava così di militare tutti insieme e in comunità… Come al solito ormai per CL, non solo nella politica ma anche e soprattutto nella Chiesa. Dimenticando che il “tutti insieme” obbedienti potrebbe almeno voler anche dire – come lo è in realtà ora – tutti i ciechi o malvedenti autocondotti, insieme tragicamente nel burrone… Come nel quadro del fiammingo Bruegel, esposto a Capodimonte, raffigurante il gruppetto di non vedenti auto-guidati, che stanno per precipitare ovviamente in un dirupo… Il secondo articolo, apparentemente più prudente, volgeva la filippica in questionamento al Pontefice a cui l’articolista (il famoso e valente Peppino Zola) scriveva tutto, o quasi, in forma di domande. Solo che il loro tenore denunciava il fatto che queste erano concepite come totalmente retoriche e inutilmente interrogative. Dov’era nascosta l’ontologia nella sua eterna Verità? Si trattava della questione ben nota sullo “statalismo”, mai scritto nell’articolo però papale-papale con questo suo termine ben definito teologicamente e dalla storia, ma divenuto tra i cattolici desueto se non proprio sparito! Con cui, anche qui, il secondo mio amico illustre (che faccio fatica da qualche anno a definirlo ancora giussaniano ferreo), già liceale nella classe dove insegnava il fondatore di CL fin dagli anni ’50, rivolgeva al Papa attuale la domanda: “Ma perché si interpellano esperti esterni per ripulire i ranghi della Chiesa?”. Domanda molto oziosa: quante centinaia di volte si è discusso a fondo e giudicato (!), in cinquant’anni col grande prete educatore Giussani in CL, GS E GL, del generato problema, relativo al Cristo Re dell’Universo! Intorno al principio che tutto deve essere di assoluta pertinenza e di regalità – come lo è anche virtuale in realtà – del Cristo trinitario, nella Chiesa e nel mondo!

Il progetto schiavista e sterminatore neo-malthusiano dell’oligarchia mondiale appoggiato di fatto da Papa Francesco (!), potrà forse ottenere la sottomissione globale delle masse (ottimisticamente però nella sua totalità) alla post-umanizzazione abbrutita e eretica dell’attuale Cattolicesimo…
Attualmente, questa vera guerra totale prototipica, principalmente tra lo Spirito e la Materia, tra l’Eterno e l’Immanente, ha già giudicato la corrente detta “pandemia” anche come “opportunità” storica. Per gli stessi governanti dittatoriali inneggiati quasi ovunque alla guerra (cito, per “vincerla“)… Tutto sembra ora riuscire a siffatto progetto, inscrivibile perfettamente in quello del Grande Reset del Nuovo Odine Mondiale totalitario. Ma la passione ontologica per la vera libertà umana e per la trascendenza, rivelata dal Cristo trinitario e dalla Sua Passione col seguito soprattutto  di Risurrezione, è già stata assunta – come sempre – da una minuscola parte di uomini irrimediabilmente vincenti, grazie alla potenza del Santo Spirito, per la Libertà e la sua Salvezza intrinseca. Tutta l’umanità è richiamata a diventare ciò che è sempre stata realmente, malgrado tutto: tenersi pronti ancora, se necessario, anche a morire in quanto Martiri! A vantaggio di se stessi sacrificati nella propria vita diventata statalisticamente indegna di essere vissuta. E di fronte a tutti quelli che scelgono la barricata opposta (spessissimo sotto infame ricatto!), ovviamente, alla perdizione infernale antropocentrica. Tutti dovranno, in ogni caso e presto, scegliere dove risituarsi totalmente. Anche i cattolici che attualmente sono attruppati dietro il falso salvatore “vicario” eterodosso dell’umanità, sebbene in intermittenza da Papa eterodosso. Mentre egli è l’alleato numero uno strategico del totalitario NOM e, andrà almeno pur detto, dell’Anticristo. Così dovranno scegliere nuovamente il loro attuale posizionamento, spessissimo ambiguo e pecoresco, oltreché falso non solo nella sua strategia. Tale obbligo sarà indotto e forse anche esigito, in primo luogo, non da rari ma essenziali cattolici eternamente petrini, all’estremo avanposto dell’armata dei salvatori (protetti e diretti dalla Trinità), sotto lo stendardo del Cristo e del Suo cristocentrismo, anche se dell’ultima ora. Ma soprattutto, dai disperanti più che disperati dirigenti gnosticezzanti sempre più convinti della guerra totale, di cui quella nazista non sarebbe altro, infine, che un vago e pallido ricordino… Che fare, dunque ora? Pregare Maria, madre di Dio! Come l’ha ancora proposto l’arcivescovo Viganò, suprema referenza mondiale nei suoi frequentissimi messaggi veramente cattolici, in occasione del nuovo anno 2022. Seguendo anche il centrale, rigoroso e indispensabile Osservatorio Van Thuân della DSC (Dottrina Sociale della Chiesa) cattolica. Vi si potranno trovare anche i Triarii nella stessa posizione religiosa! Il tutto, per cominciare a conoscere o approfondire, diligentemente, anche la dottrina soprattutto socio-economica di quella molto dimenticata, sempre colpevolmente, del Distributismo… Il quale ha risolto teoricamente, vale a dire concretamente (!), la separazione strutturale tra capitale e lavoro! Quella che ha prodotto l’atroce e distruttiva “lotta di classe”. Sia da parte dell’ideologia liberal-capitalista (detta anche liberale e illimitata nei suoi profitti dopo esserlo stata nella dimensione e nei suoi capitali), che quella social-comunista: ambedue separatrici del capitale dal lavoro. Per cui entrambi estranee totalmente e contrarie ai veri interessi dell’umanità, in quanto lavoratori, uomini e cittadini. Tutti questi, detti perlopiù subordinati, sono scissi e divisi dai mezzi di produzione detenuti da una piccola aristocrazia, oppure come la medesima “alternativa” costituita dall’altrettanto orrenda combriccola statale: lo statalismo! Dunque, in quanto piccolo gruppo proprietario, destinato a divenire ora sempre più ricco e i suoi dipendenti sempre più a rischio di povertà quando non anche di essere, non proprio subito, soppressi… Senza contare due altri aspetti di primaria e assoluta importanza. Primo, tutti dovrebbero prima di tutto pensare a divenire imprenditori (almeno di se stessi) piccoli o grandi per puro senso di libertà e responsabilità. E secondo, per vocazione sperimentalmente comunque cosciente nella Libertà di essere proprietario e lavoratore allo stesso tempo. Così, allorquando si fosse verificata l’impossibilità di “essere” solo lavoratori subordinati (operai, impiegati manager di veri imprenditori), pari però in dignità, si sarebbe già in posizione di risolvere il grande problema vocazionale! Cioè corresponsabili nella stessa teleologia finalistica della creazione di ricchezza! Escludendo così l’insopportabile e innaturale “lotta di classe”. In realtà, non ci sarebbero in tal modo più classi ma soltanto categorie corporative, vocazionali (come nel Medio Evo le gilde, le corporazioni) liberamente scelte e corrispondenti ai talenti naturali di ognuno. Oltre che con possibilità di essere associati economicamente in società di diverso tipo (azionarie, personali, familiari o altro)… in rapporto anche alle dimensioni e le diverse produzioni di beni o di servizi. O di ricerca. Il Distributismo ne prevede di molte varie… Prima, però bisogna conoscere il Distributismo e riconoscerlo come teoria già sempre realizzata nella storia, nel senso concreto, della Fede teologica intesa come quella non meno di san Tommaso d’Aquino. Anche in tutta la sua ultima comunicazione planetaria, per quest’anno, il gigantesco Viganò ha reiterato l’eterno appello alla conversione, da quella opposta e incarnata, purtroppo e diabolicamente, ai nostri giorni da Papa Francesco. Il quale, con la sua abituale intermittenza, ha appena prodotto ultimamente un’omelia “accettabile” d’un punto di vista dottrinale: ha ancora dichiarato il direttore di Tempi, che vorrei considerare ancora un molto vicino cattolico! Una omelia splendente nel suo apparente tradizionalismo per i suoi fedeli cattolici, ancora… incerti: una piccola stella di mare, così raccolta opportunamente sulla riva a un oceano esclusivamente o prevalentemente antropocentrico. E strategicamente indirizzato, anche forzatamente, alla sola orizzontalità, fondamentalmente in perdizione nel modernismo miscredente.

