L’eresia modernista che continua ad imperversare sempre più nella Chiesa cattolica, anche se in modo regolarmente intermittente, si rende pur sempre completamente eterodossa: l’eresia è eternamente parziale sia nella sua scansione produttiva che nei temi e rispetto ai suoi contenuti. L’ultima sua clamorosa è stata di permettere, senza batter ciglio, l’interferenza inaudita dell’orrendo statalismo – sia in Cina che in Italia – nel potere esclusivo della gestione ecclesiale e nella sua liturgia. Sempre, si sa, intangibili!

Il santo Inglese Tommaso Moro giunse a farsi decapitare come martire cristiano, anche molto colto, per la pubblica opposizione al suo re Enrico VIII che si sposò anticattolicamente sei (!) volte. Pure come «serial killer» di sue consorti, fino al conseguente, orribile e ovvio scisma anglicano
Il modernismo prende le sue origini, molto protestanti, anche dallo scisma ribellistico e gnostico  provocato dal re inglese. Il quale si auto-elegge, di fatto, anti-papa anglicano della «sua» Chiesa britannica a sostegno, in sintesi, dei suoi capricci e malori edonisti propri del narcisista, penoso e vitalistico da assoluto e arbitrario regnante. L’uomo che si crede e vuole porsi al posto di Dio, inizia così nell’era moderna, con gli assassini anche  legalizzati e il diritto illimitato di Enrico VIII. Lutero aveva appena iniziato nel frattempo sul continente europeo (nel 1517) lo scisma che, a sua volta,  avrebbe  ingenerato  più di duemila altre separazioni all’interno di tutta la galassia protestante. In un processo di devastazione che ha finito per sfigurare anche la Chiesa cattolica. Con l’ultimo e attuale papato, si è giunti in effetti anche a promuovere attivamente – a periodi alterni e in una continuità sconvolgente – ciò che si è definita la modernista e autodeterminata Nuova Chiesa, del teologo eretico tedesco Karl Rahner. Molti teologi, non solo esclusivamente tomisti e necessariamente detti autentici «tradizionalisti» (a rigore, i cattolici non possono essere altro!) hanno stigmatizzato siffatta tendenza con l’appellativo di eresia modernista. Quella descritta meticolosamente e magistralmente nell’enciclica Pascendi di san Pio X nel 1907. Tutte le profezie, dal Vecchio Testamento all’Apocalisse fino alle più recenti mariane, tutte  convergenti  verso l’Apostasia dell’Antecristo, si stanno puntualmente avverando sotto gli occhi di relativamente pochi ridotti fedeli e ferventi petrini. I quali tentano di incarnare umilmente, ma consapevolmente, il Mistero del Corpo Mistico.
La testimonianza intima, privata e soprattutto pubblica, la tanto dimenticata pubblica, costituisce la modalità di questo destino di salvezza divina e creaturale.

In Cina, il noto totalitarismo iper-materialista marxista vieta, alla del resto consenziente Chiesa  romana, che i veri vescovi cattolici siano preventivamente non conformi al suo comunismo. Anche con liturgie prive di laudi alla triste bandiera «rossa nazionalista e collettivista»!
È soprattutto con l’ideologia materialista, gnostica e oggi particolarmente denominata mondialista, di radice massonica, che il diabolico progetto anti-religioso ora onusiano della storia sta imperversando nella violenza apparentemente pacifica di tutta la nostra era. La cultura politica cinese è infatti ancora per molti versi precedente, peggiore, malgrado o grazie al maoismo e all’orrido postmoderno occidentale e secolarizzato, detto democratico. Esso è tuttora biecamente assassino per le attuali decine di migliaia di martiri della libertà cosiddetta laica e di quella salvifica trinitaria. I discreti e sterminati campi di concentramento orientali sono (come al solito) ancora oggi le riedizioni dei gulag staliniani che inghiottiscono i «dissidenti» orientali nella sordida e artatamente afona tolleranza di facciata. Con cui trattano la loro sadica violenza sterminatrice mentre fingono di limitarsi «solamente» a strappare le croci in cima ai poveri campanili residuali, anch’essi quasi subito da distruggere. Il loro mondialismo, in réaltà, coincide con l’ingegneria sociale dei grandi gruppi anonimi finanziari e digitali che governano realmente il mondo intero con e loro politiche efficaci e neo-maltusiane edoniste. È pur vero che il regime più letale per la religiosità cristocentrica è però quello occidentale. Il quale con la mistificazione «soft elettorale» annienta implacabilmente la libertà alla radice, col riduzionismo del pensiero reso anche unico. Ma siffatto grado di violenza sempre astutamente nascosto dà tutta la sua misura, quella interna alla sottomissione del mondo politico (leggere delle masse popolari) al potere mondialista, anche in Italia. E da parte, ora anche dei vertici della Chiesa cattolica. Questi già hanno accettato in Cina la sostituzione dei vescovi non servili con quelli in accordo col partito comunista oppressivo per il popolo di Dio. Il tutto in grado di mescolare la sacra liturgia della Transustanziazione eucaristica con gli slogan del regime già totalitari, sotto lo sventolio delle bandiere rosse. Il generale statalismo mondiale, della supremazia dello Stato su Dio e  sulle Sue Leggi, è ancora più immediatamente percepibile. La cosa rende ancor più inaccettabile la remissiva acquiescenza della Chiesa ai dictat cinesi modernamente totalitari e forse inconsapevolmente onusiani: san Tommaso Moro si rivolta nella sua tomba.

