Totalitarismo apocalittico. Quando anche il Cattolicesimo diventa razionalista ed eretico-modernista. (Racconto saggistico)

 

Franco Troiano

Totalitarismo apocalittico

Quando anche il Cattolicesimo

diventa razionalista

ed

eretico-modernista

 

Racconto

 

TCG Éditions

Bruxelles Juillet 2022

 

 

 

 

“La sociologia o la
psicologia registrano
i comportamenti,
li desrivono, le classificano,
ipotizzano delle endenze…
Ma non li valutano dal
punto i vista morale
come buoni o cattivi e
non li prescrivono”.
Stefano Fontana
La Filosofia cristiana
Uno sguardo unitario sugli ambiti
del pensiero
Fede & Cultura (2022)

 

 

 

“Il grande giurista tedesco
Karl Shmitt
aveva sostenuto
che tutte le categorie politiche
sono in fondo categorie
teologiche secolarizzate”.
           Giampaolo Crepaldi
La Dottrina Sociale
della Chiesa
Una verifica a dieci anni
 dal Compendio
 Cantagalli 2014

 

 

 

Racconto immaginario e saggistico senza, ovviamente, riferimenti personali veritieri.

 

 

Sommario

Il mondo, sia di sinistra che di destra, è quasi interamente in preda allo stesso gnosticismo e in tragica crisi pretenziosamente irreversibile.

Lavoratori-studenti vocazionali nel lavoro. Il valore aggiunto al Creato divino.

Macché patriarcato o matriarcato. Solo valido è l’esclusivo cristocentrismo!

La necessità eterna della filosofia serva della teologia. Ma solo se cristiana e antimodernista.

Il primigenio problema cattolico dell’Autorità è innanzitutto nella sua stessa esigenza spontanea.

Dalla prima Comunità Europea di concezione cattolica, al mostro gnostico subordinato dell’Unione Europea agli USA, come ideologia vilipesa dalla guerra in casa.

L’avvento del razionalismo opposto alla razionalità (trascendente), con l’antropocentrismo: l’eresia immanente del modernismo.

Papa san Pio X, come sommo nemico del modernismo, “sintesi” di tutte le eresie, anche nella Chiesa cattolica detta moderna.

L‘autentica e ideale premessa dell’obbedienza cristiana è produrre, subito, la sola Autorità autorevole che la giustifichi globalmente e veramente.

L‘autentica e ideale premessa dell’obbedienza cristiana è di produrre, subito, la coppia della sola Autorità autorevole che la giustifichi globalmente e veramente.

Il totalitarimo apocalittico come falso metodo per la vera Salvezza eterna della Chiesa cattolica, nei confronti della reale tendenza guerrafondaia occidentale.

Il tragico pensiero immanentista, analogo tra spiritualismo e ignoranza sul“Distributismo”.

Il lavoro come impresa fondata sul rischio: come nella vita, nella ricerca vocazionale.

Il capitalismo liberale illimitato ha teorizzato, dopo il fallimento comunista e il successo neo-malthusiano, l’”eccesso di 4 miliardi” nella popolazione su Terra.

L’idea dell’illimitatezza capitalista è già in atto da secoli, con pratiche criminali tipicamente gnostiche.

I tre princìpi base del “Distributismo”: adottati e subito rimossi dal Cattolicesimo a completamento della molta più antica “Sussidiarietà”…

La coerenza dottrinale eterodossa di Papa Francesco con le premesse, l’impostazione e i contenuti eretici nel Concilio Vaticano II. Il “vaso di Pandora”.

La falsa equivalenza tra le divinità delle diverse religioni ripetto alla Verità Rivelata del Cattolicesimo, ora divenuto sempre più in crisi.

Molti i tentativi di costruzione di un partito d’ispirazione cattolica, senza nessun futuro: manca l’esigenza teologica dell’Autorià autorevole.

Le molte ingiustificate “quasi dimissioni” (mai nemmeno cattolicamente pensabili) di Papa Benedetto XVI, grande teologo però nella modernità.

La fusione dei carismi degli arcivescovi Lefebvre e Giussani, però dopo la “depapalinizzazione incondizionata” di Comunione e Liberazione.

Nell’invasione ucraina, ignobile quanto il terrorismo occidentale nel Donbass, si è rivelato il sopito revanscismo imperiale russo di Putin e quello religioso di Kirill.

Di fronte all’immanentismo irreligioso anche della nostra era, è indispensabile attaccare le iniziative contro la civiltà cristiana, ricordandone l’origine gnostica.

Il covid sino-occidentale e la guerra ucraina occupano abusivamente l’attualità, anche per lungo tempo, così sempre sottomessa all’occulto potere mondialista.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il mondo, sia di sinistra che di destra, è quasi interamente in preda allo stesso gnosticismo e in tragica crisi pretenziosamente irreversibile.

  • Vedi Luigi, è da mesi che ti osservo distaccato da tutta l’osannata attualità Solo il ciclismo riesce a coinvolgerti, anche se cominci a non conoscerne più i giovani campioni. Ti chiedo chi siano e mi rispondi più o meno vagamente, quando li vediamo correre su qualche canale a Bruxelles, senza sapermi dare informazioni più precise delle mie, che già sapevo per nozioni passive…
  • È vero. L’attualità mi interessa sempre meno: lo sai che considero i cosiddetti attuali “discreti” piccolo borghesi e poco curiosi oltre a quanto la televisione propina loro, come già abbrutiti e di scarso valore umano. Ma è come se – non lo dovrei nemmeno pensare – la conoscessi “già in anticipo”. Mi bastano pochi avvenimenti, sempre che lo si possa dire e lo dico solo a te, per ricostruire il totalizzante di quanto è possibile che quasi succeda. Mi rendo conto del ridicolo assurdo del mio “so già tutto” che mi sta succedendo…
  • Ma così rischi di non poter parlare più con nessuno, nemmeno delle classiche banalità metereologiche, come un saccente insopportabile, in un mondo trans-umano.
  • Anche questo è vero. Anzi, per evitare di essere di fatto ostracizzato, me ne sto zitto a priori, oppure mi isolo anticipatamente.
  • Ormai lo fai anche in famiglia e con amici stretti. Il che mi pare grave.
  • Il fatto è che, in vista dei nostri quasi ottant’anni, non sopporto più tanto trattare attivamente con gl’irreligiosi gnostici. La loro stupidità dilagante la sento aggressiva al punto che neppure il suo effetto, per loro stessi masochista, riesce ad attutire l’offesa all’intelligenza creaturale che vedo tracimare dappertutto.
  • Creaturale?
  • Ma sì, è tutta gente che non crede o non crede veramente. Come la stessa parola “creaturalità” lo indica, si dovrebbe credere nel Creatore. Il Dio che ha donato la Vita e l’Universo nello stupore ammirato di ogni genitore con la nascita, per esempio, di un loro figliolo. E che la toglie, inevitabilmente con la necessaria morte eterna, a tutti indistintamente.
  • Ciò malgrado, son pur sempre umani con cui “trattare”, come dici anche tu.
  • Un po’ me ne vergogno, ma non ci posso fare “quasi” niente: rischio di non sopportare che l‘intelligenza e la grande cultura di cui tutti dispongono in principio, riescano a far negare, anche esplicitamente e con arroganza, questa evidenza creaturale della loro spesso anche squallida esistenza. Senza così riconoscerne le dimensioi verticali, evidenti ma misteriose. In ogni occasione, anche senza la pur piccola manifestazione di altezza vitale!
  • Ma il loro atteggiamento è generalmente comune e soprattutto, nel più dei casi, implicito. Sono pochi quelli che lo teorizzano veramente e apertamente.
  • In effetti, tu Elena lo sai bene da almeno 60 anni: ho passato molta parte della vita quasi con la stessa concezione loro dell’esistenza. Anche se confessavo la mia reale evidenza limitatissima di dipendenza alla mia creaturalità. Nella continuità mi comportavo però come loro…
  • Potrei dire che ti ho sposato per questa che ho sempre considerato la vera intelligenza umana: che l’idea affermata della propria falsa onnipotenza – senza mai nominarla perché evidentemente fasulla! – mi ha quasi sempre fatto un po’ sorridere. E automaticamente, fatto giudicare anche gli altri ragazzi non interessanti o molto generosamente auto-handicappati. A volte senza grazia, da veri e propri “disgraziati assolutamente non coniugabili”.
  • Anch’io ho sempre avuto grosso modo questa stessa visione. La vera capacità d’intelligere, di penetrare la realtà e a scapito indipendentemente dalla cultura e dalla scolarità. La vera fonte di sapienza personale è sempre altra cosa, forse è come dici tu, “creaturale”.
  • La nostra attrazione, in fondo, è sempre stata pure fondata sulla medesima intuitiva propensione inespressa. Che poi ho scoperta, istruendomi un po’, dipendesse dal concetto di “ontologia”, cioè di evidenza profodamente naturale. Non che dovessi riuscire a indovinare il futuro, sempreinutilmente scontato, in un modo o un altro, perché la Verità della Vita è eternamente la stessa. E l’unica inconsistente attualità non è altro che l’inattuale mai ascoltato! E poi eri già molto bella!
  • La nostra attrazione, in fondo, è sempre stata fondata sulla medesima istintiva propensione inespressa. Che poi ho scoperta, istruendmi un po’, dipendesse dal concetto di “teologia”, cioè di percezione immediata del Dio detto invisibile.
  • Inattuale! Mi piaceva che tu fossi lavoratore-studente la sera e il sabato pomeriggio, quando lavoravamo anche il sabato mattina. Le quaranta ore settimanali non erano state ancora sindacalmente conquistate… Mi piaceva pure che tu diventassi semplice perito, perdipiù metalmeccanico, oltre al fatto che potessi pagarti la Cinquecento col tuo lavoro: la nostra vera casa di allora! È forse la cosa che più mi aveva convinta, da perfetta milanese. E che si era imposta ai miei genitori lombardi, malgrado la tua famiglia “terrona”.
  •  Non che dovessi riuscire a indovinare il futuro, sempre inutilmente scontato, in un modo o un altro, perché la Verità è eternamente la stessa. E l’unica inconsistente attualità, non è altro che l’inattuale quasi mai ascoltato!

Lavoratori-studenti vocazionali nel lavoro. Il valore aggiunto al Creato divino.

  • Bell’epoca quella dei primi anni ’60, che avevano generato il “boom” economico, in cui a Milano, di studenti serali impiegati (o operai elettro-meccanici come me) ce n’erano 70.000! A pensarci adesso, senza poterlo ripetere o appena dirlo in giro, perché incredibilmente oggi non-credibile, sembrerebbe di descrivere un altro pianeta piuttosto marziano…Moltissimi padri di famiglia avevano due o tre lavori come mio padre! Il miracolo economico aveva le sue basi.
  • Fra poco, dopo la lunga curva, devi imboccare l’uscita verso Lugano. Altrimenti si rischia di ritrovarci sull’autostrada per Milano. Dove i nostri parenti e amici son rimasti in pochissimi: quasi tutti morti.
  • Quello che più risulta tragico, nella metropoli milanese detta ancora ambrosiana (ma raramente), è che non abbiamo più nemmeno un autentico e vero amico tra i rimasti. Son diventati tutti – eppure erano tanti nella nostra prima giovinezza – gnosticheggianti, dai più modernisti ai più falsamente “religiosi”, in un molto abituale e solo parecchio nostalgico pseudo-giussanesimo.
  • Mi dirai che, dopo che sono diventata la funzionaria europea CEE, sono  eternamente riformista e tipicamente diventata prettamente bruxellese, ma mi chiedo se non sei tu divenuto troppo fondamentalista. Al punto da giudicare gli attuali cattolici tutti modernisti. Anche i “ciellini”, i nostri vecchi generalmente amici cristiani amorevolmente co-militoni, quasi tutti rimasti per te “generalmente traditori”, come ripeti sempre.
  • Dici questo, proprio tu che hai conservato relazioni come quelle aderenti alle “Vecchiacce del liceo linguistico Manzoni”, dove studiavate “veramente” le tre lingue straniere più diffuse nell’Europa occidentale, con doppi insegnanti già madre lingua. E questo, anche se le stimi completamente quasi tutte massificate nel “pensiero unico televisivo”. Oppure, con disprezzo ancora più radicale, giudichi gl’ignari tuoi familiari più stretti del Lago di Como, dove siamo diretti.
  • Tu sai bene come consideri oggi queste relazioni umane, minimaliste a cui non nascondo nulla o quasi delle nostre convinzioni razionali, religiose e cattoliche, della grande Tradizione come dici tu “petrina”. Quello che ti imputo, è che tu sei diventato solo praticamente dipendente da me!
  • È vero. Ma tu sai che i maschi – evito di chiamarli “uomini” per via del loro ”io debole” preponderante, che li ha invasi nel corso della nostra generazione – sono sprofondati nella nostra tragica condizione di civiltà. Ancor più delle donne, in un solipsismo apparentemente irrecuparabile di tranquillo e megalomane autonomismo. Tutti portatori detti sani della peste, totalmente diffusa, della monade esistenziale “senza rimedi”. In quanto modernista e sostanzialmente atea. Sottoposti al politicismo associativo, fattuale ed esclusivamente economico.
  • Sarà anche che la semplice sororità biologica, malgrado la massificazione e l’ideologia miscredente quasi totalmente generalizzata, ma le donne sono rimaste almeno le più umanoidi. Luigi devi ammetterlo.
  • Ma solo apparentemente. In quanto detentrici oggi di moltissimo potere e “prestigio”, con indirizzi ideologici “liquidi” baumaniani, delle nostre società occidentali.Esse non son cambiate di uno iota rispetto a quelle falsificanti tanto dette… patriarcali.
  • Ci vorranno i tempi necessari per veramente cambiare di registri cosiddetti “paradigmatici”…
  • O per ancor più installarli e confermarli nell’eterna “dritta via smarrita” come scriveva il sommo Dante, il più grande intellettuale di tutti i tempi (se così è possibile dire dopo tutto il loro discredito da almeno un secolo) e, in realtà già verso la fine del Medio evo.

Macché patriarcato o matriarcato. Solo valido è l’esclusivo cristocentrismo!

  • Né il patriarcato, né il matriarcato, tu che hai letto le opere sull’”uroboro femminile”, non in modo psicologistico, già dagli anni ’70 del tedesco Neumann. Essi sono, lo sai bene, i parametri di riferimento errati nella nostra civiltà ora dissennata. Se mai, è la triste sorte del Padre soppresso, sancita dal ’68, a far esplodere l’ultima bomba scontata, dopo mezzo millennio di “fregnacce”, come dicono spesso anche nel mio Abruzzo di nascita.
  • E perché?
  • Per il solo motivo che sia il maschile che il femminile non sono i portatori, filosoficamente parlando, di principi veramente fordanti: anche il Vecchio Testamento ha dovuto essere completato per amore dalla “Verità, Via e Vita” del Cristianesimo che li ha affermati fino alla Croce – pure questo tu lo sai bene –. Con la profonda e unica sapienza divina della comunemente  ”incredibile” Risurrezione. I cosiddetti valori antropologici e ora correnti non contengono, per definzione, il perché non sono disponibili, i princìpi che dovrebbero sorrergerli.
  • Cosa vuol dire?
  • Che senza tali princìpi trascendenti, anche i valori detti solamente umani non possono assolutamente realizzarsi nel cosiddetto concreto. Impossibile!
  • Guarda l’AltoLario, siamo quasi a Menaggio e davanti all’inguine di Bellagio, con le cime della Grigna e del Legnone (roba da 2.500 metri e più, su tutte le catene di montagne fino in fondo alla Valtellina)…
  • Lo splendore del Bello! Già in Svizzera ne abbiamo avuto un antipastino.
    E non si tratta di giudizio soggettivo o sentimentale. Stendhal e D’Ormesson, a distanza di duecento anni, i cugini francesi grandi scrittori, gelosissimi dell’antichità e della profusione d’incantevole e varia natura ineguagliabile, sembrano ancora vendicativi per aver “osato” insegnar loro l’uso della per loro sconosciuta forchetta. E questo da parte dei supremi Medici fiorentini e rinascimentali. I due aristocratici della bellezza, l’uno napoleonico e l’altro modernissimo nobile pure di famiglia, avevano anche definita tutta questa zona lagunare e montana come “la più bella del mondo”. Mondo che avevano entrambi ben conosciuto come “globe trotter” impenitenti dei loro tempi, l’uno dietro Napoleone e l’altro dietro i suoi amori…! Certo, noi veniamo adesso dalla loro stessa direzione, passando subito dalla regione di Waterloo, contigua a Bruxelles, dove il protagonista giovane laghée Del Dongo, della “Certosa di Parma”, era partito per non ancora il Belgio a cavallo. Paese in cui l’attualità del mondo stava girando la sua pagina storica, con la definitiva sconfitta del giacobino Napoleone, l’imperatore della… Grande France!
  • Ma mi stavi parlando dei principi che strutturalmente mancano ai valori politici ed economici, per anche solo poterli far funzionare realmente…
  • Non è vero che il progetto mostruoso che ora sta diventando conosciuto detto del “Grande Reset”, sostenuto dagli emissari del Nuovo Ordine Mondiale (NOM), sebbene dominante completamente, cioè emanante da Davos, sarà senz’altro vincente. L’eliminazione totale della metà della popolazione mondiale (è il loro pazzo progetto utopistico e delirante di follia megalomane e necessariamente criminale, già dagli anni ’60 con il delinquenziale e neo-malthusiano Club di Roma), non potrà essere certamente realizzato. Se non intenzionalmente e parzialmente, per la semplice opposizione di… quattro miliardi di umani ben felici di esistere…
  • In effetti, le tue “maggioranze massificate e abbrutite” dal modernismo anche cattolico, son ben disposte a farsi anche vaccinare, perfino a repentaglio del loro stesso DNA anche delle future generazioni e della salute abitualmente detta ”garantita”. Per il loro forsennato e, per loro pure non proprio fondato amore razionale alla vita terrena, come per l’analogo odio del Covid. In effetti, di tutto ciò, il potere politico è riuscito a non parlare e non far parlare i suoi media per anni. Ponendo invece falsi problemi di dibattiti relativisti che hanno annichilito i veri (soprattutto ignorandoli). Quelli cioè della semplice Verità e della Valutazione cristiana (nemmeno tra le altre anche ideologie!) che, col tempo, inevitabilmente appaiono grazie al sacrificio delle avanguardie. Che da sempre – per vocazione divina – non accettano l’inferno della gnosi! Vale a dire, quello della falsificazione relativistica della Verità e della valutazione cristiana delle sue inevitabili e calcolate dal vero potere. Come conseguenze della generale negazione di aggiungere valore alla Creazione continua! È per questo che risulta gravissima la posizione modernista nella Chiesa anche cattolica, quella tipica di non porsi, di assentarsi nello spiritualismo sterile e infecondo! Non c’è nulla di peggio, compreso l’ignobile ribellismo delle masse a Dio, di un’Autorità, ora anche cattolica (da almeno più di mezzo secolo), che “non si pone”! E che induce tutti i suoi “fedeli” a fare altrettanto, in modo simmetrico, nell’indifferenziazione spicciola e quotidiana.

