L’attuale intervista impossibile del cardinal Biffi a don Giussani sul gran reset.

A più di quindici anni dalla morte del grande fondatore di Gioventù studentesca e di Comunione e Liberazione, al milanese cardinal Biffi è venuto il desiderio di conoscere il parere sulla svolta del Movimento del suo corregionale e co-seminarista, reputato massimo religioso sulla Terra, sulle sorti, dopo l’Apostasia del vertice della Chiesa cattolica nell’era Bergoglio. Si sono così appena incontrati di soppiatto nella chiesa vuota della FSSPX di Bruxelles (quella di Papa san Pio X), l’esperto storico dell’eresia modernista.

Caro don Giuss, come ti chiamavano tutti i giessini e ciellini negli anni meravigliosi tuoi in vita, sono felice di reincontrarti nella spaziosissima chiesa più santa del Belgio. Dove il governo locale, il più nichilista e mondialista del pianeta, ha indotto anche la Fraternità bruxellese lefebvriana a rifiutare di dire la loro consueta Messa in latino. A causa dell’impossibile ingiunzione  di poter accogliere nei suoi culti più 15 fedeli! Ormai, già Papa teologo Benedetto XVI, di cui si conosce la finale fedeltà alla Tradizione, ha reintegrato nella Chiesa cattolica lo scomunicato servo di Dio Lefebvre, della Salvifica Fraternità, che pure il nostro Seminario di Venegono aveva così intensamente fatto coincidere con la vocazione sacerdotale.
Eccellenza e amico Biffi, che sollazzo molto terreno per me incontrarti in questa chiesa riempita solo dell’antico e tridentino culto in latino, il nostro rito comune anche ambrosiano della giovinezza, che ha forgiato la semplicità di appartenenza delle nostre esistenze. Forse nell’ultima fase storica in cui la religiosità poteva ancora convivere pienamente con “quella reamente praticata”, prima che anche nella Chiesa cattolica si approdasse alla tappa di far precedere all’obbedienza a Dio la prevalenza sacrilega e dannata dell’uomo autonomo. E generalmente gnostico. Gli è però che anche il teologo cardinal Ratzinger ha dovuto misurare l’ampiezza, nettamente sottovalutata, della deriva di tutta la Fede cattolica! Le sue dimissioni da Papa, glielo hanno anche imposto. E la “radicalità estrema della critica di Lefebvre” appare forse oggi come la sola possibilità di rispondere positivamente alla domanda centrale di Cristo: “Troverò ancora Fede nel mondo al mio ritorno alla fine dei Tempi?“.

Vedo che anche tu hai abbandonato false certezze, fatto salvo in qualche residuo caso personale  nella religiosità del tuo Movimento, che si è scarnificata fino a dubitare dell’effettiva sua esistenza!
Mi vien fatto di pensare continuamente che la colpa sia stata anche mia. Nella concezione cristocentrica ecclesiale degli anni fondativi di tutto il Movimento e non solo, devo aver troppo assecondato anch’io lo “spirito del tempo”. Anch’io ho sottovalutato, tra l’ardore che ci aveva infuocati a Venegono, la radice antropologica a cui tu cardinale hai saputo resistere molto meglio di me. Ne sono la prova le tue riflessioni che hai fissate, per esempio, nello splendido  libro su Pinocchio… Maledetta quella passione che pensavo e vivevo come ontologica per l’umano, di origine naturalmente francese a radice anche della sua terribile rivoluzione! Dovevo immaginarmelo: tenerla a bada e pure sfidarla. Intendo quella di tutta la tendenza teologica “personalista”, di Maritain nel suo “Umanesimo integrale“. Quella detta “relazionale” scaturita, seppur in modo secondario, dalla grande rivoluzione anticristiana esagonale di fine settecento. Essa aveva inquinato più di quanto non avessi sospettato tutto l’impianto teologico del “mio discorso sull’esperienza umana e divina”. Il vertice Trinitario e sacrale, intimo e trascendente, non poteva non essere intaccato dal concetto centrale molto influenzato dal “Personalismo” di fatale origine illuminista, ancora oggi rimasto alla moda da quasi un secolo…

