È forse vero che Papa Francesco agisce con una fede “intermittente”? L’ho così definito molte volte in questo stesso Blog. Pensavo anch’io che fosse poco formato teologicamente ed eletto anti-evangelicamente dagli altri cardinali. Ma la garanzia eterna dello Spirito Santo, la grande cultura ecclesiologica (disponibile per tutti) e la sua cocciutaggine divenuta famosa nell’errore dottrinale sistematico, mi hanno convinto da anni anche del contrario. Potrei dire lo stesso dell’arcivescovo Viganò, ma nel senso esattamente e felicemente opposto, cioè rigorosamente petrino.

Non è proprio vero che il rigore teologico, la salda certezza nella fede e la coerenza con l’essenziale funzione papale, nella prioritaria conservazione della dottrina cristocentrica, siano in balìa delle caratteristiche tipologiche e caratteriali della persona ecclesiastica o laica cattolica?
I Papi hanno come indispensabile dovere quotidiano di difendere la Rivelazione divina e il Magistero della Tradizione nella loro Chiesa, per le loro verità eterne o nel completamento di perfezione delle loro intrinseche certitudini: sempre devono rispondere ad ogni diversa tentazione, con il loro classico “Non possumus!“. Invece Papa Francesco, già da quando era ancora cardinale a Buenos Aires, faceva parte dei sangallisti, la setta eretica di molti prelati, facenti riferimento pubblicamente in Svizzera, con a capo il belga  Danneels, Kasper di Amburgo e molti altri tra cui l’arcivescovo di Milano Martini: tutti seguaci del gesuita tedesco Karl Rahner che era giunto pure a non più celebrare la Messa per convivere, falsamente “in tranquillità” psicologistica ma more uxorio, con la sua amante… Perché i  pari del cardinal Bergoglio l’hanno eletto Papa, come anche prelato complottista argentino? Tutti sapevano, o quasi, delle sue tendenze nel gruppo San Gallo marcatamente immanentista, teologicamente protestantizzante e radicalmente anche antropocentrico rispetto all’ontologico teocentrismo. Era già stato quasi eletto nel Conclave del 2005, di fronte al vincitore, il cardinal Ratzinger! Lo conoscevano quindi bene. Il fatto, altrettanto noto, è che dopo il Concilio di Trento, riparatore degli scismi luterani e anglicani, serpeggia nel Cattolicesimo continuamente la nuova e “sintetica eresia di tutte le eresie“: cioè il “modernismo”, secondo anche la definizione di Papa san Pio X, nella sua già completa enciclica “Pascendi” sul “modernismo”, del 1907.

Le tre principali eresie di Papa Francesco che definiscono la sua “intermittenza” furbettina.
Il Pontificato di Papa Francesco è totalmente modernista e fondato su tre presupposti teoretici ed eretici del gruppo di San Gallo: 1) l’utilizzo non solo implicito della filosofia ateista, data la nota primitiva idiosincrasia per la teoria dell’attuale Pontefice e maggioranza del suo clero, come descrizione non filologica della realtà (messa in evidenza dai libri di Stefano Fontana di cui soprattutto qui di seguito presento le coordinate culturali): il tutto relativo al servizio della “teologia” che fa riferimento alla “Nuova Chiesa” sud-americana e di origine tedesca, e non alla filosofia rigorosamente cristiana; 2) la sua completa e acritica adesione allo statalismo anticattolico, vale a dire la sua convinzione prevalente o spesso assoluta pubblica delle leggi dello Stato come superiori di fatto a quelle di Dio; e 3) la concezione de facto di una “fraternità umana” e, soprattutto, di un “dio” vagamente panteista, essenzialmente antropocentrici, dove già tutto è immanente nell’uomo privo così della necessità, al limite, d’intermediazione ecclesiale. E divina della Chiesa e dell'”idea deista” già comune e insita a quasi tutte le religioni: vale a dire il dio rahnerista nella sostanza, uguale e comune “per tutti” (vedi accordo anche firmato (!) con un musulmano capetto, ad Abu Dhabi…).