Come può pensare la Chiesa cattolica di cristianizzare in questo terzo millennio l’Asia, quando non proclama ora che tutto il suo Corpo Mistico è quasi di nuovo sconosciuto essendo sommerso dalla spocchia della sua eresia modernista (già organizzata per durare a lungo). Con un clero zeppo di prelati già scelti in prevalenza silenziosi? Quand’anche i Paesi asiatici diventassero divinamente cattolici e leader economici del Pianeta, non lo sarebbero della millenaria civiltà del Cattolicesimo! Tutti i partiti politici del mondo, tutti, sono ignari e non hanno nemmeno l’idea-padre, di tutte le altre necessarie, per combattere la deriva del “Nuovo Ordine Mondiale”. Di cui pure non sanno nulla o pochissimo, sebbene siano da esso comandati a bacchetta, fino all’Anticristo!
Interrogativi questi forse di una visione pessimistica – quindi non cristiana – dell’universo umano? Non si deve dimenticare che perfino Gesù, l’Incarnato divino Risorto, è pur morto in Croce torturato e sputacchiato innocente, dalla sempre anonima folla. E nemmeno ci si scordi che Cristo Re di tutta la Terra e oltre, già duemila anni fa si chiedeva se l’umanità potesse – alla fine dei tempi al Suo ritorno – ancora disporre di Fede nella Trinità… In realtà, non si può coltivare la Speranza senza almeno temere realisticamente il peggio sul piano politico. Da cui la preghiera raccomandata dall’arcivescovo Viganò, sommo rimedio all’incredulità e allo scetticismo nemmeno agnostico compresa l’irreligiosità materialista. Cioè senza che l’umanità, ma anche compresa l’attuale Santa Chiesa vera apostolica romana, non riconosca la sua condizione di totale e globale religiosità sottoposta al Mistero della Vita, quanto il fatto di essere felicemente mortali. La Speranza non è la virtù teologale contraria al realismo! Così, innanzitutto, bisogna riconoscere la tendenza già da secoli erronea e purtroppo imboccata. E ora talmente avanzata e grave che addirittura viene permesso al Papa anche ricorrere alla necessaria intermittenza strettamente periodica e conclusiva. Nel frattempo è inevitabile che si rallentino le azioni per il perseguimento degli obiettivi, soprattutto blasfemi: cristianizzare l’Asia non appare, come minimo, cosa semplice. Direi che essa potrebbe presentarsi piuttosto come il paradosso estremo e provvidenzialmente “più” miracoloso e salvifico. Da continuare a tentare in ogni caso. Non appena si sarà levata anche l’interdizione papale di non reclutare al Cristo Re con la dissennata “proibizione al proselitismo”… ma solo attraverso la cosiddetta verticista “solo attrazione divina”: vale a dire, diventare tutti “fanigotton” che, in dialetto milanese, vuol dire “non fare niente”! Soprattutto che, dopo l’iniziale decisione di affidarsi alla potenza soprannaturale della Trinità (non si sa mai quanto razionalmente nell’imperscrutabile duratura), si potrà contare sulla testimonianza degli asiatici stessi futuri petrini. Come del resto è già successo dopo più di un secolo in cui il clero romano è rimasto totalmente assente in Giappone. E, al suo primissimo ritorno, si è ritrovata la Comunità cristiana iniziale intatta con tutta la sua Fede! Ma le ragioni per cui non sarà facile il raggiungimento di questo primo livello di conquista divina è almeno doppio: innanzitutto il pregiudizio, già ora impiantato per cui la Chiesa, col suo già identificato “imprinting” culturale e globale, comprensivo di quello capitalistico-occidentale e liberale-illimitato (come appena visto) ora pure in cosiddetta crisi. Ma non sostituita dall’inutile e tenuto sconosciuto Distributismo. Esso è operativo in modo non solo sfavorevole ma addirittura ostile a ogni idea di azione cattolica pastorale. E in secondo luogo, la probabile acquisizione fattuale ed economica, nel frattempo molto probabilmente raggiunta nel primato mondiale da tutta l’Asia.

La debolezza soggettiva della Chiesa cattolica modernista di fronte alla gigantesca Asia di millenaria civiltà gnostica, politeista, totalitaria comunista d’ideologia ora anche genderista… Pure tutte sempre antropocentriche. La diserzione in massa dei preti negli ultimi sessant’anni di eresia e la masochistica politica missionaria anti-proselitista dell’attuale Pontificato, ignorante del suo Distributimo salvifico, anche contro l’ideologia identitaria cosiddetta “liberale illimitata”.
Mai la Chiesa è stata così debole e in declino, oltreché primariamente sul piano dottrinale e della sua Fede. Ma anche dal punto di vista fattuale e testimoniale: delle sue capacità sempre scaturite dai disponibili “operai della vigna del Signore“. Le schiere di abbandono di missionari preti e consacrati nelle comunità ecclesiali occidentali, sono talmente gravi da superare di gran lunga la soglia del milione di “operai”, salvo parzialmente nelle comunità petrine dette tradizionali e legittimamente anti-eretiche papiste attuali. Motivo questo, non solo teologico della riduttiva per ora graziata Messa in latino da parte di Papa Francesco, la cui esecuzione finale è stata solo però rimandata, almeno nelle intenzioni dei modernisti (allorquando ad esempio, i seminari Pio X sarebbero meno strapieni)… Sopra ogni cosa, lo spirito missionario dei pochissimi toccati dalla Grazia di Dio, nella anche petrina Fede cattolica, sembra talmente ora sfibrata e deperita dal suo interno, che il modernismo del Papa precludente al missionarismo (favorevole solo inspiegabilmente alle altre religioni politeiste e all’immigrazionismo quasi totalmente musulmano o animista) è la sola… idea che oggi si sviluppa! L’idea stessa di cristianizzazione appare generalmente, come una sorta ormai anche di crimine religioso… Dunque più conforme alla guerra interreligiosa che al gioioso e corroborante annuncio della Buona Novella. Le tendenze antropocentriche del Cristianesimo attuale e ufficiale, sono – come visto – a causa del suo sempre incedere verso il protestantesimo impelagato dalla sua concezione fondativa immanentista. E coincidente a priori, come sempre, col potere e con la legge del mercato! Altro che il protestantesimo di Max Weber! Col predominio del potere politico perdipiù liberal-capitalistico-illimitato, nella sua struttura, non solo economica in capitali e profitti infiniti, che si presenta pure come una massima contro-performance contenutistica allo spirito veramente salvifico dello stesso Cristianesimo!