La necessità eterna della“filosofia serva della teologia”. Ma solo se cristiana e anti-eretica (antimodernista).

  • Anche la teologia necessita di filosofia per fondare razionalmente la sua ricerca di Dio (Quaerere Deum). Dunque se gli ambiti o le categorie umane, come le leggi, o la politica non possono sfornare i principi che li reggono teoreticamente, non potranno che fallire, almeno limitatamente nella forzatura e nella loro ricerca delle cosiddette verità.
  • A dire il vero, il grandissimo e supremo in ogni tempo, il domenicano san Tommaso d’Aquino, o il francescano san Bonaventura (ambedue professori all’Università di Parigi in pieno Medio evo), oppure san Gregorio Magno e molti altri massimi teologi soprattutto medievali, erano intrinsecamente dei filosofi. Essi concepivano giustamente la filosofia come “serva” (ancilla) della teologia. E la studiavano come strumento, soprattutto dai Greci, indispensabile allo scopo di autentificare la giustezza, la razionalità e pure l’intelligibilità semplice della realtà di Dio.
  • È esatto ma, data la nascita e lo sviluppo della falsa filosofia razionalista e già modernista, dopo il Medio evo e già col diffondersi massiccio delle eresie teologiche, erano indotte dalle stesse idee immanentiste e miscredenti. Così si è vanamente dovuto precisare, che solo la filosofia cristiana poteva essere da supporto alla teologia ovviamente altrettanto cristiana. E poi anche rimasta cattolica.
  • In realtà, per secoli e ancora adesso – come ben lo ripetevano i rarissimi filosofi cattolici come Cornelio Fabro, il francese tomista Étienne Gilson e, attualmente, il nostro Stefano Fontana dell’Osservatorio Van Thuân della Dottrina Sociale della Chiesa (sempre rigorosamente molto romana e anti-modernista), lottano con i loro sritti incessantemente per chiarire che tutta la “crisi della Chiesa cattolica” non è altro che l’integrazione della filosofia atea o miscredente a vario titolo, nella stessa teologia ecclesiale. Rendendola tragicamente eretica nel modernismo!
  • Sono d’accordo anche se, come non solo i vertici, per esempio, di Comunione e Liberazione, il nostro ex-movimento cattolico del religiosissimo monsignor Giussani, confessano ora la grave lacuna in materia filosofica e tantopiù alla sua servilità alla teologia. La cosa può spiegare lo sbandamento eterodosso dopo la morte del Gius, all’inizio del terzo millennio.
  • È proprio stato questo da questo periodo in cui sono apparse le numerose e chiarissime pubblicazioni dello Stefano Fontana, a riguardo della gigantesca deriva modernista che ancora sta sempre più imperversando – in modo intermittente, ma nella continuità come tu sai – all’interno della Chiesa di Papa Francesco, il sangallista confermato dalla molto “dura cervice sud-americana”. Nessun altro organismo ecclesiale come il del resto unico Osservatorio di Trieste, in così tanti anni, si è distinto per una produzione e divulgazione così vasta. Di critica teologica (e naturalmente filosofica), non solo italiana. Si sono avute traduzioni di libri e riprese di pubblicazioni – anche per seguìti dibattiti pubblici e nei “social” – delle tematiche anti-eretiche (naturalmente ignorate apparentemente dalla gerarchia ufficiale).
  • Certo, ma le legitime aspettative non si sono ancora, neanche lontanamente, verificate!
  • E quali sarebbero queste aspettative?
  • Tu non leggi per principio i miei post che costituiscono uno dei rari miei contatti permanenti con i nostri collegamenti rarefatti col mondo, soprattutto francofono e italiano (per quel tanto di possibile appena percettibile!). Ma lo sai, perché ne parliamo spesso… Si tratta del tema dell’Autorità.
  • Ma ora non ne vedo il nesso con la lotta improba e impari contro l’eresia modernista.

Il primigenio problema cattolico dell’Autorità è innanzitutto nella sua stessa esigenza spontanea.

  • Nella Chiesa cattolica del Dio Trinitario, il Cristianesimo può essere anche mistificato, se non ci si assume – come fedeli veramente petrini – la costruzione solida, spontanea e preventiva di una Autorità probante e legittima di riferimento. Si può vivere santamente anche senza l’Autorità del Papa – eccezionalmente e per periodi apparentemente infelici – ritenuto non solo soggettivamente eretico ma anche manifestamente, come ora. Ma non si può essere Cattolici senza Autorità e senza costruirla attivamente!
  • Ma come è possibile oggi applicare questo principio vitale e basilare, che tutto il vertice (oltretutto sempre più artificialmente) ingrossato e ingrassato dalle innumerevoli nomine cardinalizie e vescovili, tutte di tipo rahneriano, modernista e obbedientissimo immanente?
  • In effetti, è questa falsa, conformista e pressocché “irrecuperabile obbedienza” diciamo così papista, incondizionale nell’aperta ribellione alla Tradizione, salvo a quella dell’eterodosso Concilio Vaticano II, a rendere fragilissimo ogni intervento salutare alla Salvezza divina!
  • Non mi dirai che detto intervento dell’Osservatorio triestino sia da considerarsi così efficace!
  • Giustamente, è proprio a misura dell’estrema sua debolezza relativa per la sua espressamente mantenuta perifericità – anche se teoreticamente, cioè non teologicamente rigorosa e potente – che si pone il problema dell’Autorità attuale, ancor più cruciale.
  • Vuoi dire che la Grazia di aver consegnato alla teologia del Cattolicesimo il tesoro di Verità, da una cinquantina d’anni di critica al modernismo di Rahner, non ha indotto il Popolo di Dio ad attestarsi intorno alla veritativa autorevolezza critica, quindi produttrice di chiara Autorità di riferimento dottrinale?
  • Ecco ben detto. È da quando, per esempio, il grande tomista francese Gilson o gli italianissimi grandi teologi petrini, don Cornelio Fabro, Augusto del Noce o il recentissimo don Antonio Livi (da poco ritornato al suo Creatore), che già dalla prima metà degli anni ’70 fino ad ora, con tutte le pubblicazioni e il lavoro di bonifica petrina attuale dell’Osservatorio di Trieste e del suo attuale direttore Stefano Fontana, hanno fatto ritornare all’eterno splendore la Dottrina Cattolica! E che detta Autorità, nel rigore tradizionale, deve essere studiata e almeno riconosciuta alla pari, se non maggiormente, dei suoi precedenti.
  • Eppure, l’adesione sostanzialmente anti-cattolica dei vertici della Chiesa – seguìti in massa dai “fedeli”, in spaventosa decrescita, troppo fiduciosi e comunque diseducati da secoli attraverso princìpi e pratiche moderniste e protestanteggianti – le quali non sono mai state così aderenti alle mentalità orizzontali e immanentiste delle maggioranze, come dici tu sempre, massificate e abbrutite. Sì, quelle del falso e sempre più straccione edonismo sempre più poveraccio! Ho appena letto su Facebook una acutissima nota di Rodolfo Casadei, l’attuale responsabile principale del quotidiano cattolico online “Tempi”, che molto ironicamente inneggia all’adesione dell’attuale Ucraina distrutta agli organismi occidentali, tutti gnostici e modernisti fino all’estremo masochismo (soprattutto per l’UE). Così, non son più i nuovi candidati a doversi uniformare ai principi di dette parti, precipuamente quelle dell’Occidente (in via di perdizione modernista e materialista). Ma è la stessa civiltà maggioritaria americana e europea, statuale, ad aver raggiunto quasi lo stesso grado di degradazione generale e mondiale a rendere tutto già completamente omogeneo all’infernale non-senso attuale e normativo. Nella Chiesa cattolica, detto potere è perfino oggi anche tardo-peronista nella sua arbitrarietà soggettivista e tipicamente bergogliana, certamente non evangelica. Basti pensare alla sua repressione spietata solamente degli organismi religiosi conventuali detti tradizionali e critici rispetto alle attuali pontificali convinzioni… Anche l’ultima azzeccata posizione antibellica ucraina è già stata seguita da altre persecuzioni “peroniste” inconcepibili (!) di comunità religiose locali! Per lo stesso modo infondato con cui la religiosità “cattolica” ha già raggiunto il livello quasi equivalente a quell’eretico antropocentrico dopo aver abbandonato, si direbbe definitivamente, il cristocentrismo come l’ha fatto il Concilio Vaticano II, anche ingenuamente. Salvo naturalmente che nel potere religioso, meno c’è Autorità autorevole nella Tradizione e più c’è esercizio del potere puro, inevitabilmente senza principi, per l’appunto, fondanti: quelli cioè al contrario del politicismo statuale, fatalmente statalista e totalitario nella tirannide spirituale.
  • Ecco, sono fortunatissimo ad avere una moglie intelligente e bella come te che ha tutto capito. Dopo neanche una mezz’oretta saremo seduti sul terrazzo di casa nostra, davanti al più bel Lago pieno di vele, di storia e di montagne concatenate e a picco!

 

Dalla prima Comunità Europea di concezione cattolica, al mostro gnostico subordinato dell’UE agli USA, con ideologia vilipesa dalla guerra in casa.
Con la vasta distruzione dell’Ucraina, invasa dalla guerra devastatrice russa, provocata però dall’ingenerosa e velenosa politica sempre detta liberale, c’è stata questa mancata pratica dell’Occidente. E dopo la storica stretta di mano tra Putin, presidente comunque contrito della nuova Russia, e George Bush, presidente repubblicano pure guerrafondaio ondeggiante degli USA, si è passati ingiustificatamente ad una nuova era storica. Soprattutto da parte dell’Occidente. Se si fosse continuato a perseguire il piano di pacificazione mondiale, già virtualmente raggiunto, non si sarebbe certo giunti a siffatto disastro attuale. Alle soglie dell’abisso! Si è invece scelto di seguire “democraticamente” la linea neo-imperialista statunitense, non proprio con certezza maggioritaria, soprattutto da parte di un’Europa ancora in costruzione. Ma già con in auge gli orrendi trattati “progressisti” detti europei! I tre principali protagonisti cattolici dopo la seconda guerra mondiale terminata nel 1945, il tedesco Adenauer, il francese Schumann e l’italiano De Gasperi, con il loro progetto ragionevole di “Comunità Europea”, assembrato da sempre con Nazioni associate eterogenee sul piano economico, storicamente e identitariamente identificate, si son dovuti rivoltare nelle loro tombe al sentire le funeste determinazioni politiche dirigistiche e ideologiche del nuovo Trattato di Maastricht nel 2002. Che avevano eliminato il concetto, oltretutto cristiano, di “Comunità” per un’apparentemente semplice “Unione”. Allo stesso modo in cui Giscard D’Estaing, l’ex-presidente francese detto “molto liberale”, aveva espunto dal progetto di Costituzione europea – contro tutti gli appelli accorati della Chiesa cattolica (!), specialmente nella persona del Papa san Giovanni Paolo II, ma non solo – l’evidenza continentale di duemila anni di storia relative alle sue origini e ai suoi sviluppi chiaramente cristiani! Erano i primissimi anni del terzo millennio che “tanti lutti dovevan apportare” al Vecchio Continente in formazione politica. Lo stesso De Gaulle aveva geograficamente individuato, già negli anni ’60, l’Europa “da Lisbona (almeno) agli Urali”. Non aveva fatto che constatare come tutto il Continente – fin dall’epoca neo-cristiana anche se parzialmente pure dei grandi Greci pre-cristiani, inventori primi della vera filosofia – si chiamava Europa. Quella giovane planturosa fanciulla che, in groppa al suo toro, cavalcava le ricche destinate terre allora dette anche “barbare”. Per non parlare dell’evidenza della religione massima e Rivelata dello stesso Cristianesimo, quindi della Civiltà suprema dell’Umanità. Tutta quella cioè che, per millenni è stata di riferimento al limite, nella continuità e puntualmente nel quotidiano (nel momento) per tutte le culture della Terra. Salvo però, per i suoi soprattutto successori – diventati poi sia di destra che di sinistra e rivoluzionari – tutti adoratori, in diversa misura, quando non in massa totalmente miscredenti, del cosidetto “illuminismo” fedifrago del ‘700. Razionalista e sempre gnostico, superficialmente solo immanentista. Oggi anche i comunisti, seguaci e rinnegatori  della prima ora di Hegel, il loro grande maestro idealista e liberaloide nella sostanziale tirannide, sono diventati i più sfrontati sostenitori della nuova “Unione Europea” materialista, edonista parassitaria e assolutista, sempre soprattutto irreligiosa.
Il mondo, cioè, solo apparentemente rovesciato nel suo fatale secolarismo che, dal Rinascimento, “scavava come una talpa marxiana” perseguendo e cercando di vincere sulla razionalità dalla Civiltà cattolica. Risultato ottenuto! Riconosciuta universalmente da tutti i popoli, anche se mascheratamente, la razionalità non derivata dalla sola religiosità, non può che fallire e diventare sempre relativa fino a negare l’esistenza dell’unica Verità. E inventare, così razionalista (assolutamente non razionale!) e sempre inconcludente, quando non mostruosa e orribilmente anti-umana nell’ingiustizia. Nel post-modernismo del Totalitarismo apocalittico!
Basterebbe appena ricordarsi di un episodio storico centrale e significativo unitamente a quattro passaggi altrettanto cruciali che hanno forgiato il destino universale! Due americani illuminati (Kennedy e Reagan) e altri due tedeschi (Brandt e Kohl) mentre evidenziavano (alla distanza di più di vent’anni) hanno celebrato la totale e eternamente superiorità della civiltà occidentale (se però si considerasse orientale la stessa Madre Russia!), generata da quella europea cristiana. L’episodio è quello della fuga, già di massa, da Berlino est verso l’ovest della grande capitale economica inevitabilmente divina e “miracolosa”. Gl’innumerevoli omicidi dei cecchini appostati sulle guardiole del famoso “Muro” costruito, appositamente nel 1961, per cercar di bloccare l’esodo dal cosiddetto “paradiso comunista e sovietico” di Cirillo e Metodio! Nemmeno il rischio di morire mitragliati al volo era riuscito a bloccare, per quasi trent’anni, le fantasiose e “impossibili” evasioni verso la libertà primaria occidentale. Foriera di quella anche totale e trascendente! Certo, la libertà di Berlino ovest poneva il problema della Libertà eterna, quindi immediata e completa posta dalla spiritualità negata dal Muro. Ma essa è riuscita, in tre decenni, a sgretolare spontaneamente la solidissima Muraglia, divenuta mitica e infernale. Costruita violentemente nottetempo, con l’idea fallita dell’erronea dottrina dell’idealismo hegeliano-marxista ateizzante. E realmente trans-umana. Così, tutto l’Occidente si ritrovò ordinariamente confermato nella comunque libertà iniziale della sua millenaria civiltà. Ma ancora di fronte al problema sempre eterno della Libertà! Dopo il primigenio “libero arbitrio” assicurato dal poter pensare, dire e fare solo quello che si vuole, nel primo grado di libertà totale (individuale e pubblica…), sarebbe pronto a far fronte al livello supremo della detta Libertà vocazionale. Se non fosse che per la dannazione ideologica fatta pagare per il riconoscimento del suo iniziale assaggio, anche avvelenato… I quattro politici occidentali, già da decenni avevano tuonato contro la falsificazione attribuita alla Libertà, anche ancora monca. Ma le tendenze immanenti e moderniste erano già tali da non tener ascolto ai toni trascendenti o già laicisti. Il primo (non a caso assassinato a Dallas, J. F. Kennedy), citando in tedesco davanti all’ignobile muraglia, il grado primigenio dei facitori essenziali di Storia: la Libertà. Mentre Willy Brandt si era già distinto nei confronti dell’altra micidiale e mortifera ideologia novecentesca (altrettanto idealista ed hegeliana!), vale a dire il nazismo, detto correttamente nazional-socialista (analogamente per il fascismo denominato per Mussolini quando era socialista!). Quanto a Reagan, (in compagnia solo con la signora Thatcher) con lucidità straodinaria aveva denominato con molti anni di anticipo, il crollo spontaneo dell’”Impero del Male”, sorprendendo l’ormai intellettualume ideologico europeo, che lo considerava poco più che deficiente… Di cui, il presidente illuminista e razionalista francese Mitterand, condotto per mano da Helmut Kohl, si faceva spiegare la realtà, come al solito incredulo, dello stesso sfacelo sovietico… Così, tutto l’Occidente si ritrovò ordinariamente confermato alla comunque libertà della sua millenaria civiltà. Ma ancora di fronte al problema sempre eterno della vera Libertà cattolica! Dopo il l’iniziale “libero arbitrio” assicurato dal poter pensare, dire e fare quello che si vuole nel primo grado di libertà (individuale e pubblica), ecco l’uomo occidentale di fronte al problema sempre cruciale della Libertà totale, globale e trascendente. Quello che solamente può reggere il suo grado inferiore, privo completamente del princìpio di Verità e Giustizia, detto correttamente  politico o politicista!

