Il “Distributismo”, ossia la teoria politica cattolica purtroppo ignorata anche dal Cattolicesimo ufficiale, ha superato da più di un secolo l’assurdo binomio “liberalismo democratico” e “social-comunismo”: in coppia mostruosa nell’alienazione eretica mondialista ed eternamente anti-salvifica. Pure la Chiesa romana ha sposato la doppia ideologia che ha disgraziatamente separato in modo totalitario il Lavoro dal Capitale; sostenendo la subordinazione schiava delle popolazioni mondiali. Come uscire da siffatta storica cecità che ora sembra aver accettato di negare la sua Salvezza, forse non solo terrena?

Il mondo intero, sia di destra che di sinistra, sguazza ciecamente nella falsa alternativa, divenuta apparentemente irrimedialbile, tra le due fazioni sempre belliche tra destra e sinistra. Mentre la Dottrina Sociale Cristiana ha inutilmente in serbo la soluzione… Il male più grave, tra tutti i suoi anche trans-umani e arcobalenizzanti del Cattolicesimo attuale, è l’aver […]

Da dove nasce, oggi nel mondo, l’antagonismo politico inconciliabile tra destra e sinistra? Una volta ammessa la legittimità, quindi non solo legale delle due ideologie, non si deve forse cercare di convergere sempre verso una unità intrinseca e pure intuitiva? Ossia verso la più che necessaria alla Vita mondiale, quanto quella locale e personale… Tutto dipende dal significato semantico attribuito alla parola “principi”: che il modernismo razionalista (non razionale!) sempre odia. Come i tre termini: dottrina, tradizione e non-negoziabilità!

L’ontologia dei dimenticati “princìpi non-negoziabili” – anche dalla stassa Chiesa cattolica – è sistematicamente surrogata da altri caposaldi, ovviamente dogmatici e idolatrici Evidentemente, non è più molto noto che i vuoti in natura vengano sempre riempiti da surrogati artificiosi, fatalmente costruiti di fatto ad hoc. Anche spesso da fortuiti interventi falsificanti di fondo, solo antropologici […]

La notoria esterofilia italica è ora giunta pure all’esplicito masochismo “patriottico”. È bastato che – in molti Paesi soprattutto con le ultime elezioni politiche in Europa e negli Stati Uniti – la critica globale anti-sistema “democratico” si manifestasse solidamente per far tutto precipitare nell’assurdo. E questo sia nella sinistra marxista (da anni), e sia con una critica anche contro la destra già integrata nel sistema occidentale, quindi della stessa radice filosofica hegeliana. Il tutto, affinché essa sia diventata pure spettacolarmente… anti-nazionale, come in Francia e in Germania. Siffatta perversione ora in Italia si sta evidenziando in una mondiale opposizione ormai di tendenza sempre endemica e irriducibile nel mondo intero: in una catastrofe incipiente…

Due concezioni antagoniste, entrambi tratte dall filosofia di Hegel, si stanno scontrando in modo inconciliabile nel mondo. Ambedue riconducibili alla visione “dialettica” hegeliana, produttrice degli sventurati politici attuali statalisti, sia di destra che di sinistra Il più grande pensatore moderno al mondo, soprattutto famoso per le sue basi teoretiche fondanti la politica politicista quotidiana (nei […]

L’attuale disprezzo cattolico, pure indifferentista rispetto alla Dottrina e alla teologia della storia, non è mai stato così radicale e profondo. Il generale gnosticismo della nostra era è talmente acquisito nel suo mondialismo ormai metabolizzato (ma sempre sulla soglia della bellica auto-distruzione!), che anche la Chiesa romana ne è stata stravolta: quasi tutta col suo clero e i suoi movimenti laicali. Il loro modernismo iniziato da mezzo millennio è diventato pure psicologisticamente dominante. E scismatico-protestante totalitario, sia a destra dello schieramento politico che, ancor peggio, alla sua conseguente sinistra

L’hegelismo filosofico dello “Stato Assoluto” sembra ora aver compiuto tutto il processo suo storico “umanista” e ben rinascimentale: quello della secolarizzazione anti-cristiana Si può dire che tutte le basi “teologiche” dell’ideologia modernista siano state già poste e riassunte, negli ultimi 70 anni, dalla stessa Chiesa cattolica. E questo, dopo l’azione dell’esercito vittoriosamente bellicoso della filosofia […]

La “Nuova Dottrina” della Chiesa bergogliana, detta modernista, non è né veramente cristiana e, soprattutto, neppure ovviamente cattolica. Il suo antropologismo esclusivo e immanentista (contro tutta la civiltà religiosa e apostolico-petrina) la rende opposta alla logica Creazione stessa. E alla sua capacità “esperienziale”, creativa e collaborativa, con la Trinità del Creatore continuo, nell’umano e di tutto l’universo

Senza il senso naturale e ontologico della creaturalità, si perde quello che si chiamava il “timore di Dio”; senza Dio si perde anche il senso dell’umano; e senza l’umano ci si avvia inevitabilmente verso il nichilismo masochista della follia quotidiana della nostra era Tutto era stato detto, come al solito, in un’intervista condotta dall’editore di […]

L’identità sinodale della Chiesa – coincidente con la nuova ed eterodossa Dottrina antropologica detta ora cattolica, modernista e bergogliana – sta andando a gonfie vele: alla velocità naturalmente sostenibile e apparentemente rallentata; propria della “prassi democraticista” del liberalismo libertino e popolare, di Davos e dell’Unione Europea. Il dirigismo eretico, ovviamente immanente e secolarizzato, avanza rapidamente, sebbene “lento” della tartaruga più veloce di Achille. Di natura totalitaria e rivoluzionaria!

