Chi sono i mostruosi esemplari attuali di “homo sapiens”, che i Greci antichi denominavano solo come semplici “mortali”? Riuniti in mini-oligarchie economico-politiche di relativamente talentuosi o immeritatamente fortunati, definiti come risultati di un’atroce “selezione negativa”, trafficano incessantemente per continuare a dominarci con la loro ideologia neo-malthusiana, come “quantitativamente eccedentari” alla possibile felicità! Cosa pensano della Creazione, del Trascendente, dell’Universalismo, della Morte… in breve della suprema civiltà ora in piena crisi globale?

Sono forse usciti con una costatazione dei principi fondatori di tutta la cultura umana nord-occidentale che hanno dichiarato finita? Ma l’hanno almeno capita, per sostituirla?
I Greci antichi, di cui la nostra suprema ed eterna civiltà ha ripreso i principi fondatori, anche per mezzo della cultura dell’Impero romano salvo evidentemente la Rivelazione che non potevano conoscere, avevano un senso del reale molto umile e completo: nella loro “misura” originariamente creaturale. La quale veniva dal fatto sicuro e certo che tutti erano mortali. Non sapevano anche da dove provenga la Vita – peraltro non se ne sa ancora oggi l’origine teleologica dell’Amore, ancora oggi e sempre! – se non da un atto di Gratuità già propria dell’Amore creatore e ricreatore universale di un incommensurabile Creatore. Quella avvenuta nella Rivelazione, l’unica cristocentrica ceduta in collaborazione ed esclusivamente alla Chiesa petrina, verso cui ogni cammino non può che tendere.  Il  quale, se lo è, è sempre di natura verticale e sopra-naturale, in relazione alle normali e spesso mediocri possibilità e potenzialità umane. L’uomo, in sovrappiù è anche sottoposto al suo “Peccato originale” che gli ha sempre fatto credere che, di là dell’orizzonte terrestre, la verticalità non lo porterebbe da nessuna parte, in quanto il nulla ne sarebbe il solo abitante possibile. Da più di un mezzo millennio di filosofi atei detti moderni, questa è l’idea esclusivamente antropocentrica progressivamente diventata maggioritaria dell’umanità. Fino ad oggi in cui si professa, almeno apparentemente, ogni sorta di neo-gnosticismo miscredente sebbene richiesto, non a caso “solo” sul piano pubblico, però il principale e decisivo! Non a caso la somiglianza dell’uomo a Dio è definita come “capax Dei“, in quanto il suo cammino autenticamente umano non può che condurre alla Chiesa petrina. Come approdo immediato al già vero Paradiso, unico premio alla profonda Conversione, a  cui non si può non essere doverosamente e prioritariamente sottoposti.

 

I movimenti detti cattolici, tutti, hanno senso come percorsi introduttivi (relativamente anche antropocentrici), quindi inevitabilmente spuri alla Chiesa petrina e cattolica di Cristo. Giunti alla meta, si appartiene totalmente a Cristo attraverso l’obbedienza al Papa petrino duramente “soli” se non con il dramma ma non tragico, come ora con un Papa eretico. Cioè nella sola fedeltà al Cristo già incontrato. E il carisma del Movimento iniziale? Indimenticabile, entrato nel divenire della propria storia anche a supporto della fedeltà all’eterna cristocentrica religiosità!
Nei casi in cui tutto ciò non si realizza, tutto è creduto naturalmente ancora sostanzialmente    immanente con gli uomini che non hanno più nulla – purtroppo sembra – da attendersi dalle loro ricerche cosiddette “sovrannaturali” secondo la tendenza solamente naturale, delle loro amicizie, dei loro amori cincischianti nel battere a volte il retrocessivo passo.
A rovescio in ogni caso, dei Greci antichi che conservavano, tra i loro altari sparsi politeisti e antropocentrici, almeno uno dedicato al “dio sconosciuto” giustificatamente. In effetti, è apparso rapidamente evidente, come l’avvenimento abbastanza “umile e ordinario”, la nascita e la vita evangelica perfino del Figlio di Dio, abbia portato anche alla Crocifissione popolare. Accompagnata comunque dalla fondazione permanente ed eterna  della Chiesa petrina e poi romana, allo scopo di completare l’opera soprannaturale della Passione, Morte e Risurrezione del  Cristo… Si sono così fissati comunque per sempre i paradigmi – i soli possibili dell’universalismo teleologico unico  e cattolico per ogni uomo e par tutta la sua convivenza – fondati sull’Amore infinito del Dio trinitario. La Libertà sulla qual la Trinità aveva fondato questa eterna Verità, che non chiede che di essere veramente solo approfondita nella sua conferma escatologica, ha permesso anche la generalizzazione dello gnosticismo dubbioso e ateo, detto moderno, a  cui noi assistiamo al suo spiegamento scatenato dei nostri giorni. Perché Dio avrebbe dovuto gioire – come spessopreteso nelle altre false religioni fatalmente antropocentriche e sempre dittatorialmente illiberali, anche molto diffuse – di una umanità creata non libera di rinnegare il Dio Creatore? La culminazione di tutto il movimento gnostico – si può dire che si sia avverata con gli avvenimenti, per noi vicini, detti sessant’ottini – che ha esplicitamente decretato la morte del Padre, dunque di Dio!