L’avvento del razionalismo opposto alla razionalità (trascendente), con l’antropocentrismo: l’eresia immanente del modernismo.
Le origini di siffatta sovversione del “buon senso” e della “ragione divina”, propria ed esclusiva dell’umanità creaturale (che noi tutti siamo o dovremmo essere), non possono risalire che all’invenzione artificiosa del pensiero unicamente antropologico. Negante nell’assoluto vocazionale e divino la grandezza logica, ancor più che razionale del semplice pensiero umano, sempre “sfacciatamente” però ontologico. Siccome la compressione innaturale della filosofia antropocentrica, già iniziata dal secolo quindicesimo dell’era precedente (il Medio evo), il balzo peccaminoso oltre l’evidenza della teleologia divina e santificante, propria detta dell’umanesimo, è stato perfino quello della ripresa massiccia del concetto di “metafisica”. Esso è stato già ateniese ben avanti Cristo. In aiuto sostanzioso a questa operazione, per cui il semplice umanesimo antropocentrico tenta l’ultima piroetta intellettiva, nel trasformare il suo legittimamente previsto e praticato “Quaerere Deum”. Cioè ricercare lo Spirito di Verità suprema. È ben intervenuta, così, la tendenza protestante ed eretica del cosidetto modernismo. Con le niziative del tipo di quelle dell’ammiratore dell’eretico Karl Rahner, il cardinal Martini nel Duomo di Milano. Per istaurare la tradizione d’incontrare filosofi “gentili” (cioè increduli), quasi come i sangallisti, gli abortisti e i “radicali alla Bonino”. Quest’ultima è stata definita “una grande donna italiana” (!) da Papa Francesco, fotografata con una pompa per biciclette mentre operava, in modo anche raccapricciante, uno o dei suoi mille vantati aborti! Gli altari di prestigiose chiese si sono così aperti alle vergognose loro omelie apertamente spergiure e pseudo-“spirituali”.

Come si è potuto giungere a cotanta impudenza in tutti questi ultimi decenni? Molto semplice: con l’infiltrazione progressiva del modernismo nella Chiesa di Roma, fino a già omologarla nella sua divenuta dottrina di fatto, sgangherata e sbrindellata, in ogni caso sempre pure irreligiosa. Anche sul piano solo linguistico seppellendo quello evangelico del “sì, sì, no no”! Ecco quindi l’apogeo pure della volgarità più irrazionalista e ateizzante predicata dall’Altare, anche con termini “filosofici” di “raffinata” falsità spiritualista. Del sempre ed eterno tentativo dell’uomo empio di sostituirsi ridicolmente al vero Dio Trinitario. Morto in Croce e Risorto!

Così, ringalluzziti da cotanto supporto insperato catto-modernista, i filosofi e i politicisti politicanti si sono anche ripresi dalle accuse brucianti del loro stesso leader filosofico, Martin Heidegger, considerato massimo nel secolo ventesimo, anche se mai pentito di essersi dichiarato per tutta la sua vita nazista. Ma solo dal punto di vista cosiddetto… filosofico: dicono di lui pure i suoi più condiscendenti critici. Il quale ha accusato di aver abbandonato nientepopodimenoche l’”Essere”, come campo di investigazione verso l’abituale ricerca della verità filosofica, detta moderna… In altri termini di essere stati schierati, con l’illuminista Kant e co l’idealista Hegel (e loro epigoni, compresi tutti i marxisti), “veri e propri filosofi razionalisti”. Dedicati all’”eterna chiacchiera del sempre inconcludente solo pensiero gnostico”. Un popolo sempre crescente anch’esso innamorato, inevitabilmente cotto perdutamente e narcisisticamente, delle proprie riflessioni logiche, o pretese tali! A notare che l’Essere filosofico, è l’equivalente surrogato del Dio vivente Trinitario!

Papa san Pio X, come sommo nemico del modernismo, “sintesi di tutte le eresie”, anche nella Chiesa cattolica detta moderna.
In tal modo, il tentativo primo ed ereticamente aperto, avverato nel Vaticano II mentre si compiva il suo Concilio, detto e ridetto in impreciso e infondato sul piano linguistico-filosofico, “solo pastorale” e non, come sempre, dogmatico. Esso si è risolto in uno svuotamente fisico delle chiese (probabilmente già in atto). Preceduto dallo svuotamente del suo senso religioso tradizionale della Dottrina cattolica! L’affievolimento filosofico “solo pastorale” (come se il pastolare non dipendesse in toto, e sempre (!), dalla teologia, dunque dalla Verità ricercata!) è molto all’evidenza una apparente falsiificazione logica del linguaggio modernista. Ambiguo per definizione e che ha introdotto nella Dottrina, anche la più specifica e fattuale determinazione eretica. Non può, infatti sfuggire, in tal modo, a una appartenenza inevitabile e fatale di tipo teoretico! Siffatto “escamotage” ormai diventato emblematico del modernismo, si è concluso sul piano detto politico, in una completa oggettivazione diabolica, con la proclamazione di fatto dell’Unione Europea, in sostituzione dell’originale Comunità Europea. Verso cui, inevitabilmente ci si dovrà riorientare per salvare quanto possibile dell’idea di Europa: verso l’dea di sovranismo! Ma quando? La profezia ultima, analizzata e descritta in modo miracolosomente realista, da Papa san Pio X, già nel 1907 nella sua divina e famosa enciclica “Pascendi”, si è già avverata in tutti i suoi particolari, già preconizzati in nuce da almeno due secoli. Anche prima dello stesso Papa Pio IX e del suo Sillabo. Oggi invece, basta una giusta affermazione (anche se ancora “parziale”) sulla negazione della guerra da parte di Papa Francesco, per i confermati creduloni cattolici “moderni” affinché diventino sempre più papisti incondizionali e superficiali. Pure papolatri, malgrado le numerose evidenze! Senza considerare che il Cattolicesimo canonico, soprattutto dopo le esperienze molto religiose e, allo stesso tempo, già alquanto moderniste dei cinque ultimi Papi (compreso Papa Giovanni Paolo I, morto a un solo mese dalla sua elezione). Tutti in via di parziale santificazione permanente e “personale” già dalla fine degli anni ’60! Si è schierato così con le ideologie che hanno sostenuto preventivamente quella con tutte le sue cause. Attraverso il sostegno dell’imperialismo americano finto-contrito e susseguente appoggio generalmente incondizionato, servile e indegno, dell’Unione Europea. Tutte, diconsi tutte, le risoluzioni dell’italiana vescovile CEI dopo la morte di Papa Pio XII, sono state favorevoli – mai smentite!– o riconducibili nonché inficiate a questa infernale linea di capitolazione al mondo. Quella costitutiva dell’adesione a tale nuova regola progressista e ultima conciliare, fondata solo su reminiscenze passive. Non organiche ad una tradizione molto casualmente intermittente – come ormai al solito – del rigore confessionale petrino. Ora, coloro che, per un così poco prezzo testimoniale (senza Sacramento penitenziale), hanno l’aria di ritornare al rigore d’obbedienza (molto provvisorio nel genere opportunistico, non totalmente convinto) cascano nell’illusione di una ricuperata e totale autorevolezza clericale. Senza però Confessione dei peccati pubblici pregressi e, quindi, nell’illusione di una ricuperazione totale del rigore dottrinale. Nel frattempo, si svolgeva e si svolge la guerra ucraina distruttiva e di riconquista da parte della molto umiliata Russia e del “trionfante nello sfacelo” Occidente, con l’annessione di ben tredici (!) Paesi nella Nato. Facenti parte e confinanti con Mosca. Anche Papa Francesco aveva sibilato (tardi e parzialmente, comunque in verità) contro l’Occidente ovviamente ipocrita nell’America e nell’Europa, che “abbaiavano nei pressi dell’ex-Unione sovietica”… L’assenza di generosa riconoscenza alla Grazia divina che aveva garantito nella storia l’indispensable beneficio della Pace, ha finalmente indotto nelle braccia innaturali e sempre totalitarie della Cina, anch’essa recalcitrante e revanscista da sette decenni verso Taiwan, la totalità della Russia fino a Vladivostok. Anticipata dalla strategia opposta alla Pace nel mondo, per le mire espansionistiche d’influenza americane. Pedissequamente seguite al guinzaglio dall’UE e dalla stessa Chiesa cattolica. Si ricordi sempre l’amicizia di Papa Francesco con Biden e la Pelosi, ben ricevuti in Vaticano, contrariamente al suo proprio vescovo cinese Zen (abbandonato a favore dei decisi dal regime comunista!). Giunto da Hong Kong e fatto rimanere ignobilmente in Piazza San Pietro con la testa all’insù…! Del resto, quasi tutti gli Stati europei, con la Chiesa cattolica soprattutto europea (con l’eccezione di quella polacca e ungherese), aveva già manifestato la sua “inconcepibile fedeltà”anti-modernista occidentale, allineandosi con la psicopandemia da “colpe bianco psicologista”, totalitario e subordinante del Nuovo Ordine Mondiale. Bastava non terrorizzare con molto false statistiche mortali e non vietare artatamente ai medici, anche con direttive coatte e vigliacche, le cure tradizionali (ora con evidenza, costrette ad ammettere!) che per giuramento “devono curare per scienza e coscienza” dei singoli medici. Allo scopo d’intervenire anche a casa dei malati per guarirli con un costo di pochissimi euro da quella che si è rivelata una brutta influenza al posto della cosiddetta epidemia abbastanza falsamente “mondiale” e… naturalmente vaccinabile. Concepita come strumento apocalittico di dominio totalitario. Il tutto, mentre i 13 Stati letteralmente liberati dalla schiavitù politica ed economica dell’Unione sovietica, fallita e confessa nell’89, chiedevano (per mostruose e incofessabili ragioni soprattutto economiche), l’adesione ai nemici di sempre, la Nato, e l’Unione Europea, ulteriormente peggiorati! Queste ragioni o semplici motivazioni non potevano essere che relative alla nota triade della civiltà occidentale, formata dalla cosidetta libertà primaria politica, economica e culturale. Proprio quella costituita esclusivamente dai princìpi cristiani contro tutta l’ideologia comunista, oppure nord-americana liberista illimitata. Nonché dell’ultimo Vecchio Continente che già si era scatenato sotto la denominazione “Cancel culture”. Ancora più distruttiva e barbara del “pensiero” per cui si bruciavano i libri in piazza (indifferentemente che fossero eretici o santificanti)…

L‘autentica e ideale premessa dell’obbedienza cristiana è produrre, subito, la sola Autorità autorevole che la giustifichi globalmente e veramente.
L’obbedienza perfetta è che sia sempre cristiana, non solo nella “passività” ontologica di produrre e riprodurre solo l’unità della Chiesa, ma nel realizzare la misteriosa armonia teologica della Logosfera divina nell’Universo. Prima di obbedire, comunque e in ogni caso – salvo nel caso di coscienza, come nel caso del vescovo di Alessandria d’Egitto, Attanasio, inviato per cique volte al confino fino a Treviri e poi nominato Dottore della Chiesa oltre all’eterna Santità, oppure l’arcivescovo scomunicato Lefebvre per aver nominato i primi quattro vescovi della sua Fraternità santa e morto nella sua intima disperazione… Per poi, da parte di Papa Benedetto XVI, vedersi riaccolto nella Comunione della Chiesa tutta la sua opera maestosa mondiale  – è necessario che si sia indispensabilmente convinti dell’impossibilità di vivere veramente senza la Comunione del Corpo Mistico della Chiesa cattolica! Attivamente e non solo passivamente e incondizionatamente nell’osservanza “sottomessa”, cioè al solo comando. Però che deve essere solenne e consapevole, posto per giudizio divino! Epperò, occorre che anche l’Autorità sia altrettanto coinvolta nella medesima drammaticità cosmica dell’obbediente! L’esempio fulgido e massimo è quello rievocato ad ogni Messa (oggi solo pienamente in quella tridentina e col rito latino!). In realtà, succede ormai, da più di sessant’anni, che l’autorità della Chiesa “non si ponga più”. Essa ha rinunciato, col Concilio, a porsi e imporsi, a eccezione dei casi di disobbedienza al proprio progressimo antimodernista e partigiano eretico. Cui la Chiesa si é è quasi totalmente sottomessa, in progressione fin all’elezione perfino del sangallista Papa Francesco! L’era del modernismo esplicito e celebrato vero è iniziata circa due mesi prima dell’inizio dell’ultimo Concilio Vaticano II, nell’agosto 1962, in cui Papa san Giovanni XXIII, successore del grandissimo e rigoroso Papa Pio XII (autore ultimo degli abbandonati dogmi, come quello  contro il comunismo alla fine degli anni ‘40), estemo Pontedice mai nemmeno accusato dai suoi innumerevoli nemici di modernismo (!), realizzò l’infame “Accordo di Metz” col comunismo sovietico per un piattino, solo d’assaggio, di lenticchie. Ecco in cosa consisteva. In vista dell’imminente Concilio, il Vaticano di Papa Giovanni, concluse per la firma del cardinale francese Tisserant, russofono e forse non solo russofilo, un accordo asimmetrico in cui il Concilio si impegnava a… “non trattare assolutamente il problema gigantesco del comunismo”, cioè il più cruciale nel mondo e nell’epoca, a causa del suo ateismo ideologico e sistematico. Il tutto già impensabile (!), barattato con il permesso di far partecipare a Roma come osservatori silenti, alcuni preti e monaci della Cristianità ortodossa scismatica e russa. Tutto lì? Sì tutto lì! Mentre il Concilio nemmeno aprì bocca sul comunismo che avrebbe, neanche una trentina di anni dopo, dichiarato di fronte a tutto il mondo il proprio fallimento completo, gli ecclesiastici russi poterono ascoltare le famose… moltissime “fregnacce” del Concilio, (criticate massivamente solo decenni dopo) come quella che si sarebbe trattato di un Concilio “solo pastorale”! Balla, questa, teologica gigantesca e emblematica già di premessa allo svolgimento di tutta la grande Assise! In cui si sarebbe aperto il vaso di Pandora dei mali eretici più o meno dormienti nella Chiesa!
C’è voluta tutta l’estraneità completa di don Giussani alle cose conciliari romane, tutto concentrato com’era a fondare il suo Cristianesimo completamente non suo, ma Tradizionale e riscoperto punto per punto in chiave modernissima ed esistenziale; financo liturgicamente possente e con accenni culturali di piena attualità anche polemici nel clamore, per non essere toccati (o quasi) dal modernismo che invece sarebbe dilagato senza argini: è quanto stava succedendo! Tutte le previsioni di Papa Pio X del 1907 si stavano, così compiendo in modo definitivo! La Chiesa cattolica, come le sue organizzazioni dette ancora romane si scatenarono degressivamente contro il Movimento giussaniano, per più di trent’anni con un misto – come attualmente – di Tradizione e di modernismo sfrenato nel moralismo post-cristiano! La lotta astutissima di don Giussani culminò, nel maggio 1965, con l’ingiunzione dell’arcivescovo Colombo della grande Diocesi di Milano, di destinare il suo prete lombardo e ambrosiano negli Stati Uniti per “completare i suoi studi sul protestantesimo”! A parte il fatto che detti studi erano stati già completati (con pubblicazioni), il vero motivo dell’esilio mascherato era che si separasse il grandissimo uomo religioso dal suo Movimento! E questo per soddisfare le mire dei modernisti dell’epoca tutti ripieni di acredine per il successo di Gioventù Studentesca e di Giovani Lavoratori, dove militavo anch’io da anni…
Come fare ad obbedire ad una ingiunzione simile, malgrado l’!mpossibilità di ammetterne una qualsiasi purché minima validita o parvenza tale, se non regressiva nell’evidenza pura?
Eppure, il Gius partì obbedientissimo, ben che sempre malaticcio, per New York. Decapitando il movimento che già stava subendo l’attacco mastodontico pre-sessantottino carico della sua devastazione antiautoritaria, edonista e anti-religiosa, via il politicismo che poi si chiamerà progressista…
Ma dopo l’obbedienza pratica – le cronache non dettagliano i sentimenti e le convinzioni intime di Giussani dell’epoca, che pure ognuno può immaginare – ecco la decisione di rientrare a Milano per il primo autunno successivo allo scopo di ricomiciare il lavoro evangelico, con i resti del Movimento. In vista di rifondarlo sotto l’insegna in preparazione con la denominazione di Comunione e Liberazione. Probabilmente il vecovo Colombo non lo sapeva, ma la sua decisione fu comunque molto feconda: don Giussani poté ricominciare da un corso di filosofia cristiana all’Università Cattolica delle sua cara Milano, e compiere tutto il cammino che ora il mondo intero, almeno in parte, conosce. Almeno tanto quanto l’opposizione storica al Concilio e allo stesso modernismo da parte di père Lefebvre con la sua parallela Fraternità sacerdotale, dedicata a san Pio X.
I due movimenti veramente religiosi, avrebbero caratterizzato la Chiesa Cattolica tutta, per l’intero secolo ventesimo!
L’apparente cocciutaggine dei due diventati comunque vescovi religosissimi e emblematici del loro tempo, nelle due polarità tipiche del Cattolicesmo: la Fraternità sacerdotale e il Movimento laicale comunitario, li accomunò, forse loro malgrado, in una unità di inetnti che é impossibile non definire divina.
Così, il “cattivo maestro”, Giovanni XXIII, anche se totalmente in buona fede (ma non astuta come una vipera e molto fiduciosa come una colombina inesperta), fu naturalmente molto seguita – soprattutto da Papa Francesco. Il quale concluse anche un accordo peggiore con la tiranna, totalitaria e sempre comunista Cina! Non solo il modernismo non aveva, dopo più di cinquant’anni, fatto tesoro dell’esperienza pre e post-conciliare di Metz, ma l’accordo statalista in cui lo Stato assoluto moderno prevale nettamente sulla religione schiacciata, realizzando con uno Stato illusoriamente onnipotente (quasi come quello occidentale). In cui è esclusa ogni minima presenza significativa della Chiesa Cristiana (che nell’Unione Sovietca comunque esisteva!).
Ma la regola ancor più dittatoriale è costituita dalla segretezza di tutto l’accordo di cui non si sa nulla, ovviamente. Al punto che inevitabilmente il Vaticano e il Papa è costretto a intrattere con l’apparato dei vescovi praticamente eletti precedentemente dal Partito Comunista Cinese e non con i suoi vescovi e preti scelti liberamente da Roma, divenuti fatalmente antagonisti! La mancanza di ricevimento del vescovo di Hong Kong, Zen, da parte del Papa, non sarebbe così un errore di percorso, ma l’applicazione coerente e infernale (!) di una ferrea regola del medesimo accordo anti-evangelico…

