L’imboccare la china dell’indifferentismo sociale significa applicare la falsa credenza per cui l’uomo è incline a concepirsi come (illusorio) Dio Creatore, onnipotente su tutto. L’arrogante ignoranza spirituale si è così prepotentemente diffusa nel tempo: soprattutto nell’idea di continuare ad alimentarsi esclusivamente della medesima cultura gnostica, incestuosa e irreligiosa. Sempre apparentemente comoda ma perdutamente nichilista e autolesionista…

Quando si seguono invece le ragioni della cultura religiosa, cioè salvifica nell’evidenza di essere sempre creati e appartenenti ai fenomeni ontologici, si viene classificati ogni volta come se anche  un vago udire della Vérità sia inutile. La stessa Verità è però sempre in intimità con ogni uomo!
L’evidenza schiacciante del generalmente rimosso “Peccato originale” coincide con la facilità con cui la sua inestirpabile Libertà primaria giunge al dover essere manipolata per rinunciare a se stessa. Diminuendo così la superficie e la profondità della sua portata. Ora essa sembra aver completamente  barattato la sua grandiosità, con tutta la sua indispensabilità, per cui tutti i popoli della storia hanno affrontato veramente la morte violenta del Martirio: allo scopo di difendere strenuamente, comme ovvia ed essenziale l’indivisibile e insostituibile identità umana, oltre che prima religiosa!
Nessun altro valore è mai stato all’altezza della permanente libertà, intesa anche solo come “libero arbitrio”. E che non ha mai potuto essere prevalente sulla vera  Libertà completa e reale, che non è mai stata il “fai quello che vuoi, se solo non danneggi altri”! Attualmente si assiste tranquillamente, o quasi, alla precedenza assoluta – anche da parte della Chiesa cattolica! – alla proclamazione sebbene spesso implicita del valore altissimo, ma non supremo della vita e della sua semplice e mitica salute. La continuamente reiterata assicurazione da tutti i media internazionali nei vari Paesi, dichiarata a denti stretti o mistficata apertamente in  pubblico, del – per esempio – cosiddetto “vaccino”, tale non è. Essa è sempre illegale e illegittima, se imposta. E non può essere diversamente, in quanto tali miliardi di iniezioni costituite da fatali “intrugli medicamentosi” se non suffcientemente verificati, non possono essere introdotti per nessuna ragione nei nosri corpi! Essi sono stati costruiti nei laboratori farmaceutici, molto famelici di facili e lauti profitti, nel giro di pochi mesi anziché in alcuni anni (sempre non meno di sei, ben esperimentati e verificati). Si è giunti, poi, anche a vietare l’espressione pubblica reale di “cavie di massa”, per denominare gl’innumerevoli detti “vaccinati” scervellatamente volontari, manipolati anche con ricattini al limite delle giurisdizioni di Civiltà… Come infatti giustificare un “vaccino” che non garantisce assolutamente la non trasmettibilità del virus a danno di altri pur non impedendo nemmeno il possibile decorso del proprio infettamento, anche però molto normalmente asintomatico? Per quale motivo poi un individuo sano e in buona salute dovrebbe “vaccinarsi” con detto intruglio non collaudato e sospettato di possibili conseguenze anche mortali e sul proprio DNA? Soprattutto i bambini, i giovani studenti in pratica abbastanza immuni naturalmente alla “pandemia”, e i vecchi in pensione, perché dovrebbero farsi vaccinare se, oltretutto, possono curarsi tradizionalmente e immediatamente, se nel caso di virus, fin dai primi sintomi reali anche da casa?

Un esempio modernista attuale della deriva di perdizione protestantizzante nella Chiesa cattolica.
In una società democratica ci può essere solo un “diritto” alle antiche cure e non alla “salute”.

Questa nuova nozione linguistica mistificata di “vaccinati” viene illusoriamente affiancata dalla cosiddetta apposizione “Bene massimo per la vita umana”, secondo la falsa convinzione che le possibilità naturali o artificiali siano “ipso facto” trasformate, come per tutto, in “diritti”!.
