Il problema centrale della religiosità oggi assente, nella vita detta moderna e nell’uomo massa contemporaneo, va forse preso dalla sua premessa: come ha cercato di fare Papa Benedetto XVI, con la sua rara intellettiva intelligenza teologica. A partire cioé dal rigore filosofico del rapporto Fede-Ragione! Tutta la filosofia gnostica ha impostato, da più di mezzo millennio, la sua ricerca fatalmente speculativa e sterile, sulla divisione interna di questa relazione vitale ed eterna, distruggendone anche il primo termine: l’esigeva il cosiddetto modernismo, sempre eretico.

I vari Cartesio, Kant ed Hegel, con tutti i loro epigoni di destra come soprattutto di sinistra (specialmente i marxisti e i loro ex), fino all’ultimo Heidegger, hanno cioè lavorato per secoli su questo tema, vincendo sull’essenziale: “intellettualmente e socialmente”, pure nel mondo intero.
Verso la fine del Medio evo, tutta la ricerca filosofica si è diretta nella direzione del positivismo immanentista, temperato da una molto sofista e sofisticata introspezione, psicologistica e “nuovamente” spirituale. Quella materialista confluente nel relativismo, dopo la falsa intelligenza  hegeliana della sua “triade dialettica” (già nella sua gigantesca “Filosofia dello spirito”). Fino alla sconfessione di fronte al mondo, del comunismo suo involontario derivato, da parte del suo fallimento spontaneo nell’1989-91, sia a Mosca che a Berlino! Ma già il giovane Heidegger, nella seconda decade del secolo scorso, con la sua prima filosofia essenziale, aveva attaccato tutta quella fondamentalmente gnostica, dal Rinascimento all’era del novecento nella sua clamorosa “assenza della ricerca sull’Essere”! Dunque su ciò che la stessa filosofia sfuggiva realmente, arzigongolandosi col suo universale immanentismo detto “concreto”, progressivamente verso un ateismo totale o  almeno, non praticato pubblicamente! Con il già razionalista francese Cartesio, primo esempio esclusivamente sul piano pubblico, la riflessione detta moderna (in realtà avviata rapidamente, quando non già giunta completamente all’orribile modernismo attuale) collocava la sua speculazione filosofica nell’ambito del… pensiero e non della realtà: col suo famoso “cogito ergo sum” (penso dunque sono)! Nel poi burocratizzante e grande sistematico pensiero del tedesco Kant, l’autore illuminista aveva sistemato, sebbene acrobaticamente intelligentissimo, tutta la sua “creativa e criticistica” descrizione nella naturalità dell’universo razionalista: (le sue astratte “stelle”) e specialmente il criticismo dell’esistenza visibilmente soggettivista (la sua impalpabile “coscienza” personale)…! Quanto a Hegel e alla sua “dialettica” falsamente logica, aveva poi reso intontita anche tutta la detta sinistra hegeliana (da Marx a Feuerbach), con il loro cosiddetto “doppio rovesciamento” di tutto il loro pensiero realmente… neo-gnostico, dichiarato comunque completamente morto e sepolto da tutti i suoi strani seguaci rivoluzionari, appena un centinaio di anni dopo. E questo, anche se ancora oggi ritrasformato in psicologismo cosmico… ambientalista e quant’altro, è ancora oggi dissennatamente (molto costosamente!) in auge: per quasi tutti i pensatori massificati e molto politicisti, soprattutto dell’Unione Europea… Tutta la loro intelligenza introspettiva e pure “neo-spiritualista” – mutuata senza riconoscenza per il generale patrimonio saccheggiato e stravolto del pensiero giudaico-cristiano e greco-romano –  costituisce ancora oggi  ora lo specchietto per le allodole nell’attuale detta attualità intellettuale. Vezzeggiata dall’eterna vanità narcisistica dell’umano pensante! Al punto che il più grande teologo contemporaneo e direttore dell’Osservatorio Van Thuân (di Trieste) della Dottrina Sociale della Chiesa, Stefano Fontana, s’est visto quasi spassosamente “obbligato” ad aggiungere un punto interrogativo all’apparentemente contraddittorio titolo del suo libro “Cattolicismo ateista ?”: allo scopo di mettere in evidenza l’assurdo illogico (realmente sostanziale) dell’ossimoro di tutto il pensiero epocale della nostra era in perdizione.

