L’ateismo porta allo statalismo totalitario: la negazione di Dio ritorna al galoppo con l’idolatria più autoschiavistica mai conosciuta. Quella che pretende di uccidere “legalmente” un bebé malato contro la volontà anche dei genitori che hanno pure trovato il denaro per curarlo all’estero!

Ho scritto da vari anni molti articoli, post e libri per denunciare lo statalismo come forma di autoschiavismo, soprattutto ideologico dell’uomo nichilista, detto moderno.
Per questo egli è anche diventato masochisticamente dittatoriale con la sua eresia più radicale: quella di negare la sua creaturalità, l’evidenza irriducibile che la vita non ci appartiene. Essa non è a nostra disposizione. Essa ci è stata donata, a noi tutti, che non siamo altro che creature già destinate un giorno a morire naturamente. Un giorno, in ogni caso, che non può che sfuggirci almeno quanto quello che ha visto la nostra nascita, la quale è anch’essa totalmente estranea alla nostra volontà.
La giusta volontà di voler legittimamene tutto comprendere, al posto di constatare e riconoscere semplicemente la grazia e la meravigliosa bellezza del Mistero supremo e più evidente della vita, è sostituita fatalmente dalla funzione di attribuire allo Stato le prerogative che la sapienza umana ha sempre attribuito alle leggi del Creatore: “Non ucciderai mai”. Un comandamento che corrisponde profondamente ad una regola sacra inscritta nel cuore di ogni uomo a partire dallo stupore della sua nascita molto semplicemente creaturale.
Ci vuole tutta l’innaturale caparbietà, accanita e antiumana, per giungere solamente a concepire di poter interferire in questa “faccenda” che ci parla di inviolabilità, di sacralità, di intoccabile… Di divino! Invece, si sa, è nelle possibilità umane pure di infrangere questo decreto naturale, ontologico: Caino, già nel libro della Genesi, uccide suo fratello. Non importa qui per quale “ragione”: l’uomo ne troverà sempre una, ad ogni modo incommensurabile. Questa tendenza diabolica è stata denominata “peccato originale” contro il quale non si finirà mai di lottare. Tutta la libertà umana, con il suo primo valore, ne dipende.

La storia di Charlie, il bebé che i genitori inglesi vogliono portare negli Stati Uniti per curarlo della sua malattia ancora molto misteriosa e incurabile (come lo era l’infezione che ha ucciso ancora giovane Mozart, prima della scoperta degli antibiotici), mostra l’ostinazion ossessiva e diabolica, sperduta e dannata, crudelmente infantile (dunque senilemente malata), d’intervenire in un campo che anche il buo senso ha sempre suggerito intangibile e sacrosanto: la Vita. Costi quel che costi!
La prova in sovrappiù del dramma del “peccato orignale” è che anche dal punto di vista economico, la questione non è all’altezza del problema: nella fattispecie, è anche stato risolto dai genitori stessi che hanno raccolto più di un milione di sterline dalla generosità popolare.
Cos’è dunque  la potenza attrattiva per la quale neanche il denaro e la ricerca scientifica possono frenare i magistrati e i medici a lasciare liberi i genitori (!) per riportare il loro bambino a casa per trasportarlo all’estero (negli Stati Uniti, si è piuttosto avanti in questo tipo di terapia rarissima…) allo scopo almeno di cercare a curarlo?
Questa forza suprema attualmente è contraria alla creaturalità, a Dio e alla Famiglia: lo statalismo!
Ho cercato di spiegare in innumerevoli occasioni, a margine dei grandi sapienti di questo mondo e della storia: questa forza detta suprema non essere che quella che si oppone e tenta di sostituire la nozione di Dio e delle sue leggi, che il Magistero della Chiesa ha descritto con un rigore, una precisione e una ricchezza incomparabili. Questa sostituzione con i valori dominanti nella nostra era – il denaro e la scienza – mostra esattamente la natura della follia ateiste: una contraddizione interna peraltro colossale al sistema del maintream stesso. Della pura e sperduta scemenza.

La “volonta di potenza” demenziale dell’uomo ha così raggiunto lo stadio terminale che questa storia descrive chiaramente: essa si attacca anche all’inviolabile autorità naturale dei genitori.
Charlie, ai suoi dieci mesi, è stato sequestrato all’ospedale e non ha potuto rientrare nemmeno a casa nelle braccia dei genitori. Senza alcuna difesa contro l’inaudito della prepotenza illegittima del potere statlista, non può che aspettare di essere ucciso secondo il volere ideologico ed esterno, mostruosamente, dei giudici e dei medici scientisti. Una crudeltà simile e scellerata non si era quasi mai vista. Almeno in uno Stato detto moderno e acceditato civile.
Inquesti giorni si assiste pure, all’interno della Chiesa, la sola istituzione che alla nostra epoca può difendere – almeno teoricamente – la razionalità, propria della religiosità tanto accusata ingu-iustamente di oscurantismo, alla costituzione di un gruppo di ricerca teologica il cui scopo, nemmeno troppo nascosto, è di sostituire l’interpretazione con una “progressista”, la lettera e lo spirito dell’Humanae vitae. L’enciclica che malgrado le feroci critiche ricevute, non è mai stata dottrinalmente toccata – in mezzo secolo – sul suo fondamento. Il revisionismo antiumano riguarda dunque anche il cattolicesimo.

La gravità dello smarrimento della nostra epoca è veramente apocalittica e ciò che è più grave consiste nel fatto che l’assurdo della ricerca del modernismo porta i più potenti responsabili del nostro mondo alle eterodossie più impensabili. Encora una generazione appena passata, era inconcepibile quanto oggi succede quotidianamente.
Lo statalismo, in effetti, è sempre stato trattato come un problema d’ingerenza limitata alla sua dimensione economica. Mentre attualmente si vede che questa dimensione, statalista e non statale (!), non era altro che la manifestazione ancora marginale o iniziale di un fenomeno che era cominciato almeno dalla rivoluzione francese. Dove lo Stato aveva installato la ghigliottina in piena attività quotidiana, per esempio in piazza della Concordia a Parigi, per affermare – facendo scorrere sangue –  il potere transumano.

Il paradosso estremo utilizzato per questo progetto in azione, di una abominazione senza precedenti nella mesavventura ateista alla quale l’umanità ha dovuto assistere, è stata la mistificazione della pietà cristiana: ci si appropria del falso diritto di uccidere per… pietà!
“Hai dolore, sei infelice? Non ti preoccupare, lo Stato ti ucciderà! Hai solo da ringraziarlo anticipatamente. Esso ti ama fino a risolverti tutti i tuoi problemi intrinsecamente umani”!
Si è giunti a mistificare ormai tutto, anche il dolore, la sensazione fisica o il sentimento proprio all’uomo. E questo, malfrado le conquiste mediche più avanzate delle cure palliative antidolore.
È molto semplice: è sufficiente far passare la cultura della morte – con una massa invadente di comunicazioni oceaniche sempliciste, giorno e notte con tutti i media – in quello che viene già chiamato il pietismo del nichilismo più cinico. Siamo già giunti là.

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