Il famoso trio anglofono dello sconosciuto Distributismo, che ha affrontato e risolto il problema cruciale della “lotta di classe”, prodotta dalla ottusa divisione tra il lavoro e il capitale! E quello della vocazionalità soggettiva e sociale nella creatività che permette la Libertà e la Responsabilità. Per favore, che si segnali al Papa – sempre che se ne sappia interessato a qualcosa di serio e non solo di politicistico sul tema – perché legga, per cominciare, almeno un libretto sul Distributismo chestertoniano e dei due soci (Belloc il suo intimo amico politico professionista e il monaco irlandese McNabb), tra le molte decine prestigiose disponibili, in varie lingue… E poi, anche a causa dei rarissimi missionari residuali ancora esistenti, presentando al mondo intero la profetizzata dannazione dell’Anticristo, sussunta, forse molto inconsapevolmente, ora anche dal NOM. Nuovo Ordine Mondiale: si scusino le indispensabili ripetizioni a causa della scarsa generale loro conoscenza. Con la Chiesa cattolica, quasi compiutamente irreligiosa e puramente di fatto delinquenziale oltreché, crudelmente  certificata mentecatta, per la sua non meno che demenza fatalmente sempre avanzante. Facile proclamarsi contro la guerra subito dopo averne appoggiato da anni con la propria visione e le proprie alleanze, le inevitabili cause del Peccato originale ben praticato! Peraltro, come rivolgersi ad antichissime comunità asiatiche, supposte catecumenali nella Speranza? E associata ai loro principi attivi di etnia e culturali immensamente radicali nelle loro tradizioni, con la già attuale carenza o mancanza di principi cristiani dirimenti, trascendenti e rivelati? Come pensare, da parte degli gnostici, di organizzare l’universo con le dannate e inconsistenti leggi di mercato? Le quali caratterizzano non solo quest’ultimo Pontificato: si è già discusso molto nel Cattolicesimo sulla sua incapacità a non più comprendere le differenze persino dottrinali tra i movimenti cattolici, anche laicali, che hanno riprodotto tra i loro ranghi gli orrori, semplicemente pansessuali. Di un certo clero anche minimamente (comunque troppo) debosciato da secoli dal modernismo progressivamente aggravante, nel suo binario pernicioso ovviamente preordinato. Ora ci sarà pure da mettere in conto la follia endemica del “genderismo” LGBT in arrivo, insegnato “eticamente” anche assurdamente, pure in scuole all’estero, fin dalle elementari. Mica si deve andare in Asia come da deficienti “figli dei fiori” occidentali come i Beatles, per cercar la Salvezza nella loro “civiltà” fatta ancora di caste e di politeismi! Si pensi pure, all’attuale trattamento paternalistico-autoritario verso Comunione e Liberazione, gestito dal Vaticano centrale eterodosso alla stregua di ogni altro movimento cattolico in deriva molto grave, quella sì, teologica, ecclesiale e morale: quello che conta è che obbediscano al Papa, dicono di fatto! Anche sul piano detto sessuale, giudicato in modo pure molto apparentemente indifferenziato, alla “carlona”. Oppure cristianizzare l’Asia con accordi segreti!

L'”inesistente” problema della NATO (se non strategico) a motivazione della guerra in Ucraina: “Non all’ordine del giorno” (cancelliere tedesco Scholz); “Solo previsto per un progetto futuro” (presidente USA Biden); “Detto escluso nei miei colloqui, con Putin” (presidente Macron)… Potrà sorprendere, ma le ragioni dell’invasione russa, fondamentalmente, è lo gnosticismo ostile dell’Occidente alla Russia. Ecco le almeno otto, semplici e vere ragioni argomentative e reali, a causa  del più grande avvenimento europeo e non solo dopo il 1945.
Le cause delle guerre, di tutte le guerre, non sono mai quelle notoriamente indicate; o quantomeno esse ne sono solo la punta de l’iceberg evidente, e non sommersa nel mare delle vere motivazioni.
Se si pensa che la NATO, a partire dal 1989, quando il Cremlino e Berlino-est hanno confessato al mondo intero (con Eltsin, capo dello Stato “sovietico, come tribuno su un carro armato puntato sul Parlamento di Mosca), avrebbe dovuto a rigore essere sciolto subito o quasi: il tempo di verificare quanto appena successo. Si devono cercare ben altri giustificativi. A sentire poi le dichiarazioni di appena qualche giorno prima dell’invasione di là dalle frontiere ucraine da parte dei quattro principali protagonisti sopracitati (oltre a quelle degli Ucraini, ovviamente), questa causa non era nemmeno da prendere in vera considerazione. Nell’elenco delle vere ragioni, comincerò con otto domande in senso grosso modo decrescente, da quella più immediata e concreta.