A dire il vero, caro don Luigi, avevo pensato in questi ultimi anni nostri diventati eterni, molto alla stessa cosa. E alle radici, i “radiss” come dicevamo in dialetto milanese. E cercavamo comunque di individuare all’epoca, in cui tutto questo anelito antropocentrico aveva indotto all’interno di tutta la Chiesa cattolica la deriva eterodossa attuale. Prova anche tu ad evidenziare – qui nella capitale del Paese forse più nichilista al mondo – l’influenza stritolante del sentimento spontaneo dell’appartenenza alla Trinità: quella spontanea di assoluta dipendenza alla Vita e alla Morte.
Certo! Forse anche tu dovevi capirlo ben prima che la nostra evidenza paradisiaca lo rendesse nella massima sua evidenza. Soprattutto oggi in tutta la sua conseguenza tragica di questo Pontificato eretico, molto eretico ad intermittenza fitta… A noi uomini è imposta, prima ancora dell’imperativo missionario, una estrema perizia nel rigore cristocentrico che pure affermavamo nel nostro  messaggio evangelico. Il più piccolo errore all’inizio non può che sfociare anche nella catastrofe più avanti nel tempo. Doveva, molto più, essere di monito il totale fallimento del mio primo Movimento nel ’68! Come possono pensare di farmi santo. Bisogna però considerare che ormai l’han già fatto anche per degli alquanto oggettivamente modernisti Papi: Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II! Dopo il totale e plateale tradimento a mia morte avvenuta, nemmeno un convegno come quello tenuto a Lugano su di me e sul “Percorso teologico e l’apertura ecumenica“, alla fine del 2017 (mi son letto le quasi 500 pagine degli Atti!), non ha ancora sviscerato quanto l’attualità mette sempre più in luce. Come pensare di continuare a parlare anche dell’eccelsa religiosità di un Movimento dopo due fallimenti, uno esterno e l’altro interno, in mezzo secolo?

Il problema, in effetti, è anche quello del fallimento sempre provvisorio e apparente, tu l’hai sempre saputo – della Chiesa cattolica da almeno cinque secoli. Persino il Vaticano II ha preannunciato l’accelerarsi della sua deriva con l’accordo anche tenuto segreto (!) con l’Unione Sovietica a Metz, prima della  sua apertura. Nel quale si era nel baratto già demente della partecipazione esterna di una delegazione ortodossa russa alle grandi assise romane. E questo in cambio all’impegno di non sfiorare, nemmeno da lontano, il tema del comunismo ateo allora massimamente in auge (appena venticinque anni prima della sua confessione di fallimento).
Naturalmente, a cercare le attenuanti, se ne possono trovare anche molte altre penose e disperate. Per esempio, quella di fare un Concilio per perseguire uno scopo esclusivamente “pastorale”, dunque eretico, per definizione intrinseca. Ma la missione just’appunto pastorale (sempre dunque oggettivamente dottrinale come è stato per tutti gli altri Concili della storia!) di creare un ovvio e necessario Movimento storico-ecclesiale, implica indispensabilmente la premessa di situarlo teologicamente. Oppure valorizzarlo in un’analisi rigorosa dello stato critico della Chiesa tutta. Di tutto ciò non si è, in mezzo secolo (!), mai parlato veramente. Anzi, il futuro Papa Razinger era giunto a falsificare il contenuto del Vaticano II con la sua teoria della “continuità storica”…
Lo sgretolamento non poteva così che ripetersi: così si è confusa la mia fedeltà all’allora Papa – soprattutto petrina – pure ora ignobilmente commissariato da Papa Francesco come abitualmente, per un sostegno attivo ad un Pontificato eretico, liberticida in senso antipetrino e mondialista. Nella direzione riduttiva nonché politicista e totalitaria. E dov’è finito il cristocentrismo tanto proclamato e ancor oggi sempre più mistificato? In effetti si è finiti a sostenere, in sintonia con il Cattolicesimo largamente maggioritario, in modo molto immanente nello spiritualismo avulso dalla realtà razionale, oppure nel materialismo simmetrico, religiosamente equivalente. L’esito cioè dell’attuale dannazione.