Ma hanno capito codeste oligarchie totalitarie che la visione storica del comando – fino al suo esito politico nella democrazia fondata sull’Autorità – proviene dal Cristianesimo romano, che è il più grande e importante avvenimento della storia, reso possibile dalla Trinità cristocentrica?
L’atavico desiderio dell’uomo di diventare lui-stesso “dio della vita e dell’universo”, distruggendo la figura del padre, ha così compiuto la tendenza supremamente diabolica di eliminare definitivamente la percezione sedicente “ingombrante” della figura del Dio Trinitario. L’Unica che ha vinto anche la Morte e la sua logica naturale con la Risurrezione! Finito – si dicono i contemporanei dissennati –   innanzitutto l’Autorità contro l’anarchismo individuale dei propri desideri diventati assurdi e pretesi “diritti inalienabili”; finita, allo stesso modo, la “dipendenza” ed eliminata la supposta favola del “più grande avvenimento della storia” che, in modo cristiano, avrebbe schiavizzato tutto il movimento umano. E finiti i propri comportamenti  “morali personali”  – come si osa dire spesso – : una nuova era si sarebbe così aperta sulla “libertà umana”… Finito dunque anche ogni “principio non negoziabile” e, prima di tutto, con gli orribili “mali minori politici” possibili con i “politicanti cattolici” per i quali l’Assoluto non ha niente di utilizzabile.E applicabile nel “pubblico” del sempre Cristo Re.
In Breve, tutte le pulsioni istintive possono ormai avere via libera… Questa intrinseca e infantile ribellione ai principi del vivere veramente in pace civile e indispensabilmente culturali, poteva così realizzarsi nella sedicente ormai mitica “rivoluzione“. Qui, naturalmente la sua ideologia non realista ha potuto creare solo le condizioni del caos di una società sgretolata e in fallimento. Diabolicamente dominata dal detto “semi-barbarico” coltivato dalle dette oligarchie. Il quale genera quello che i filosofi realisti avevano anche previsto, dopo aver creato le condizioni del neo-gnosticismo, a  cui si è ora pervenuti imbevuti in tutti i suoi tessuti sociali. Secondo il presupposto di tutta la filosofia moderna che è diventata la parola d’ordine sedicente critica delle nostre società. Sia per la filosofia che esclude Dio dall’inizio, che per l’idealismo dei filosofi che ne parlano come un “pensiero” dell’uomo e non come un “Essere” realmente esistente in sé: hanno permesso così la situazione per cui non si sa fare una pertinente analisi di tutto ciò che è in crisi.
E neppure si sa dove dirigere veramente anche la propria ricerca… Si finisce per preferire sottomettersi e divenir diretti da chiunque e da qualsiasi cosa al posto di farsi dirigere dalle Leggi del Dio Trinitario. E si finisce, sempre fatalmente, per disconoscere che è grazie al Cattolicesimo che la civiltà occidentale ha potuto diventare, pe millenni, il faro dell’umanità. Così, la forza esclusivamente orizzontale, pretesa a sostituire tutta la complessità e le gerarchie – che siano con la derivata della sempre “lotta di classe” oppure della “buona volontà massone” detta spontanea – non fa altro che dimostrarsi completamente e direttamente proferita in fallimento, già dal 1989 davanti al mondo intero. Senza la triangolazione indispensabile, ideale e divina di Dio e delle Sue Leggi, tutto diventa impossibile per siffatta miscredenza cosmica, inevitabilmente totalitaria. Oggi anche esplicitamente  incarnata dal Nuovo Ordine Mondiale!