Questa tripla eresia, in realtà molto grossolana nel suo reale e pure molteplice ateismo reale, viene da lontano ed è stata immediatamente contestata, in modo criticamente accurato, per esempio, dal grande teologo cattolico, don Cornelio Fabro, già all’inizio degli anni ’70. All’alba del terzo millennio invece, questa eterodossia modernista  era già diventata di fatto maggioritaria, in tutta la Chiesa romana. I modernisti teorizzavano anche di non uscire dal Cattolicesimo e di rimanerci all’interno per meglio trasformarlo efficacemente, detenendone e utilizzandone al massimo il potere ecclesiastico. Come seconda linea guida, prettamente operativa e letale, concepivano (e concepiscono sempre più) l’utilizzo di tutte le filosofie ateiste e correnti a supporto della loro cosiddetta “teologia” antropocentrica, soprattutto rahneriana senza troppo dirlo e, in sovrappiù, già parecchio ambigua strutturalmente nel suo stesso linguaggio sempre impreciso, diventato sistematico. Il quale, divenendo così ideologia, si è totalmente infiltrato in modo progressivo nella Chiesa cattolica, già a partire da quasi mezzo millennio, da subito dopo la Grande Controriforma tridentina. A poco valsero i molto tardivi primi pentimenti anti-modernisti dei Papi immediatamente precedenti all’attuale Francesco. Pentimenti ancora parziali e assolutamente non condivisi comunque e ormai, dalla maggioranza del clero: abbiamo come primo esempio già Papa Paolo VI, con la sua enciclica storica “Humanae vitae” del 1968, ancora oggi… acriticamente respinta o completamente negletta (!) e rimossa, come è ormai d’uso.
Si è giunti fino alla situazione attuale, con questo Pontificato di Papa Francesco, dove rimangono praticamente all’opposizione dottrinale le ancora rarissime posizioni antimoderniste, ben esplicite e argomentate. E questo, nel rigore petrino della Tradizione, proprio da molti anni, dell’Osservatorio Van Thuân. Il dicastero cioè, fino a prova contraria mai finora discussa della Dottrina Sociale della Chiesa. Osservatorio del sublime arcivescovo della città estrema orientale italiana Trieste, ex-presidente Crepaldi; e del grandissimo laico teologo-scrittore e direttore, Stefano Fontana, nostro contemporaneo. Ultimamene si è pure aggiunto, come supremo e clamoroso “esterno” e abbastanza conosciuto a livello mondiale, l’arcivescovo Viganò (ex-nunzio apostolico negli USA!). Con, non molto esplicitamente, altri non pochi prelati, che rompono però sempre più il muro del silenzio volontario o reticente, nei confronti della non solo scellerata gestione del Papa attuale. La cui “intermittenza” sempre più a difetto, nella fedeltà alla Tradizione della Chiesa petrina, è giudicata sempre più radicalmente come aggravante della sua condotta costantemente invece eterodossa, seppur molto moderatamente frenata. E pure manipolatrice alla sua eresia ottusamente tenuta come pubblicamente inesistente, ma determinata e volontaria al massimo grado…

Anche per i filosofi non è possibile attribuire totalmente a ognuno singolarmente le loro stesse tesi teoretiche: esse sono pure il frutto di secoli di verità trascendenti o di malformazioni erronee del pensiero. Il “Peccato originale” esiste sempre, anche se nella Chiesa cattolica – negli ultimi tempi – non se ne parla quasi più, o per nulla nella necessaria continuità, in una deriva totalmente eterodossa.
La storia di ogni eresia nella Chiesa, abitualmente temporizzata e personalizzata nell’attribuzione delle sue specificità a precisi autori, in realtà presenta sempre anche lontane radici. Naturalmente di correnti culturali quindi pure teologiche. Anche se la “philosophia – rimane ufficialmente ancilla,   (al servizio della) theologiae“); in cui il divenire del pensiero, anche eretico, si svolge dal quasi impercettibile teorico molto astratto al maggioritario più concreto. Come ora avvenuto per la diffusione gnostica di fatto del pensiero di Karl Rahner, soprattutto quasi in incognito!