1 – Quasi 15.000 (!) sono stati i morti negli ultimi anni nella fascia a ridosso della frontiera non solo tra il Donbass e la Russia, causate dalle milizie ucraine anti-sovietiche e occidentali, concepite, organizzate, finanziate e armate dagli USA contro la popolazione inerme colpevole di voler raggiungere (moltissimi di loro anche fisicamente diventati cittadini trasferiti in Russia). Compresi i bambini presi a bersaglio criminale (malgrado che dovessero partire presto il mattino per andare a scuola allo scopo di evitare i cecchini, detti “nazisti” da Putin, che li prendevano a bersaglio. Sparito il potenziale nemico planetario comunista, l’armata nata in opposizione (la NATO) doveva logicamente pure essere abolita… Lo stesso problema è ancora oggi di attualità… Bisognava in ogni caso stroncare l’impossibile stillicidio mortale e continuativo. Come se l’Ucraina fosse già nella NATO, e non solo candidata. In realtà la Nato già da molti anni collaborava intensamente e fattualmente con l’Ucraina…

2 – Quando il fallimento comunista è stato spontaneamente affermato dagli stessi marxisti al potere, anche come modello politico e ideologico da seguire per tutto il mondo, con il “crollo del muro di Berlino”, tutto l’Occidente aveva cominciato a umiliare per anni l’ex-potenza, che aveva terrorizzato tutta la Terra per decenni: considerata libera di fatto (non esclusa la Chiesa cattolica come visto a Metz). Rovesciando alleanze economico-politiche (senza contare gli aiuti economici anche di pura sopravvivenza)… La mancanza o la carenza di Carità cristiana nell’operazione odiosa lascia – si sa – tracce indelebili nell’amor proprio dell'”assistito”. Tracce psicologicamente già “imperdonabili” nell’elemosina pelosa, come spiegava già Nietzsche un secolo prima… E come si era già visto con l'”umiliazione” della Germania realizzata con le misure post-prima guerra mondiale persa, dopo gli accordi finali di Parigi. Pagata, anche per questo, nella seconda guerra altrettanto mondiale… Quando si imparerà almeno l’essenziale dalla storia?

3 – Gli antichi, ormai, crimini feroci staliniani fatti subire agli Ucraini, giungendo a sterminarli per fame in massa, allo scopo di punirli e per intimidirli a causa della loro ribellione all’oppressione collettivista, ingenerano, in sovrappiù, odi reciproci anche irrazionali, ma reali… La guerra è il momento in cui tutto ciò riesplode e si ingigantisce. Purtroppo, se il cristianesimo non permette di calmare la barbarica vendetta purtroppo vuol dire che il processo di radicamento della democrazia deve ancora molto avanzare. Sessant’anni di ateismo di Stato sovietico pesano molto! Non deve invece arrestarsi ed essere invece contrastato con un atteggiamento ostile.

4 – Se si deve rispettare la volontà popolare dell’Ucraina occidentale di essere libera e indispensabile nella sua scelta occidentale (buona o cattiva che essa sia), altrettanto si deve riconoscere lo stesso diritto delle popolazioni più orientali e di frontiera tutte russofone e volenti raggiungere la loro sempre agognata Russia. Si era anche giunti a che il governo ucraino avesse persino stabilito che quei popoli non potessero nemmeno parlare il loro russo! Non solo non insegnato pubblicamente (!), ma nemmeno utilizzato privatamente in famiglia… La follia totalitaria! Ma soprattutto, è solo ora che l’Ucraina ha chiesto di entrare nella UE senza averne troppo coscienza che non si tratta dell’Europa del Vecchio Continente prima di Maastricht. Ben dopo di molti anni, d’aver chiesto irritualmente di entrare nella NATO: è il contrario che si dovrebbe seguire come filiera anche logica. Ma questo è spiegato dal fatto che gli USA, usando da anni l’alleanza atlantica come strumento di dominio nel mondo, organizza e finanzia l’Ucraina (con gli altri Stati associati) ben quattro organismi “terroristici” (chiamati da Putin “nazisti”) operanti criminalmente nelle zone di frontiera per far trasferire in Russia la popolazione (obiettivo solo parzialmente ottenuto)!

5 – Quanti miliardi di dollari (e di euro) sono arrivati in dono, in liquidi e in armi) in Ucraina dispensati soprattutto dagli USA (e dall’UE) per conquistarla all’Occidente fino a far ritornare nei Paesi già NATO i 150 “istruttori” (!) militari alla vigilia dell'”invasione” russa? Ci si è chiesti cosa possa pensare, per esempio, il popolo greco martoriato, almeno economicamente dall’Unione Europea di Maastricht? Oppure qual è l’opinione del popolo americano di cotanto spreco e malvagità ai suoi danni?

6 – Come si fa a pensare l’ex-URSS comunista, divenuta o quasi pubblicamente cristiana, contrariamente alla dinamica opposta dell’Occidente divenuta o quasi pubblicamente gnostica, come Paese assolutamente europeo quando quotidianamente nel suo crack, lo si continua ancora a considerare all’Ovest sempre allo stesso rango di nemico numero uno dell'”Occidente libero” (come se fosse ancora comunista?). Con misure di ritorsioni economiche gravi (peraltro finite anche come boomerang per lo stesso Occidente, con vittima soprattutto i Paesi dell’UE!

7 – Prima di coltivare il progetto di cristianizzare l’Asia, si è pensato che già più della sua metà – non ancora completamente popolata – è già russa, cristiano-ortodossa e… ricchissima (per esempio di gas!), quindi già strutturalmente appartenente alla civiltà occidentale? Questa meno appariscente ragione è in effetti la più importante e costituisce quella ideologia fondamentale dello scontro oggi in atto sul Pianeta! La guerra veramente strategica che l’occidente gnostico (compresi gli USA, in testa) sta conducendo sulla Terra di tipo neo-malthusiano per la schiavizzazione più radicale dal punto di vista della Gnosi… Con l’aggravante di una Chiesa cattolica sotto il giogo della sua eresia!

8 – Ha forse considerato, tutto l’Occidente compresa la realtà Unione Europea (non Comunità Europea e non completa Europa, come tremila anni fa già in Grecia), che la sua politica da decenni continua a spingere l’attuale Russia nell’innaturale abbraccio gnostico con le braccia accoglienti ma minacciose della sterminata Cina ancora politicamente comunista? Quanto anche, dissennatamente, la Chiesa cattolica che, della civiltà occidentale, è sempre stata la protagonista e ancora oggi ne costituisce l’indispensabile malgrado la sua crisi globale? Ci si è mai chiesto cosa ci facesse il cardinale segretario di Stato Vaticano, seduto alle riunioni direttive del Bildenberg, il governante segreto del mondo (anche di Davos) assieme ad esempio delle due giornaliste “speciali comunicatrici” Gruber e Maggioni?

Queste otto domande-argomentazioni sono tutte retoriche naturalmente. Indirizzate in primis alle stesse popolazioni occidentali affinché si destino dalle effetti di droga partigiana irrazionale. Esse sono destinate anche all’altra polarità asiatica e particolarmente cinese e, naturalmente, totalitaria: non è possibile – bisogna ricordarle – utilizzare una ideologia economica seppur illusoria gnostica, – la liberal-capitalistica perdipiù statalista – pensando di aver trovato antropologicamente l’armonia celeste che l’occidente europeo (Russia compresa) l’hanno già verificata fallita… Senza troppo parlare qui del grandissimo attore russo nel Vecchio Continente, per molti versi, già occidentale e oggi molto sottovalutato al massimo. Si può essere in Occidente così accecati?