Ma si è veramente capito che in mancanza di un progetto divino, l’uomo non potrà mai concepire e organizzare la sua propria Salvezza e che questo fatto si è già prodotto una volta per tutte? La metafora del barone di Münchausen inghiottito nell’illusione d’autosufficienza megalomane.
In queste condizioni di antropocentrismo così fanatiche e pure laiciste, si è realizzata la condizione concreta della celebre citazione di Dostoevskij che aveva scritto che “una volta Dio eliminato dalla vita tutto sarebbe possibile“, in quanto realizzazione della reificazione totale dell’uomo. L’idea di obbedire a degli uomini senza legge e in un modo anonimo – come oggi nel pensiero unico, liquido e gassoso nel soffocante – appare così preferibile a quello di obbedire spontaneamente a Dio e alle Sue Leggi d’Amore che si è se stessi scelte anche anticipatamente. La follia, dunque!
Quando si è presi dall’idea erronea di onnipotenza delle proprie capacità per definizione limitate, molto limitate e sempre fallibili, cosa può ancora resistere? Si giunge pure ad affermare, non solo pubblicamente ma anche intimamente (se lo ricordino gli spiritualisti!), che si può salvarsi e perdonarsi da sé. Il delirio s’impadronisce dell’individuo che, di fronte all’evidenza dei propri limiti e le sue infinite capacità di collaborazione con il proprio destino religioso, nega veramente di essere “religato”, unitariamente realizzato nell’armonia della sua vocazione possibile e corrispondente alla propria e unica natura. Nell’armonia anche di tutta la relazione con i suoi congeneri e le sue relazioni intime e private.
Invece, si costata la distruzione polverizzata delle relazioni individualiste e fatalmente megalomani, ipertrofiche. E pure inadeguate, prodotte dal disordine non naturale e anti-ontologico che emana dalla rottura dell’ordine grazioso della sapienza amorosa di un modello trascendente e verticalmente divino… Nel quale ogni uomo sa sitaursi nel contesto delle sue sole possibilità, realizzabili nell’armonia universale. Fino al profetizzato ritorno di Cristo tra gli uomini su Terra, alla fine dei tempi. Da quasi un anno, avevo ripreso in questo blog la bella metafora che Papa Ratzinger aveva pubblicata a proposito del barone di Münchausen. Lo scopo del Papa dimissionario era d’illustrare, con una immagine, l’impossibilità dell’uomo si salvarsi. Caduto in una palude che stava lentamente inghiottendolo, il famoso barone spensierato si ripeteva che non doveva preoccuparsi: al buon momento, avrebbe deciso di salvarsi dalla morte, tirandosi per i capelli verso la terra ferma… L’illusione antropocentrica dell’uomo contemporaneo, tutta fondata sulle proprie forze, non è più ingegnosa…  Non si può salvarsi senza contare sull’intervento “esterno” dell’Amore del proprio Creatore. Molto semplicemente, la facoltà di “salvarsi” – lo si capisce anche in modo intuitivo – non è nelle disponibilità dell’uomo antico come del futuro!

Perché l’uomo isolato nella sua Ragione, non potrà mai costruire un progetto – sempre che fosse veramente necessario – con la caricatura razionale che è il razionalismo solo antropocentrico?
Lo si sa, “ci sono ragioni che solo il cuore conosce”. Mentre la pretesa di ridurre tutto alla dimensione logico-formale porta, inevitabilmente, all’arido razionalismo inumano che non fa che ridurre alla disperazione del nostro attuale mondo dissonante e senza vero futuro fino all’inaudibile cacofonia insopportabile. La costruzione di tutto il progetto, anche detto razionale, non può realizzarsi senza le leggi inaudite dell’Amore e della Misericordia divina. L’idea fondata solo sull’ideologia antropocentrica e immanente, paradossalmente, risulta la più lontana dalla razionalità umana. Dall’eccesso della Grazia con la quale si può assaporare il cibo prezioso della Vita. È ciò che succede in un mondo sedicente razionalista e non cristocentrico dove il razionalismo non potrà mai conoscere le ragioni così fondamentali del cuore. Che l’intelletto umano sembra aver perduto nella corsa mai interrotta. La realtà più concreta è quella trascendente dell’uomo di tutti i tempi, di tutte le latitudini. Cercare di sottomettere questa umanità, come stanno cercando di fare anche con indubbio successo, le gerarchie totalitarie del NOM (Nuovo Ordine Mondiale), potrebbe pure riuscire grazie alla notoria voracità pure masochistica dell’uomo che è giunto a credere solo alla materialità riduzionista delle sue cose. E che ha rimosso, anche se temporaneamente la sua vocazione perfino superiore divina, la sua tendenza irriducibile all’infinito e all’Assoluto insradicabile. Bisogna scommettere, come ha fatto il Dio trinitario che ha tutto puntato sulla Libertà, nella garanzia della Morte. Della quale, la divinità suprema non poteva accettare la logica totalmente e globalmente antropocentrica e immanentista: da cui “l’incomprensibile e incredibile Risurrezione” giunta al terzo giorno (come profetizzato) dal Suo estremo passaggio. A causa della corta, troppo corta, comprensione d’intelligenza esclusivamente naturale. Solo naturale di fronte alla realtà essa stessa umana, se la Chiesa cattolica – come non è il caso attualmente – tenesse sempre ben fermo il suo baricentro che è anche quello dell’uomo: la ricerca, in quanto essere finito, dell’Assoluto!