Eppure la chiesa vuota in  cui ci troviamo afferma una via ben diversa di Fede che cerca di affermarsi anche con successo crescente. Già Pio XII aveva notato, inascoltato, che la Russia comunista aveva infiltrato nei ranghi del Cattolicesimo (ma pure in tutte le altre religioni), 2000 “sacerdoti” molto colti e preparatissimi, allo scopo di far loro giocare il ruolo di modernisti interni alle diverse Chiese. Contro l’idea dei fedeli sempre e sistematicamente in rottura esplicita e nello scisma separatore con l’eresia dilagante.
Indubbiamente! Anche il migliore dei Movimenti rigorosi e petrini nelle intenzioni può solo portare alla sua integrazione, ben amalgamata e vivificata nella Chiesa cattolica. Noi soprattutto ora, lo sappiamo completamente. Sempre a condizione, qui su Terra, del simulacro di Fede residua di cui s’interrogava Gesù. E che ci si stacchi nettamente dalla semplicisticheria percettiva, superficiale e auto-mitologica dominante, nella cultura cattolica progressiva degli ultimi secoli. I diabolici avversari della religiosità sono molto più forti, generalmente, degli uomini di (poca) Fede attuali. I quali sottovalutano sistematicamente le denunce dei pericoli eterodossi: era anche il nostro caso, non che non temessimo lucidamente la devastazione degenerata, ma coinvolti dal nostro entusiasmo baldanzoso, ne eravamo molto distratti.

Ci sono ancora molti temi di cui mi piacerebbe sapere oggi quali siano le tue convinzioni, ora che molti problemi di decine di anni fa son venuti a maturazione in evidenza, anche poco pensabili quando la religiosità era molto meno traviata e deviata. Per esempio gli innumerevoli viaggi missionari del Papa, l’ecumenismo interreligioso, la creazione di una nuova religione sincretica, gli interrogativi sull’identità sessuale fino all’ideologia gender o all’omosessualità e alle nuove leggi non ancora chiamate LGBT.
Anche se tutti questi temi riportano alla teologia morale, qui non ho molto cambiato la mia concezione pedagogica nell’educazione, non solo dei giovani. Ricordiamoci che, siccome il principio di riferimento vigente nella Chiesa degli anni ’50-’60 era quello moralistico-prescrittivo. Ancora nel 1965, sono stato strappato e separato dal mio Movimento. E spedito dal mio vescovo della grande diocesi ambrosiana e milanese verso gli Stati Uniti a causa dello scandalo, fondamentalmente, che veniva ad essere prodotto presso le parrocchie. Le quali disponevao di due movimenti giovanili, la GIAC per i ragazzi e GF per le ragazze, soprattutto rispetto al fatto che invece il mio Movimento, detto d’ambiente, era già misto! Fin dalle sue origini, nei primi anni ’50, lo era. E si sa, mai abbiamo avuto la necessità di trattare il cosiddetto problema in modo che non fosse strettamente religioso, indiretto e indifferente per i due sessi: è in modo assolutamente indotto e conseguente dall’incontro di Fede che tutta la morale sessuale era spontaneamente risolta nella intuitiva sua naturalità… Per esempio, la grande battaglia molto mediatizzata detta della “Zanzara” era stata condotta praticamente nelle scuole superiori, nei licei milanesi, in modo autonomo e spontaneo, con un rigore che – ancor più –  aveva sorpreso sia gli avversari gnostici che, soprattutto, i cattolici stancamente tradizionalisti.

Sì, ma subito dopo, tutto il Movimento si è sfaldato…
È vero. Ma per due altri motivi: il primo è quello montante dell’ideologia gnostica generale, anche all’interno della Chiesa, che cominciava sempre più ad arrendersi apertamente al nichilismo ambiente e al politicismo; il secondo era costituito dal fatto che il moralismo solamente prescrittivo allora dominante è incapace di resistere al lavorìo diabolico del mondo antropocentrico detto già moderno e modernista. La tentazione è stata quella, per l’appunto, del politicismo attraverso la prassi, per cui la salvezza dell’uomo era vista attraverso la molto datata ideologia zelota. Il Movimento avrebbe dovuto strutturarsi, e quasi certamente avrebbe dovuto farlo molto prima, con molta cultura cattolica, è vero, in parecchie materie. Invece, con molta umiltà cattolica, son dovuto partire, obbediente alla mia Autorità milanese, negli Stati Uniti per continuare i miei precedenti studi critici sul protestantesimo orientale e occidentale…