Essa s’identifica nel valore animale e solo antropologico della vita. E soprattutto, fatta precedere da quello sacro della civiltà culturale, derivato direttamente dalla formulazione plurimillenaria per cui gli uomini sono “fatti a immagine di Dio”. Secondo la nostra intrinseca e sempre sovrana Libertà ben cosciente e consapevole. Non si dimendichi poi che al più alto grado di santificazione, la religione cattolica pone ufficialmente sempre il Martirio, subìto per coerenza evangelica e supremamente cristocentrico! Le grandi Verità, infatti, non possono che essere proclamate e applicate pubblicamente, pena venir ridotte al loro squallido e falsificante relativismo massificato. E questo anche quando la facilitazione totalitaria all’incontrario viene invece decisa per non dover obbligare, come invece molto già fatto fare illegalmente e massivamente in modo scandaloso alle masse contemporanee!  Far rischiare cioè fino a così morire per le migliaia di vaccinati  fra cui anche molti milioni di deceduti e solo citati dalla contr’informazione dittatorialmente marginalizzata nei vari Paesi. Accuratamente pure nascosti dai consueti poteri politici detti democratici, a causa della nota politica repressiva propria dell’antiscientificità scientista di detta validità terapeutica e “vaccinativa”. Oltretutto sovradimensionata quantitativamente per accreditare una pandemia drammaticamente catastrofica e terrorizzante. In sovrappiù, allo scopo anche di non ostacolare la strategia dittatoriale nell’”educare” a sottoporsi al potere più subordinatamente da parte delle masse delle popolazioni… E a non si sa quale conseguente possibile mutazione congenitale futura potenzialmente evitata, naturalmente sul piano legale, con l’inserimento anche del “tampone” (non rischioso e solamente costatativo nel cosiddetto “Passaporto sanitario europeo”, il “Green pass”).  Grazie generalmente allo scrupolo costituzionale, non fosse che per le leggi costituzionali e civili sempre legalmente applicate e applicabili nei diversi Paesi membri EU dell’Europa. La somma  proclamazione del valore della Libertà come Fede nella Verità evangelica e cristocentrica va almeno sempre e comunque assicurata, nella salvaguardia del valore assoluto e inviolabile della Persona… Non esiste assolutamente un “diritto alla salute”, come ai nostri giorni viene superficialmente e miracolisticamente affermato, ma solo un diritto ad essere curati al meglio, compreso a casa!
Soprattutto quando anche le cure a siffatta e cosiddetta pandemia sono tradizionalmente possibilii normalmente e preferibilmente a domicilio, con pure pochissimo costo, se tempestivamente praticate. Quando non totalitariamente e assurdamente vietate illegittimanente, totalitariamente e illegalmente per “sequestrazione”.  E per assecondare gli interessi ingiustamente parassitari e multimiliardari da parte delle multinazionali dette ora, quasi sempre in modo coatto, “terapeutiche”!

Così mi sono ultimamente occupato intensamente della supposta verità del “progressismo ideologico”.  Ascoltandone gli  argomentucci e i suoi principi derivanti, sapendoli falsi.
In quanto viventi, bisognerebbe sempre essere interlocutori con le idee e gli errori del proprio mondo. Per evitarli! Sia da quelli capitali che da quelli prossimi o comunque anche apparentemente minimi e personali.  Almeno ai fedeli cristiani è infatti richiesto imperativamente di testimoniare attivamente alla luce della DCS (Dottrina Sociale della Chiesa). Per la cosa, è necessario conoscere bene quanto il demonio architetta continuamente per affermare il dominio delle sue vere tenebre diaboliche tentando di affossare lo splendore sempre “religato”, collegato dell’ontologica Verità dell’unica religione completamente vera che è il Cattolicesimo. Affinché la vittoria dello Spirito Santo sia assicurata contro la menzogna del mondo infernale, bisogna cioè attrezzarsi, privilegiando la propria Fede, per appropriarsi della conoscenza precisa dell’insegnamento della Dottrina cattolica (specialmente di quella sociale). E occorre ben conoscere, nel contempo, le tecniche diaboliche, oggi molto maggioritarie, sia del mondo gnostico che della nostra… Chiesa stessa! La quale coltiva infelicemente nella nostra era,  ideologie purtroppo nemiche, con scelte politiche mondane, assolutamente eretiche.  Questo, per combattere pubblicamente le leggi erronee e inevitabilmente inumane del mondo stesso sempre e vocazionalmente crudeli, anche con se stessi! Sempre che non bastasse la ripugnanza naturale per la devastazione dell’inviolabile assoluto al corpo umano.