 

 

 

Il totalitarimo apocalittico come falso metodo per la vera Salvezza eterna della Chiesa cattolica, nei confronti della reale tendenza guerrafondaia occidentale.

  • Domani mattina dobbiamo andare a prendere all’aeroporto nostra figlia e il suo fidanzato belga Laurent, che vengono qui qualche giorno per finire di preparare la loro festa di matrimonio sulla riva del Lago, al Palazzo Gallio. Quello maestoso del cardinale che aveva fatto costruire, al tempo del Concilio di Trento. Da buona consuocera, con tutta la mia famiglia nata e vissuta sull’Alto Lario da secoli, salvo il trasferimento a Milano dove anche sono nata e dove ci siamo incontrati all’allora Raggio, dovrò fare gli onori di casa. Anche se i nostri figli belgi, ben adulti ormai, si sono ambientati, dopo tanti anni, ai piedi di tutte ‘ste montagne.
  • Ma sì: che siano accolti bene tutti, questa centinaia e rotti di Belgi, Inglesi e altri amici giargianesi della nostra Geraldine e del suo innamorato (è lei che t’ha telefonato?), che vengon giù alla festa, invitati dal nord Europa. Non foss’altro che per essere grati della più completa accoglienza riservataci.
  • Terrorizzati come eravamo quando siamo emigrati da Milano per recarci sposini, 45 anni fa, a Bruxelles, nel “Paese più gnostico e secolarizzato al mondo”, abbiamo presto rovesciato il nostro preconcetto con cui eravamo partiti verso le allora buone sorti della Comunità Europea di allora. Molto rapidamente capovolte con l’avvento dell’Unione Europea, all’inizio degli anni ’90, per tutti i Paesi membri del Vecchio Continente.
  • E non solo. Ricordo quando abbiamo cominciato a considerarci “religiosamente invece fortunati”, per essere entrati nell’inferno apocalittico sociale che, quasi subito, sarebbe diventato anche quello dell’Italia, pure con risvolti molto spesso peggiori!
  • È con l’inferno, che Dante ha iniziato il suo periplo della più sublime e insuperata opera poetica al mondo. Della Commedia (pure Divina), per poi anche giungere fino al Paradiso. È così che si deve affrontare la religiosità, cioè la coscienza della propria dipendenza vitale e politica dall’Essere Supremo trinitario: nel “mezzo del cammin di nostra vita” e “nella selva oscura”…
  • Il rischio dello spiritualismo sterile, alquanto superstizioso e inutilmente offensivo per i veri credenti, è insito nella visione acritica e sterilizzata di una Trascendenza “incarnata” in una Autorità ecclesiale, però svuotata del suo senso cosmico di dipendenza implicativa ed esistenziale!
  • Ben detto, Elena, ti amo. È come per il principio democraticista che costituisce tutta la superiorità indiscutibile e aprioristica della libertà occidentale (fino all’arbitrio), su ogni totalitarismo preventivabile o accidentale. Essa è imperfetta, ovviamente: solo periodicamente (ogni 4-5 anni) è possibile (molto “teoricamente” nel senso modernista del termine, con nuove elezioni) rimediare a siffatta imperfezione strutturalmente ineliminabile…
  • Anche se i Cattolici (ancora tragicamente molto creduloni) tendono di perdonare tutto (per dimenticanza!) – non senza interessi diretti … – con l’ultima azzeccata dichiarazione dottrinale, oppure con il giusto – anche se improvvisato – atto “pastoralizio”. Quanti cattolici, anche petrini, si sono precipitati a dichiararsi papalisti o iperpapalisti alle prime affermazioni pacifiste di Papa Francesco! Il problema resta, da parte del Papa e del suo clero, nel compimento completo della pratica del Sacramento detto della Riconciliazione. Ci vogliono la Contrizione e la Penitenza. Senza di che, non si può essere riconciliati con l’Eterno. Il peccato se è stato proclamato pubblicamente, altrettanto in pubblico deve essere ovviamente lavato.
  • Ancora ben detto, Elena! La stessa superficialità, fatalmente colpevole più o meno consapevolmente, dei “fedeli cosiddetti misericordiosi” rispetto a pratiche eretiche del Papa o del clero. Viene così praticata rispetto a vere e proprie eterodossie teologiche, anche gravissime. È questa la prassi (ora teologicamente protestante e ben eretica, sempre modernista) di Comunione e Liberazione, per non parlare di tutte le altre organizzazioni ecclesiali laiche da sempre, immanenti e spiritualiste, anche nel peccato manifesto!.

Il tragico pensiero immanentista, analogo tra spiritualismo e ignoranza sul Distributismo.

  • Eccoci ora ben rifocillati – quasi tutti in famiglia – a casa sulla terrazza vista Lago. Anche tu Laurent, dovresti essere ormai abituato anche se il vostro lago di Garda, che in famiglia frequentate da più di una trentina d’anni, ha più l’aria – per dimensione toracica – di rassomigliare al vicino mare Adriatico…
  • Noi francofoni belgi, come i fiamminghi, generalmente preferiamo (forse a torto) – da buoni monarchici – la Spagna della nostra Regina Fabiola, per il mare. E per la montagna invernale, le Alpi austriache o francesi. I miei hanno però una seconda casa in Costa azzurra… Ma abitualmente hanno invece scelto Sirmione, soprattutto perché vicina a Venezia: la mia mamma è pittrice e intima della Biennale da decenni. Mio padre avvocato ormai in pensione, ha cominciato a fare fortuna professionale col suo studio negli Stati Uniti. Mi aveva spedito, come mio fratello maggiore, in stage a New York e a Milano, ma anche per me, come per l’attuale cineasta primogenito, le cause commerciali, come quelle penali per il popolo, non sono mai andate “a fagiolo”: è così che, mi pare, diciate in Italia. Mia sorella si accontenta invece  di essere bella, lavoricchia come segretaria, e le piace fare la madre, lei la più giovane della famiglia… La cosa le riesce del resto molto bene.
  • Qui potete rilassarvi tutti e due…
  • Geraldine, molto di più. Io dovrò solo concludere sul piano economico – ma qui i prezzi sono stati stracciati! – per alcune faccende della festa che abbiamo già deciso. Quanto al mio lavoro di assistente alle cose burocratico-politiche locali a Bruxelles e per il partito (erede del grande Spaak, peraltro nonno della diventata vostra molto sognata, Catherine già da giovanissima), per cui lavoro, ho già sistemato il più urgente…
  • Vi porto i saluti di Giovanni, il nuovo responsabile di CL Belgio: l’ho incontrato al supermarket e m’ha raccontato le ultime, compreso il fatto che dovrà cambiare lavoro e trovarne un altro. M’è parso molto perso! Di primo acchito non mi aveva riconosciuta e non si ricordava che mi chiamassi Géraldine. Mentre sul piano umorale, mi è sembrato come al solito sicuro, su quello professionale m’ha mostrato – mi sembra ancora – tutto il suo disorientamento: passata la cinquantina, anche e perfino i defenestrati americani dalle grandi aziende o medie impresette, appaiono per i poveracci che sono sempre stati. Che non si sono preparati anzitempo a dover affrontare, un giorno, il problema centrale della loro attività economica… Dal punto di vista produttivo personale e imprenditoriale, naturalmente!
  • Questo è per me, ormai, il coronamento di una educazione. È molto bizzarro che ci si debba stupire che, a più di mezza età, ci si debba meravigliare di incontrare persone (soprattutto uomini) assolutamente stravolti di dover affrontare il problema ovvio di come guadagnare da vivere quando le aziende preferiscano la carne fresca e preparata professionalmente a giorno sul piano tecnologico… E meno cara economicamente! Già ci sto pensando per me.
  • La radice del problema è a monte. Così, ogni volta, son costretta a rivalutare la piccola impresa di famiglia “glocalizzata” di papà, che ora conduco da anni. Ma pure il saper fare un’impresa, non è per niente la totalità di soluzione: concepire la vita, la propria, come un’impresa, almeno metodologicamente. Avere una visione della vita intera come impresa, significa già affrontare il rischio, l’individualizzazione e la libertà essenziale dell’esistenza. Senza di che non è nemmeno possibile porsi poi il vero senso del vivere. L’ho capito progressivamente a mano a mano che continuavo a far fronte all’universo davvero straordinario dell’imprenditorialità come ricerca, dopo aver assunto la ditta internazionale di famiglia. A dire il vero, erano concetti che già conoscevo in famiglia da piccola… Ma a scuola e tutti i miei amici la pensavano ben diversamente!

 

Il lavoro come impresa fondata sul rischio: come nella vita, nella ricerca vocazionale.

  • Quando l’ho fondata ero anch’io senza lavoro, in Belgio dov’eravamo arrivati con un lavoretto precario da free-lance solo per Elena all’allora CEE. Ero senza soldi e con una macchina, la 850 Fiat di mio cognato, che gli avevo chiesto di cedermela mentre la stava spedendo alla rottamazione: consumava quasi tanto olio che benzina e si vedeva l’asfalto attraverso un buco largo quanto sotto il freno e la frizione che, quando pioveva, tutto si riempiva di acqua e fango… Dunque – potrebbero dire tutti i miscredenti – per pura necessità ho fondato l’impresa. Ma, si sa, nulla è giustificabile solo con la cosiddetta “base materiale” marxista o marxiana, della sempre presente necessità inevitabile e scontata. Si vive tutti generalmente nella necessità, nel limite, a volte anche nella povertà pure da ricchi, comandata. Quando si ha un progetto da realizzare, la povertà è strutturale! Solo che nella giovinezza della nostra coppia, avevamo partecipato già per anni a uno dei due movimenti più importanti del ventesimo secolo, quello detto “risorgivo” critico cattolico, non riconosciuto per più di trent’anni e anche abbastanza combattuto dalla Chiesa ufficiale. E già modernista, a fasi alternate e religiosamente. Si trattava di Giovani Lavoratori (GL), analoga a Gioventù Studentesca (GS) ambedue fondate da don Giussani nel 1954 e fine anni ‘50. Alla fine degli anni ’60 sarebbe poi diventata Comunione e Liberazione. Solo che noi di GL lavoravamo, già! Quanto bastava, però, per posizionarci in modo socialmente precario e idealmente aperto, senza diritti già acquisiti. I giovani oggi, è difficile che giungano a ipotizzare la creazione di una loro impresa per almeno due handicap ideologici: il primo è quello di pensare che senza capitali importanti non è neanche pensabile una nuova impresa; il secondo riguarda il “rischio” che non varrebbe mai la candela, o quasi, in un mondo statalista com’è quello attuale nostro. In alternativa di affrontare il… “sacrificio” dell’edonismo straccione a portata dimano da parte di tutti…
  • Per cui, quando si pensa al lavoro, automaticamente si è portati a mettersi per trovarne uno come impiegato, raramente operaio e sempre dipendente. Vedi papà, manco ci si arrischia a pensare ad altro. Tu Laurent, forse potevi congettuare altro, con tuo padre che l’aveva fatto con le relazioni del suo studio di avvocati…
  • Un po’ ce l’ho forse anche tentato, nei primi anni, con l’idea di dicotomia tra necessità e libertà illimitata, come dici tu. La consapevolezza del primitivo e primigenio bisogno non l’ho mai nemmeno percepita. Eppoi, con l’aiuto di mio padre ho trovato, come si dice, chaussure a misura del mio piede…
  • Poi non ci si pensa più, se non in modo funzionalista, perché tutto continui a marciare più o meno bene e soprattutto efficiente. La preoccupazione di gran lunga principale diventa il fatto che si debba il meno possibile lavorare e il più possibile ricavarne denaro. Vedi la mia fede è sempre stata molto superficiale e oltretutto pochissimo praticante, per non dire dismessa. Mentre Géraldine, malgrado la sua saggezza istintiva e spontanea, non è mai stata toccata (per noi volontariamente) da quella che tu e Elena chiamate Grazia… Così il nostro stato “irreligioso”, come quello della grande maggioranza dei nostri amici che verranno alla festa del nostro matrimonio, è allo stato d’inerte indifferenza, beata o beota.
  • Ecco quindi l’impresa, la concezione dell’impresa resa orfana nella sua essenza e nella nostra era tipicamente detta anche innovativa. Dove, apparentemente, c’è pure in modo significativo “più offerta che domanda” (apparentemente!). È la mia esperienza: quando abbiamo montato l’impresa 45 anni fa, mia moglie e io, non avevamo certo in mente il concetto, per esempio, californiano centrale di “glocalizzazione”. Il quale poi ne è diventato il fulcro di successo che perdura anche in periodo di crisi economica acuta e prolugata: come in questi ultimi anni di psicopandemia e di guerre sanzionate masochisticamente e solidarizzate in modo mistificante. Certo, la gestione intelligente e anche geniale di Géraldine ha fatto tutto il resto!
  • Ho appena avuto, infatti, l’esperienza di un impiegato che ho trattato con privilegi (evidentemente mai sufficienti!), come un ideale e futuro socio collaboratore molto volontario. Inevitabilmente, siccome l’ideale sindacale divenuto totalmente legislativo da almeno mezzo secolo, dal ’68, è quello generalmente di lavorare meno e guadagnare, anche al di sopra degli stessi proventi incamerati (basta constatare i debiti pubblici esplosi sia in Belgio che ancor più scandalosamente in Italia): vale a dire che si è vissuto a credito e al si sopra dei nostri mezzi per più di due generazioni! Ebbene questo mio impiegato si è pure licenziato per andare alla concorrenza con un trattamento economico superiore!
  • Ma questo fa il gioco positivo della concorrenza!
  • E no caro il mio Laurent, chiedilo a lui, mio padre Luigi, quante volte, in più di trentacinque anni, i suoi impiegati – soprattutto project manager – andando a “fare fortuna”, si son portati via know-how e clienti, in modo naturalmente illecito, ma difficilmente giustiziabile: tu sei avvocato e lo dovresti sapere!