Per cui si deve ora assistere alle facili negazioni da parte di Papa Francesco a riguardo della sua eterodossia globalista su quasi tutta la Dottrina essenziale cattolica, oltre che già molto documentata. Lui nega in blocco e in modo nominalistico o tipicamente pressapochista, mai però analiticamente e alla luce dei fatti, ormai innumerevoli. Tutti realmente diventati incontestabili e, va da sé, rimasti incontestati. Anzi! È specifico questo atteggiamento difensivo, anti-teorico e soprattutto rigorosamente anti-teologico (quindi anche a maggior ragione anti-pontificale!) nella difesa a “catenaccio” e non argomentata del modernismo. Al posto, dunque, di assumersi la grandissima e vasta Tradizione della Chiesa petrina (la sola di cui sempre e salvificamente caricarsi), i modernisti, diametralmente opposti alla vera modernità libera, cambiano diabolicamente la teologia, come si dice spesso, “con i piedi“. E, fra l’altro, non con la testa (col Logos). Per esempio, andando falsamente in “missione” nel mondo, allo scopo di incontrarsi e convergersi erroneamente, o apparentemente in modo superficiale e irreligioso, con esponenti delle altre religioni o della politica. Concepiti, tutti questi viaggi detti “apostolici” in modo secolarizzato e immanentista oltre che politicista. E, come ovvio, anche totalmente falsi!

Il Nuovo Ordine Mondiale diventa così, sebbene nebulosamente, il divenire oggettivo della Chiesa cattolica, sia per Papa Francesco che per tutte le altre religioni reali apparentemente analoghe…
Tutto questo, nell’intento di aderire sempre più coscientemente al progetto, oggi apparentemente pure vincente, grazie al razionalismo filosofico miscredente del NOM (Nuovo Ordine Mondiale). Il quale, da più di mezzo secolo, impazza particolarmente nel mondo, anche anti-democraticamente. Innanzitutto già negli anni ’60 con quello che sarebbe diventato il razionalista (naturalmente non razionale) Club di Roma di Aurelio Peccei e altri esponenti internazionali, di cui si conosce anche il cospicuo e significativo finanziamento poi al partito italiano “5 Stelle” del comico Grillo…; in segruito con il noto miscredente Kissinger, per conto degli USA specificatamente imperialisti gnostici e ancora guerrafondai, negli anni ’70; ed ora, soprattutto, con le varie oligarchie totalitarie (prevalentemente finanziarie), di cui si è fatto grandissimo accusatore provvidenziale anche l’arcivescovo Viganò. In maniera rigorosissima al punto da far stupire, a causa dei suoi altissimi incarichi ecclesiali precedenti, da vertice del clero molto modernista nella Chiesa! I famosi “viaggi” planetari e superficialmente propagandisti dei Papi nell’ultimo mezzo secolo, costituiscono fulgidi eventi mediatizzati (detti “ecumenici” e sempre  completamente sterili). Come grandi esempi di quanto un Papa non dovrebbe mai fare. Si tratta di una questione teologica e teocentrica: sono tutti gli altri leader mondiali (religiosi, politici o culturali) che devono recarsi in pellegrinaggio, come sempre, a Roma centro della Cattolicità, e accostarsi a Cristo Re dell’Universo… C’è già il Dio trinitario che è, per definizione, universale…!
Il falsificante NOM, vale a dire il contrario della Salvezza universale divina, unica e cattolica, persegue l’obiettivo esattamente opposto di una neo-religione per l’appunto sostanzialmente atea, detta “civile” e solo politicisticamente “mondialista”.
Il Cattolicesimo è rimasto l’ultimo che ancora ufficialmente, con la sua Dottrina inattuata e sostituita, contesterebbe – almeno attraverso la parte oggi della sua minoranza petrina – questo progetto miscredente di mondializzazione. Il quale annovererebbe con tutte le altre religioni, anche nel suo unico sacco comune e informe, la Cattolica in quanto presunta “superstizione” nella più assoluta menzogna universale e sacrilega. In cui sguazza ancora il generalmente dimenticato o rimosso “Peccato originale” dell’uomo eterno.
La Chiesa di Papa Francesco ha aderito al NOM e anche all’ideologia principale attuale dell’Unione Europea, nel suo gnosticismo pratico, compresa la follia diventata di attualità grazie alla sua narrazione come ideologica e molto maggioritaria, imposta perfino come tassa. La quale ha trasformato la sua acefala politica terroristica attuale, anche della stessa benefica e semplice pioggia più o meno violenta con relativo e fantomatico cattivo tempo climatico, in finanziamenti inutili tanto colossali quanto insostenibili, sostenuti a parole, solo a parole ideologiche, dalla sinistra internazionale. Debiti così fondati pure sul quello pubblico e sulle sue future tasse ancora più liberticide e naturalmente sempre più statalisticamente aumentate!

La vera anti-teologia emergente nel Cattolicesimo è tendente all’Anticristo, specificato negli ultimi quattro secoli dal modernismo protestantizzato. Insinuatosi come ideologia nell’ecclesiologia dottrinale e come eterodossia totalmente contraria, nonché progressiva al Magistero petrino.