È proprio della conoscenza precisa e critica di queste fedifraghe tesi nichiliste, oltretutto in apparenza ora generalmente vincenti, che le pratiche proprie a tutti i centri di potere avverso aderenti all’attuale NOM (Nuovo Ordine Mondiale) e neo-massonico possono essere almeno combattute. Con siffatto NOM bisogna infatti sempre interloquire, innanzitutto pubblicamente oltre che privatamente per testimoniare invece la Verità evangelica naturale e rivelata. Quindi pregante devotamente allo scopo anche di combattere ancor più spiritualmente e politicamente il nemico della Verità eterna. Pure, quantomeno per poter  lottare contro la “verità” politicistica dei grandi poteri più o meno occulti e eterodossi. I quali agiscono totalitariamente, come attualmente l’Unione Europea con i governi statalisti di moltissimi Paesi e, conseguentemente, in modo non solo di estrema sinistra. Compito questo non facile, in quanto bisogna, prima di tutto padroneggiare, in un clima di paradossale e generale ignoranza volontaria tranquillinzante, i principi di Verità cristiani e oramai solo cattolici: la citazione evangelica “Io sono la Via, la Verità e la Vita” ben famosa e cruciale da due millenni è totalizzante!; e in secondo luogo, occorre ben conoscere le false idee politicistiche, pseudo-razionali (irrazionali), del potere detto abusivamente e ingiustificatamente ancora democratico, da parte del NOM. Ben altra cosa, dunque, del pusillanime ritiro catacombale d’innumerevoli cattolici spiritualisti, solo fedeli acriticamente al Papa eterodosso!

La costatazione di questa mia “ricerca” è stata l’incetta di motivazioni di ben miseri argomenti. Tutti razionalmente infondati e ridotti ignobilmente all’inumano sempre inevitabile.
Il segreto del successo, quasi plebiscitario, delle orribili idee politiche e morali della nostra era molto nichilista, è il raggiunto dominio generale dello gnosticismo, progressivamente da più di un mezzo millennio. E questo, sia da parte dell’ideologia dei partiti di sinistra e da quasi tutti quelli anche di destra. E di detti anche culturalmente reativisti di centro, come per quasi tutti gli altri tragicamente sempre  riduzionisti. Questo dominio non si limita solo al cosiddetto piano politico, il quale in realtà costituisce la concretizzazione sempre statalista e sociale rispetto alla dimensione naturalmente legale. Al punto che, si potrebbe dire, tutto  l’universo umano è oggi diviso in due schieramenti originariamente spirituali antagonisti, propri della concezione ateista contrapposta al globalmente religioso. Quella cioèdetta, soprattutto non solo presso il Tevere, “de sinistra” dominante sulle altre ad essa subordinate, per cui il chiodo fisso politicista del posizionarsi da parte dei contemporanei si risolve in una ormai classica maggioranza bulgara, fatalmente in un solo e unco schieramento mondiale neo-gnostico. Differenziato solo sul piano quantitativo e non qualitativo. Oltre che dal punto di vista dell’incessante sua iniziativa politica, più o meno forsennata contro le libertà anche individuali. In questa illusione molto abbagliante ancor più dei più disperati miraggi, sguazzano perfino maggioranze di veri cattolici confusi e malguidati. Le quali non dispongono  nemmeno più di propri partiti confessionali alquanto  possibilmente rigorosi ed esclusivi. Predisposti  ad accogliere anche tutti i preziosi classici “uomini di buona volontà” non credenti. E amanti esclusivi di razionalità culturale e politica veramente giusta o legittima. La Chiesa sociologica (quella denominata “deep”, profonda), si sa, coltiva dall’era del protestantesimo e delle centinaia di protestantesimi, anche con