Tutti i partiti politici dei vari Paesi nel mondo sono gnostici: veramente tutti! Anche i cattolici, che teoricamente sono gli unici “religiosi” sempre opposti alla teoreticamente irriducibile gnosi. Apparentemente con la stessa Rivelazione e con la razionalità divina del Magistero della Chiesa, stanno ora seguendo in maggioranza, mediante l’eresia modernista dell’attuale Pontificato, il nichilismo relativista e miscredente dell’Anticristo. Assieme al politicismo falso e infondato della scempiaggine del razionalismo, mondialista e assolutamente irrazionale!

La politica moderna è falsamente non razionale. Il suo fondamento teoretico è al di fuori della sua pratica scervellata che la rende assurda. Quasi tutti i cattolici ora non lo sanno più!
Da cosa dipende tutto il disastro mondiale della cosiddetta democrazia e della cultura di Civiltà in piena crisi identitaria? Per iniziare a capirlo si può partire innanzitutto dalla sua concezione pubblica, oltre che dalle moltissime implicazioni personali e familiari molto evidenti. Il cosiddetto “pensiero unico”, che dirige il suo ballo infernale politicistico, deriva dalla visione nemmeno da verità relativista, anche solo filosofica. La quale esclude dissennatamente la religione, soprattutto quella cattolica, sempre alla ricerca del suo approfondimento, nella certezza della sua eterna fondatezza esistenziale e veritativa: all’insegna della continua erroneità invece filosofica nella storia, tutta relativistica, da Platone a Heidegger. Da almeno un mezzo millennio, siffatto pensiero unico e sempre incompleto si è rivelato dominatore in tutti i campi, innanzitutto quello politico.
La verità del Logos, cioè della Parola ormai diventata impensabile, non solo non esisterebbe ma è anche inutile comunque cercarla! Essa invece costituisce il fondamento di una piccola parte dell’umanità convinti della Tradizione bimillenaria della teologia cattolica, sebbene essa sia stata contaminata dalla certezza contraria e ora molto eretica, quasi completamente.
Il fondo del problema resta così fissato, pure se non se ne osi parlare: inutile “cianciare di cose relativistiche”, ripetono anche spesso i critici del dilagato nichilismo. Per cui viene gabellata l’idea secondo la quale la ricerca del fondamento di ogni concetto salvifico sarebbe un non problema e non si debba fare altro che ricercarla nel campo stesso trattato. Onde per cui, la politica conterebbe all’interno di sé la fondazione di tutta la cosiddetta scienza (ormai saputa non scientista!) o la sua pratica evidentemente impossibile.
In realtà è il principio contrario, unico e assoluto, a conferire il fondamento anche alla politica. Esso le è per definizione esterno: è il “Bene  comune”! Siccome si ritiene quasi totalitariamente che siffatto fondamento non possa essere che relativista, tutte le sue conseguenzialità lo sono. Da cui il totale relativismo anche della politica giustificante tutte le politiche nella loro cosmica incertezza: ogni salto della quaglia in materia nella linea indifferenziata diventa plausibile e ridicolmente involontaria.
Ma come sempre in questi casi, la stessa linea non può che diventare anche fatalmente totalitaria, cioè a difesa d’interessi razionalistici spesso poco noti (di parti inevitabilmente dittatoriali) e non di “Bene comune”, vale a dire razionali. La follia dei cattolici è così asservita nel voto a partiti immanenti e appare come l’estrema demenza contemporanea.

