Il peggior nemico al mondo della Famiglia cristiana è l’ideologia mondialista. Il suo antagonismo irriducibile è distruttivo di tutti i principi ancora umani e divini che resistono, seppur con la sola forza reale della naturalità, in una attaccata continuità in modo sempre più esiziale dalla implosività del pensiero comune dell’Unione Europea. Questo si è fatto il paladino indefettibile di tutti i suoi Trattati totalitari. Con anche l’appoggio esplicito e svergognato della Chiesa cattolica ora non più così universale!

In Italia il partito dei cattolici, il Popolo della Famiglia (PdF), teoricamente rispettoso in modo esplicito della Dottrina Sociale della Chiesa (DSC), si dichiara giustamente fedele della suprema   tradizione ecclesiale. Osteggiata dal Vaticano col suo orribile sostegno all’attuale Unione Europea.
L’apostasia religiosa oggi si manifesta sul piano soprattutto politico. In quanto si parla molto raramente, anche ai vertici della Chiesa cattolica, della vera teologia storica, la vera “scienza di Dio”.
Ormai è cosa, questa, ormai drammaticamente assodata, purtroppo! Il paradosso conseguente è costituito dal fatto che la formazione di un partito laico per cattolici (l’appena fondato, come detto PdF), cioè il sempre unico e solo partito potenzialmente rappresentativo della vera, unica e propria religione salvifica (la cattolica) per ogni Paese, è ora di fatto a supporto del mondialismo. Cioè del Nuono Ordine Mondiale (ONM). Della cosiddetta e intrinsecamente  impossibile religione civile.
Come diventare, nel qual caso, partito laico e cristiano con una Chiesa il cui vertice in Vaticano e la cui grande maggioranza dei suoi vescovi (nonché apparentemente del suo quasi totale clero), sostengono i fautori della la “morte dello stesso Dio” Salvatore, sebbene silenziosamente? Naturalmente questo avviene, a livello mondiale, secondo gli stessi principi massoni (da parecchi secoli) e onusiani (da più di cinquant’anni). La cosa, se si è fedeli all’unità ecclesiale papale o papista, e non alla sempre sua santa rettitudine petrina. Risulta cioè ovvio che si sia inevitabilmente e beotamente, ai nostri giorni, a sostegno dell’Europa volutamente e diabolicamente mondialista.
Quindi, non ci si deve meravigliare dell’appartenenza ora da parte del PdF al PPE (tipico errore di giovinezza a causa dell’ansia per insufficiente o mancato appoggio particolarmente iniziale), il partito europeo raggruppante anche quello italiano di Berlusconi. Il leader, questo, cioè molto colpito dalla sindrome di Stoccolma a favore dei suoi molto apparenti aguzzini politici mondialisti, già di una decina di anni fa. In realtà, i dissidenti dell’unico e appena fondato partito italiano dichiaratamente cattolico e laico, il detto  PdF, sia tutti quelli che non hanno mai aderito alla sua fondazione che i non molti che se ne sono staccati dopo il suo primo considerato insuccesso elettorale. Essi, in ogni caso, mai hanno avanzato a fondamento del loro disaccordo il “fattore mondialismo”, a riprova della scarsissima cultura politica di cui si ammanta siffatta ideologia. Questo fattore è, in effetti, sempre più discusso e così determinato, ma in termini piuttosto politicisti e poco chiaramente culturali, di civiltà e sul piano pure antropologico. Il tutto in ordine alla scelta generale di aderire alla follia della scelta politica di sostanziale diaspora con l’adesione dei cattolici ai partiti borghesi più o meno gnostici o più o meno nichilisti e fatalmente totalitari. È quindi d’uopo ammettere che anche il PdF  – di cui sono suo membro fin dal primo giorno, anche se in modo molto eccentrico (da Bruxelles in cui vivo in famiglia da quarantatré anni) – sia ora alquanto poco ferrato in critica ideologica rispetto allo stesso mondialismo. O quantomeno in maniera ancora superficiale e molto sottovalutato.