Il capitalismo liberale illimitato ha teorizzato, dopo il fallimento comunista e il successo neo-malthusiano, l’”eccesso di 4 miliardi” nella popolazione su Terra!

  • Ma tutte queste anomalie, che fanno parte ancora della zona grigia del lavoro, ho sempre dovuto lottare e costatarne la sconfitta generale provocata da un problema pestifero della concezione, perfino liberale dello stesso capitalismo. Di cui non si parla mai, salvo che tra piccoli o medi imprenditori fatalmente allora detti di… destra, ieri e oggi sempre martoriata.
  • Ce ne sono anche non rari di sinistra, ne conosco qualcuno anche tra i nostri amici…
  • Se ne accorgeranno presto, prima piuttosto che dopo. Dicevo, l’idea criminale e assurda dell’eutanasia ai danni della metà della stessa popolazione mondiale, quella passivamente “condannata malthusianamente dal Gran Reset del NOM (Nuovo Ordine Mondiale) tra l’altro di Davos, non è proprio peregrina. La concezione anche liberale del capitalismo è illimitata sia nel capitale sia nella forza lavoro! Ragion per cui le attività, non a caso, sono orfane di motivazioni oltre a quelle di cui siparlava qualche minuto fa.
  • E quali sarebbero queste motivazioni? (I due futuri sposini, quasi all’unisono si erano protesi per scoprire il ghiotto arcano)!
  • Dopo le confessioni spontanee di fronte all’opinione pubblica mondiale del fallimento del comunismo nel 1989 e 1991, a Mosca e a Berlino (voi eravate ancora troppo bambini per esserne stati veramente colpiti), la sola ideologia economica restante sul pianeta Terra è quella del capitalismo. Gli stessi comunisti cinesi maoisti, già negli anni ’80, avevano ereticamente (rispetto ai principi marxisti errati e tali confessati universalmente) iniziato a manipolare la concezione collettivista con quella capitalista iniziale: conservando però il loro ormai sino-classico regime politico totalitario! Ma, come già accennato, si tratta di un capitalismo illimitato, sia in capitali (da cui le mostruose multinazionali monopoliste, oppure equivalenti oligarchiche, che tutto comandano sia sul piano economico che culturale e politico!); e che, in strutture per i lavoratori (forza lavoro di marxista memoria, da cui i cosidetti mercati inevitabilmente irrazionali e realmente schiavistici), da cui, in generale, tutte le anomalie artificiali sono insite nel NOM. Di cui abbiamo avuto alcuni esempi con le cosiddette vaccinazioni “contro le epidemie” preannunciate e quasi avverate, non appena le produzioni vaccinanti venivano avviate alla fase di compimento”. I capitali e il lavoro costituiscono i fattori centrali della produzione anche liberale e capitalista. La sempre spavenosa lotta di classe è così fatalmente inevitabile!
  • E allora? (interloquì Geraldine).
  • Saremmo già in Paradiso se anche il capitalismo liberale e illimitato fosse impossibilmente razionale e armonioso. Ma non è assolutamente il caso. È per questo che in un mondo assolutamente sempre limitato, interattivo e naturalmente (in modo virtuale) in espansione (come il cosmo!), i totalitari neo-malthusiani se ne escono, da più di mezzo secolo, con teorie che giustificano guerre, carestie e epidemie mondiali. Non escluse le crisi pure finanziarie, decise a tavolino, per manipolare i prezzi e le sue conseguenze malvage, pure con inflazioni e altre diavolerie… oltretutto mondiali! Cioè promotrici di un mondo antagonista e illimitato in ogni suo comparto, reso attivo nella subordinazione psicologista e in fatale recessione (non per alcuni, sempre più noti)! Dopo la prima fase segreta, si è posta quella discretissima del Club di Roma negli anni ‘60 e, oggi, sempre più esplicita e senza maschere a Davos. Con altri organismi di assassinii criminali razionalisti anche tipo Blinkergerg…Tutti convergenti nell’utopia unica pure in un mondo proclamato e ormai fondato sull’impossibile, anche se illusoria illimitatezza.
  • Ma no, non ti sarai messo con i complottisti? Non esageriamo! (subito cercò di attutire Laurent, da quasi perfetto gnostico!).
  • È esattamente quanto non fanno che ripetere gli oligarchi totalitari mondialisti in azione che contano, evidentemente, sulle élites politiciste (anche e soprattutto quelle non più molto elette o sempre più falsificate nel caos organizzato) preposte all’uopo.
  • Quali sarebbero le conseguenze a breve termine? Le conosci papà?
  • Innanzi tutto non si deve parlare al futuro. Già da più di un mezzo secolo sono in funzione e non occorre inventare nulla, anche se ne vedranno di veramente sorprendenti.
  • Per esempio? (aggiunse Géraldine).

L’idea dell’illimitatezza capitalista è già in atto da più di 60 anni, con pratiche criminali tipicamente gnostiche.

  • Chi avrebbe potuto immaginare ”l’inverno mostruoso della natalità” fino all’ideale di un figlio per coppia in Cina e nel mondo avanzato?! Si è prodotta nel 2008 la prima crisi economica mondiale detta post-moderna, che ha annientato milioni di ditte, imprese (piccole e medie) nonché banche (mentre tutti gli esperti” cantavano rosee previsioni delle “magnifiche sorti e progressive”, compresi i costruttori di case di cui anche i nord-americani non potevano più pagare i relativi mutui!); le pandemie cinesi del 2020 e varianti che hanno stroncato centinaia di migliaia d’imprese con relativi milioni di persone (attraverso politiche sanitarie dittatoriali e psicologiste). E soprattutto mettendo fuori gioco moltissime altre piccole imprese familiali nascoste per “decenza”, dicono se scoperti nelle loro malversazioni; con guerre di cui si parla veramente solo di quella ucraina i cui costi globali geo-economici sono già incalcolabili (ma con utili alle stelle per le multinazionali belliche e sanitarie americane, in massima parte). Soprattutto per le sanzioni funzionali a un impoverimento degli scambi internazionali… Tutto imprevisto generalmente, ma precisamente descritto dai mondialisti stessi e da attenti critici (chiamati “complottisti” dai benpensanti giornaloni e televisioni sorprendentemente anche europei nonché spicherini telediretti), come “rompi-balle” o uccelli del malaugurio…
  • In effetti, è un po’ la disgrazia delle Cassandre che anticipano sempre i malori per cui finiscono per essere identificate coincidenti alle cause, avendone soltanto predetti i meccanismi… Ma papà, Laurent ed io ti abbiamo forse deviato a proposito del discorso che stavi ancora introducendo sul “capitalismo illimitato”.
  • Ah, sì. Il risultato della lotta tra i due grandi e soli sistemi economici della storia è rimasto un solo “vincitore”: tra il pentito comunista e il “trionfante” detto così solo liberale. Ma un altro ben conosciuto e paradossalmente, in incognito nella storia, che tre grandi modernissimi, in divenire cattolici anglofoni, del primissimo novecento avevano escogitato. L’avevano chiamato non molto felicemente “Distributismo”, per ragioni che sarebbero apparse negative, però solo sucessivamente. È dagl anni ’60 che la piaga letale dello statalismo si è installata nella concezione dello Stato detto moderno… Si tratta non solo di una concezione economica e politica irrazionale, ma anche di una opposizione distruttiva ben laicista della civiltà cristiana. Per cui la festa del Cristo Re dell’Universo è stata resa impotente e “invisibile”. Ma il danno peggiore non può essere superiore ad aver perduto il latino come lingua universale! Ricordo di un gruppo di una ventina di Giapponesi in visita come noi in coppia da Bruxelles con la Diocesi di Milano, in visita come noi in Palestina: lì incontrammo nella grotta di Betlemme dove si dice sia nato Gesù il Salvatore. Abbiamo seguito insieme la Messa in latino tenuta da un loro prete (con il loro accento giallo)… Un momento magico, poco commentabile! Ora la lingua uggiciale del Cattolicesimo è… l’italiano! È infatti ora che si cominci a capire quanto questa denominazione “Distributismo” sia oggi ingannevole come una che porta fatalmente al “reddito di cittadinanza, all’assistenzialismo e all’irresponsabilità produttiva”. Si sarebbe anche subito pensato, intuitivamente, ad un sistema così di “ripartizione” di “produzione spontanea e proporzionata alle facoltà umane”. E ai suoi risultati naturalmente non sregolati e illimitati: come le illusioni utopistiche dello gnosticismo, sempre desideroso di onnipotenza, anche se surrogata e propriamente solo ed esclusivamente divina. Infatti un’altra progettata decisione esplicitamente a livello di massa sarà l’eliminazione del contante e l’abolizione della proprietà privata: il tutto ritrasformato in affitto eterno con spogliazione coatta delle proprietà private “naturalmente”!) Sequestrando l’eterna e biblica proprietà a favore del NOM (sempre si tratta dell’acronimo di Nuovo Ordine Mondiale, mai da dimenticare!) che sarebbero ovviamente i soliti rari privilegiati, ben sempre proprietari!

 

I tre princìpi base del “Distributismo”: adottati e subito rimossi dal Cattolicesimo a completamento della molta più antica “Sussidiarietà”…

  • A parte l’errore non solo nominalista, in cosa consisteva questo “Distritutismo”? (intervenne immediatamente Laurent, quasi volendo compensare la precedente sua estrapolazione indotta dalla deviazione dialogica con la fidanzata Géraldine).
  • Intanto, ci si trovava appena dopo la pubblicazione della storica e diventata famosa enciclica sociale di Papa Leone XIII, “Rerum Novarum”, alla fine del secolo diciannovesimo. Dei tre grandi cattolici, ce n’era uno solo già realmente praticante e romano: il monaco irlandese McNabb, in quanto gli altri due, fra loro amicissimi e ancora più destinati a diventare importanti nel trio, erano Joseph Hilaire Belloc e il suo amico prediletto Gilbert Keith Chesterton, il più grande scrittore divenuto grandissimo cattolico, convertito nel 1922 del secolo scorso. Belloc, all’inizio era stato alla punta di questo progetto di dottrina sociale e politica, in quanto professionista ed eletto al Parlamento britannico. Il suo primo libro teoretico (fra altri) “Lo Stato servile”, già tutto cristiano e fondamentalmente di pensiero necessariamene cattolico, ebbe un grandissimo successo dibattuto per lustri, soprattutto in America del Nord.
  • E in Europa compresa, evidentemente, a Roma? (aveva puntualizzato interrogativamente ancora Laurent).
  • Certamente, ma com’era prevedibile, molto meno, a causa di un certo livello di superficialità teologica e filosofica ben descritta e combattuta dal coevo Papa san Pio X. E, soprattutto, a causa di un più arretrato livello di ricchezza economica dei rispettivi apparati industriali rispetto a quelli anglofoni avanzati dell’epoca. Da parte del Vecchio Continente, in particolare quello italiano, appena quasi risorgimentale e ancora, come ora ideologicamente, molto massonico risorgimentale, senza neanche troppo saperlo…
  • Ma quali erano, finalmente i suoi contenuti rispetto a quelli “liberali illimitati”? (chiese Laurent indirizzandosi a Luigi ed Elena che però era rimasta molto intenta a solo ascoltare: avendone già parlato a lungo, da molto tempo col marito: per lasciargli libero campo, molto attentamente, come funzione attiva di chiarimento teorico).
  • Per riassumere essenzialmente, direi che i principi del Distributismo erano e sono tutt’ora “acquisiti” dalla Dottrina sociale del Cattolicesimo, ma solo virtualmente. In realtà, il Distributismo è molto sconosciuto nel mondo cattolico del terzo millennio per il fatto di essere stato completamente rimosso, non solo per la solita crassa ignoranza. I suoi fondamenti sono, riassumendo, i seguenti.
    Innanzitutto, l’idea che l’imprenditorialità costituisce il primo principio economico di fronte al quale ogni uomo deve essere misurato: non quello subordinato e dipendente. Solo coloro che, per mancanza o difformità di talenti personali, non sarebbero stati in grado di diventare imprenditori, sarebbero moralmente giustificati a diventare operai o impiegati subordinati. Sebbene in prevedibile maggioranza, riconoscenti però dei valori e carichi imprenditoriali, quindi all’opposto e esenti dalla ripugnante e sempre ingiusta o assurda “lotta di classe marxista”!

In secondo luogo, che questa concezione imprenditoriale dell’economia e del lavoro sia la stessa della Vita, tutta intesa come ricerca continua e globale fino al “Quaerere Deum”, a capo di ogni impero mondano come Cristo Re installato al vertice dell’esistenza nel suo più alto scibile! Il cncetto di proprietà è quindi sacralizzato e reso inviolabile! (avviso ai naviganti!).
E come terzo punto, che la stessa imprenditorialità – sia essa fondativa e creativa, che lavorativa nella subordinazione dipendente, solo però “tecnica” – assurga sottoposta, come tutta l’esistenza in quanto “Dono divino e superiore nella totale Trascendenza”. Come primo fattore di questo terzo princìpio, il tetto limite del capitale d’impresa e della sua unità armoniosa, come per ogni cosa, non è esclusivamente sottoposto per i lavoratori contrattualizzati (anchessi “imprenditori”, seppur non in modo ontologicamente dirigente e fattualmente operativo nella vocazionalità). Con dimensioni imprenditoriali industriali anche grandissime, ma mai superiori umanamente al modello di riferimento della piccola impresa umana e familiale. Quindi non si lavora per necessità (come tutti i sindacati pensano) ma per pura e semplice Libertà!

  • Per conseguenza, mi pare di capire, che questi primi tre principi, non si potrebbero nemmeno concepire come programmi di sterminio, anche soft “progressisti”, inevitabilmente criminalo-malthusiani; come pure oligopoli di poteri superiori all’umano, naturalente anche religioso e socialmente sostenibile.
  • Stupefacente! Sarebbe che tutto il sistema tollererebbe anche gigantesche multinazionali ben controllate, ma sarebbe assolutamente favorevole alla piccola e media impresa pure familiale, come ha detto Géraldine!
  • Vedo che tu Laurent hai capito bene l’antifona! In effetti la funzione permanente di“Mater et Magistra”, fa sì che i princìpi cristocentrici della Chiesa cattolica siano sviluppati e approfonditi (solamente approfonditi e non umanamente e “divinamente” stravolti al di fuori del tradizionale teologico, “dogmatico”). Ecco di cosa si tratta, quando si parla di eresia antropocentrica del Papa e del clero. L’elezione a Papa Francesco come sangallista è stato un errore ben coerente, purtroppo, con le sole tendenze eretiche e protestantizzanti del Concilio Vaticano II.

La coerenza dottrinale eterodossa di Papa Francesco con le premesse, i contenuti e l’impostazione eretizzanti del Concilio Vaticano II. Il vaso di Pandora.

  • Ma allora se è così, perché la Chiesa non “applica”? (notò abbastanza logicamente ancora Laurent).
  • Come sempre, la Chiesa è composta da umani sottoposti al “Peccato originale”, tutti, sebbene illuminati e sostenuti dallo Spirito Santo. Il quale, a volte o spesso, non è proprio intelleggibile alla maniera unicamente solo logica o razionalista umana: per cui i Suoi piani possono apparire forse“illogici”. E poi, c’è l’ignoranza anche volontaria, apparentemente giustificata nel senso solo di coerente, comunque soggettivista e relativista. Quindi erronea e colpevole. È per questo che il “dogma della Tradizione” ecclesiale deve essere inteso e sempre applicato. “Fuori dalla Chiesa”, naturalmente cattolica, “non c’è salvezza” si dice già dall’epoca romana!
    Nel senso di essere almeno conosciuto. E, ancor più, la Chiesa è composta –anche ad alto livello – da uomini pure sottoposti (eventualmente in piena colpevolezza!) alla massificazione culturale mondana (televisiva e non solo)! Perché la Verità è eterna, cioè esiste sempre, naturalmente e già da ora e da ieri.
  • Ma allora se si è ignoranti si è perdonati! (Géraldine astutamente commentava)…
  • Eh, no! L’ignoranza non conta, soprattutto in quanto organizzazione ecclesiale. Potrebbe essere anche – spesso lo è – un’aggravante! Per esempio, l’ignoranza che tu hai forse intuita nella deficienza, riguardo alla cultura del lavoro imprenditoriale di Giovanni al supermercato, è la stessa di quella generale oggi di Comunione e Liberazione. E dell’eretico,piuttosto soggettivista e dittatoriale peronisteggiante, di Papa Francesco. Il quale ha coltivato per tutta la sua vita attiva le “fregnacce” sangalliste, anche sud-americane di origine recente marxisteggianti e moderniste, naturalmente all’origine tedesca. Miste indifferentemente a Verità religiose petrine diventate inevitabilmente estemporanee… Anche totalmente eterodosse per la sua adesione alla condannata, da Roma e più volte, “teologia della liberazione”. E al diffusissimo gnostico del potere totalitario peronista, cosiddetto politico “neutro”. Come quella di farsi benedire, in quanto cardinale Beroglio a Buenos Aires, da parte di due pastori luterani: abbiamo visto la foto pubblicata, con adeguato scandalo! Oppure, nell’episodio di far visita alla “capessa vescova protestante” che stava festeggiando il cinquecentesimo anniversario dello scisma detto “riformista”, nella sua chiesa protestante svedese. Cosa mai un Cattolico, nientepopodimenoche il Papa stesso (!), avrà mai da festeggiare rispetto al più grave scisma della storia?

