Il miracolo americano di evitare il terrificante NOM (Nuovo Ordine Mondiale) stava quasi per rinnovarsi: l’abiezione riproposta da Biden, sostenuta dall’attuale eurocrazia della totalitaria “Unione europea” e da Papa Francesco, non si è facilmente prodotta. La menzogna ancora avanzata al mondo intero non si è realizzata per poco e tutta l’orribile propaganda dell'”8 al 14% maggioritario dei sedicenti sondaggi” (in realtà, strumenti dittatoriali di falsificazione non solo elettorale) comincia a rivelarsi in tutto il suo tentativo mistificante. Grazie Trump di aver osato, ancor una volta, smascherare i media asserviti alle ideologie dispotiche del mondo gnostico!

 La notte del 4 novembre è stata la celebrazione dell’apparentemente indebolito Davide (Trump) che, con la sua fionda di semplice onestà, ha cercato di abbattere il gigante Golia (di dimensione mondiale a favore di Biden) della scontata previsione vincente delle “nuove tenebre dell’umanità”, acccreditate come splendore della Giustizia e della Verità nella colossale falsificazione in corso.
Queste elezioni dovevano essere una pura formalità per più di un semestre: il vantaggio che tutti i sondaggisti – tutti! – attribuivano a Biden era tale che non c’era possibile dubbio, salvo un molto diffuso scetticismo incredulo, soprattutto da parte dei cattolici. E salvo, però solo negli ultimissimi giorni (!) dove, improvvisamente, lo scarto era completamente sparito, a dimostrazione di sondaggisti incompetenti e partigiani… Gnostici in prima e ultima analisi. La dichiarazione (anticipata) di Trump della sua comunque possibile vittoria, contro l’esigua evidenza poi dei numeri, non appariva nemmeno temeraria; non faceva che ripetere lo scenario di quattro anni fa… Il problema reale, del “where is the beef?” (come si dice da quelle parti, “dov’è la bistecca?”): si tratta sempre della semplice storia consistente nella solita vicenda della comunicazione mondana di quasi tutto l’universo contro Trump: vale a dire il partito ideologico e invisibile del NOM. Compreso quello della Chiesa ufficiale bergogliana contro una gran parte americana e contro una minoranza di veri suoi fedeli denominati petrini. I quali si oppongono in modo disperso a questo partito in compagnia di tutti gli “uomini di buona volontà” anche non cattolici. Essi coltivano ciò che don Giussani, il fondatore e gran dirigente di Comunione e Liberazione, durante tutta la sua vita, chiamava gli “uomini dotati di vera religiosità”. Gli stessi che ora si oppongono allo gnosticismo sedicente “autonomo e ateo, generalmente agnostico”. E contro pure tutti coloro che praticano una vita massificata ed edonista però da straccioni, “fondata” illusoriamente sul pensiero unico e liquido… Vale a dire, quelli che superficializzano tutto, riducono semplificando l’esistenza a una dimensione iniziale tutta fondata su una “padronanza” unicamente umana, antireligiosa e razionalista: assolutamente non razionale.

Questi gnostici sono i nuovi pagani, ribelli e cultori di una visione del mondo che prevede i troppo falsi “diritti” orfani dei loro fondamenti teorici, nei loro ontologici e inevitabili “doveri “.
Ma, soprattutto, sono gli uomini sradicati, senza alcun passato, auto-privati così d’identità storica e assimilabili tutti al Nuovo Ordine Mondiale. Quello sostenuto – che lo sappiano o meno – dall’Unione europea attuale al potere. E che perseguono una società senza tradizione e senza valori culturali, anti-sovranista. Anche Papa Francesco, con il suo modernismo eretico, ha aderito a questo modello irreligioso “radicato” (se si osa dire) nel gruppo anti-canonico di San Gallo che l’ha portato a diventare Papa. Si tratta del gruppo dall’ideologia aderente alla teologia eterodossa di Karl Rahner, il gesuita tedesco morto nel 1984 e vivente more uxorio, con l’amante (ma senza più dire Messa).
Questa ideologia antropocentrista, dotata di un deismo supposto cattolico, reificato dalla sua reale credenza nelle sole forze umane, è assolutamente compatibile con quella del NOM, di origine totalmente massone e attualmente anche onusiana e sincretica. Essa resta in ogni caso mascherata dall’eterno Cristianesimo in quanto l’eresia modernista consiste nel fatto di aver aggiunto (e di farlo continuamente),  molto in semplicità, al suo Cattolicesimo tutte le pratiche eterodosse conformi alle convinzioni erronee e alla moda del mondo. In modo inclusivo e non, invece, come scandalo della Croce sul mondo e la sua moda, nello spirito della contradizione evangelica. L’eresia per eccesso e non per difetto!