Sembra essere sfuggito che l’Occidente sta vivendo un antagonismo gigantesco che non può che colpirlo ulteriormente. Tutto il conflitto ucraino sta spingendo la Russia ancor più tra le braccia della bellicosa e dittatoriale Cina. Nulla di più assurdo se si pensa che la zona di confine in questione russofona non vuol rimanere nell’Ucraina ora “occidentalissima”. Si tratta di una piccola regione poco significante da “giustificare una guerra mondiale”! Il problema è geo-politico. E che la molto incompresa nuova Russia, inclusiva della sterminata, spopolata e ricchissima Siberia, è diventata “in nuce” alquanto quasi antitotalitaria e soprattutto pubblicamente pure neo-cristiana.   Mentre l’Occidente “sembra” piuttosto neo-malthusiano al “cancel culture”, anche piuttosto neo e anti-democratico nell’Unione europea soprattutto liberticida. In dinamica non solo tendenziale.
Anche Marx inorridirebbe: l’analisi sulla politica spirituale e delle sue alleanze, rispetto al continente asiatico da parte degli Stati Uniti dominanti mondiali e, soprattutto, dell’Unione Europea (non l’Europa nella sua reale e vera totalità) anche assente nel Vecchio Continente. Essa è triplamente contradittoria se non proprio antagonista. Proprio rispetto ai principi tanto cari allo svaccato storicismo e alla geo-politica che, ai tempi dell’egemonico comunismo nel mondo, non erano molto sviluppati o veramente nemmeno capiti. Dove sono ora finiti i marxisti materialisti storici che facevano tremare di paura Papa san Giovanni XXIII, ai tempi dell’inciucio inverecondo di Metz?  È dunque nell’Asia i cui Stati si sono metamorfosati non proprio completamente verso il cosiddetto capitalismo totalitario di Stato? Oppure continuano a sopravvivere imperiosamente come la nucleare Cina (e la Corea del Nord) con l’ideologia anchesì comunista e capitalista detta liberale (con tendenze inquietanti anche neo-fasciste di massa inconsapevoli del loro tragico gnosticismo…) su tutti gli altri Paesi? Di cui rimane solo Taiwan come quasi pressante rivendicazione dell’influenza geo-politica cinese, come ritorno possibilmente violento alla guerra civile sino-orientale di memoria maoista, con la sua sanguinosa “Lunga marcia”? A sua volta l’Occidente non si è ancora accorto che, dalla fine del comunismo trionfante nel 1989, la Russia è ridiventata quantunque parecchio cristiano-ortodossa. Sebbene ancora molto fragile democraticamente. Con la sua Chiesa cristiana ortodossa, detta orientale che ha ripreso tutta la sua libertà anche di culto (non proprio come in Occidente!). La quale – si sa – costituisce sempre la base globale di tutte le altre libertà. La cosa non è stata percepita in questi termini, ma tutti sono abbastanza d’accordo con la definizione di De Gaulle che indicava i confini dell’Europa da Lisbona agli Urali. In sovrappiù ora i Tedeschi, collegati con il gasdotto alla Siberia, sono in Europa i più moderati e, oltre a non parlare mai di “vera” guerra ucraina (contro ogni evidenza!), sviluppano la tensione europea alla guerra con la distribuzione di… fucili (spesso anche senza cartucce) alla popolazione. Non solo cioè per i possibili sviluppi delle atomiche limitate, se si può dire, ma anche dell’ambìto gas in arrivo… Altrettanto si fa, da parte della Russia che ha cumulato ragioni da vendere: almeno tredici volte quelle dell’Occidente inconsapevolmente arrogante, inutilmente schierato, per quanti sono i Paesi che “appartenevano” all’Unione Sovietica prima del suo crack. E passati a una realmente inutilmente troppo ingorda NATO. Dopo che si era promesso, alla Russia annichilita, che i suoi ex-Paesi sarebbero rimasti neutrali, almeno provvisoriamente. Tutte le attuali parate militari molto muscolari e le riconquiste territoriali, dopo il grande rifiuto di riunificarsi in quanto Europa eterna con tutta la Russia, dovrebbero restare senza seguito gravissimo e catastrofico. Sempre che la pazzia occidentale e anche orientale russa (oltre beninteso a quella cinese…) , questa volta, non prenda l’incredibile e assurdo sopravvento anche dell’incapacità di negoziare! L’Unione europea e soprattutto gl’irresponsabili cosiddetti liberali occidentali nell’infinitezza, anche di sinistra, non solo negli Stati Uniti, non si lascino sfuggire l’occasione per porsi ancora in totale inimicizia con la Russia. Gli ultimissimi avvenimenti guerreschi dicono, purtroppo, che la patologia demente (il vero ed eterno grande virus!), imperversa! La vicinanza, in effetti  con la Cina da parte della Russia è solo tattica e indotta masochisticamente dall’Occidente… Dopo che l’Ucraina, da molti anni, insiste col voler raggiungere la NATO come gli altri tredici Paesi (!) dell’ex-blocco di Varsavia, occorre che, soprattutto, l’UE veda veramente la realtà di tutta, proprio tutta l’Europa… L’ex-impero sovietico, si è sciolto quasi completamente come neve al sole. La loro corsa è ora frenata solo  dall’Occidente e dagli USA in particolare. Tanto aveva terrorizzato l’Occidente. Il quale invece ancora non ha finito di amare pure l’orripilante ideologia razionalista dal vento dell’Ovest, frenato dal clero ortodosso e dallo stesso paradossale convertito e opportunista… Putin!  Purtroppo ancora preda della non cristiana vendetta… L’Occidente, sapendolo, dovrebbe già aver invertito la sua visione geo-politica. A Putin, in realtà, sarebbe bastato che tutta l’Ucraina non partecipasse alla troppo aggressiva e arrogante NATO. In quanto oggettivo Stato moderatamente cuscinetto tra l’Occidente attuale, incomprensibilmente ostile, e la grande Russia fino Vladivostok. Ma l’Occidente dovrebbe porsi, già da l’altro ieri piuttosto che da oggi o domani, il senso dell’esistenza stessa della NATO ai nostri giorni…

