Da 86 anni una comunità di Alsaziani della regione di Strasburgo fa l’Adorazione Eucaristica perpetua (giorno e notte) al monastero del Mont Sainte Odile: il rigore più silenzioso nella Tradizione della Chiesa fondata sul Mistero più cristocentrico!

Mia moglie e me, un po’ più di una trentina d’anni fa, avevamo deciso che il nome di nostra figlia sarebbe stato Odile, un appellativo non esistente nella nostra Italia. La piccola, come suo fratello maggiore, è molto naturalmente diventata francofona e, in un minuscolo paese come il Belgio, ha imparato a parlare diverse lingue, tra cui l’italiano appreso in famiglia. In seguito abbiamo scoperto la sorprendente e meravigliosa storia di sant’Odile che, a cavallo del settimo secolo con l’ottavo, aveva costruito un grande convento e fondato un ordine di monache in cima della più alta collina (quasi 800 metri) della regione. Il padre molto potente glielo aveva regalato a 12 anni. In effetti, l’occasione straordinaria era stata determinata, al suo battesimo, dalla miracolosa guarigione di Odile dalla cecità totale alla nascita. Il conseguente  monastero femminile è diventato il più antico tra i più importanti in Francia (anche san Giovanni Paolo II l’aveva visitato nel 1988). Così, ad ogni ritorno sul nostro Lago di Como da Bruxelles, passavamo in macchina nella pianura a fianco del Reno dominata dalla splendida vista di questo convento situato nel  verde dei boschi in altura…
Contrairement alla volgata secondo cui il Medio Evo sarebbe oscurantista e malgrado gli studi approfonditi di grandi maestri come Régine Pernoud (La donna al tempo delle cattedrali) oppure Jacques Le Goff (per le sue innumerevoli opere sul medioevo), già  dall’epoca di sant’Odile c’erano molte suore alla testa di monasteri anche di monaci maschi!

Adorare il centro del cristianesimo, vale a dire il Santissimo Sacramento istituito dal gesto e dalle parole di Gesù stesso nella Cena (l’ultima) nella settimana della Passione, costituisce l’irriducibile e incompressibile atto cattolico eterno per antonomasia. Ogni vero ecumenismo comincia indefettibilmente da qui. Ma, soprattutto, tutta la vita cristiana può solo fondarsi sulla celebrazione eucaristica perpetua che è stata fissata al centro della Messa, di ogni messa. Si tratta della liturgia più odiata esplicitamente e violentemente dall’eretico Lutero!
Ero stato molto colpito quando ero piccolo, nella mia città natale a Lanciano (negli Abruzzi) dove all’epoca di sant’Odile (700 d.C.) avvenne il primo miracolo Eucaristico della storia. Il dubbio di un monaco al riguardo della reale presenza  in carne del Cristo nell’ostia che stava consacrando si era trasformato in sangue e carne cardiaca che ancora oggi gli scienziati analizzano senza trovarne una spiegazione. Non è per caso se gli Alsaziani, molto vicini alla frontiera tedesca e che parlano un dialetto germanico, siano cattolicamente e particolarmente devoti a questa pratica originale del cristianesimo molto ortodosso (evidentemente anche in reazione silenziosa e testimoniale rispetto ai vicini protestanti increduli). Così, dal 1931, per gruppi di fedeli naturalmente organizzati convivono per una settimana nell’albergo del monastero per rendersi in staffetta all’Adorazione e alle sue cerimonie nella bella basilica odiliana molto frequentata da ogni sorta di pellegrini e semplici turisti alla ricerca di bellezza, di storia e di silenzio. Vengono anche dalla Germania e appartengono a movimenti cattolici della grande regione. Tutta la garanzia e il rigore delle manifestazioni ecumeniche riposano su questa pratica cattolica, fondamentalemente molto cattolica, che  continua a propagarsi più che discretamente nel nostro mondo superficialmente, falsamente e inutilmente logorreico.

Dopo aver fatto base al nord del nostro Lago di Como, presso le sue bellezze naturali (soprattutto le montagne che si specchiano nelle acque lacustri) e nelle relazioni familiali, noi proseguiamo, tra l’altro, per Pietrarubbia. Un piccolo borgo vicino a San Marino e Carpegna dove è situato un convento monacale femminile la cui fondazione è recentissima. Esso è stato realizzato da una suora di clausura che ha genialmente e in modo molto innovativo coniugato all’Adorazione la Missione evangelica attiva. Il suo nome è Maria Gloria Riva, di formazione ambrosiana e giussaniana, nella sua città natale di Monza, vicino a Milano. Con giovani monache che hanno aderito alla vocazione di clausura propria del centro del cristianesimo (l’Eucarestia) ben polarizzata a quella apparentemente opposta della missione diretta nel mondo nichilista. La chiave per questa missione a prima vista “impossibile” è la bellezza, la Bellezza del Vangelo. E l’Arte con la quale l’uomo l’ha rappresentata nella storia, la Storia dell’Arte. Dopo o contemporaneamente ai suoi studi approfonditi  di ebraico biblico, madre Maria Gloria s’è dedicata allo studio religioso della bellezza, di tutta la bellezza creaturale e trascendente. Il cocktail che ne è scaturito affascina irresistibilmente l’uomo d’oggi saturato di falsificazioni che la sedicente comunicazione moderna propaganda giorno e notte. Questa ha dimenticato, molto semplicemente e volontariamente, la sorgente divina della bellezza. E particolarmente quella del cammino della vera salvezza umana.

Alla dimensione tipicamente femminile, ma anche molto virile, dell’Adorazione meditativa nella fecondità pregante, questa badessa in clausura e aperta la mondo, molto colta e spontanea, ha aggiunto la missione intrinsecamente attiva e comunionale della cultura come epifania della fede: nella sua dimensione più espressiva. Di conseguenza, si constata che è dalla natura silenziosa della preghiera che scaturisce l’autentca potenza intrinsecamente incontenibile del desiderio di comunicare. L’oggetto di questa comunicazione ha lo stesso contenuto del Mistero dell’Adorazone: la bellezza della Salvezza evangelica, giustamente tanto contemplata e approfondita.
Dunque esattamente all’opposto della sedicente comunicazione moderna frettolosa, superficiale e falsificante che non ha  oggetto se non la futilità pretenziosamente comica o allegrotta: in quanto il suo nichilismo ne afferma sempre la mancanza assoluta di senso!

Tutti gli adoratori di siffatto senso, lontano dal rumore alienante del nostro mondo inutilemente alla ricerca del dilagante edonismo straccione, in sovrappiù molto falsificato, sono così stupendamente appagati. La vera ricchezza fatalmente nascosta alle moltitudini sottomesse al pensiero unico, si manifesta al loro spirito con una semplicità sorprendente. Anche i cattolici spiritualisti del nostro tempo che – a loro volta – praticano l’atteggiamento eretico secondo cui il cristianesimo assicura il Paradiso al di fuori dell’impegno perfettamente cristiano in questo mondo (salvo in modalità privatistica e molto personale nell’indidualità relazionale) sono così serviti: la vita pubblica e la missione salvifica della Trinità incarnata da Gesù fino alla Croce e alla Sua Resurrezione sono state non solamente reali ma anche preponderanti.
In tal modo si trova sempre ciò che si cerca in Verità.

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