Lo spettacolo dei sedicenti giornalisti e intellettuali europei invitati a questi dibattiti che si sono metamorfosati in qualche ora: abitualmente arroganti propagandisti del nichilismo mondiale scaturito dallo gnosticismo pagano, in saggi realisti alla almeno possibile sconfitta politica!
Certo, contrariamente alle previsioni iperproclamate, i risultati di questa sorprendente elezione sono ancora formalmente, apparentemente aperti. I grandi “apostoli” della nuova religione denominata modernismo – sia nel campo laico (dell’ideologia nichilista), che nella religione cattolica degenerata (attualmente, soprattutto nel vertice della Chiesa) – sono i giornalisti, gl’intellettuali e i politici dei partiti e dei governi  detti moderni. Malgrado le loro divergenze insanabili che li dividono ferocemente a causa della conquista o della gestione del potere, la loro ideologia e la loro cultura filosofica reali sono le stesse, appartenenti  soprattutto oggi alla stessa radice. Si tratta della cultura rigorosa atea o laicistica nei fatti, anche se declinata con tutte le connotazioni dette di destra e di sinistra, che siano di matrice liberale o marxista oppure marxiana. La loro idolatria comune è la pratica del politicismo politicante concepito come sommità globale, naturalmente riduzionista e superficializzata, di ogni ideologia banalizzata dell’attività comunque isolatamente politica. Questa sostituzione del “tutto con la parte” costituisce l’origine della follia che diventa forsennata toccando l’assoluto idealizzato per il quale ogni mezzo diventa valido e legittimo, nell’ottenimento dello scopo!
In altri termini si avrebbe ora il famoso principio eretico per il quale “il fine giustifica i mezzi” (Machiavelli). Vale a dire che un mezzo cattivo dovrebbe giustificare un fine sedicente buono: cosa perfettamente assurda e impossibile. Mai il male, infatti, può giustificare il bene (di cui la variante è quella del “cosiddetto male minore” cattolico) tanto utilizzato dai modernisti. In effetti, quest’ultimo principio è sempre condannato dal Cristianesimo, ma anche dalla morale borghese (l’etica miscredente). Essa è comunque diventata il principio operativo e degenerato delle forze gnostiche.

Ho seguito alla televisione molto internazionale belga, per parecchie ore, i dibattiti europei che si sono snocciolati sui canali di cinque Paesi europei e mai ho sentito una minima allusione ai voti cattolici: oggetti della sola e vera posta in gioco di queste elezioni veramente universali.
La radicalità della lotta tra Trump e Biden è quella che già si era manifestata tra Trump e la signora Clinton. E che sta caratterizzando l’opposizione sempre più della destra e della sinistra nel mondo, ancorché sommersa, nella ultimissima fase contemporanea. In realtà siffatta ostilità estrema e statalista di opposizione inconciliabile – come dicevo – è solamente apparente nei suoi termini superficiali: il liberalismo e il socialismo. Si dispone, in effetti, di una dottrina veramente cattolica scaturita da due millenni di esperienza divina (salvifica!) costituita dalla pratica della Carità cristiana. Essa si chiama, nel quadro della DSC, l’antico “Solidarismo” e, particolarmente ora, il “Distributismo” che hanno risolto entrambi il problema centrale che le due ideologie principali e borghesi non hanno mai potuto affrontare: la Giustiza nella Libertà. L’una che privilegia la Libertà alle spese della Giustizia (il liberalismo), et l’altro (il socialismo) che assicura apparentemente la Giustizia ma senza la Libertà!
Il contemporaneo fallimento del Cattolicesimo, molto evidente al punto di non essere mai stato nemmeno citato di passaggio dal vasto campionario ideologico radunato nella notte dei dibattiti europei, è dovuta al fatto che è in crisi. E la cui importanza è ormai derisoria, provocata a partire dall’epoca del primo protestantesimo. Il quale ha ingenerato une vera e propria reazione a catena ed esponenziale: più di duecento Chiese dette “riformate” e circa duemila sette! Tutto questo sconvolgimento infernale e relativista si è ripercosso nel Cattolicesimo: fino a Papa Francesco.