Non solo si è così distrutto questo rapporto, ma se n’è eliminato anche una metà essenziale e  indispensabilmente interlocutoria, prioritaria nella dimensione pubblica: quella trascendente.
Non riuscendo ad annullare nel tempo l’inevitabile siffatta ontologica relazione, i filosofi gnostici contemporanei hanno cercato di trovare una nuova via vincitrice, riuscendovi con l’aiuto teologico e dottrinale della separazione della Fede dalla Ragione, puntualizzata dagli stessi ecclesiastici, come aiuto assolutamente sorprendente e insperato. Così le religioni tutte, veramente tutte, sono state preda (quando non lo fossero di fatto già predisposte dalla loro artificiosa concezione) di questo pensiero diventato unico e sempre più dannatamente modernista. Tranne però per il Cattolicesimo detto mistico che, malgrado tutto, è rimasto perfettamente fedele alla sua unica Verità divina. La quale ha caratterizzato essenzialmente tutta la civiltà umana per millenni: anche dal Vecchio Testamento! Naturalmente parlo così, in modo oggi minoritario della Chiesa cattolica tradizionale: quella che resiste alla diabolicità sempre operativa del male costitutivo al “Peccato originale” sempiterno. Il modernismo auto-laudativo, non solo modernisticamente filosofico, è infatti penetrato subdolamente (e per ignoranza colpevole di tutti i religiosi) all’interno pure della Cattolicità, del suo mondo ecclesiale. Soprattutto negli ultimi secoli, la realtà nella Chiesa apostolica romana è diventata il terreno dello scontro che si è sviluppato, su scala internazionale, col “mondialismo di Davos”. Con la spiritualità divina fondatamente Cristiana, ormai solo cattolica tradizionale. Sebbene ora percepita  – non senza ragioni reali a causa della sua degradazione molto  modernista – come “integralisticamente arrogante e sociologisticamente irréalista”, da tutto il pensiero operativamente ormai dominante. Molto operativo (!) questo, del neo-gnosticismo immanente, generalmente materialista e malefico per i già molti malanni mondani e contemporanei. Ma esiste un’ancòra maggiore e importante ragione di questa esclusività cattolica nella Verità, quella ancora prima ontologica per cui, senza il riconoscimento pieno della religiosità, anche la solvibilità di tutti i poblemi orfani pubblicamente di trascendenza, non è semplicemente possibile! Prima o dopo, lo si deve dolorosamente costatare nell’irresolvibilità continua della crisi globale e particolare della fattualità! Ma per farlo, bisogna prima ben vederlo e assumerlo alla luce del giorno: cioè pubblicamente! Senza la paternità anche solo teoretica della religiosità fondante del Tutto, come principio e finalità dell’eterno reale completo! Il Senso della vita umana stessa – non la sua attività fatalmente politicista e non nobilmente politica – non può realmente realizzarsi in pieno o parzialmente. È questa la vera ragione per cui non è la politica, l’idolo diventato cioè palingenetico, con il suo pan-politicismo universale attuale, per tutti i problemi anche personali e intimi! La dimensione politica non può stare in piedi da sola: essa non sussiste se non riferita e sostenuta da principi vitali che le stanno estranei e al di sopra. Come la morale, per esempio, sul piano trascendente e politica.

