2020 juin 10

Su indicazione del prete più giussaniano, Gabriele Mangiarotti, ho letto la “Lettera al duca di Norfolk” di John Henry Newman, l’anglicano più illustre dell’ottocento convertito nel 1845 al cattolicesimo. Ho così contemplato l’apologia più grandiosa del cristianesimo romano che aveva entusiasmato il sacerdote milanese fedele nella Chiesa del sempre più tradito don Giussani.

Avevo già divorato un libro, nel 2006, sul più prestigioso e divinamente polemico Oxfordman,  dopo aver acquistato al Meeting di Rimini la sua autobiografia in italiano appena pubblicata. Avevo così scoperto che il neo-convertito e massimamente cattolico già più che quarantenne Newman, appena dopo essere giunto in Italia nella sua Chiesa praticamente da sempre agognata, […]