O anche, quando lo stesso Papa ha esposto all’ammirazione, da lui stesso sottolineata e omaggiata (!) con discorsi laudativi (!?), in Vaticano (alla sala Nervi delle udienze settimanali pubbliche) la statua di… Lutero. Il Concilio di Trento ha condannato esplicitamente all’Inferno il monaco agostiniano fedifrago e traditore. Episodi di tale siffatta, sono numerosissimi, come al solito o comunque nella continuità sostanziale, nel Pontificato di Papa Francesco. Mai, eppoi mai smentite nemmeno en passant o comunque brevemente! Purtroppo abbiamo un Papa eretico, sebben “intermittente”, in modo cioè anche a volte aggravante a causa del mancato rispetto dottrinale del suo primo principalmente doveroso fondamento eterno di pontificato, fondato sul “Non possumus”. Così gli esempi eretici sono ormai legioni. Si può essere Papa non intelligente (concetto del resto non canonico) ma mai irrispettoso e cocciutamente spergiuro della Tradizione magisteriale dogmatica! Il peggio lo si ha quando si è poco intelligenti in quanto poco religiosi e, contemporaneamente, forsennatamente “riformisti” antropocentrici come i sangallisti e gli eterni protestanti! I quali sono giunti a fondare scismaticamente circa duemila Chiese nel mondo eretche. Chi li potrà fermare? Si ricordi, ancora per esempio, il protocollo anchesì firmato (!) in calce con il capetto musulmano ad Abu Dhabi,che afferma l’eresia pazzesca che il Dio islamico è lo stesso del… trinitario Cattolico. Roba de matt (sbottò in milasene molto ambrosiano Luigi)!

  • Grosso modo, però, è quanto pensa e dice la maggior parte di noi cattolici che voi definite“tiepidini”, se non già dimentichi della Dottrina elementare… A riprova della cosiddetta popolarità di questo Papa semplice o “sempliciotto” e semplicista (bonariamente era intervenuto Laurent).
  • È questa la grandissima mistificazione anche della imperfetta democrazia che aspira e dogmaticamente nega di fatto che la Verità è eterna e non cambia mai. E che afferma la sua coincidenza anche con le politiciste mutevoli maggioranze di fatto elettorali (pure manipolate!). La cosa, naturalmente non è e non può essere assolutamente Vera!
  • La categoria quantitativa non potrà mai assurgere a quella assoluta Veritativa ed Eterna! Per il Cristianesimo, che afferma ovviamente che la Verità è una sola e che potrebbe essere solo approfondita (mai smentita!) e prodotta evangelicamente da Chi muore in Croce innocente contro tutte le diverse categorie, quasi in totalità contraria e storicamente documentata. Senza mai dimenicare l’intrinseca Risurrezione principale e nodale. Per cui, da questo semplice principio e realtà incontrovertibile, dipende anche tutto il politicismo inevitabilmente confusionario e ideologico, personalmente determinante, in ogni occasione esistenziale. E separativo del popolo perfino dalla nobile, indispensabile e inaggirabile politica, tanto oggi rimpianta malgrado le percentuali sempre più irrisorie e minime di reali votanti… Quasi mai maggioritarie!
  • Ma non soltanto in politica. Anzi, Papa Francesco ha già fatto notare – intervenne acutamente e resolutivamente Elena – egli è coerente con il Concilio Vaticano II. Il quale diede il via libera anche al cosiddetto ecumenismo coatto e rovesciato, rimasto totalmente infruttuoso, e pure spergiuro, per almeno mezzo secolo fino ad ora! Una vera apertura, fin dalle premesse, da vero vaso di Pandora dei mali, del falso e diabolico Cattolicesimo protestantizzante e modernista.
  • Ma perché, neanche l’ecumenismo va bene? (intervenne Géraldine tra il curioso e lo scandalizzato).

La falsa equivalenza tra le divinità delle diverse religioni rispetto alla Verità Rivelata del Cattolicesimo, ora divenuto sempre più in crisi!

  • Anche l’ecumenismo deve essere sempre condizionato. Prima di tutto deve essere ben richiesto dal candidato o dall’organismo non cattolico. Una volta ricordata e ridichiarata ancora la peccaminosità eterna e scontata del Cattolicesimo pratico (sempre redimibile dal Sacramento della Riconciliazione), è l’infedele eretico che deve rendersi al soglio pontificio – esclusivamente a Roma, senza contraddittori o molto antagonisti viaggi detti missionari da parte del Pontefice (Gesù mandava due a due i suoi apostoli e fedeli)! – per sottomettersi alla sua Autorità! La stessa procedura è applicabile anche individualmente, in quanto cattolico peccatore, rispetto alla Confessione. Oppure naturalmente al vescovo locale petrino, che riferirà!
  • Non è quindi semplicemente e ovviamente esistente la posizione di equivalenza religiosa! (notò Laurent).
  • Ma questa è una posizione superba e a priori anti-ecumenista (aggiunse Géraldine).
  • (Anche giustamente accalorato, Luigi subito rispose). L’affermazione che la Verità è unica (solo eventualmente da approfondire e mai da contraddire come fa, per definizione l’eresia, quindi soprattutto il modernismo!) è la più grave e ben pesante responsabilità del Cattolicesimo. Non si può non essere, in questo caso, consapevolmente responsabili! Anche se appare molto più facile e demagogico il democraticismo paritario e paritetico, applicato alla teologia, di dichiarare ogni cosiddetto Dio indifferentemente di ogni religioso uguale a quello Trinitario unico vero e romano! Anche se il fedele deve essere solo e sempre creaturale nella sua dipendenza di permettere, soprattutto davanti alla sua possibile vanagloria autonomista. La possibilità allo Spirito Santo di utilizzare anche i metodi più creduti illogici o poco gentilmente accomodanti, in falsa coscienza. Lo scopo di utilizzare la “dura cervice” e i suoi modi urbani (propri del mondo!) per far vincere più facilmente la tensione unitaria, non è senza dubbio compatibile con l’umana certezza della Verità. La quale non può essere che metafisica e trinitaria! Come, del resto, l’apparente Verità della grandezza e della preziosa ricchezza e bellezza delle cattedrali, degli addobbi e degli abbigliamenti assolutamente magnifici e magnificenti della Liturgia, mai relativi ai soli gusti umani e mutabili. Difficilmente, dal punto di vista veramente migliorabile e artistico, nulla è troppo grandioso e degno di spendore più della dignità e grandezza di Dio, dell’unico e vero! Per esempio, l’abolizione già negli anni ‘60 della ricchissima “Tiara” e dell’apparentemente superba “Sedia gestatoria”, compresi i cosiddetti, definiti spregiativamente da Papa Francesco, “merletti della nonna”, già non molte settimane fa, dopo le giuste dichiarazioni tradizionali contro la guerra, come vero insulto attribuito agli abiti da culto (che son eternamente di Dio e non del clero!). Essi costituiscono oscuri e spregevoli episodi appena attribuiti nel più eretico modernismo ateista e nell’idolatria della falsa modestia umana ed esclusivamente antropologica modaiola. Perfino Fellini, più di un mezzo secolo fa, aveva inserito un famoso episodio, in un suo film ironizzante sugli alti ecclesiasti romani e mondani (era forse il film “Roma”?), in sfilata di moda con passerella e in Vaticano…! Un’aggiunta insulsa alla storia dell’odioso modernismo allora già contemporaneo. E nel riconoscimento pure della falsa coscienza umana nel paradosso dell’ipocrita modestia divenuta la più alta peccaminosità superba e pacchiana!
    Il Cristianesimo non è semplice e fonda il Suo sublime, spesso più che “a volte”, sull’apparente inaudito: la grandezza incommensurabile dell’uomo sta nella sua dignità divina, come prima e non seconda natura. Quella che appartiene alla propria cognitiva dimensione di consapevolezza!
    La consapevolezza che continua ad animare questo Papa (sempre sangallista) che ha già aggiunto un altro colpo recentissimamente alla Liturgia resa monca e vernacolare nella dissacrazione linguistica, vagamente anti-religiosa, anche se solo appena valida nella Messa di Paolo VI. L’accorciamento ulteriore del culto dà l’addio definitivo (?) al silenzio praticamente indispensabile a ogni atteggiamento e ricerca attiva del Dio vivente. Che non deve competere col “pum pum” della musica compulsiva, sincopata e occupazionale con canti da “sanremo tristi”… Quelli, tutti anche detti ineliminabili e che il cardinale Scola enumerava per migliaia, non apprendibili!. L’esempio del fallimento clamoroso, da più di un secolo, della fatica improba e artificiosa nell’”inventare” una nuova lingua universale razionalista, l’Esperanto, formata da vocabili e sitassi di tutte le lingue parlate, avrebbe dovuto far riflettere il clero sulle sorti modaiole progressiste e moderniste!

Molti i tentativi di costruzione di un partito d’ispirazione cattolica, senza nessun  futuro: manca la pre-esigenza teologica dell’Autorità autorevole.

Come rifondare o fondare un partito d’ispirazione cattolica, con una Chiesa romana eretica, sebbene (o malgrado) le sue intermittenze? Tutto parla dell’impossibilità della cosa! È affare assodato che la realtà esistenziale sia sovrastata, nell’opinione più diffusa al 90% delle popolazioni, da almeno una dimensione di potere trascendente: alcuni sociologi, sempre incredibili soprattutto in teologia (cui pure si cimentano!), in quanto categoria culturale, ne sostengono anche il… 95%! Salvo nei mezzi di comunicazione di massa: si dovrebbero denominare di “persuasione di massa” che, invece, sono pure sovra-rappresentate dalle mentalità delle popolazioni urbanizzate nelle metropoli, più che altro strutturalmente anonime. Esse sono generalmente molto più concentrate, nella gnosi anche attiva sociologicamente e solo umanamente rilevata.Per cui l’opinionismo relativistico e miscredente è di parecchio eccedente alla vera realtà, facilmente indotta a sua volta, per essere trascinata nel modernismo del pensiero totalitario frou-frou. Detto della “Tecnica liquida”, cioè della cosiddetta scienza, più che altro concepita scientista. Il “distacco dalla politica” sempre più delle moltitudini, è anche la conseguenza di questa generale scemenza politicista. La quale sta devastando sempre più una pratica che, paradossalmente, diventa sempre più invadente (è di oggi la notizia che al convegno della Nato di Madrid, il primo ministro inglese (!) detto “liberale” – si dovrebbe dire ex-primo ministro americanoso – ha solennemente dichiarato che occorre “fare la guerra alla Russia”, malgrado che si fosse già concluso (più volte!) che siffatte deliranti affermazioni non si sarebbero mai più proferite. Soprattutto contro un Paese in grado di distruggere e di autodistruggersi con molto meno del suo arsenale nucleare, munito totalmente della totalità della polverizzazuine della umana e la sua incomparabile Terra… Pure per induzione totalitaria! Il perché tutto questo è apparentemente inarrestabile, l’abbiamo non solamente qui già cominciato a capire, internazionalmente e soprattutto dai due ben tragici sganciamenti atomici in Giappone per la fine della seconda Guerra mondiale! Soprattutto che, tutta l’armata cosiddetta “raziocinante” attuale e che si identifica nel caotico dibattito quotidiano, di cui quello televisivo dirige il tutto nel caos organizzato, è quello composto dai cosiddetti giornalisti. Quasi tutti alimentati dalla stampa ancor più venduta che le loro false “libere” opinioni, molto sempre personalistiche e finte nella più pura soggettività ormai largamente maggioritaria e acefala. Queste, sostanzialmente, sono funzionalizzate ad aumentare la confusione (a)dialogica che allontana le sempre più indigenti popolazioni, tragicamente indifferenti e immoralmente fataliste. Altro che correre appresso al loro mondo! Ma pure con la speranza – invertendo il senso della dinamica – che si possa giungere un giorno a porre le vere questioni razionali proprie del Diritto naturale e religioso, anche se non almeno compatibili e coincidenti! Del resto, come pensare di rendere almeno analitico e soprattutto cocludente siffatto dibattito permanente e invadente, quando non è nemmeno prevedibile che ogni dibattito dovrebbe prima essere introdotto dai suoi indispensabili e superiori principi portanti! I quali precedono e sostengono anche i cosiddetti valori laici. Si potrebbe pure ritrovare la via dell’unità, tanto cara a Papa Benedetto XVI, tra Ragione e Fede!
Così consegnati all’impossibilità di conseguenzialmente affermarsi con logica e semplici sillogismi. Come potrebbe essere possibile che, per esempio, il Distributismo, naturalmente cattolico, possa affermarsi, se la discussione conoscitiva è concepita più dal punto di vista dello spettacolo e dell’interruzione pubblicitaria, piuttosto che dei vari dibattiti razionalmente e logicamente conclusivi? Con artatamente inframezzati, via “servizi redazionali dirigisti e più o meno falsi” o almeno sistematicamente tendenziosi?

I macigni ideologici non possono che continuamente riprecipitare a valle, di continuo, e mai (naturalmente) servire a giungere per conclusioni con una chiara evidenza (pure mai sviscerata). Per la massima soddisfazione così del Reset-Davos, che veglia non sulle sorti dei dibattiti mondiali, ma sul fatto che i dibattiti stessi possano gagliardamente perpetuarsi inutilmente!
Quale occasione persa dall’attuale Chiesa (anche modernista) nella sua pur minima intermittenza, con il dibattito tra le sue indifferenziate tesi, anche opposte o banalizzate nella massificazione stardardizzata! La Chiesa petrina, è cioè quella anche “magistra”, è l’unica a poter arborare una completa panolia di razionali e veritativi princìpi filosofici e teologici probanti nella dogmatica. Non ovviamente, la Chiesa ufficiale ora eretica, ma quella in possibile conversione, grazie almeno alle innumerevoli preghiere per la sua correzione dottrinale (mai pre-esistite in tali quantità e intensità, in altra epoca!) e quella personale del Papa stesso. Princìpi capaci di autentificare le analisi socio-politiche, sempre indefinitamente discutibili a difetto di riconduzione alla loro origine, sia logica che razionale e ragionevole. Si tratta qui della Dottrina Sociale della Sua Chiesa, ridottissima nella sua reale conoscenza a causa dell’ideologia modernista, che la boicotta di fatto da almeno più di mezzo secolo. Salvo l’intervento continuo di Papa san Giovanni Paolo II, che giunse a far pubblicare il “Compendio” in varie lingue. Ma come autentificare siffatta fedeltà intepretativa senza una vera e propria passione per la costruzione stessa di una posta autorevolezza senza veramente richiederla. Neanche se non riconosciuta spontaneamente! Senza questa Autorità, non è nemmeno possibile iniziare un processo aggregativo dei vari Cattolici petrini, tutti ora divisi incredibilmente, anche loro, con varie e irriducibili non solo sfumature. Ma il più grande difetto, quello mancante il quale nulla è possibile, è l’esigenza esplicitadi Autorità. La sua mancanza denota subito un tragico residuo di tendenza protestatizzante e irrazionalista: impedimento insormontabile per ogni iniziativa unitaria. Compresa evidentemente quella di pensare a fondare un partito politico di ispirazione veramente cattolica.