Papa Francesco ha già dichiarato incredibilmente che la sacra Proprietà Privata, conformemente ai principi primi sulla Libertà e sulla Responsabilità, contro l’assistenzialismo schiavistico dei piani del   “Nuovo Ordine Mondiale” scaturiti da Davos, sia un “Valore secondario” (sic!): all’opposto di quanto già proclamato nell’enciclica “Rerum Novarum” da Papa Leone XIII, ben più di un secolo fa. La cosa è di una gravità inaudita se si pensa che il NOM è neo-malthusiano e non solo briga a che il mondo divenga ideale se avesse la metà della sua popolazione! Con la cosiddetta pandemia e la denatalità mondiale i totalitari hanno già cominciato a sterminare le classi medie della Terra.
Non solo eretico ma anche anti-naturalista: la proprietà privata, concquistata onestamente col proprio lavoro, col lo studio creativo, col proprio sacro risparmio, con la propria piccola o grande libera progettualità, nonché con la religiosità animatrice dell’innovazione globale, non sono inviolabili per Papa Francesco! La Bibbia lo ribadisce da millenni! Sono i fondamenti identificativi della Libertà, Responsabilità e Dignità umana! L’infame NOM di Davos invece è contro la proprietà (però solo quella degli altri, va da sé), ma non quella dei suoi “migliori autoeletti”, nella loro appartenenza detta aristocratica che considerano degna (bontà loro!) per la gestione degli affari del mondo. In modo giusto, rispettabile e retto, dicono! Vale a dire tutto il contrario della realtà razionale e divina. Ne abbiamo avuto e ne stiamo sperimentando, ahimè e almeno in parte, un esempio fulgido con il totalitarismo dei cosiddetti governi detti terapeutici attuali (o piuttosto anche solo nominati), tutti mortiferi. Sono quelli della cosiddetta “opportunità della pandemia” da sfruttare! Il bene comune dell’umanità, loro pensano, non può essere amministrato in modo obsoleto e irrimediabile dagli zotici, che invece dovrebbero sparire per la metà… Massificati e edonisti tutti degenerati che saremmo, noi le masse abbrutite e indistinte, saremmo anche incapaci strutturalmente di pensare anche solo minimamente al nostro futuro… La cosa, purtroppo, è pure parzialmente e paradossalmente ” vera”. Con le nostre dette ideologie religiose (tutte per il NOM più o meno equivalenti) di cui ancora disponiamo dei rudimenti, ma nemmeno nella loro reale possibilità di essere utilizzati univocamente e in modo lontano dal vero… È la loro convinzione già operativa e consolidata, sgorgata dalla cosiddetta intelligente e razionalista ideologia (benché non razionale!) che destina a non più della metà dell’umanità tutta la ricchezza attuale. Compresi gli oceanici debiti pubblici causati dal vivere al di sopra delle nostre possibilità (a credito da decenni) e che diventeranno, ovviamente, di loro esclusiva proprietà (reputato dal Pontefice anche “secondario“!). E questo, una volta pagati, con la perdita dell’attuale diritto di proprietà, come tutti gli altri beni resi disponibili a tutti, ma falsamente. Vale a dire che si tratta della più colossale rapina all’umanità mai neanche pensata! L’idea è molto semplice: basta proprietà privata per le “masse abbrutite”! Ma tutto in sharing (in inglese, naturalmente!) come con il green pass: come se si trattasse, per esempio, della bicicletta del comune sotto casa, che prendi e lasci dove vuoi (dopo averla pagata naturalmente con i tuoi soldi al prezzo fissato non dal mercato ma dalle oligarchie NOM). Lo stesso sharing però per tutto, compreso per l’appartamento o per la casa! La doppia casa oppure la villa solo se farai parte, “diligentemente ed economicamente”, dell’aristocrazia, ovviamente rara! Macché proprietà: tutti i beni del mondo in affitto! Dematerializzati, uniformizzati il più possibile per le grandi popolazioni che ne usufruiranno col metodo amministrato dai “migliori”, in sharing! Sempre che tu sia fornito della ricchezza adeguata: il tuo sforzo libero con l’eterno e sacro lavoro e con il contributo amorevole dei membri della tua famiglia, non esistono più: non devono più esistere! È solo il singolo individuo, sradicato dalla sua famiglia e se giudicato “meritevole”, dai migliori naturalmente: come oggi se solo possiedi il regolare green pass e ben sempre e ripetutamente vaccinato! Non importa se inutilmente o a rischio di malattia o di morte, o di pericolose e transumane malformazioni inevitabilmente genetiche. Essendo imbottiti di intrugli inoculati a ripetizione, visto che non sono vaccini efficaci e… sicuri. Oppure come è appena successo ai camionisti canadesi i quali, per aver fatto manifestazione a Ottawa, sono stati privati (!) elettronicamente dei loro conti correnti con un click… Ci si pensi! Quando, in un non lontanissimo futuro, col fisco automatizzato deciso sempre dall’aristocrazia e con le misure sempre più “al solito” dementi, anche anti-sanitarie, oppure a riguardo ad esempio, dell’ecologia cosmica, sarai alleggerito direttamente sul tuo conto (il denaro contante dovrebbe essere nel frattempo già stato eliminato)… per meglio controllare digitalmente il tutto. Compreso il livello di Libertà personale “meritato” insindacabilmente e a te individualmente riservato, come ad esempio il “reddito di cittadinanza” senza lavoro… O il diritto di andare all’estero! E il rispetto del codice “etico, naturalmente”, fissato dai pensatori autorizzati dal NOM… Ecco dove si sta portando la fregola di riformismo (per parlare qui solo sul piano economico, senza estrapolare troppo sulle misure immancabilmente equivalenti della religione e delle convinzioni anche gnostiche, tutte mescolate nel cocktail del grande beverone mondiale, non importa se mortifero o giù di lì… La libertà, anche comunemente concepita assurdamente di “fare quello che si vuole”! Ci sarà anche l’attuale Papa col suo clero fedele e obbediente ben modernista a “garantire” il buon funzionamento, anche “morale” delle “Leggi divinizzate” da brindare “spiritualmente” s’intende… Capito?
Ma allora dove la mettiamo la Libertà ontologica? Stupidaggini, valori da cancellare! E la Ragione e la Responsabilità autonome? E dove releghiamo la legge eterna del Peccato originale? E quella allora dell’intelligenza umana che pure ci ha portati, con la sua civiltà intrinsecamente inventiva, tutti al mondo del benessere della Famiglia e dell’aver messo piede sulla Luna…? E la Rivelazione divina fino alla Croce e la sua Risurrezione? Dettagli, che si vedranno dopo! Uffa, tutto questo tramare e ordire da complottisti apocalittici patologici…? Ci si pensi anche minimamente un po’: Il Cattolicesimo petrino oppure l’Orrore! Quello dell’unità al Papa eretico, naturalmente.