progressive ricadute interne sul piano ecclesiologico, una teologia sempre più mondanizzante e mondializzante (non universale e cattolica!), gnostica e neo-gnostica. Essa ha quasi raggiunto la compiutezza totale, coerente e annichilente della filosofia teologica immanentista piuttosto clericale. Quella, per esempio, particolare del prete gesuita decelebrante Karl Rahner (che non celebrava più Messa a “giustificazione” della sua vita pubblicamente peccaminosa more uxorio, con l’amante tedesca…). Il modernismo, vale a dire l’eresia denominata e descritta magistralmente da Papa san Pio X all’inizio del ventesimo secolo, è la teologia poi concepita da questo prete eretico tedesco, contrariamente al detto classico che giustamente pensava la “philosophia ancilla theologiae“ (cioè solo “al servizio” della teologia). Essa è  giunta invece a far rincorrere e a far modificare di fatto la Dottrina cattolica all’ideologia gnostica del mondo sulla base delle idee filosofiche e contradittorie, tutte nausabonde e solamente antropocentriche. Perciò fatalmente miscredenti, oggettivamente atee e fatalmente riduzioniste, semplicistiche e razionaliste: dunque perfino trans-umaniste.
Ecco così spiegata la totale follia appena psicologista e pseudo-filosofico-intellettualistica LGBT!

La derivazione “concettuale” di dette “idee” esistenziali è risultante – sempre! –  da quella dell’edonismo straccione, massimamente riduzionista, massificato e ipersemplificato.
Stefano Fontana, il più grande teologo cattolico e massimo divulgatore contemporaneo del Cattolicesimo rigorosamente petrino, direttore dell’Osservatorio Van Thuân di Trieste, cioè del “Dicastero” miracolosamente ancora ortodosso della Dottrina Sociale della Chiesa, sta dedicando il centro della sua esistenza alla contestazione globale alla linea della Chiesa cattolica. Con un’accuratissima ricerca analitica pubblicando molti libri (provvidenzialmente di successo), sulla deriva dottrinale cattolica. Lo sta facendo, con un manipolo di altri cristiani senza… aggettivi, affrontando il fulcro della crisi epocale della Chiesa, in attuale Apostasia. Preceduto, per esempio, da uno dei rarissimi “filosofi” non fanatici e illuministi francesi, Étienne Gilson; dal grandissimo e mai abbastanza celebrato don Cornelio Fabro; da quell’altrettanto gigante laico Augusto Del Noce; da Padre Livi e da non molti altri geni all’eterno servizio eterno dello Spirito Santo. Il nostro Fontana riconduce così alla semplice ortodossia della sempre vera Dottrina cattolica, sostenendo acutamente, e in piena dimostrazione teologica e filosofica, che tutti i guai scismatici interni, soprattutto ben religiosi della Cattolicità contemporanea, derivano in sintesi da un solo fatto. Che cioè non solo molti uomini di Chiesa hanno continuato, in varia misura e per mezzo millennio dagl’inizi dell’Umanesimo, ad adottare una filosofia non cristiana e tradizionalmente contraria (o comunque sempre più orrendamente statalista e dittatoriale) nell’elaborazione veramente  necessaria della  teologia in quanto approfondimento veritativo. Una filosofia totalmente estranea e contraria alla teologia sempre necessaria al suo approfondimento. Particolarmente incredula e avversa a quella culminata nel tomismo supremo del grande santo medievale detto l’Aquinate! Con la filosofia quindi che ha devastato fin dall’origine ed ereticamnte annichilendo dall’interno la Chiesa cattolica, in modo intenzionalmente anche irreversibile. E in apparenza irrimediabilmente nel magistero diabolico ed eterodosso dell’estrema attualità modulata spesso di opportunistica e apparente… moderazione. Mentre la superficialità ridicolmente insultante