Le tre posizioni politiche e culturali rispetto all’ideologia del mondialismo: quella dell’attuale papato, l’altra dei cattolici in diaspora politicista e quella degli gnostici riduttivisti e nichilisti.
In realtà, la consapevolezza sulle devastanti implicazioni vitali, culturali e politiche dell’ideologia mondialista è molto limitata e sottostimata. E, in sovrappiù, essa è cosciente solo in una estrema minoranza della popolazione mondiale molto già ridotta ad una ignoranza endemica da secoli, di propaganda laicista implicita quanto efficace. Quanto poi alla conoscenza precisa della differenza tra mondialismo gnostico e il ben conosciuto universalismo cattolico, oppure della nozione di razionalità della ragione rispetto a quella di razionalismo del riduttivismo del pensiero (unico), siamo allo zenit dell’assurdo sia ignorante che persino logico formale. Che si pensi, ad esempio, alla manipolazione del termine sovranismo legittimamente razionale e a fondamento della libertà, sia individuale che di popolo, ridotto a banale nazionalismo politicista!
Non a caso la sola élite mondiale che è ben cosciente di questo inumano progetto mondialista, da loro creduto – ad essere generosi  – “liberatorio”, è artatamente semi-clandestina con pochissimi e contati personaggi necessariamente pubblici appartenenti alla grande finanza mondiale parassitaria (diventata superiore e dominante alla stessa economia!), oppure di si riferisca alle strutture delle gigantesche imprese digitali che già predominano la diabolica gestione e il controllo informatico di tutta l’esistenza. L’orrore anche più metafisico! In sovrappiù, tutta l’operazione, iniziata alcuni secoli fa con la filosofia razionalista che aveva attaccato alla radice tutto il tomismo filosofico e teologico del Medio Evo, con risultati ancora oggi da essi stessi considerati inconcludenti ma che hanno scardinato, solo però a livello della generale massificazione più abbrutita, tutta la visione religiosa e razionale della civiltà giudeo-cristiana! Ora però la Chiesa cattolica, con l’adozione della cosiddetta teologia rahneriana soprattutto dopo l’ultimo Concilio, ha aderito completamente (anche se con intermittenza calcolata), con questo pontificato di Papa Francesco, alla concezione riduzionista e superficiale della cosiddetta nuova “religione civile” (NOM) unica che scaturisce dal mondo senza quasi alcuna traccia, ormai, veramente metafisica. Da cui il mondialismo attuale di cui è accusato da tutti i cattolici della Ragione e della Tradizione, compresi i prelati rimasti fedeli alla Verità Trinitaria del cattolicesimo! Quanto ai cattolici intelligenti e militanti laici e ai loro rari parroci sempre critici nella Fede, sembrano ai nostri giorni disorientati fino al punto da essere diventati banalmente in  diaspora, disperante e inefficace, a partiti a loro solo simpatici. E, soprattutto, conformi al politicismo assoluto, del successo elettorale anche se farlocco e sempre raggirato dal NOM, comunque non diretto da altra Autorità che la sua, sempre del resto indispensabile, anzi mai così necessaria e indispensabile quanto ora che tutto sembra nell’anarchia.

Il processo di rilancio per uscire da questa situazione completamente bloccata in diaspora, in cui pure i più intelligenti cattolici rischiano di perdersi come criceti attivissimi nella loro ruota a vuoto.
Dopo averla completamente distrutta definitivamente col movimento del ’68, occorre assolutamente riaffermare il principio primo e ineliminabile di Autorità. Quella fondata sulla nozione naturale di padre e, quindi, di Padre Onnipotente. Quale di più pertinente, rigorosa e appropriata della Dottrina Sociale della Chiesa, comparto del cattolicesimo rimasto intatto da ogni tentazione di eresia tanto oggi in auge e dominante di tutto voler rovesciare sulla demente idea per cui tutto dipenderebbe  dal mortale e fallace uomo?  Ecco quindi l’Autorità sotto cui ripararsi sempre criticamente.
Dal punto di vista spirituale tutta l’ecclesiologia deve ricorrere al monachesimo, se possibile claustrale, in quanto lo scopo dei monaci e delle monache, nell’Adorazione di Dio come supremo Essere Creatore della nostra bacata esistenza è salvifico non solo delle nostre anime. È la nostra vita ecclesiale (ben sociale) che è in gioco e non si può che ripartire da dove tutto sorge come “alfa e omega “. Con la razionalità filosofica precristiana dell’antica Grecia di Platone e Aristotele e con la somma filosofia teologica perfettamente conseguente centrata su San Tommaso d’Aquino.
Ogni comunità dovrebbe essere riferita a docenti comunità monastiche maschili e femminili che, fra l’altro, sono oggi attaccate dalla burocrazia mondialista della Chiesa stessa ereticamente schiacciata sulla cosiddetta Nuova Chiesa modernista!
E naturalmente, occorre il partito dei cattolici ben strutturato e costruito in modo da indurre tutti i cattolici in diaspora e ora in ottusa obbedienza papista inqualificata o intermittente a meditare e radunarsi insieme. Ma non solo, il partito cattolico è anche quello degli “uomini di buona volontà“, i razionali della ragione, i gentili dal pensiero non inquinato dal relativismo e alla ricerca dell’Assoluto. La funzione pedagogica del partito cattolico ha già fatto le sue ampie prove nell’immensa esperienza della civiltà cattolica che il mondialismo modernista coatto sta cercando di annientare. Così si potrà anche cominciare a trasformare il destino politico, da incubo ora in atto, non minacciando di uscire  dall’Europa, cosa che è intrinsecamente impossibile in quanto siamo europei da millenni, naturalmente non solo geograficamente. Ma cominciando a uscire dall’Euro – o quantomeno minacciarlo però realmente – adottato come sistema di governo infame e senza alcuna misericordia divina. Subito! Per veramente riformare tutti i Trattati dittatoriali e ingiusti che hanno avvelenato l’iniziale Comunità Europea dei tre fondatori ben cattolici trasformandola in gnostica, oppressiva e mondialista Unione Europea!    

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