La situazione di pre-crisi masochistica dell’Unione Europea al posto della Comunità Europea (dei tre cattolici Adenauer, Schumann e De Gasperi), appoggia sia gli attuali vanamente bellicosi Stati Uniti del sedicente “cattolico” Biden, che il totalitario NOM, compresa la… Cina. La cosa sta producendo la totale instabilità sulla Terra. Cui solo la Chiesa cattolica potrebbe illuminare le sorti se non fosse eretica e alleata già col giaguaro. Cosa rimane da fare, quindi, per noi Cattolici detti petrini?
La Russia di Putin, quella sì che avrebbe, invece, già conquistato, seppur molto ancora troppo debolmente popolata, la metà nord dell’Asia, la ricca Siberia… (con già una presenza missionaria articolata dei sacerdoti molto vicini a CL). L’Europa gnostica dell’UE, iper-divisa in regioni-stati, culture e lingue che potrebbero e dovranno un giorno ricostituire la sua forza specifica mondiale, è molto sottoposta  maggioritariamente al progetto in atto del neo-malthusianesimo Nuovo Ordine Mondiale. Sempre che si continui a realizzare veramente in Europa quello che ora (dopo Maastricht) sta producendo il peggio di sé, perseguendo politiche ambigue e ambivalenti, comunque masochiste. In effetti, a che pro questa politica autolesionista europea (e americana)? Se si analizza bene, non rimane altro che costatare che il solo interesse finale e reale è quello degli USA. Per due ragioni principali. Primo, si scopre che la ragione americana è costituita dal fatto che non solo come prima polarità mondiale si stanno disimpegnando dappertutto, ma il bisogno dell’unità dell’Occidente resta comunque un loro problema associativo per cui si spiega anche la persistenza della pleonastica NATO, malgrado la sua inutilità anche funzionale (se si vuol essere per la Pace si può – si dovrebbe –  sempre comunque pregare…); la NATO così, come collante (ideologico e costosissimo!) del mondo cosiddetto democratico. Secondo, si evidenzia il problema di una irresponsabilità remota degli Europei ad assumersi i propri carichi continentali di identità e di operatività. Bisognerà forse che si giunga allo sfacelo totale? Con in testa la Chiesa Cattolica (!), che sta realizzando il suo “capolavoro” modernista storico della pura sua (simmetrica) “scemenza” volendo, altrettanto vanamente, politicisticamente dominare l’Universo. Con una dottrina non sua ma ideologica e demoniaca. Quando tutta questa guerra sarà ufficialmente terminata con un nuovo assetto scaturito dalla resa incondizionata con la sconfitta del risibile e demagogico Occidente ex-arrogante (non sarà semplice!), si potrà anche (me lo auguro) che i giornalisti schierati con l’acefalia comunque storica e l’ideologia massificata falsificante siano “puniti con la sapienza” e ridimensionati veramente. Impossibile? Per questo Papa e il suo clero eterodossi che non fanno attualmente nulla contro la guerra, anzi, salvo la preghiera contro il conflitto, ma non contro le sue cause! – che avvenga anche una bella figura barbina, perfino nei confronti dell’Asia. Anche senza la direzione esplicita del Cristianesimo cristocentrico, i vari progettini acefali e orripilanti della Gnosi, fatalmente dominante solo tatticamente. Essi non possono minimamente riuscire strategicamente.
Si pensi , in effetti alla grandissima alleanza possibile e per il momento realmente fallita di natura ecumenica, con i cristiani ortodossi! Altro che ecumenismo “francescano”!  Sempre che, per l’appunto, i cattolici con la loro Chiesa non si riattivino e cerchino almeno di recuperare nell’amore petrino… È il Cattolicesimo che ha inventato la laicità: lo gnosticismo invece l’ha (ri)trasformato in laicismo anarchico, demente e ostile a tutto, quindi comunque pericolosissimo e demente come anticipazione dell’Inferno! Felicemente, ora il Vecchio Continente è ancora parassitariamente alquanto poco armato!

Un nuovo mondo si è creato mentre la sua visione diffusa è rimasta in modo contrario e obsoleto! Nel giro di pochi anni, le posizioni si sono capovolte. Solo la visione della Cattolicità petrina è rimasta eterna, naturalmente! Ma essa appartiene a quella ora definita ancora molto invisibile!
Questa posizione assurda dell’UE induce il riavvicinare e confortare opposto e strategico della Cina isolata gnosticamente col suo totalitarismo ben attuale, formato dall’addizione storica delle sue strategie: quella distruttrice, del capitalismo-infinito e quella comunista dittatoriale, ora orientale…
Il massimo potenziale della “lotta di classe” nel mondo! Fondamentalmente domestico, con la Russia trasformata che dovrebbe ridiventare un ben altro nuovo impero polarizzato dopo essere diventata anche apertamente cristiana e concorrenziale con la Cina perché questa irreligiosa e pure anti-democratica per principio totalitario comunista! Con una visione critica generale che l’Occidente ha già perso e che i suoi popoli dell’ex-impero sovietico stanno all’opposto globalmente riconquistando, e non perdendo. Se poi si pensa che l’attuale cosiddetto Cattolicesimo di Papa Francesco si è pure alleato con l’impero sino-orientale, nel senso orribile hegeliano del termine, si ha un’idea del caos così autorganizzato volutamente nella acefala politica spirituale europea occidentale: quindi sempre mondiale, non solo polarizzata ma pure attivamente direttiva. Alleata di ferro, anche segretamente in piena dimensione pubblica, con la dittatoriale Cina. Rimane all’impero comunista solo di riannettere forse, ma solo con la forza e senza nessuna ragione storica, la grandissima isola di Taiwan e realizzare, come già fatto con Hong Kong, il grande impero come trampolino di ulteriore lancio… Ci rimarrà il problema del consenso popolare, per fortuna. Ma ora lo Stato-continente cinese deve anche far fronte ai dislivelli mostruosi e giganteschi economici interni, tra le sue immense e diverse regioni. Per cui, sul piano internazionale, la previsionalità non può essere per nulla assicurata a causa anche della follia irrazionale, quindi anti-Cattolica, che ha convinto anche il Vaticano. Ora totalmente eretico (!), ad aggiungere il suo sale (diventato naturalmente scipito) alla fatale dissennatezza alienata del mondo, dunque della dittatoriale Cina. Il cui scopo non apparente è costituito ancora da quello neo-malthusiano del Club di Roma degli anni ’60, già dissennatamente cominciato a realizzare dagli anni ottanta, contro natura! Confluito oggettivamente nel NOM fondato sull'”eliminazione” delirante, con ogni mezzo, di non meno della metà della popolazione mondiale (!) anche politicamente, giudicata improduttivamente parassitaria… Vasto programma!
Da non credere? Eppure si è già cominciato con la denatalità occidentale da mezzo secolo. Ora si continua con la malasanità della pandemia che fa inoculare intrugli inefficaci, i cosiddetti vaccini,  pure inquietanti per i malanni, le morti e per il DNA dell’umanità nel futuro… Il pianeta, secondo i poteri economici del NOM (divenuti ideologici a cui il politico tanto celebrato da moltissimi, in Italia, non ha che obbedire). E all’insaputa per stoltezza degli interessati, sarebbe impossibilitata a nutrire la sua popolazione mondiale (mentre la Russia reclama di popolare il suo continente asiatico e possibilmente cristiano)… Come lo dicevano già erroneamente più di due secoli fa, subito dopo la cosiddetta rivoluzione francese “illuminista”, con appena un miliardo di abitanti su tutta la Terra. Quasi un ottavo dell’attuale popolazione (!) e nient’altro che fatalmente “sanguinaria” malgrado le manifestazioni pacifiste (non sarebbe una novità!). Fondata solo miseramente e con orrore sull’antropocentrico dissennato. Ci si ricordi che anche Gandhi aveva profetizzato che la Terra può nutrire tutte le possibili e impensabili popolazioni, salvo le sue “ingordizie illegittime“! La sapienza della Chiesa cattolica è ormai l’unica a poter unicamente e massimamente, se non avesse un Papa e un clero eretici a guidare l’umanità verso la sua reale e opposta “Salvezza”. Ora, alleata di ferro, anche segretamente in piena dimensione pubblica, con la totalitaria Cina. Squilibrata tra il relativo successo economico (da riequilibrare all’interno) e l’arcaismo politico (previsibilmente inadeguato in futuro). Non sarà facile, anche per un regime gigantesco totalitario come la Cina comunista giungere a ricompattare l’unità nazionale con i molto avanzati sistemi tecnologici in vari settori, in rapporto a quelli ancora arretratissimi: i contadini rimasti regionalizzati ed esclusi dai balzi culturali e scientifici realizzati negli ultimi decenni! Difficoltà da non credere veramente? Eppure si è già cominciato con la denatalità anche coatta da mezzo secolo. Ora si continua con la malasanità della cosiddetta pandemia che fa inoculare intrugli inefficaci, i cosiddetti vaccini, ma pure inquietanti per i malanni immediati, le morti e per il DNA dell’umanità nel futuro… Le guerre dette locali sono le varianti dallo spaventapasseri nucleare. Il pianeta, secondo i poteri economici del NOM (divenuti ideologici a cui il politico non ha che obbedire) e all’insaputa per stoltezza degli interessati, è impossibilitata a nutrire la sua popolazione. La quale, data la loro ideologia razionalista e incredula (non razionale, ripeto, invece che credente) conta oggi ben più di sette miliardi, detta ancora troppo vasta, di non meno del doppio! Come lo dicevano con certezza già erronea più di due secoli fa, subito dopo la cosiddetta rivoluzione francese “illuminista”, con appena un miliardo di abitanti su tutta la Terra all’epoca. Quasi un ottavo dell’attuale popolazione (!) e nient’altro che fatalmente “sanguinaria”… statisticamente: non sarebbe del resto – come già detto – una novità! Fondata, se così si può dire, miseramente e con orrore sull’antropocentrismo dissennato.