Più tardi, malgrado il sostanziale accordo della gerarchia clericale, lo stesso scenario si è ripetuto soprattutto dopo la tua morte.
È questo il motivo per cui sono ora in perfetto disaccordo da molti anni con la pretesa dell’attuale dirigenza del movimento nel continuare a celebrarmi come suo fondatore e “anima ispiratrice” sempre viva. Siccome, poi, la dirigenza si è ripetutamente dichiarata fedele (!) a Papa Francesco e siccome questi si è rivelato sempre più e con rapidità come modernista eretico reiteratamente confermato, non posso dire altro che non faccio parte, da moltissimi anni ormai, con quelli che sono andati via. E che è rimasto sano del mio Movimento ormai però agonizzante. Anche se, come dicevo, pieno di conseguenti errori strategici la cui sorgente deriva dalle pregresse eterodossie attivamente da me anche intraprese e passivamente assorbite.

Ma, per esempio, cosa ne dici degli innumerevoli viaggi apostolici e missionari del Papa, anche retrospettivamente nel mondo dagli anni ’60?
L’ultima grande festa della liturgia annuale si chiude con la celebrazione del Cristo Re dell’Universo. La cosa dovrebbe essere la risposta al fatto che il Papa, per principio, non si deve muovere da Roma. Sono tutti i fedeli del mondo e le altre religioni più o meno gnostiche, relativiste e antropocentriche a venirlo a visitare per incontrarne la Verità unica ed essenziale. A questo punto, almeno per un centinaio di anni niente viaggi propagandistici! Altra applicazione di cotanta festa al centro del Cattolicesimo è data dalle energie, il tempo e i contenuti che si perdono inutilmente per il cosiddetto ecumenismo, fra l’altro assolutamente improduttivo e di nessun avvicinamento reciproco, già da più di mezzo secolo. Della politica ecclesiale ecumenica e del dialogo con le altre religioni, il solo beneficiario è la massoneria. Tutto ciò a causa non solo della recentissima Pachamama fatta entrare sacrilegamente in San Pietro da Papa Francesco, ma anche da parte di Giovanni Paolo II che, già nel 1985, aveva presieduto le cosiddette preghiere interreligiose, iniziate ad Assisi, come se si avesse lo stesso Dio!

E la misericordia missionaria, allora?
Essa è tutta contenuta nella Carità e nelle virtù teologali che non possono affermare altri concetti per cui ogni altro uomo o religione, tra i più o meno gnostici, deve convertirsi necessariamente al Cattolicesimo, in perfetto e possibile reale dialogo, naturalmente. Oltre al Pachamama (di cui ovviamente noi due non eravamo minimamente responsabili) avrei dovuto preoccuparmi di quanto il cardinal Bea, sotto gli occhi controllori del molto longevo Papa polacco, stava combinando ­­­­­­mediante inciuci inenarrabili con i più acerrimi nemici del Cristianesimo: gli ebrei talmudisti ben denunciati tempestivamente, e senza alcuna conseguenza !

Senza alcuna mediazione?
Non siamo più in un’epoca, dopo la morte di Papa Pio XII, in cui le eventuali eterodossie pontificali non sono più “inconsapevoli”, come maggioritariamente era ancora ai nostri tempi terreni. La Chiesa cattolica tiene sempre aperto il dialogo, ma a partire dalla Verità Rivelata che il Cattolicesimo ecclesiale è unico. E che è stato fondato da Gesù con Pietro primo Papa. Punto!
Ora l’eterodosso e metodico Papa Francesco ha già eletto, in nemmeno otto anni, 73 cardinali tutti d’accordo con le sue tesi eretiche di provenienza sangallista, rahneriana, protestante e di tendenza sincretista! Senza dimenticare le affermazioni prevalenti del suo ecologismo infantile e sovra-strutturato nonostante l’incommensurabilità delle forze umane. Assolutamente minimaliste per trasformare nondimeno che il clima (!), in uno sforzo ridicolmente e ideologicamente appena panteista! Come quello di risolvere il problema della denatalità col migrazionismo illegale e indesiderato, disperato e molto gnostico, completamente opposto a quello accettabile, eventualmente proveniente dai Paesi cattolici, proposto inascoltato da parte tua.