Come è arrivato il contemporaneo a concepirsi come impossibile salvatore di se stesso, senza il messaggio eterno dell’Amore trascendente, di cui l’uomo sembra sprovvisto?
Appare evidente l’insufficienza delle esclusive e proprie facoltà per essere in rapporto completamente con la propria natura umana dotata della ben superiore immagine trascendente: la propria  rassomiglianza con quella divina di Dio. La sola visione rappresentativa di questo fenomeno, che si potrebbe definire mitica (ma solamente nell’accezione filosofica del termine), è quella dell’Incarnazione cristiana di Gesù, figlio di Dio Padre, capace di morire torturato e crocifisso completamente abbandonato, ben innocente e, soprattutto, per l’Amore  della Salvezza della Creazione umana! Si potrebbe anche imputare la nascita della filosofia gnostica a partire dal Rinascimento. Essa ha  trascinato tutta l’umanità, in qualche secolo, a un universo pubblicamente decristianizzato e in condizioni disperatamente incoscienti, appena anticipando l’Anticristo. Ma sarebbe troppo attribuire ai filosofi e ben poco riconoscere a Satana, principe dei demoni, che ha anche portato il progetto di secolarizzazione globale, ivi compresa l’azione dei filosofi atei o agnostici.
Il più grande pensatore è stato certamente san Tommaso d’Aquino, professore supremo a Parigi parecchio lontano dalla sua regione presso Roma. Egli si impegnato alla sua immensa Summa teologica che s’è fissata l’obiettivo, tra tutti gli altri, d’integrare la filosofia precristiana greca nella teologia della Chiesa petrina secondo lo schema sapienzale della “philosophia ancilla theologiae“. Era sempre il cristiano più prestigioso, dunque teologo che utilizzava la grande filosofia rigorosamente cristiana, fino al suo tempo fondamentalmente e rigorosamente creaturale e non mostruosamente limitativo a l’antropocentrismo. È dall’uscita del grande e meraviglioso Medio Evo, molto non a caso diffamato, disonorato e trattato in modo massimamente ignorante, che cominciarono a uscire le prime filosofie che oggi si chiamerebbero “moderniste” e ben strutturalmente mai conclusive. Vale a dire immanentiste e antireligiose malgrado la disponibilità splendida di tutta la molto rigorosa Scolastica medievale… Vale a dire l’idea opposta alla base, dopo qualche secolo, a quella della due prime scissioni luterane e anglicane, da allora progressivamente infiltrate anche nel Cattolicesimo!
La potenza della prima industrializzazione (a), la rivoluzione francese (b), l’olocausto con la bomba atomica (c) e soprattutto la ricerca filosofica speculativa e miscredente (sebbene molto utile sul piano critico) (d), hanno condotto anche le popolazioni a diventare anch’esse anti-cristocentriche e progressivamente gnostiche. Saranno state necessarie che queste quattro ideologie materialiste producano i loro risultati fino alla crisi spirituale contemporanea, apparentemente irreversibile.
Dove dunque stiamo andando? Difficile da dire. Certamente verso la lotta totale! La nostra non è una epoca  profetica! È certo che ci sarà l’era finale dell’Anticristo prima che le masse anticamente popolari, ormai abbrutite e volontariamente schiavizzate, possano – come minimo – svegliarsi e riprendere con la grande Carità e l’immensa Speranza, facoltà teologali e religiose originarie. Preghiamo.

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