Il fondamento della buona politica è la morale. Quella che il modernismo irreligioso ha derivato dall’immanenza del pensiero diventato maggioritario ed è penetrato anche nella Chiesa cattolica.
Anche la morale, che pure – è noto – sta a fondamento della politica, essendo definita dai miscredenti modernisti come metafisica o trascendente, diventa una nozione fatalmente incerta e necessariamente opposta a quella della sua accettabilità razionale. Quindi a priori esclusa da ogni possibilità anche solo d’interlocutorietà semplicemente dialogica. Siamo con questo ritornati al vecchio e inglorioso positivismo di quasi due secoli fa dove ciò che non fosse, anche solo apparentemente “concreto”, non sarebbe mai destinato e auto-qualificato da ogni possibilità di comprensibile per l’intellettività… Questa concezione terrorista in cui si sarebbe messo all’ostracismo tutta la dimensione spirituale cosiddetta “astratta” è ora la norma corrente dell'”intelligere” scervellato, accreditato come il solo accettabile. Ma quand’anche essa presentasse un minimo di logica formale, la pratica già sarebbe abominevole e inconcepibile. Gli è di contro in totale opposizione, che anche la Chiesa cattolica, negli ultimi secoli (soprattutto della cruenta rivoluzione francese), ha adottato princìpi logici detti operativi della filosofia modernista, detti dell'”effettualità criteriale”, completamente ideologica! Come poter sostenere una visione teologica con l’uso di una struttura filosofica totalmente materialista? Senza una filosofia anch’essa naturalista e almeno razionale, non solo nessuna visione teologica è possibile, ma tutto l’impianto di pensiero diventa una riduzione caricaturale della ricerca globale della Verità. È quanto oggi, in altri termini, si definisce il “pensiero unico” oppure il “politically correct”: la follia modernista cioè demente e acefala!

Perché i cattolici non fondano un loro partito confessionale esemplificativo, ben basato sulla filosofia cristiana e cattolica, unico e solo antagonista della perdizione contemporanea?
Non bisogna temere il linguaggio creduto abusivamente obsoleto dello spalancato, sì sì proprio spalancato, pensiero medievale, ed espressivo della terminologia storica della filosofia anche pre-cristiana e politeista greca!  Si hanno così vari millenni di civiltà pretesamente gettati nell’oblio di un riduzionismo, inevitabilmente ignorantello e masochisticamente evirato.
La Chiesa cattolica, acquisendo tale metodologia, ha dovuto adottare una neolingua approssimativa, imprecisa e fondamentalmente ambigua: a cavallo tra la dogmatica della Verità eterna e quella dell’immanenza del mondo. Della cui mentalità Gesù aveva fatto l’oggetto della Sua contraddizione non meno che diabolicamente antagonista. Del resto, si sa, che ogni rivoluzione è frutto di una trasformazione del linguaggio, in ultima analisi. Tutta la conquista gramsciana dell’egemonia politica materialista e marxista, del resto perfettamente riuscita anche tuttora nel suo fallimento confessato a più riprese dopo il 1989, insegna che è dall’affermazione “organica” del nuovo (falso) linguaggio che essa deve sempre ricominciare.
Con l’avvento del Pontificato di san Papa Giovanni XXIII, il papa buono (!), e con l’attribuzione al Concilio Vaticano II negli anni ’60 della sua impossibile caratteristica di cosiddetta “pastoralità”, già tutto l’impianto dottrinale e linguistico modernista si era così perpetrato. Tutto era iniziato – si potrebbe dire – con il cosiddetto accordo segreto di Metz, realizzato dal russofono cardinale francese Tisserant, plenipotenziario nei confronti del Soviet Supremo di Mosca, alla vigilia della storica Assise di Roma: il baratto era quello di non parlare nemmeno lontanamente del problema più grave dell’umanità, quello ateo del comunismo a fronte della possibilità di far partecipare come osservatori  una rappresentanza del clero ortodosso… La copia conforme, dunque, dell’analogo disgraziatissimo confermato accordo, un mese fa, con la Cina altrettanto comunista e soprattutto mondialista nel suo cipiglio dannato molto imperialista!