Se il risultato finale sarà come pare la vittoria di Biden, si potrebbe avere certezza che la falsificazione dei sondaggi sia molto funzionante. Ma si potrebbe anche aprire un dibattito nuovo e radicalmente strategico nella teleologia del mondo contemporaneo. Cosa che i politici di tutti i partiti borghesi al mondo cercano di evitare: il dibattito non politicistico sulla gnosi.
Il problema non è solo la cattiva volontà dei leader politicanti ma, ben peggio, la loro cultura, al meglio (se si può dire) la loro ignoranza riduzionista e voluta. Secoli di modernismo li hanno resi totalmente ignari non solamente della Dottrina generale e sociale della Chiesa, ma anche della filosofia e del patrimonio culturale della civiltà cattolica. Al punto che, pure nella preparazione della cosiddetta Costituzione europea, si è escluso d’inserire – anche dopo espressa richiesta dei cattolici   ad un presidente della commissione ad hoc, dichiarato liberale (!) come Giscard d’Estaing – la nozione delle “radici cristiane della civiltà europea”. La negazione dunque esplicita, anche di una evidenza storica! Non solamente tutta la tematica culturale del  Vecchio Continente, ma così anche quella terminologica, a riguardo dello gnosticismo è totalmente assente dall’universo politicista detto laico, tremendamente invece illuminista e francese. A dire il vero, si ritrova la stessa assenza corrente pure presso il clero che non osa neppure più utilizzare un termine come “gnostico” per indicare un uomo ateo che si rende indifferente alla religione… Si è così giunti allo stadio laicista che la tematica religiosa non è nemmeno presente nel lessico riguardante un’opposizione politica definita mille e mille volte in un confronto globale di civiltà. Sono totalmente dal lato destro dello schieramento politico, ma non ho Trump nel mio cuore che è occupato, per esempio, piuttosto dal grande cattolico Chesterton e dal suo amico Belloc, il fondatore del Distributismo, il programma concettuale moderno sul piano sociale e politico-economico del Cattolicesimo. I politicanti attuali, si può dire che l’ignorino totalmente. Ma anche si trova lo stesso analfabetismo presso grandi prelati del clero cattolico, quasi tutti presi dall’ideologia detta progressista dei catto-comunisti e assimilati! Al posto di amare Dio, come ancora si dice (in realtà bisogna soprattutto adorarLo), portano tutto il loro amore per sé stessi e le loro ideologie, nell’impossibilità intrinseca e infelice di compiersi  veramente.
L’amore, il vero, sussiste solo dopo che lo si è gratuitamente donato per essere ricevuto in reciprocità e in modo incommensurabile… Si tratta del miracolo eterno della Carità nella Verità che ogni uomo può avere come incomparabile e molto semplice prova dell’esistenza operativa di Dio…
Ecco, almeno, il tema del nuovo dibattito che auguro, lo stesso che è proposto dalla DSC. La cosa dipende dalla nostra volontà, ma non solamente: comunque sia il risultato finale di queste elezioni, il processo è ormai avviato nei fatti, e chi potrà arrestarlo?

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