La distruzione della Dottrina cattolica, scaturita dalla Rivelazione evangegilca e dalla dogmatica magisteriale della Scolastica aquinate, si concretizza come la più rapida e condivisa, col metodo detto democratico della prassi astutamente interventista Mai era stata così bistrattata la Dottrina cattolica, quella eterna della Tradizione naturalmente dogmatica, discendente direttamente dalla Rivelazione divina e poi appronfodita nella […]

La “visita” del Papa in Belgio si è svolta, come tutte le altre 45, in modo ormai “apostatica” piuttosto che… apostolica (come riferito dal grande Aldo Maria Valli). Il primo ministro belga, nel suo saluto d’accoglienza dopo quello del re, ha sottolineato due cose emblematiche, forse inconsapevolmente: che il Paese belga è sempre più in “unità” con l’intento generale – in sostanza – del Cattolicesimo papale; e poi che, in quanto capo governativo, poteva augurare al Pontefice ospite che solo un sempre più sottinteso successo “civile”: per il detto sincretismo delle “religioni” riunite. Le due cose non ne costituiscono che una sola: l’eresia modernista già avanzata e molto in incognito per tutti!

Il Paese Belgio, ora classificato come leader del modernismo nell’orribile e mondialista secolarizzazione, costituisce il vero fautore dell’attuale unità moderna tra il l’apostasia cattolica e il processo costruttivista della “religione civile”: falsa, mondialista e totalitaria Anche i Paesi Bassi, nel loro appena iniziato processo di parziale e prevedibilmente molto lungo rinsavimento, hanno ceduto lo scettro […]

Per avere una piccola idea della gravissima apostasia ormai avvenuta di Papa Francesco nella Dottrina della Chiesa, occorre ascoltare le ultime desolanti costatazioni rilevate, ancora un’ennesima volta, dal direttore dell’Osservatorio della Dottrina Sociale, Stefano Fontana. Sul tema ormai solito del “Collasso della teologia morale” della Chiesa rispetto al “diritto naturale” e alla sua sciagurata ormai concezione anti-cristiana. Perfino Papa conciliare, san Paolo VI, ne aveva già parlato nella sua provvidenziale e mai veramente accettata enciclica “Humanae vitae” (l’ultima del ‘68!). All’oggi, dopo più di undici anni dell’attuale Pontificato, non si può più ragionevolmente accettare che le continue e innumerevoli esternazioni “occasionali” (quasi però settimanali!) possano ancora essere generosamente catalogate tra le affermazioni eretiche sue personali, non infallibili. Ma con ostinate, consapevoli e pervicaci eterodossie, pretesamente “salvifiche”…

La degradazione modernista era iniziata già con l’”infiltrazione-rincorsa progressiva”, da mezzo millennio nel Cattolicesimo, da parte della filosofia immanentista con cui l’Essere veniva sostituito dal pensiero antropocentrico, pure ateo. Quello di Cartesio, ma non solo Il cosiddetto superamento della teologia Scolastica (divenuta Dottrina), di cui il tomismo è sempre considerato il supremo e veritativo vertice, […]

Il documento fondamentale del Vaticano II sulla “Libertà religiosa” giunge ad affermare di fatto che chi non la promuove non sarebbe un vero… Cattolico. Occorrerebbe così disporre del “diritto di sbagliare per aderire alla Dottrina della Chiesa” (?). Tutta l’eresia contemporanea del modernismo interno anche al Cattolicesimo nasce con questa enorme falsificazione, ripresa sostanzialmente dai Papi successivi all’ultimo Concilio. I vescovi Lefebvre e De Castro Mayer scrissero pure una lettera di totale contestazione illuminata (rimasta sconosciuta) a Papa san Giovanni Paolo II sull’argomento così radicale. Tutti gli errori attuali del relativismo e del cosiddetto ecumenismo, oltre a quelli dell’immanentismo protestantizzante e laicista, possono dipendere da questo primo incamerato, già negli anni’60 dal clero, riunito a Roma.

Non è la libertà irreligiosa a conferire la validità all’eterna Verità salvifica, ma viceversa. Il famoso documento conciliare afferma il contrario: col solito semplicismo modernista Il massimo errore infernale modernista del filosofo Cartesio – “Cogito ergo sum”, ossia “Penso quindi sono” – , è sempre ricordato come il generatore della grandissima eresia, penetrata anche e […]

Nel suo libro del 2020 « Il lavoro dello Spirito », Cacciari sfiora, da buon neo-gnostico, la falsificazione sempre in corso nel mondo intellettuale. Il quale pensa, spesso contro l’ancòra rimproverata costatazione della politica come “attività professionale permanene”. L’idea di Weber, protagonista della sua ricerca, ne faceva una evidente e indispensabile necessità. Dall’analisi di tale certezza, nella quale il sociologo tedesco si poneva pure il problema se fosse possibile la soluzione incorsa, sempre irrisolta, tra produttori di ricchezza e politici, sulla ripartizione e reivestimento sociale verso il “Bene comune” dei proventi relativi allo Spirito, il nostro filosofo veneto fa risalire il suicidio nel 1920 del grande pensatore protestante alla disperazione di tale impossibilità

Infatti Weber, secondo la concezione protestante della politica vitale, pensava alla non redenzionabilità dell’uomo schiavizzato implacabilmente dal suo Peccato originale. Quindi anche all’impossibilità di poter risolvere il problema morale centrale della politica! Ancora oggi cruciale Dubito moderatamente che il suicidio del sociologo-filosofo Max Weber possa essere ridotto alla sola motivazione addotta dal celebrato Massimo Cacciari, […]