Ecco quindi giunta l’era perfino del “Cattolicesimo ateo”: con la pubblicazione finalmente emblematica di un libro con questo titolo, non solo antagonista interno come un ossimoro!
L’antagonismo apparente tra il sostantivo “Cattolicesimo” e l’aggettivo “ateo” non trae origine intrinsecamente dalle due nature rappresentate, ma dalla divenuta realtà assurdamente concepita nei fatti e nella storia. L’ossimoro grammaticale è diventato oggi una effettiva e unica realtà dominante mondialmente. Per essere totalmente completi, bisogna escludere da questa generalizzazione l’esclusione dei  regimi politicistici degli ayatollah (che fanno a meno del concetto di politica con l’utilizzo inevitabile e diretto della sharia), alla quale ancora si frappongono con i loro princìpi liberticidi e assassini alla Verità del “Peccato originale”. Che essi vorrebbero – come tutto l’Islam, ma non solo! – eliminare con la legge violenta e sanguinaria! Anche se quasi paludata, come soprattutto ora in Occidente, di paternalismo feroce. Come tutte le imposizioni illegittime attuali, ad esempio, dell’Unione Europea. La quale, dal Trattato di Maastricht, è diventata dispotica. Da Comunità Europea cattolica che era stata inizialmente concepita, con la sovranità civilmente cattolica delle sue nazioni che l’avevano costituita! I tre pricipali cattolici e germanofoni fondatori, Adenauer, Schuman e De Gasperi, sono stati beffati clamorosamente sotto il naso della cosissetta “democrazia” non solo europea! È totalmente vero l’aforisma dell’americano ottocentesco, Twain,  per cui “è più facile ingannare i popoli che convincerli di essere stati precedentemente ingannati”!  
A nulla valsero infatti le proteste di Papa san Giovanni Paolo II, mentre quasi tutto il clero romano  sonnecchiava internazionalmente col Popolo di Dio, di fronte al rifiuto di un cosidetto liberale – falso e impossibile “neutralista” della storia, come tutti i “liberali” neo-gnostici del mondo contro il rifiuto netto di un Giscard d’Estaing. Nella decisione di  includere, nell’allora considerata Costituzione europea, la Verità evidente e lampante nell’origine cristiana dell’Europa”…!

Tutta l’eresia modernista ha origine dalla separazione artificiosa tra i concetti anche ratzingeriani di Fede e Ragione. Cioè di religione e politica, per cui eliminando il primo almeno pubblicamente  (vale a dire nell’essenziale!), si svirilizza il fondamento proprio dell’umano creaturale.
La superficializzazione delle idee veritative di tutto il Cattolicesimo è letale, nell’effettiva ottemperanza alla “religione massonica” sempre scomunicata (come il protestantesimo) da parte del Cattolicesimo. Il colpo reiterato fino al parossismo della separazione dei due concetti, anche storici e millenari della civiltà, di Fede e Ragione è stato il più radicalmente mortale! L’idea veramente distruttiva alla radice della Verità Cristiana, tutto sommato semplice ed anche intuitiva nel cristocentrismo, è polverizzata da questo storico divorzio progettato dalla filosofia gnostica e neo-immanente. E questo malgrado l’impegno di una vita di Papa Benedetto XVI. In realtà, senza l’aiuto determinante della cosiddetta teologia “catto-modernista” non sarebbe mai riuscita a divenire maggioritaria nel mondo intero! È in questo vero e proprio crimine che consiste, in nuce, tutta la strategia ateista filosofica e rahneriana “cattolica”, coadiuvata dal catto-protestantesimo facente capo alla rivista “Concilium” degli anni settanta, da parte del fondatore svizzero modernista Hans Küng… Si può e si deve ora poter dire di tendenza eretica e ancora ben “gesuita” immanentista, nella vanificazione di tutta la sacra Rivelazione storica del Cristianesimo! Il Pontificato del sangallista Papa Francesco è giunto, in tal modo, a installare anche nella Chiesa ufficiale, dicono “definitivamente” ma ben lungi dal Vero se si considera l’indomabile lavorìo dello Spirito Santo. Le cosiddette premesse quantitative di nomine papali eterodosse! Le quali dovrebbero assicurare la permanenza della loro deriva eretica nella storia della Chiesa e del mondo! Separando di fatto la Fede dalla Ragione, si ha pacchianamente realizzata tutta tradizione storica essenziale del protestantesimo irreligioso, malgrado il residuo e antico pietismo popolare accuratamente lobotomizzato. E previsto nelle forme inevitabilmente separate dai contenuti manipolati diabolicamente… Tutti appartenenti, va da sé, alla Ragione operativa nella storia ben pubbblica e tralasciando la Fede cincischiare infruttuosamente e anti-evangelicamente nella dimensione privata e intima. Anche del falso buon senso razionalista e contrario, pure mortalmente opposto, al Cattolicesimo petrino!
Preghiamo perché tutto ciò non avvenga irreversibilmente, come temuto nel Vangelo dallo stesso Gesù per il suo ritorno!    

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