Gli attuali cattolici che militano e votano i partiti borghesi inevitabilmente più o meno pagani, non fanno che alimentare la follia demenziale del mondo, inconsapevolmente e in modo attivo.
La salvezza totale non può essere che quella globale del Cielo e del Regno del Creatore.
Qui sulla Terra, siccome siamo sottoposti ormai tutti al Peccato originale anche strutturalmente pure sul piano politico nella massificazione del totalitarismo (detto democratico e terapeutico in cui il valore massimo è diventato la supposta salute al posto della Libertà), ci sarà ancor quasi impossibile e ipostatizzato eliminare il Male. È nella ricerca incessante della propria santificazione che potremo raggiungere la perfezione paradisiaca e contemplativa nell’eternità. Ciò è esattamente il contrario di quanto si stia realizzando sopra le nostre teste, senza che la percezione possibile dell’inversione di tendenza possa anche solo immaginarsi. Al contrario, tutto sembra presagire che la demenza sovvertitrice di tutti i valori si stia affermando. La partecipazione con la diaspora dei cattolici e con l’appoggio relativo della gerarchia cattolica eretica o colpevolmente silenziosa quasi tutta alle idee più eterodosse, conferma esattamente la direzione opposta. È pure stupefacente l’irrisorio e inutile sostegno attivo di innumerevoli cattolici, detti residuali oltre che massificati votanti per i governi totalitari con metodo soft ma radicalmente oppressivo. Il bisogno di un partito confessionale e rigorosamente cattolico petrino, secondo i princìpi della Dottrina Sociale della Chiesa, si fa sempre più necessario. Non fosse che per la funzione esemplificatrice dell’immenso Bene della sua strategia completamente salvifica ed economicamente opulenta oggi sconosciuta . Nonché per il raduno dei razionali “Uomini di buona volontà” non credenti, insofferenti però dell’irrazionalismo del mondo gnostico. Ma l’eresia del Papa attuale sembra aver tutto vanificato, almeno provvisoriamente!

Davanti all’eresia del Cattolicesimo modernista del Papa attuale, intermittente quanto basta nel mondialismo orribilmente sincretico con altre religioni e ideologie, i laici veri petrini non inducano nella servile strategia imposta ereticamente dalla loro Chiesa, al crollo della Democrazia Cristiana.
La metafora evangelica del sale che diventa scipito si adatta perfettamente, dopo duemila anni, alla situazione mondiale attuale. La supremazia culturale della gnosi è tale che l’ignoranza dei principi divini e filosofici anche della Dottrina cattolica, seppur molto minoritaria ed elementare, siano ora quasi totalmente dimenticati (sono generalmente sconosciuti i “Princìpi non negoziabili”!).
L’ideologia liberale (con la liberista, libertaria e la molto libertina), come pure quella detta all’opposto ancora marxista e totalmente materialista o immanentistica, sono in contraddizione mai antagonista tra loro. E sembrano condurre i giochi politicistici e “culturali”, comunque dominanti, della nostra era. Il modernismo della Chiesa sostiene, dall’interno del Cattolicesimo ora antropocentrico ed  eretico, l’opposizione gnostica al cristocentrismo bimillenario incarnato. Si può così costatare l’irrisorietà dell’attuale dispersione del voto dei cattolici a favore dei partiti con le ideologie radicalmente opposte al teocentrismo. L’irrilevanza conseguente nell’influenza politica si è rivelata anche in parte della gerarchia ecclesiastica. Tutte le leggi anti-cristiane sono già state, in effetti, quasi tutte approvate e ci si è incamminati rapidamente verso una schiavitù democratica, completamente esplicita, di un futuro totalitariamente atroce.
A nulla è servita l’umiliazione di mettersi a militare in uno dei partiti alquanto gnostici e laicisti, con comunque differenze partitiche quantitative nichiliste, naturaliste di destra e di sinistra. Tutta la strategia anti-cristiana espressa nelle ultime leggi, dal divorzio all’aborto, dal matrimonio omosessuale all’utero in affitto, dalla esautorizzazione dei genitori nei confronti dell’educazione dei figli all’introduzione della surreale ideologia gender nella scuola, dallo statalismo esclusivista dell’educazione pubblica con relativa distruzione dell’insegnamento privato con i voucer (si ricordi il princìpio giussaniano del “Mandateci nudi, ma non toglieteci l’educazione!”…  Queste leggi sono già state  approvate in moltissimi Paesi e nessuno più scommette che in questi anni prossimi non siano approvate dappertutto. La militanza e il voto in diaspora dei cattolici residuali serve quindi solo a ritardare di qualche mese o tutt’al più di qualche anno siffatte leggi inique, di cui si son perse anche le loro ragioni ontologiche. I cattolici sono così ridicolizzati col trattamento loro riservato detto del “pesciolino rosso”. La cui libertà è ormai ridotta e circoscritta al perimetro sferico del piccolo boccale dove possono “guizzare a piacimento”. Con l’appoggio della Chiesa cattolica allineata a tutte le altre religioni già laiciste. In linea con la nichilista Unione Europea dittatoriale. Che fare? Almeno fondare il partito della Verità religiosa e divina, sotto l’indispensabile guida della Dottrina Sociale della Chiesa cattolica!

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