Ma cos’è l’ispirazione veramente cattolica oggi? Innanzitutto, ci deve essere un riconoscimento profondo di un organismo ecclesiale e pontificale. Fondato teologicamente, con tanto di conduzione più che decennale di radicale teorico-pratica Dottrina antimodernista, come “sintesi di tutte le eresie della storia” (ripeteva Papa san Pio X). Validata da una continuità pastorale ed ecclesiale. Non di meno!
Al di sotto di una siffatta strumentazione, lo stesso tentativo non è memmeno pensabile. L’attuale e piena disponibilità soggettivamente rigorosissima e teologicamente fondata dell’Osservatorio cardinal Van Thuân a Trieste, manca ancora del riconoscimento quasi unanime o generalizzato di gran parte dei cattolici, appisolati dalle ninnananne umanoidi (peraltro molto massoni non solamente nei fatti) e di buon senso di Papa Francesco, a non solo Italiani. Il Vangelo è invece  razionale e non di “nuon senso”! Senza questo possente movimento storico e senza questa prima esigenza preliminare, ancorata nella modernità antimodernista, non potrà esserci nessuna unità cattolica universale rigorosamente ortodossa. Una Autorità che “non si pone”, annichilisce in partenza ogni possibile e divina pratica cristiana! Soprattutto della Fraternità san Pio X e della religiosità petrina della vera e completamente depapalinizzata nel modernismo di Comunione Liberazione. Riunite in un solo movimento ecclesiale internazionale. Un movimento cioè sacerdotale e liturgico tradizionale tridentino con un altro, soprattutto laico modernissimo, consacrato nell’Eucarestia vivente, entrambi antimodernisti nella loro eternità e profondamente religiosi, veramente cattolici. Insomma, bisogna che i carismi degli arcivescovi Marcel Lefebvre e dell’ambrosiano Luigi Giussani si riuniscano nei loro preti, consacrati (compresi i Memores Domini), con tutti i loro seminaristi e suore conventuali, in una passione ecclesiale integrale dei due grandissimi e soli veri avvenimenti religiosi storici notabili del secolo scorso. Polarizzati simmetrici e complementari! Quelli della seconda metà del ventesimo secolo mondiale. A condizione, è opportuno ripetere, che i due movimenti manifestino una opposizione, senza se e senza ma, al totalitarismo apocalittico modernista, soprattutto per la difettosa gravissima CL. In vigore completamente nella politica statalista detta democratica dirigista razionalista, che regna nella sacra e santa vita ecclesiale globale (Intervenne nel discorso conclusivamente Elena).

 

 

Le molto ingiustificate“ quasi dimissioni totali” (mai nemmeno cattolicamente pensabili!) di Papa Benedetto XVI, grande teologo però nella modernità.

  • Pronto ‘ma, per dirti che dopodomani veniamo giù da voi sul Lago: ho avuto l’occasione imprevista di prendere ferie per due settimane.
  • Saremo un po’ troppo stretti, Daniel: Già Géraldine e Laurent sono arrivati per finir di preparare la loro festa di matrimonio qui…
  • Non ti preoccupare, mia sorella – quella che voi mi preferite… – me l’aveva già detto, così abbiamo già parlato con John a Londra per affittarci il loro appartamento gemello al vostro di fianco (era libero!). Col prolungamento della stessa grande terrazza. Carlotta si è arrangiata già con la sua banca, dove lavora già parzialmente a casa. E con la moglie scozzese dell’inglese che non spiccica una parola in italiano (ci ha fatto però un trattamento per amici): ha concluso tutto. Poi passeremo a Bologna dai miei suoceri per occupare, per un’altra settimana, l’appartamento di Carlotta a Milano Marittima vicino a quello dei suoi suoi genitori…
  • Bene, così saremo comunque tutti insieme in grande e in famiglia: voi sposati e tua sorella con il fidanzato prestissimo definitivamente coniugati… Sono una bella coppia! Quanto alla nostra cosiddetta “preferenza” per Géraldine, vedo che sei, come al solito, cocciuto di fronte all’evidenza contraria…
  • Li abbiamo ricevuti a pranzo sabato l’altro, alla nostra nuova casa: un buon acquisto! Anche loro si sono complimentati per la modernità e lo spazio… Loro stanno affittando l’appartamento di Géraldine, hanno già trovato una stagista francese che rimane a Bruxelles per un anno e forse più. Sono simpatici e, malgrado siano molto “gnostici”, come dice papà, sono veramente tolleranti e aperti più di parecchi parrocchiani della san Pio X (molto fondamentalisti, ne abbiamo conosciuta una coppia al pellegrinaggio a Chartres, anche un po’ ereticamente “sedevacanzista”, pure rispetto alla Fraternità di Lefebvre. Non riconoscono veramente (anche se non ufficialmente) Papa Francesco anche indipendentemente dalla sua eresia… E soprattutto, non ammettono assolutamente le dimissioni di Papa Benedetto XVI, che considerano illegittimamente auto-dimissionato e, perdipiù, anche con ragioni immotivate. Dopo il visibilmente super-malato, addirittura diventato afono, Giovanni Paolo II, ”Santo subito”.
  • Anche la tua Carlotta me ne aveva parlato disapprovando il giudizio unanime di molti membri della sua ex-nostra Comunione e Liberazione, già allora bollata da lei molto criticamente, prima di entrare decisamente nella Fraternità di Papa san Pio X. Dove anche c’incontravamo anche il sabato per le pulizie della Chiesa a Bruxelles…
  • Lei ci è andata ancora la settimana scorsa. Mentre tu…
  • No, è diventato troppo pesante per me, ma legittimamente (!): le mie “dimissioni” dalle corvée, senza l’ombra di un minimo modernismo, dai tempi di Rahner al Concilio nei primi anni ’60. E poi, mi sembra che non ci sia la ressa degli assembramenti nei giovani lefebvriani (con o senza mascherine) per pulire la chiesa delle Messe in latino.
  • A te lo posso dire tranquillamente, mentre con imiei amici di CL – ma anche di Carlotta (partecipiamo, non molto facilmente, ad ambedue i movimenti) è praticamente ora quasi impossibile. L’allora sodalizio di Ratzinger con Rahner continuerebbe ancora oggi con manifestazioni diciamo minime ma percettibili… Con il fondatore virtuale e onorario (oltre che onorato da Papa Paolo VI stesso) – come teologo eretico della “Mafia di San Gallo”– così denominata dal suo capo, il cardinale fiammingo Danneels (ora deceduto qualche anno fa)…
  • Ma tutto questo è praticamente finito (o quasi) con gli anni ’60. L’allora teologo Ratzinger, ben prima di diventare Papa, più di trent’anni in cui ha cominciato a santificarsi, quasi impercettibilmente…
    Vasto programma, tu mi dirai. Visto che alcuni residui modernisti– molto teologicamente anche se ancora poco, come dici tu, “praticamente”, non son del tutto scomparsi. Potremo parlarne quando arrivate qui, nell’altissimo Alto Lario, molto pulito sia nell’acqua cristallina che nelle montagne vergini.
  • Come anticipo, sappi che lui, Ratzinger, è oggi immensamente più lucido e, apparentemente, meno fisicamente scanchignato di Papa Franceso (meno loquace, come sempre espressivo principalmente e, ora, solo per iscritto se non in privato: con l’abituale rigore della scrittura, tanto più che è sempre più silenzioso, quasi anche lui afasico, data l’età vicina al suo centenario. Ricordati delle ragioni (di salute!) per cui aveva motivato e inaugurato il suo bizzarro “Papa Emerito” in bianco, sempre residente a Roma. Carlotta, ti saluta. È qui con me, te la passo.
  • Ciao Elena, ascoltavo la vostra conversazione telefonica. Siamo contenti di passare da voi sul Lago. Prima ho telefonato ma era tutto spento: di solito rispondete subito.
  • Sì, ma stavamo dicendo Compieta. So che in CL, avete adottato come preghiera molto usuale il Rosario al posto della recita delle ”Ore”…
  • Fosse questa l’unica novità…Figurati che, sebbene non abbia mai visto fisicamente don Giussani, già abbastanza ritirato quando frequentavo la scuola di traduzione a Venezia (prima di andare in stage negli Stati Uniti), si è accentuata la tendenza eterodossa di interpretare “antropologicamente”, come ripete Luigi, il concetto forse fondamentale della pratica dottrinale giussaniana: l’”Esperienza”! E poi anche don Giussani, mi dicevano, recitava il rosario, soprattutto nei suoi spostamenti in macchina, sempre con vari ciellini della prima ora…
  • L’avevamo notato anche noi, sia alla comunità ciellina di Bruxelles che nelle grandi manifestazioni al Meeting di Rimini…
  • Mentre per il Gius, come ripeteva spesso anche con toni molto in collera, l’esperienza ciellina era da intendersi come dimensione “ontologica”. Quindi già molto veramente religiosa, naturalmente nel riconoscimento della creaturalità sua personale e di educazione ambrosiana – brianzola, famigliare (di Desio). Soprattutto del suo Seminario mitico e rigorosissimo di Venegono (fucina di tanti santi genialissimi come, per esempio, il cardinal ambrosiano Biffi. Negli interventi (e non solo) alle Scuole di Comunità, l’esperienza è generalmente ora intesa come pura percezione socio o psico fattuale. Compreso il fatto che, contrariamente a don Gius, mai che venga dato un giudizio chiaro e cattolico. Salvo sul piano spiritualista e personalista! Per cui tutto diventa soggettivo, “esperienziale acritico”, fino anche al peccaminoso e relativista immanente… Per me e per Daniel è un bel problema : pochissimi sono gl’interventi autenticamente religiosi. Non solo la Fraternità sacerdotale lefebvriana è stata necessariemente deficitaria nella sua dimensione comunitaria. Ma anche CL ha pagato il grande scotto di essere stata per più di trent’anni ai margini e avversata dalla Chiesa più o meno modernista. Divisa al suo interno dalla rara tendenza religiosa petrina e quella immanente del mondo fatalmente antropologico e gnostico. Ma mi rendo conto che tu già sai ancora meglio tutto ciò…
  • È un po’ la solita storia della differenza asimmetrica tra il docente e i discenti. La docenza non è l’unica ad agire ma, soprattutto nella nostra era, i maestri sono fatalmente spesso subordinati essi stessi alla di fatto cultura comtemporanea da post-umanismo conseguente alla società post-cristiana. Solo per proteggersene devono esserne critici, molto critici. In particolar modo, poi i loro allievi e seguaci devono sviluppare una critica meticolosa, se non proprio feroce!
  • Non è il caso per i ciellini attuali, molto sempliciotti creduloni. In totale contrasto con i ciellini giussaniani di sempre rimasti veramente molto più religiosi! Succede, a volte del resto, anche per i genitori con i propri figli, che sono molto più, apparentemente e salvo in modo strategico, educati dal mondo in cui vivono con i loro amici, che rispetto alla famiglia (sopratutto tiepidina nel suo Cattolicesimo). Oppure alle associazioni volontarie e limitate nel tempo di tipo essenzialmente educativo…

La fusione dei carismi degli arcivescovi Lefebvre e Giussani, però dopo la “depapalinizzazione incondizionata” di Comunione e Liberazione.

  • Questa di Daniel e Carlotta, la bolognese anche diventata belgo-americana, è una ottima notizia: potremo anche sempre mangiare insieme sul terrazzo, sempre che i figli non ci invitino al ristorante, soprattutto ora che si sono imballati per il loro “medio-fine”, molto piccolo borghese e pseudo raffinato a la “Il Golfetto”, ex-trattoria di successo non solo turistico de Lago. In cui hanno anche eliminato il primo piatto locale – come al nostro ristorante bruxellese caratteristico e di gran livello – hanno tolto dal menù il “Waterzooï”, il piatto contadino fiammingo nazionale nobilitato: per “non essere da meno” del friendly internazionale modernista massificato e omologato, alla gastronomia cosiddetta internazionale… Il modernismo ecclesiale e cattolico è debitore analogamente all’uniformizzazione mondialista. Perdipiù i figli, si son già arrangiati per l’alloggio qui di fianco. Buone prospettive per la nostra residuale famiglia di vecchia coppia! La più bella fase della vita – purtroppo non lo si sa o non lo si dice abbastanza! – è quella della vecchiaia in cui gli unici rimorsi sono quelli di essere stati troppo sciocchini, per essersi abbarbicati a insulse ideologie gnostiche di gioventù già senile.
  • Epperò Luigi, la cosa ci potrebbe suggerire di essere un po’ di più tolleranti rispetto alle turpitudini che la nostra contemporaneità ci ha inflitto per tutti questi anni! In questo, forse Papa Francesco con la sua fissa per la detta e ridetta “misericordia”, sarebbe da ascoltare seriamente!
  • “Forse”, hai scelto bene la parolina, Elena. Quella apertamente divina e certa, non è la stessa. In sovrappiù bisogna prima staccarsi e piangere per il commesso Peccato, anche pubblicamente, allorquando altrettanto pubblicamente si è deviato. Anche se si è stati indotti per superficialità da tanti motivi di quaggiù: per il clero “magistrale” è pure evidente! Quindi, prima, ci si abbadoni alla chiara Contrizione, Denuncia e Penitenza comandata dal Confessore necessariamente pubblico (seppur in perfetta e inviolabile segretezza). Il tutto coronato dall’Eucaristia da non meno che Adorare tutte le settimane e non troppo brevemente!
  • Pregando in compagnia universale con le “Ore” del giorno, con cui i conventi e le abbazie del mondo Logosferico prega in tutte le ore di Roma. Lavorando naturalmente sodo, anche presto al mattino, ancora un po’ addormentati per destarsi allo “splendore del Vero”.
  • A condizione che ad un certo punto, ben svegli nella mattinata, si possa piazzare il breve “Angelus”, soprattutto a Maria, la madre pure di Dio. Inconsueto tutto questo nella nostra società post-cristiana? E chi se ne importa veramente! É solo nella Vérità e nella nella sua grande Tradizione che si può inseguire un po’, almeno un po’, di vera felicità.
  • È pensando al rinnovamento domenicale e quotidiano (anche con i festivi e solenni cosiddetti feriali) del Sacrificio divino sulla Croce con però la divina Risurrezione. A cui il buon Cristiano naturalmente cattolico e petrino deve pensare incessantemente. Per la Vérità galleggiante in un oceano di “fregnacce” abruzzesi avvilenti del mondo. Nella frequenza, anche nella Messa di Paolo VI, se non è disponibile facilmente quella eterna della Chiesa ricordata (a che prezzo!) da Lefebvre, in latino e tridentina.
  • È per questo che anche tu Elena, da quando frequentiamo la Pio X, sempre invochi l’apparentemente assurda e oggi impossibile fusione della Fraternità San Pio X, col Movimento fondamentalmente laico (attualmente “perduto”) di Comunione e Liberazione! Tuttavia, atre condizioni però preliminari. Che non si dimentichi che ora, Comunione e Liberazione. Compresi i Cattolici a sostegno divino di tutti gli altri impensabili membri del Corpo Mistico della reale Santa Chiesa petrina, possano essere, come dicevi tu, attualmente “depapalinizzati” nell’incondizionale eretico. Nel relativo modernismo più o meno intermittente e sempre eterodosso e mondano (ci sono anche altri movimenti laici ben peggiori e peccaminosi anche ereticamente nell’esplicito). Secondariamente, che almeno il Movimento e la maggior parte dei suoi membri si rendano conto di chi comanda realmente nel mondo: vale a dire tutti i mondialisti del tipo quelli ideologici tiranni di Davos e loro alleati. Con al guinzaglio i politicanti delle varie Nazioni, soprattutto americane e europee, che obbediscono ai loro cenni. Perfino al cenno di sopracciglio grazie al loro strapotere, nel Nuovo Ordine Mondiale. Che ora persegue sempre più il progetto di ridurre la popolazione mondiale, quasi semplicemente e molto illusoriamente, della metà! Passare cioè assurdamente à quattro miliardi secondo le continuamente reiterate loro dichiarazioni strategiche, perdipiù proferite a volte anche dai politichini assoldati e più lecchini degli altri. E infine, dal punto di vista anche della coscienza soggettiva, d’impossibile realizzabilità quanto forse la difficile attuale conversione petrina di CL. Oppure, sarebbe da prendere in serio esame la consapevolezza della fatale carenza comunitaria nella funzione associativa dei suoi fedeli tridentini internazionali della Fraternità lefebvriana.

Nell’invasione ucraina, ignobile quanto il terrorismo occidentale nel Donbass, si è rivelato il sopito revanscismo imperiale russo di Putin e quello religioso di Kirill.