E il divorzio, l’abominevole assassinio abortista, il gender, la natalità surrogata e ogni altra diavoleria introdotta dall’ideologia LGTB nell’ultimo mezzo secolo?
Lì, c’eravamo in parte anche noi: ci abbiamo lottato contro salvando l’onore dei cattolici (molto provvisoriamente) che, in massa, si sono uniti alla cultura devastante dei radicali della gnosi, promotori attivissimi di tutti questi abomini. Compreso l’omosessualismo che ha invaso attivamente (massima vergogna) i ranghi della Chiesa stessa e dei suoi movimenti profondamenti corrotti. Ci si attenga, dunque, molto semplicemente, al Catechismo e alla Dottrina Sociale della Chiesa. Sempre approfondendone le Vérità senza mai contraddirle! Il sincretismo riduttivista proposto dal NOM (Nuovo Ordine Mondiale), da tutti gli gnostici neo-pagani del mondo, dall’Unione Europea, dall’ONU, dalla Finanza internazionale, da tutte le altre religioni artificiali e non Rivelate, dalle forze massoniche e dal “cattolicesimo ” bergogliano, deve diventare la coscienza dell’orrore per il suo totalitarismo più inumano e putrescente. Le denunce rigorosissime e sconvolgenti del vescovo Viganò non sono nemmeno ascoltate in Vaticano ormai sconvolto dalla marea di nomine cardinalizie alquanto peccaminose. Le quali ormai hanno ipotecato anche il futuro della Chiesa dopo l’attuale sciagurato pontificato.

Siamo invasi da formule moderniste con neolingua anglosassone piena di prassi antimetafisica, apparentemente moderna. Cosa ne pensi delle espressioni quotidiane come Deep Church, Deep State, Big Reset, Industrial Revolution…
Io che con l’America ho bazzicato già dagli anni ’50, so bene che ogni americanismo barbarico di molti barbarismi di codesta neolingua nasconde l’odio per la Salvezza cristocentrica. Tu sai l’ammirazione che portavo per san Giovanni Paolo II e il rigore con cui ha richiamato l’amore per la Famiglia e l’irriducibile opposizione al marximo di cui è stato il protagonista assoluto (ben conosciuto anche sulla sua pelle), ma come ora posso dimenticare il suo errore “ecumenico” in cui, per la prima volta, si è pregato il cosiddetto stesso Dio di tutti i diversissimi ed anche antagonisti convenuti? La moda della lingua inglese truffaldina non era allora ancora consolidata, ma l’idea sua centrale e riduttiva, sia comune che sincretica, era già tutta enucleata. Bisognava essere obbligatoriamente moderni! Ora ci aspetta il Big Reset totalitario immanente e livellante, di cui l’opinione pubblica mondiale sembra essere già strenua sostenitrice o rassegnatamente assuefatta nella sua inanità esistenziale.    

Vedo che ci troviamo sempre d’accordo su tutto. Il Cattolicesimo è sempre molto semplice!
Con la certezza delle parole di Gesù: “Le forze dell’inferno non prevarranno“, sotto la protezione vigile della Madonna che schiaccerà la testa del serpente scellerato e massimamente malvagio. Nonostante le mie ingenuità, anche rispetto ai grandi profeti della Salvezza a noi contemporanei e negletti, il destino dell’uomo è garantito comunque dal Cielo malgrado cotanta anche mia dabbenaggine. Dopo essercene pentiti, ci possiamo salutare dal nostro incontro nella Speranza.
È l’ora di pranzo. Approfittiamo qui a Bruxelles per andare a deliziarci con Moules et frites (cozze e patatine fritte due volte): una vera bontà almeno paradisiaca… Tu conosci i miei gusti semplici. Da non farci sfuggire, quindi, con forse la più buona birra che qui chiamano…  pudicamente “la blanche“!

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