La vita di famiglia, la vita del del lavoro, la vita religiosa: la circolarità di tutta la vita è garantita dall’unità culturale di queste tre dimensioni. I link.

La mia esistenza, in fondo, sta in piedi su tre gambe in movimento, del resto comme quelle di tutti e da sempre. Innanzitutto sentimentalmente in coppia e, in seguito, con i figli. Poi, nelle e attraverso le attività professionali e progettuali della coniugalità nel matrimonio, sul piano economico e sociale. E il tutto legato globalmente nella nostra vita religiosa che, per definizione, non fa altro che religare, tenere insieme tutti gli elementi che ci fanno respirare l’esistenza.
La mia giornata prototipica si svolge, in effetti, intorno a questi tre pilastri: la dimensione generativa degli interessi familiari primari (sempre universali); le attività economiche che la socialità richiede – come abitualmente – in quanto valore aggiunto gratuito al fatto di esistere; e infine, o più pertinentemente all’origine, la ricerca di senso nell’unità escatologica, dunque religiosa, di tutto l’esistente nel quale si è situati. Il compito di unificare nella continuità la complessità di queste tre grandezze vitali dipende da questa terza e sempre apparentemente ultima ricerca globale : quella che gli uomini delle differenti culture nella storia hanno chiamato il « quaerere Deum », la ricerca di Dio. Del Dio vivente, naturalmente. Quello alfa e omega di tutto e di ogni persona nella vita. Insomma, il Dio incarnato e risorto di noi cristiani.

Affinché questa ricerca cruciale, preventiva e prioritaria a tutte le altre attività umane possa svolgersi, bisogna predisporsi a un lavoro permanante e quotidiano che, oltre a sottendere ad ogni azione o pensiero, deve applicarsi in maniera specificatamente dedicata alla totalità. La preghiera e la liturgia ne sono le prime modalità semplici e indispensabili, beninteso. Ma bisogna pure realizzare un lavoro quotidiano di conoscenza critica molto culturale. La fede non può essere disincarnata dalla realtà nella quale si vive. Ora il nostro mondo sembra aver affermato e confermato che Dio sia morto o che non sia mai esistito; oppure che sia inutile e straniero alla vita dell’uomo.
Dunque, per trovare o ritrovare les fitte relazioni strutturali tra Dio e gl’innumerevoli aspetti di cui la notra realtà contemporanea è composta (essa è determinata dalla Trinità), bisogna realizzare un lavoro quotidiano di questionamento attivo per l’informazione e la formazione. Altrimenti, la vita di famiglia, la vita del lavoro, la vita sociale e la vita in generale diventano cieche e senza senso.

Questo lavoro di costante ricerca culturale è sempre smisurato rispetto alle forze, all’intelligenza e alle disponibilità di noi individui. Così dobbiamo tutti approfittare del lavoro fatto dai nostri congeneri (sì, il lavoro è il mio chiodo fisso, soprattutto che esso non è veramente faticoso e affaticante). Ciò è chiamata la Tradizione di cui la Chiesa è sempre Mater et Magistra. Ma questa Tradizione, sempre in sviluppo e propria dello Spirito Santo, è costituita dalla cultura cristiana ben diffusa nel e attraverso il popolo di Dio. E che si esprime nella sapienza, purtroppo piuttosto sperduta nel nichilismo dei nostri giorni, nel caos ideologico della nostra era.
Così anch’io ho inserito in questo Blog una rubrica di link che alimenterò con una selezione di riferimenti che io stesso utilizzo quotidianamente. Si tratta della grande e multiforme comunità cristiana che si è caricata, da millenni, dei problem inaggirabili e irriducibili del nostro comune destino. A partire da Le Soir, quotidiano belga francofono, nichilista e socialista (a cui sono abbonato da 37 anni), a partire dal quotidiano cattolico online Tempi e molti altri che consulto almeno per i titoli ogni mattino al lavoro (approfondisco la lettura in fine settimana a casa), segnalo in questa rubrica Link nella home page gli articoli e gli interventi che reputo indispensabli.

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