L’arcivescovo Viganò costituisce ora l’autentica “Voce della Trinità” universale e dell’universo della civiltà cristiana oggi ancora nel mondo come eco inestirpabilmente della Verità, cui tutte le altre culture extra-europee si sono già sottoposte o non sono poi molto lontane dal farlo esplicitamente: di fatto e per riconoscimento mentale unanime, o virtualmente. E questo, paradossalmente anche nell’era del rigetto alle ultime gerarchie dedicate veritativamente al precedente eurocentrismo internazionale e naturale, conquistato in millenni di leadership. Ma si tratta di un errore di prospettiva: è dall’Europa totalmente ora sfasciata nell’immanentismo, nella sua politica della ultima Unione Europea, traditrice da Maastricht, dell’originale e iniziale Comunità Europea (!), che deve ora ritornare a riconoscere e vivere il Mistero salvifico verso la suprema e unica Verità creaturale di fondo. La quale molto incompleta Europa ha, in effetti, almeno conservata intatta la nozione cattolica stessa di Salvezza eterna, in via di allontanamento, con lo gnosticismo ateista, di tutti – veramente tutti – i partiti politici. Produttori di possibile e pochissima politica (tirannica), mentre sono in realtà ingeneratori di moltissima cultura ideologica opinionistica, ovviamente falsa. E questo al di là delle definizioni invadenti politiciste ed esclusivamente antropocentriche, tutte già dominanti totalitariamente ai nostri giorni !
L’Europa però reale e non solo politicista della sua attuale UE, ancora può in effetti dispensare perlomeno l’idea originale di Salvezza, insieme alla sempre quasi immateriale nozione di Chiesa petrina, dappertutto diffusa oggi misteriosamente anche in modo minimalista e poco appariscente nel mondo. Certo, questa definizione originaria e sorgiva esiste ormai su tutta la superficie terrestre, però quasi solo come portato – pure se ormai spesso come un relitto – di una civiltà intera che si è rivelata nella sua unica, completa e indispensabile divina Rivelazione. Fino al superamento della Morte: con la Risurrezione di Cristo e con la permanenza tra gli uomini dell’eterna e misteriosa Eucarestia! Le Sacre Scritture e il Magistero ecclesiale – non lo si dimentichi come è tendenzialmente d’uso – hanno annunciato implicitamente l’era dell’Anticristo che già sembra iniziata. Il cui primo epifenomeno si sta manifestando forse già compiutamente nell’eresia rimasta cattolicheggiante, ma realmente in senso protestante, all’interno della Chiesa romana.

Il messaggio dell’arcivescovo Viganò come ritorno moderno e petrino alla Salvezza eterna, dunque attuale, contrariamente a quella modernista di Papa Francesco, ideologica e quasi sempre falsa.
Tutto il messaggio di Viganò incanta il mondo intero di stupore sopra-naturale allorquando,  naturalmente, giunge a farsi largo, malgrado la coltre di silenzio e di menzogna dell’opinione organizzata, corrottamente mercenaria. La quale giunge a giustificare più che ampiamente la latitanza personale, forzata e mondiale, dell’arcivescovo della Provvidenza per la sua incolumità anche fisica. Ora limitata solo ai suoi grandiosi  messaggi esclusivamente emblematici online. L’intero Magistero cattolico petrino e detto tradizionale non può che riconoscersi nella sua telematica e completa totalità rigorosissima ed escatologica. È da lì che bisogna ripartire per iniziare a concepire un’azione spirituale completamente cosiddetta anti-gnostica e pure veramente politica. È la Fede che invera la Politica, allo stesso modo con cui il Trascendente invera tutto il Reale. L’attuale altro opposto, presentato falsamente come fosse unica liturgia di un mondo tragico senza alternativa, non è che l’illusoria stupidità immanentista e umanoide delle tenebre eterne e maligne.