  • Pure la potenza dell’impero finanziario e capitalista mondiale, oltreché razionalista (assolutamente non razionale!) del detto Reset, non è onnipotente. L’uomo, con i suoi quattro miliardi nel mondo che il Nuovo Ordine Mondiale vorrebbe eliminare completamente (per ora, l’ha solamente affermato e cercato di farlo, iniziandolo già efficacemente, da una cinquantina d’anni), può essere sconfitto facilmente! I piani di Davos & C. non possono essere considerati vincenti nella loro delirante follia contro la Vita stessa.
  • Sono d’accordo Luigi! Per quanto la massificazione può anche giungere a far vaccinare passivamente, con l’iniziale persuasione manipolativa o ricattatoria con green-pass, perdita di lavoro (!), mascherine e minacce anche di fatale morte (pure per il 90% della popolazione) ci sarà sempre una residuale minoranza, comunque significativa e insopprimibile al razionalismo modernista. Pure a detrimento delle Chiese moderniste e allineate al male del Potere. L’evidenza ora che i vaccinati sono più contagiati dei “no vax” fa sì che – col tempo galantuomo – diventino quasi tutti renitenti alle varie vaccinazioni!
  • E questo anche nella mistificazione, però provvisoria e nel caos organizzato!
  • Cosa intendi dire?
  • Il sostegno alla rivolta del popolo ucraino per l’invasione revanscista russa, malcelata e ora già scoperta, contiene livelli di mistificazione giganteschi che l’Occidente già fatica a sostenere anche nel breve tempo.
  • Vuoi dire che son bastati pochi mesi di guerra ucraina “frenata” a mano, senza ovviamente (per il momento!) l’utilizzo della finora“letale forza nucleare” per tutti e per tutto il mondo: quindi senza la “difesa” fisica umana occidentale di soldati e solo con armi convenzionali inviate (anche po’ obsolete…): per affievolire l’entusiasmo facile per lo spirito detto patriottico nazionale. Di una guerra smisurata e sproporzionata dal punto di vista non solo razionale, ma anche dal punto di vista delle distruzioni materiali e dei morti. Il tutto in Ucraina.
  • Anche il detto onore ferito per essere stati apertamente attaccati, rumina segretamente le ragioni e i rimorsi per aver prima tradito: dal push militare di Kiev contro la legalità popolare democraticamente eletta (!), di otto anni fa, con gli Stati Uniti che sostenevano e finanziavano il putch e i battaglioni, anche nazisti. Che non hanno mai smesso di “abbaiare [con pallottole e bombe micidiali non dette] al confine con Mosca” (altro che solo “abbaiare”). Pure le regole della guerra dei sommi gran maestri del genere, tipo Von Clausevitz, sono sempre ferree: non ci si ingaggia in battaglie se non con ragionevoli forze (comprese quelle morali: altro che le bottiglie molotof). Per sorreggerne la possibile vittoria, non è mai stato il caso in questa guerra a senso unico e masochisticamente asimmetrica, sia sul piano delle distruzioni che dei morti!
  • Stai a dire che le ragioni ucraine erano e sono bacate?
  • Pure per due ragioni di cui gli Occidentali non vogliono nemmeno considerare nei minimi termini, tanto sono faziosamente a favore, di fatto, dell’industria bellica americana e del loro dominio mondialista (spesso senza saperlo troppo)! Al pari, quasi, per il Covid.Innanzitutto, che il fallimento dell’”Impero del Male” reaganiano ha generato la semplice continuazione dell’imperialismo americano, fondato sulla non eliminazione della Nato, organismo fondato come “difensivo atlantico” reso inutile col crollo dell’Impero sovietico. Annettendo ben rapidamente i tredici Paesi ex-comunisti o facenti parte dello stesso Cremlino! Non si può obbligare i popoli per legge evidentemente iniqua – con le armi per anni, distruzioni e migliaia di morti – che parlano la lingua “straniera” (il russo) e non quella nazionale (l’ucraino). Con la coercizione (!) di non parlare e scrivere pure la propria lingua madre diversa anche negli affari, a scuola e perfino in famiglia! Le guerre, tutte sbagliate, hanno sempre cause che le generano!
  • Ma i tredici Paesi di cui parli, e molti altri ancora in procinto di entrare nella stessa logica, hanno chiesto di associarsi alla detta Nato e all’UE!
  • Dopo aver promesso però, anche formalmente, con l’accordo di Minsk in Bielorussia, di “restare neutrali”. Dopo che l’Occidente e l’Unione Europea avevano allontanato la Russia dagli accordi provvidenziali e amichevoli di Pratica di Mare, nel 2002!
  • Ma Putin ha invaso deliberatamente l’Ucraina giungendo con i suoi carri armati subito alle porte di Kiev, il giorno dopo aver varcato la sua frontiera.
  • Più di quattordicimila sono stati i morti (soprattutto ucraini russofoni, compresi i bambini mentre andavano a scuola assassinai dai cecchini ucraini). Causati per più di otto anni dall’Occidente fedifrago e sempre imperialista. Nell’atteggiamento servile americano da parte dell’Europa, non si doveva continuare a provocarla con il terrorismo nel Donbass contro i civili indifesi. Perdipiù in una guerra non solo terroristica telecomandata dagli Stati Uniti, ma il cui campo di battaglia si trova tutto in piena Europa. In costruzione e non in distruzione, ovviamente… Ben lontana, quindi, da New York e ancor più dalla California. La follia! Il crimine politico strategico è, infine, quello di aver deviato il suo corso naturale, logico e divino, mettendo forzatamente la Russia nel letto con la totalitaria Cina. E con i suoi alleati giganteschi come l’India… in totale, con più della metà umana!
  • Di tutto ciò, nessuno o quasi parla nell’establishement occidentale. Senza di che alcun accordo sarà mai possibile. Solo Papa Francesco ha anche osato attaccare l’ortodosso Kirill, definendolo pubblicamente “il chierichetto di Putin”! Non si è registrata la risposta di Kirill che avrebbe potuto suonare “Visto che tu fai il chierichetto di Biden…”. Tutto questo a dimostrazione dell’indispensabilità di un Occidente generoso verso una strategia anche pedagogica con la Russia. E fiero della Grazia di aver ricevuto, dalla civiltà del Dio Trinitario per almeno due millenni, la Sapienza della Verità unica e divina. Quando la guerra finirà?

Di fronte all’immanentismo irreligioso anche della nostra era, è indispensabile attaccare le iniziative contrarie alla civiltà cristiana, ricordandone l’origine gnostica.

  • Eppure Luigi, mi pare che don Pagliarani, l’ultimo e attuale superiore della Fraternità san Pio X (anche tu l’hai conosciuto personalmente quando è venuto a Bruxelles da Parigi, dove dirige tutto perfettamente), sia completamente in palla con la situazione politica mondiale, compreso il Reset. E con quella soprattutto ecclesiale (tipica dei lefebvriani) nella sua totalità internazionale e mondiale. Conosce molto bene personalmente Papa Francesco, in quanto era pure lui a Buenos Aires intrattenendoci anche rapporti, con lui arcivescovo cardinale, parecchio amichevoli…
  • Forse il merito è che è italiano e non, come al solito francese, alquanto solipsista e fiero di essere (ancora) “esagonale”, coloniale fino… in Polinesia. E solitariamente nucleare nell’attuale UE. Quindi, nei loro giudizi e condotte pure usuali e in modo altezzoso e chiuso, alla… francese. E poi, altra è la dimensione di Pagliarani e altra è quella della generalità di tutta la Fraternità mondiale, come del resto quella di CL rispetto a don Giussani.
  • E allora perché saresti così pessimista?
  • Tu sai che sono di temperamento associativo, quindi politico, come Papa san Giovanni Paolo II o lo stesso don Gius. Per cui sempre erano propensi spontaneamente anche agli eccessi ottimisti. Ma siamo entrati in una era, purtroppo prevedibilmente parecchio lunga, che è e non sarà di tipo associativo, visto che si odiano tutti ed è piuttosto la disassociatività che è al potere ovunque: “la terza guerra mondiale per pezzi” di Papa Francesco. Oggi, e per un lungo periodo storico, sarà un’epoca principalmente intellettiva, di necessità di chiarezza teoretica e filosofico-razionale, di cui il mondo impazzito ha estremo ed esclusivo bisogno. Meglio farsi da parte, noi associativi inclini alla fatale dissennatezza visionaria e mettere al centro persone veramente e rare intellettive o valutative! Come per esempio Ratzinger che, malgrado i suoi errori modernisti, maggioritariamente pregressi (in questo, ha ragione Daniel)! E sebbene le sue debolezze fattuali e caratteriali è, all’opposto di Papa Francesco che è ben incline a farsi sedurre dalle mentalità massificate, essendolo lui stesso molto sud-americanamente, vittima di ideologie sempre parecchio erronee… Per cui grande abbaglio storico (molto colpevole!) è stata la sua elezione, in cui pure lo Spirito Santo, forse – se mi fosse concesso dire illecitamente! – era forse “distratto” dalle troppe guerre, di cui le televisioni e la stampa mondiale già non parlavano mai, obbedienti al padrone mondialista! Tutti, compreso il clero e lo stesso Papa sangallista, a correre appresso al mondo, in fuga quasi completa dallo Spirito Santo e dal Dio Trinitario. Del resto, Dio potrebbe sempre “tollerare” un Papa eretico (nella Sua onnipotenza) allo scopo di realizzare le condizioni per cui il popolo di “dura cervice” possa infine capire e accogliere la Verità!
  • Ma come riconquistare alla ragione un universo che, incontrovertibilmente, è oggi inarrestabile verso l’idolo del cosiddetto antropologico sociologista e contro la Totalità divina del cristocentrismo?
  • Dici bene “inarrestabile”! Meglio, non dico promuoverlo, ma assolutamente non consegnarsi esclusivamente all’orribile e peccaminoso “menopeggio” e alle “denunce parziali d’irrazionalità oltretutto anche mistificate”.
  • Perché la denuncia del parziale, del “meno dannoso”, sarebbe negativo?
  • No, non negativo. Anzi, combattere il male è sempre da farsi, ma riconducendo realisticamente alla causa continuamente del processo intrinsecamente diabolico che lo produce. Altrimenti si rischia fatalmente di cadere nella “chiacchiera chiacchierata”, tanto ambita dal potere stesso NOM, oppure nello spiritualismo alternato fatalmente falsificante del Papa!
  • Sarebbe questa la ragione del tuo essere disaffezionato all’attualità di cui parlavi all’inizio?
  • Certo, soprattutto per l’idiosincrasia mia verso il particolarismo da quasi ottantenne, tipico del cattolico, che porta però subito allo spiritualismo: malattia senile del “Cristianesimo tiepido” e non cristocentrico! E dipendente pure dal personalismo francese, fatalmente di tendenza immanente. Non a caso, il modernismo, di cui si era concepito come il supremo nemico Papa san Pio X, già all’inizio del secolo scorso, produsse l’esilio in Inghilterra per decenni di don Luigi Sturzo, il fondatore del rigoroso Partito Popolare Italiano nel 1919, prima dell’avvento del Fascismo (!), il cui simbolo (lo scudo crociato con indicato la parola chiave opposta a quella di Mussolini: Libertas), fu poi utilizzato con molto abuso dalla Democrazia Cristiana, progressivamente modernista, malgrado i suoi relativi meriti storici… Ingloriosamente, la DC si suicidò nel fallimento storico da strategia del “meno peggio”, dopo aver collaborato a installare, non solo in Italia, la tragedia di un Paese politicamente modernista!

Il covid sino-occidentale e la guerra ucraina occupano abusivamente l’attualità, anche per lungo tempo, così sempre sottomessa all’occulto potere mondialista.

  • Vedi Luigi, mi par ora di capire che la tua estraneità apparente dall’attualità è più che altro determinata dal fatto che i giornalisti dell’establishement, quasi praticamente tutti venduti economicamente e sul piano ideologico (quanto è politicista!), prescelgano i temi che fabbricano come attualità: con criteri che non condividi.
  • Ecco, anche a me sembra così di capire il mio concetto di “inattualità”, tanto caro a Nietzsche, che ne aveva fatto pure il titolo di un suo famoso libretto. Brava!
  • Oltretutto, i temi proposti sono talmente tanti che straripano dai canali e dai giornaloni (tutti strapagati dalla pubblicità persuasiva e dalle sovvenzioni dello Stato Statalista totalitario e post-umano, come dici tu e che invadono fisicamente tutto, col supporto fondamentale televisivo!
  • A parte che anche le masse non leggono più tanto i giornali e siccome è l’ideologia che raduna conducendo il pensiero delle nostre società massifcate (descritte meticolosomente dallo spagnolo Ortega Y Gasset, già negli anni ‘30), e siccome è il contrario artificiale della Verità rivelata e naturalistica, il potere mondialista non può che utilizzare, scimmiottando diabolicamente, gli stessi strumenti dell’evangelizzazione cristiana.
  • Che sarebbero?
  • Innanzitutto, trovando il surrogato della Verità unica ed eterna soprattutto sul piano metodologico, solo falsificata e scientista. Falsamente trovato con la cosiddetta “scienza”, anch’essa migliorabile, ovviamente. La cosa lascia pure la possibilità della pluralità opinionistica marginale, normalmente assimilata però alla follia odiosa da possibile ospedalizzazione psichiatrica.

O marginalizzazione pubblica sociale in modo totalitario soft. L’altro capisaldo utilizzato è il surrogato dell’universale cattolico, col mondialista giustificato – diciamo così – dal Razionale divino e cristocentrico. Rimpiazzato accuratamente dal razionalismo coatto relativista. Corrispondente al processo cosiddetto veritativo prodotto dalle anche scellerate maggioranze relative. Meglio dunque e incomparabilmente l’opposizione politica!

  • Ecco, mi sembra che questi due procedimenti sostitutivi sostanzino i principi di Verità e dei processi formativi delle decisioni (puntualmente acefale) della contemporaneità. Ma vedi Luigi, c’è bisogno di contenuti e non solo di procedimenti falsificanti.
  • In effetti, per quelli si finge di adottare solo il metodo, un altro, dei cosiddetti esperti: si prendono gli scienzati più scientisti e più notoriamente disponibili, pagadoli profumatamente (col denaro dei cittadini contribuenti) e, naturalmente, col solito “debito pubblico”. Cioè a carico delle sempre attuali generazioni e di quelle future dei giovani, pressocché ottenebrati dall’edonismo spicciolo rimanente.
  • Anche qui, rimaniamo piuttosto sul metodologico…
  • L’assicurazione della falsificazione operativa può essere garantita solo da un grande apparato di manipolazione per cui si giunge già alla quarta o quinta dose proposta in vaccinazione con prospettive continuamente preannunciate (per esempio, già si prevede e si organizza una campagna vaccinale per l’autunno prossimo, per confermarne unicamente la sua permanenza politica di subordinazione statuale e statalista…). Quando non anche dannosa (come comincia a trapelare da molte insopprimibili o non nascondibili inchieste!) per innumerevoli e innumerate interferenze patologiche fino alle modifiche dello stesso DNA, pure sulle prossime generazioni!
  • Per cui, anche i vaccinati iniziali (giunti al 90% delle popolazioni) stanno divenendo fatalmente “no vax” in quanto, nel frattempo si saranno convinti della perfetta inutilità di iniettare nel sacro corpo umano intrugli, ufficialmente non validati (!), che hanno già fatto la fortuna, sempre alle spese dei contribuenti, a favore delle multinazionli farmaceutiche “illimitate”.
  • Che dire d’altro per documentare la falsità eretta a sistema malvagio, nella forsennata comunicazione sociale, cosiddetta informativa e persuasiva, di tutti i media prezzolati dal nuovo “Impero del Male” del terzo millennio?
  • Ci sarebbe da dire – come del resto, spesso cominciano a dirlo, che i più deboli al contagio siano ora statisticamente i vaccinati, in quanto almeno con minore resistenza al Covid! In effetti ci ha già pensato il popolo dei social anti-sistema, formato da cattolici e pure gnostici insofferenti degli establishement governativi. Col tempo, hanno scavato critiche che l’evidenza dei fatti hanno anche reso evidenti (non ancora completamente) tra le bufale gigantesche imposte dai media, giorno e notte! Gli è però che la Fede dei Cattolici non può essere credulona, ma sempre intelligentemente critica. La certezza che i piani totalitari mondialisti, veramente apocalittici del NOM, non si realizzeranno per mancanza di principi interni all’azione politica stassa. Essi non dovrebbero permettere la loro inattività ignorante nel conoscere i progetti diabolici, già in atto da più di una cinquantina d’anni, anche a livello operativo. Si potrebbe dire la stessa cosa per l’intervento di Misericordia nei confronti dell’amore divino per l’uomo. Sia per mancanza interna, intrinseca dei cosiddetti valori politici privi di principi superiori che li dovrebbero sorreggere; e sia per quella esterna, che invece assicurerebbe la loro vittoria contro ogni piano antropocentrico razionalistico.
  • Dunque, per una considerazione prettamante laica ed esclusivamente filosofica. Altrettanto soprannaturale e trascendente. Contro il Totalitarismo apocalittico.

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          L’autore

Franco Troiano (1944) è il fondatore a Bruxelles nel 1977 del Gruppo Eurologos, costituito di tre imprese pilota (Eurologos, Littera Graphis e Telos): rispettivamente produttrici di multilinguismo, di grafismo illustrativo e di copywriting nella concezione marketing. Le sue sedi “glocalizzate”, attuali e future, sono situate – va da sé – su tutti i continenti in franchising. Il nostro emigrato italiano e di nascita abruzzese ha scritto vari libri di traduttologia applicata, a partire dagli anni ’90, postati naturalmente anche su Internet. Ha pure pubblicato saggi e novelle in diverse lingue, generalmente centrati intorno al tema del lavoro, nella dimensione globale della sua religiosità, naturalmente cruciale. Cattolico praticante, non è più alla testa del suo piccolo gruppo di comunicazione multiligue che è ora diretto internazionalmente da sua figlia Odile, la quale continua a modernizzarlo, malgrado e in funzione delle crisi economiche e delle guerre. Attivo nella lotta contro il nichilismo e il relativismo della nostra epoca, l’autore di questo racconto ha rinunciato a dare ancora conferenze in Europa, anche in università, a favore logicamente dei suoi intraprenditori e associati locali. Certi testi suoi tra questi speech sono anche pubblicati sui vari siti web delle imprese del suo gruppo e sul suo Blog personale.

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