« Il primo valore umano è la libertà » diceva sempre don Giussani. Ma l’uomo è più che umano: è fatto ad “immagine di Dio” ed è sottoposto al “Peccato originale”. Quindi il suo primo bisogno è di essere innanzitutto Salvato. Siccome però non può farlo da sé, non può che essere religioso. Ma ciò è quanto nega la cultura detta comunemente moderna, col suo intrinseco gnosticismo ateo. Per cui la modernità mondana non permette di esercitare alcuna vera libertà.

Libero arbitrio o Libertà Trinitaria? Ogni uomo, in fondo, lo sa: ce l’ha scritto nel cuore ma lo  gnosticismo teorizzato filosoficamente lo ha cancellato, apparentemente, in modo definitivo. La Dottrica Sociale della Chiesa aveva proposto il Distributismo come sua visione economica…
Il massimo grado di libertà reale del liberalismo teorerico, l’ideoloia cioè imperante dopo il fallimento apertamente confessato a livello mondiale nel 1989 dal marxismo internazionale, è di giungere a concepire “La libertà là dove inizia quella degli altri”. Falso! Infatti subito dopo, tutti i massificati eterodiretti si scatenano con altrettanta sicurezza contro l’idea – ritenuta fatalmente legittima! – per cui il liberalismo capitalistico possa essere illimitatamente cumulativo di ricchezze, a patto che non impedisca a nessuno altro di fare altrettanto! L’oligarchia mondialista della finanza e dei capitali, che domina totalitariamente l’ideologia planetaria anche sul piano della vita detta privata e sacra, è fondata sull’aggettivo intrinsecamente antagonista con le caratteristiche naturali e ontologiche. È la categoria fuori misura  dell’illimitato a contrastare la “libertà” con cui le ideologie economiche  antagoniste con lo stesso principio piacione, nel suo razionalismo sostenuto universalmente. Perfino l’attuale Chiesa cattolica di Papa Francesco condanna l’ideologia illimitata del liberismo non solo economico, senza però mai, veramente mai (!), far riferimento alla sua concezione cattolica detta “Distributista”, fondata sulla “Libertà di proprietà” per tutti. Essa è anche perfezionata alla dimensione umana e ad essa religiosamente proporzionata! In effetti l’esistenza del Distributismo non è improvvisata. Essa esiste da più di un secolo, essendo l’ideatore, il cattolico inglese Belloc (caro amico del genio del Cattolicesimo della prima metà del ventesimo seolo, Chesterton), assistitio da McNabb, monaco irlandese rigorosissimo. Il terzetto così formato da un politico, uno scrittore teologo e un ecclesiastico petrino, aveva sviluppato sul piano socio-economico, con molti libri e articoli numerosi di approfondimento critico, i principi cristiani di Papa Leone XIII. Il quale, con varie encicliche, verso la fine del diciannovesimo secolo tra cui la famosa Rerum novarum, aveva fondato riassumendo la nascente “Dottrina Sociale della Chiesa” con la sua pratica di duemila anni! Così non solo il Distributismo afferma ora chiaramente ed esplicitamente il principio cristiano di proprietà valido e indispensabile per ogni singolo cattolico o non credente, ma esso stailisce fra l’altro, il sempre necessario concetto di responsabilità personale grazie alla detenzione della proprietà a favore della Persona e della Famiglia: sul piano anche sociale e collettivo come “Bene comune”. Sempre proporzionato alla spiritualità individuale e vocazionale di ciascun membro della Chiesa! Tutta la classe sociale detta media – ma anche operaia – è così associata teoricamente al Distribuitismo nel capitale, in modo equilibrato e naturale. Anche tra le prime obiezioni – soprattutto americane – relative al gran capitale sempre necessario, il Distributismo aveva risposto col capitalismo popolare (non statale!) di grande dimensione, parcellizzato e non “anonimo”!

