L’ideologia è un pregiudizio permanente. Essa giunge a falsificare anche la realtà più evidente per autogiustificarsi contro mari e maree: l’esempio dei maltusiani e degli ecologisti.

All’inizio di due secoli fa, i maltusiani – i seguaci di Malthus, il sedicente demografo ed economista britannico –, consideravano che la popolazione mondiale era già eccedente e che bisognasse ridurla. Oggi ci sono più 7,5 miliadi di anime nel mondo, più di cinque volte al tempo di quella dei cervellotici e arroganti riduzionisti dell’inizio ‘800, ma è sempre opinione comune che ci sono ancora troppi uomini sulla Terra. E non solamente tra i più incolti e sprovveduti. Innumerevoli organizzazioni, non solo americane, munite di miliardi di dollari statali continuano a finanziare, imperterrite e fiere, programmi di denatalità con mezzi anticoncezionali e abortivi in tutti i continenti!
Da dove viene questa idea pervicace, contraria all’evidenza anche secolare, per cui i maltusiani, diventano neomaltusiani con ostinato e caparbio accanimento? Alcuni mesi fa, mentre cercavo di reclutare un account pubblicitario per la mia agenzia centrale di Bruxelles, un candidato è rimasto esterefatto alla mia incontestabile dimostrazione, facile facile, della evidente scemenza dei neomaltusiani nel continuare e ripetere conformisticamente una opinione già smentita, anche solo quantitativamente, cinque volte in due secoli. Il professionista candidato, molto semplicemente, non ci aveva mai pensato (e, pertanto, le sue attività avrebbero dovuto pure indurre a farlo continuamente).
Un altro esempio clamoroso è quello dei cosiddetti ecologisti che, sempre ideologicamente, hanno infestato da una quarantina d’anni tutto il mondo evoluto con bufale antiscientifiche e conseguenti sprechi oceanici di miliardi di dollari buttati inutilmente al vento. Non a caso gli USA e la Cina non hanno mai aderito a questi scellerati e scervellati accordi mondiali, del resto mai veramente applicati…
Si pensi alla Groenlandia, paese ghiacciato composto, nella sua denominazione, dal prefisso “groen” che, nelle lingue nordiche, significa “verde”. Quando i danesi s’impossessarono di questa gigantesca isola-continente al nord-est del Canada era abbastanza verde: a dimostrazione implacabile che i mutamenti climatici non sono stati solo preistorici ma anche recenti (da appena qualche secolo). Questi mutamenti, in ogni caso, si sono anche verificati ultimamente in misura immensamente inferiore a quanto i milititanti ecologisti – ideologicamente stravolti, come il famoso statunitense Al Gore di cui più nessuno parla – avevano calcolato e preventivato. Gli scienziati hanno ultimamente dimostrato, con rilevazioni incontestabili e passati sotto silenzio, che il famoso “warming”, il riscaldamento del nostro pianeta, tanto propagandato in modo ignorantissimo fino a provocare una ondata allarmistica sul nostro futuro, si è rivelato di un aumento, in un secolo, inferiore a un solo grado Celsius. Marginalissimo e scientificamente insignificante.
Non abbiamo finito, comunque, dall’essere molestati dagli ancora tanti lobotomizzati ecologisti. Al punto che Papa Francesco ha dedicato al problema la sua ultima enciclica ecologicamente “antiecologica” e religiosamente antropocentrica.

Questi due esempi , che non ho molto faticato a scegliere, costituiscono forse i due problemi centrali sul piano economico della nostra era. Il primo ha prodotto, soprattutto anche per altri motivi, il fenomeno della denatalità, tragica e paurosa causa principale della crisi economica. Il miliardo e mezzo di non nati negli utim 50 anni, sotto la responsabilità delle ultime due generazioni, ha provocato il crollo progressivo della domanda interna ai paesi evoluti, fino alle recessioni recenti della crisi economica planetaria.
E il secondo ha indotto moltissimi paesi a sprecare molti soldi inutilmente o quasi (in ogni caso per obiettivi mai valutabili) fino alla surreale utorizzazione ai giudici, finalmente contestata nelle sue applicazioni, di chiudere (!) imprese antiecologiche o dette tali.
A ben vedere tutto è (apparentemente) “antiecologico”: la stessa esistenza di ogni persona è stata définita assurdamente “inquinante”, come se l’uomo non fosse il re della Terra, ben che suo custode.

Da dove viene questa idea pervicace, mi chiedevo all’inizio qui sopra, che sta alla base dei due esempi riportati? Da alcuni secoli, dalla stravolta concezione dello stesso Rinascimento che attualmente non riconoscerebbe nel Medio Evo secoli di paziente preparazione (anche tecnologica negli innumerevoli monasteri in Europa) dell’era seguente tanto osannata, si sta cercando di distruggere la presenza del Dio vivente e risorto nella storia.
L’ateismo, il laicismo secolarizzato e l’agnosticismo detti moderni pretendono di inventare dal nulla delle loro ideologie una nuova concezione, fatalmente irreligiosa, del mondo. In questo, l’uomo avrebbe preso il posto del Padre, di Dio, soprattutto del Dio trinitario e, nel suo narcisismo autocreativo, vorrebbe valutare coi suoi criteri razionalistici e umanoidi non meno che tutto. E tutto ricostruire, attraverso nuove leggi che dovrebbero rifondare anche la vita stessa e i suoi intangibili principi ontologici.
L’appena compianto cardinale Biffi, morto ieri 11 luglio, aveva ben descritto in una breve frase, nel suo meraviglioso libro su Pinocchio, l’impossibile e illusoria impresa dell’autoredenzione secondo cui: “l’uomo può e deve salvare se stesso, senza alcun aiuto dall’alto”.
Invece, si sa, nulla può essere creato e modificato se non partendo dalla Verità della Tradizione. Le cantonate più clamorose sono garantite nella condizione e nella prospettiva di non riconoscersi, innanzitutto, come semplici creature sempre attivamente cooperanti con l’eterno Creatore. Altro che parlare superficialmente del religioso Medio Evo definito come “oscurantista”!
Il vero oscurantismo è quello dei nostri giorni in cui l’irrazionale e il soggettivismo esasperato individualistico hanno preso il potere dislocato della nostra epoca e dei nostri paesi. La scienza stessa risulta sperduta e completamente senza mappa per il suo cammino: si continua a ripetere meccanicamente che la ragione ha soppiantato e sostituito la fede (oppure che deve soppiantarla e sostituirla)
In realtà, non c’è mai stata – e mai ci sarà – alcuna divisione o separazione sostanziale tra fede e ragione: è per la sua coniugalità infinita che la Chiesa è stata istituita e preposta. E continua la sua vita, per la salvezza del mondo.

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