Ma allora, Papa Francesco è davvero veramente uno strumento del diavolo che sta smantellando in modo indolore il Cattolicesimo e lo sta preparando alla confluenza della “nuova religione” del Nuovo Ordine Mondiale? E non è che tutti noi “contro-riformisti” siamo davvero i malati di “complottismo” che i modernisti ritorcano alle nostre accuse di totale eterodossia ben mascherata?
Queste sono le due domande retoriche e dette di “sperimentale contro-prova”, che ci tormentano soprattutto quando preghiamo quotidiananente per la conversione di tutto il clero modernista e del Papa del suo cocktail “religioso”. Dalle dosi variabili tra cattolicesimo, protestantesimo, psicologismo più o meno freudiano e atteggiamenti musulmani e animisti… del Dio cosiddetto comune compresa la Pachamama. Ci si chiede comunque, almeno per pura “sperimentazione logica” e per “assurdo”, se per caso non abbia ragione l’apparente “buon Bergoglio”, come molti cattolici sostengono. Il metodo cattolico della meditazione critica non può escludere l’ipotetico intervento anche razionalistico dell'”avvocato del Diavolo”. La Fede critica deve armarsi delle argomentazioni anche luciferine per documentarle, eventualmente, a sostegno del petrinismo e della Verità in Cristo. Che ci sia in atto – si ipotizza pure – anche una nuova Rivelazione (rivoluzionaria!) del Dio trinitario e, visto che la pazzia impazza, eretico a Se stesso? Che l’eresia sia quantitativamente vicina alla maggioranza schiacciante in atto già alla metà del quarto secolo, dove campeggiavano giganti come Athanasio, vescovo di Alessandria d’Egitto, come la figura mastodontica di sant’Ambrogio, come l’appena convertito e sanguigno sublime sant’Agostino, oppure con la Fede titanesca della sua stessa madre santa Monica. Non può che aprire le menti e i cuori al massimo della contemporaneità! Del resto, non sono le stesse numerose profezie da millenni ad avvertire che l’Anticristo si presenterà come un grande saggio molto amichevolmente con un piano di salvezza (falso) per tutta l’umanità? E non potrebbe essere che questo religioso petrino sia proprio lui l’Anticristo in questione? Vale a dire noi stessi apostrofati come antropocentrici piuttosto che veramente cristocentrici? Le domande inquietanti, il dubbio sistematico relativista e il pericolo di senso possibile di superbia personale, ci assalgono mentre le nostre preghiere vengono recitate nella chiara coscienza… È allora che ci si rimette ancor di più allo Spirito Santo e ci si ripropone di ripercorrere tutte le nefandezze eterodosse che sono state praticate dai modernisti per almeno decine d’anni sotto i nostri stessi occhi! Ed è lì che ci si ricorda che la tentazione non può essere superiore alla capacità di discernimento di cui il Signore ha dotato l’uomo! È in quei frangenti che ci si rilegge, per esempio, la voluminosa biografia intitolata “Marcel Lefebvre, une vie”, un volume articolatissimo di quasi settecento pagine contro il modernismo, di un arcivescovo morto scomunicato (come millesettecento anni prima, per Athanasio, con la sua Fede quasi solitaria anti-ariana e a difesa del nostro Credo di Nicea). Anteriormente alla reintegrazione della sua Chiesa di vescovi, abbé (abati) e fedeli in ogni continente, nella Tradizione della Fede cattolica decisa provvidenzialmente da Papa Benedetto XVI! È allora che ci si ricorda di aver letto i chiarissimi libri di Stefano Fontana, (la vera Fede produce la semplice e intelligente Verità comprensibilissima) contro gli orrori del modernismo. E pure, per conseguenza, per l’indispensabilità della DSC (Dottrina Sociale della Chiesa) senza la cui fedeltà nemmeno si riesce a radunare i Cristiani sedicenti petrini. È allora che, soprattutto con Pio IX e Pio X, si è richiamati allo splendore del Vero che brilla sopra tutto nella figura di Gesù Cristo! Così appare ancor più evidente che l’eresia, come la Fede, si presenta sempre dubbiosa per le proprie convinzioni quando essa ci si mostra ai suoi inizi, alle sua calcolate intermittenze e sottoposte allo psicologismo di massa. Il quale tutto rimescola, quasi incomprensibilmente, nel sempre dannato antropocentrismo! È per questa ragione che, a volte occorrono anche più di ventiduemila parole per fare – almeno cumulativamente – un po’ di chiarezza. E di rivolgere il nostro pensiero alla sicurezza rocciosa della Fede di don Giussani. Provvidenzialmente che disponiamo anche di un monsignor Viganò. Preghiamo!

 

 

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