La Chiesa cattolica sembra totalmente dimentica della sua Dottrina Sociale, la cui missione è di divulgarne la visione economica e politica con cui si afferma oggi invece l‘orrendo secolarismo.
La lotta sia all’orribile pauperimo cristiano che all’illimitato e diabolico liberalismo intrinsecamente sempre peccaminoso ed edonista inumano per definizione, accumula anchesì il capitale ma è garantito da millenni di esperienza già  misericordiosa. Automaticamente, in sovrappiù, essa è distruttiva dell’altrimenti fatale, materialista e deleteria “lotta di classe” marxista o marxiana!
Quella della visione Distributista, è però clamorosamente ancora sconosciuta a tutta la reale dottrina diffusa dal Cattolicesimo alquanto ambiguamente. La quale è invece ora proclamata e impartita minuziosamente dall’insegnamento centrale del Dicastero cattolico (Osservatorio Van Thuan) che espressamente è incaricato di divulgare – anche filosoficamente – da sempre e, specificamente, la giusta concezione delle attività pubbliche e politiche (cattoliche)! È infatti l’uomo che deve separarsi idealmente e culturalmente dalla ricchezza smodata, in quanto il suo tesoro è la figura di Cristo stesso. In ogni caso, la sua sicura morte lo restituirà nudo alla Terra… E l’idea di cosiddetta e proclamata “Chiesa povera” risulta quindi la più colossale eresia cristiana contemporanea! La Chiesa deve essere invece ricca, ricchissima, affinché possa dedicare tutte le sue risorse all’annuncio dell’eterna Verità cristocentrica, all’uomo moderno. Il quale invece è solo vittima consenziente della manipolazione totalitaria della strategia diabolica dell’errore, nella falsificazione massone, modernista e onusiana dell’attuale operante Anticristo. Operativo da sempre e soprattutto contro l’uomo contemporaneo da sottomettere politicamente e economicamente! Che si renda piuttosto povero l’alto Clero e suoi singoli discutibili protagonisti! Anche se il sentimento di verità alberga sempre nel cuore dell’uomo-massa eterodiretto, le forze distruttive della menzogna esistenziale ed escatologica non sono mai state così concentrate e riccamente predisposte contro l’uomo ontologico e religioso, oggi come sempre, di “Buona volontà”. La libertà liberista, è noto, non permette nemmeno di operare sul fattuale! Non solo quello del “libero arbitrio”, ma anche quello salvifico di cui parla la Trinità: la realizzazione cioè della Libertà totale propria ad ogni Essere vocazionalmente identificato e consapevole. Siamo dunque all’apparente simmetrico dello schiavismo moderno massificato dell’uomo medio sottomesso, non solo al suo naturale “Peccato originale” di personale dominio, ma soprattutto al “pensiero unico” e “liquido” dominante sull’uomo statalizzato e statalista. Proprio dell’individuo, ahimé, dannato nella sudditanza alla sua ignoranza narcisista e, apparentemente, irrimediabile nella tragica stupidità ora sempre subordinata al potere mondialista. Convinto di essere completamente libero mentre si destreggia solo in una illusoria e infantile falsa indipendenza infernale, al più da squallida piccolissima borghesietta riduzionista e dannata, perché oppressa dall’ologarchia modernista e mondialista.

La potenza della parola logica e meditata è di produrre relativismo del falso; oppure anche Vérità adeguata ad ogni uomo nella sua globalità generale e specifica personale tanto agognata.