con cui gli attuali modernisti dissacrano, anche involontariamente e inconsapevolmente (!), tutte le dimensioni anche vitali della dogmatica cattolica, il nostro professor Fontana sta ricostruendo, da anni puntualmente anche lui, la grandezza e l’apertura eccezionale della cultura medievale massimamente calunniata da secoli. Dalla reputazione ancora oggi bistrattata in tutti i modi. Il modernismo attuale è infatti costituito, come già diceva san Pio X, nella sua enciclica “Pascendi” del 1907, da tutte le scemenze acefale del conformismo primitiveggiante in sovrappiù dell’incultura di massa. Ancora aumentata tragicamente ai nostri giorni. In sovrappiù, aggravata dalla tecnica calcolatissima dell’intermittenza “astuta”, con le ritualità tradizionali rese formali e così giustapposte alla fedeltà delle forme lentamente e decisamente già degradate dell’ortodossia liturgica. Ridotta concretamente quasi in macerie da decenni, questa, e  confermata da altre gravi scelte modernisticamente scismatiche (interne)  del cattolicesimo, non troppo normalmente appariscenti. Allo scopo di perseguire una strategia soft e “progressista”, anche nel senso del progressivo e del placido “pacato”. Tutto era stato comunque minuziosamente profetizzato da Cristo stesso e dai molti Pontefici fino a Papa Pio XII… Che si noti come l’utilizzo dell’aggettivo “progressista” da parte dei detti innumerevoli “cattolici di sinistra attuali” è sempre impiegato in senso positivo e mai negativo o regressivo! Il che, naturalmente, non può essere contrario al superficiale edonismo, ormai anche ridotto economicamente al suo puro simbolismo, pure epidermico divertimento volgare e spessissimo blasfemo.

I principali risultati di tale recente mia pratica da “documentalista” sono i dogmi laicisti – a riprova dell’inevitabilità di tanta vituperata dogmatica cattolica – con l’apparente facilità del semplicismo degradante proprio del “pensiero unico” già obsoleto. E del “divertimento” abbrutito di massa.
L’odio adolescenziale irrazionalissimo contro la sempre necessaria, eterna e benefica (peraltro troppo rara!) dogmatica cattolica (anche inevitabile in senso assoluto e nella stessa laicità!), non sembra dissiparsi soprattutto nella fase attuale, forsennata di laicismo sostanziale anticattolico, massimamente acritico e riduzionista. La stessa necessità della “teologia” ranheriana, adottata con perversa sagacia dall’attuale Pontificato (detto della “Nuova Chiesa”) è totalmente inventata e senza basi ontologiche, se non per confluire progressivamente e idealmente nella “religione unica” e sincretica del NOM. Essa è stata sostanzialmente predetta nel Vangelo stesso più di duemila anni fa, come fase storica dell’Anticristo. Basti ricordare come sia giunto già al massimo grado, di tranquilla e incosciente dissacrazione secolarizzata, la pratica sempre ambigua e mondanamente fatalmente  remissiva nonché immonda dei modernisti! Dopo la proclamazione del Vaticano II come Concilio detto “pastorale” (e non come sempre e necessariamente, oltre che inevitabillmente, Concilio naturalmente“teologico”), la massima Assise cattolica romana degli anni ‘60, come ha veramente drammaticamente insegnato, non era infatti nella possibilità concreta e teorica di solo pastoralizzare tutto! Come non riconoscere in questa direttiva l’ingenuità colpevole di un disprezzo profondo per la teoria descrittiva della realtà, propria della filosofia immanentista e sempre generatrice?
E soprattutto, della teologia della Fede separata induttivamente dalla Ragione?
Tempi molto bui e mai così malauguranti si profilano! Preghiamo.

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