Smarrit(a) nella selva oscura“, come scriveva con caratteri di fuoco il divino Dante, più di settecento anni fa, il più grande poeta-letterato e filosofo non solo cattolico della storia. La stessa imperscrutabile Trinità, nel suo misterioso approccio alla realtà secolarizzata, potrebbe aver accettato il Pontificato dell’eretico Papa Francesco, “astutello della mutua“, contro gli stessi “sedevacanzisti”, spesso di buone analisi ma pure di così ben poca fede: e questo anche allo scopo di permettere di mettere in evidenza e in forma macroscopica, gli orrori dell’eterodossia anche papale non ex-cathedra e mai solenne! Non solo quindi dei poco attendibili Cristiani, ma anche dell’acefalia dilagante di stupidità del nostro mondo gnostico. E tutto questo, allo scopo di far tornare la maggioranza degli uomini dispersi e ora perduti nel cosiddetto edonismo sempre più miserabile della grandissima classe media denominata oggi la piccola borghesia (la borghesia, compresa la sua grande è scomparsa o confluita nel NOM)… Ritorno nondimeno nella loro insopprimibile e ontologica libertà, alla Fede coerente. Con almeno il dialogo con l’eterno insegnamento evangelico ed ecclesiale.

Papa Francesco appare così come l’attore attuale più qualificato della deriva eretica tanto annunciata e percorsa, nella storia millenaria del tradimento al Cristianesimo rigoroso.
E la fede “intermittente” di Papa Francesco? Essa deve essere intesa come ormai classico “ateismo modernista”, assolutamente non moderno malgrado il folle e costante inseguimento impossibile al ribellismo del mondo: strategicamente illusorio e scervellato quanto il molto praticato in Argentina (suo Paese d’origine), come l’attuale ingenuo peronismo e il pregresso marxismo, politicista socialisteggiante e sociologico, già fallito e confessato spontaneamente! Di fronte, perdipiù, alla storia definitivamente già alla fine degli anni ottanta. L'”intermittenza papale  alternata” ancora attuale, con alcune molto misurate e ben mistificate apparentemente ai fedeli della detta Tradizione, si limitano, secondo le stesse dichiarazioni del Papa, all'”applicazione del già globalmente (parzialmente eretico) Concilio Vaticano II“. Predefinito ridicolmente da Papa Roncalli come “solo pastorale“. Questo Papa fatto santo per la sua “bontà” l’aveva aperto ma non vedeva nemmeno il legame intimo e indissolubile tra i concetti di pastorale e teologico. Così pensava, il “Papa buono” dei benpensanti, come se fosse mai stato possibile, sia da un punto di vista filosofico che teologico! Così, anche queste due impossibili verità logiche, da buoni parroci di cosiddetto buon senso, oltre che tradizionalmente manipolativi e ora modernisti bergogliani, di una ormai molto sparita cultura di campagna, sono ora piuttosto popolate da masse completamente secolarizzate e metropolizzate. Giorno e notte sottoposte al pensiero unico e liquido dettato ai giornalisti, artisti, cosiddetti tecnici e “scienziati terapeutici”, dal potere televisivo e internazionale, asservito e lobotomizzante. Completamente controllato dalla finanza totalitaria su tutta la politica immancabilmente gnostico-antropocentrica, preparata da secoli di massoneria e di onusianesimo burocratico piccolo borghese, tutto schiavizzato da Satana. Il futuro Anticristo è sempre stato descritto così, in questi esatti termini già ora operativi nel riduzionismo generalizzato… È infatti, “da la lor meta che han lode, o figlio, gli affetti umani…”, poetava il celebrato educatore Parini ben più di due secoli fa. Papa Francesco sta dunque così compiendo totalmente il ruolo di liquidatore pre-finale di quello che resta, in apparenza e ai nostri giorni, del Cattolicesimo. Contro ogni profezia veramente salvifica della Trinità!
Le forze degli inferi non prevarranno“, rileggiamo continuamente grazie alle affermazioni sempre potentemente umili, pratiche e ben dimostrative della vera Chiesa cattolica, naturalmente unica e oggi pochissimo visibile (malgrado gli sforzi bergogliani). La quale costituisce la base autentica  di ogni speranza veramente pregante. E che Papa Francesco non immagina nemmeno come possa avere – quella petrina e profondamente ecclesiale che lo accusa di continuo religiosamente e doverosamente quasi ogni settimana – una concezione sacra, divina e creaturale. Con immense e innumerevoli dimostrazioni pratiche di eresia nell’apostasia purtroppo pure continuamente flagrante.
Con una concezione sacra e divina, propria dell’autorevole e santa Autorità cristocentrica. Tanto dall’attuale pontefice realmente disprezzata nella sua applicazione invece spietata – altro che misericordiosa! – del puro potere ecclesiastico, completamente usurpato! Preghiamo.      

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