Il primo capoverso del Vangelo di san Giovanni afferma che “all’inizio tutto era Logos”, appena prima che ”divenga carne” nell’Incarnazione di Cristo-Verità su Terra. Sia il problema del Vero certo, che quello altrettanto importante della vera Libertà per l’uomo, sono stati così risolti fin da millenni, nell’esistenza umana almeno in nuce, aprendo così la più entusiasmante collaborazioe di ricerca tra  uomo e Trinità, per ogni Essere umano nella storia. È questo il senso della vita nel suo lavoro aggiunto all’esistenza per consegnarlo nell’avventura singola, di ogni Essere consapevole. Nella sua coscienza di essere e ricercare il proprio “Io” nel quaerere Deum, cioè nel cercare il Dio nascosto nella Libertà. Per realizzare questo progetto totalizzante è necessario partire continuamente, giorno per giorno, ora per ora, dalla propria appartenenza già eterna e predeterminata nella sua intima sostanza ontologica. Ma tutta da costruire a partire dall’uso sempre indispensabile di ogni scelta minuziosa nella totale Libertà di ogni momento e di ogni uomo. Altrimenti si è fatalmente massificati nel progetto oligarchico e diabolico fatalmente abbrutito e dittatoriale dell’uomo ribelle, ma solo a Dio. La quale ideologia non può che relativizzare tutte le sue scelte che non possono che diventare impazzite nel dedalo della influenze inevitabilmente totalitarie, che l’uomo escogita sotto la direzione strategica del “demonio”. Il quale etimologicamente significa “separatore”, cioè relativizzatore seriale. E infinito! Vale a dire la scaturigine della falsità manipolativa e automanipolativa. La libertà è quindi supremamente di appartenenza a Dio e la dittatura è invece   sempre implicitamente richiesta dal basso. Si pensi, ad esempio, all’attuale appartenenza degli uomini e anche dei cattolici alle ideologie e ai partiti completamente gnostici! Tanto vale appartenere solo al proprio naturale Creatore e a nessun altro! E a nient’altro, cioè di fatalmente ideologico e quindi falso. Ecco così l’esito dell’alternativa sempre in atto in ogni momento della vita tra le due opzioni eterne che costituiscono la carne della Vita vera in ogni uomo! Tra il falso e il Vero certo e personale, specifico di ciascun uomo.

La completa realizzazione di sé nella propria identità ontologica è il senso vero e reale della Libertà umana, che può essere solo trascendente, cioè unica e vocazionalmente compiuta.
La Creazione dell’uomo non è assolutamente data una volta per tutte alla nascita. Ogni momento è fonte di Creazione, di “divenire” come dicono i filosofi. Ma questo divenire prende senso e direzione solo se realizzato nel “lavoro” globale che l’appartenenza originaria al solo Dio Signore può permettere. Non si è condannati inevitabilmente alla collaborazione con il “demonio”. Il senso della Libertà umana permette di decidere se collaborare col demonio o con Dio, ad ogni momento. È per questo motivo che Gesù era giunto a chiedersi sinceramente, nell’interrogativo evangelico, “Se alla fine dei tempi, al ritorno di Cristo se stesso sulla Terra, si potranno trovare ancora uomini con la Fede”: tutta la potenza della Risurrezione, inaudita e incredibile per l’umano esclusivo e ottuso, non basta nemmeno a Dio in quanto impertinente per prevedere il fatto più determinante!
La definizione di Libertà divina e non solo umana è tutta interna a questa alternativa, che ne decide la natura. È la trascendenza il determinante dell’esistenza (altra cosa è l’ammetterlo!): tutti lo capiscono (possono capirlo), dal più incolto e poco intelligente Essere che, solo per questo, diventa supremo e eccelso; al più sofisticato pensatore speculativo tra i filosofi più intelligenti. I quali, molto spesso, possono essere situati anche nella scala dei valori strettamante umani, ad un posto non superiore a quello di un celebroleso anche cosiddetto profondo e inviolavile, in modo sacro… Figuriamoci poi dal punto di vista del sempreassassinio, per esempio, dell’ignobile massimamente cosiddetto disumano “diritto di aborto” di un Essere nascituro perfettamente innocente…!

La falsissima idea liberale della Libertà ridotta gnosticamente alla sua caricatura legalistica e sempre ridicola. In una incipienza di fallimento totale in divenire. Il Papa e il Meeting di Rimini ridotti, per eterodossia recidiva, ad affermare ciò che la gnostica Unione europea nemmeno osa.
Tra religiosità globale di appartenenza divina e relativismo intrinsecamente separatore e peccaminoso, c’è da meravigliarsi del problema posto dallo gnosticicismo ateo e non dalla certezza eternamente vera, anche se sempre da approfondire. È stato di questi giorni l’intervento al Meetng a Rimini di Comunione e Liberazione, il movimento divenuto intimista e papalino “cattolico” molto modernista: naturalmente da parte di un sindacalista presentato relatore come “cristiano romano”, ma perfettamente e come al solito, di impianto ideologico sempre immanentista. Nel suo intervento, è giunto ad affermare, senza il minimo di una reazione di perfetto dissenso da parte della sempre vastissima platea, perfino per l’impensable “obbligatorietà (!) del vaccino per tutti”! Del resto secondo la stessa opinione di Papa sangallista ora apparentemente intermittente Francesco che, alcuni giorni or sono, aveva già sibilato assurdamente che “fare il vaccino è un atto d’amore per sé e di Dio”! Ho cominciato questo post citando il servo di Dio don Giussani fondatore di  CL sul primo valore umano che è la libertà. Ho poi continuato – da modesto ex-ciellino e piccolo imprenditore, ancora oggi, dal 1962 – a parlare di Gesù Lui stesso impossibilitato per definizione a prevedere, come membro della Trinità, sull’esistenza della Fede alla fine dei Tempi, a causa della inviolabile verità dell’uomo riguardo alla sua più alta libertà. Ho anche giustificato teologicamente a causa del “Peccato originale” la possibilità di utilizzare la propria libertà pure come solo libero arbitrio, anche non confessato per confermare la propria dannazione: come Capaneo nell’Inferno dell’eccelso e sublime più grande letterato della storia mondiale, Dante. Ebbene questa esclusione divina cattolica, unica esistente e Vera tra tutte le religioni oggi praticate, rende il Cattolicesimo l’unica Istituzione vera e libera esistente che viene ridotta massonicamente et onusianamente politicista ad una semplice morale buonista (per di più anche molto incerta!). In effetti, secondo anche l’insegnamento eretico di Papa Francesco, si dovrebbe soprassedere alla sacralità della decisione consapevole umana. Per cui non esiste il sacro della Persona con la sua massima Libertà di dannarsi o di farsi Salvare dal Creatore! Per banalmente farsi “vaccinare” da un “vaccino” che non può esserlo! E questo senza entrare nel merito della sperimentazione ancora in atto, e almeno per altri quattro o cinque anni di norma, dello stesso vaccino (che “vaccino” però non è neppure in quanto sempre trasmissibile di infezione anche mortale o con conseguenze gravissime): uno stesso giovane ciellino si trova in ospedalein questi giorni in coma per averlo appena fatto! Peraltro un ennesimo medico italiano, sempre per esempio tra le molte migliaia (!) nascoste fraudolentemente dall potere mondialista, a cui è stato ingiunto abusivamente (almeno da un punto di vista pure costituzionale) di “vaccinarsi”, ha risposto alle sue autorità che l’hanno sospeso nelle attività sue sanitarie senza stipendio (!), chiedendo la loro tariffa come remunerazione per la sperimentazione di massa (sebbene non volontaria) del cosiddetto consueto medocinale in fieri… Ecco il triste destino di un movimento ecclesiale come CL che ha caratterizzato per più di cinquant’anni la nuova vita ortodossa della Chiesa cattolica mondiale, rinata allora alla sua religiosità. Nemmeno l’”Unione Europea” traditrice gnostica nel 2010 della già fondata “Comunità Europea” da parte dei tre cattolici piuttosto petrini (Adenauer, Schuman e De Gasperi), che nemmeno si sarebbero mai sognati di affermare questa impossibilee innaturale obbligatorietà eretica, oltre che estremamente illegale, anche costituzionalmente, per ogni Paese civile della nostra storia occidentale e cristiana cattolica.     

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