Complice lo stesso molto cinese Coronavirus, alla disposizione governativa italiana che ha tenuto aperti i «Tabacchi» e chiuso laicisticamente le chiese per le «Messe», si è opposto anche molto  praticamente con l’«obiezione di coscienza» un noto leader cattolico autodenunciatosi.
Il suo nome è molto conosciuto dai cattolici rigorosi come leader da decenni  (era stato anche studente negli anni ’50 in una classe di don Giussani al liceo Berchet a Milano): Peppino Zola!
Dichiarandosi «obiettore di coscienza», ha ora affermato, anche clamorosamente, di aver disobbedito all’assurda e anche anti-concordataria decisione del governo italiano di vietare le Sante Messe con i suoi Sacramenti. Naturalmente è andato alla Santa Messa : l’inanità crudele dell’interdizione è stata presentata nell’articolo pubblicato – uno dei tanti  brillanti e incontestabili che l’avvocato Zola pubblica da parecchi decenni – ora anche come dirigente dell’associazione «Nonni 2.0». Il gesto e le argomentazioni, presentati nel particolareggiato scritto unito al fatto contestato, sono stati largamente commentati sia come prodotto favorevole e sia avversati da alcuni fedeli papisti, ma solo apparenti, pedissequi e soprattutto ereticamente anti-petrini. I quali hanno visto, nel gesto e nella presa di posizione, solo la pura disobbedienza alla linea papalina del resto espressamente e altamente deliberata (in realtà alle molte sue linee doverosamente contestabili!). Da un migliaio di chilometri dove vivo da più di quarant’anni (a Bruxelles), non aggiungerò nemmeno un ben inutile (e tardivo) applauso molto meritato al fatto altamente dimostrativo e pregnante di contenuti autenticamente cattolici. Già del resto celebrati egregiamente dal sempre inappuntabile direttore del prestigioso social network  online «Tempi», Rodolfo Casadei. Mi preme invece sottolineare un aspetto rimasto alquanto non troppo evidenziato: l’assoluta e imprescindibile grandezza cattolica del gesto in sé : l’obiezione di coscienza stessa! Viviamo in un mondo dove, da molti anni, è in corso un tentativo – per ora anche abbastanza «riuscito» – di annichilire ed eliminare questo dispositivo essenziale di libertà almeno individuale (ma non solo).
L’accusata «missione» di brutalità modernista è quella di rimuovere anche questo vero e proprio istituto storico di coscienza nella testimonianza irriducibile della Persona. Il sopraddetto mondialismo dispotico, semplificatore e totalitario si fonda – al meglio – sull’apparente potenza della democrazia politicistica, cioè sulla molto ricorrente dittatura della maggioranza. E non su quella sempre legittima dell’unica ed eterna verità, del resto negata dal relativismo dominante, anche «religioso».
Per cui la prevalenza maggioritaria viene esercitata, nella forma sia legittima (cioè corrispondente fondamentalmente alla sempre possibile e casualmente coincidente verità) o in quell’altra falsa (dunque solo quantitativamente vincente, abitualmente ormai in auge).
Si tratta qui pure della oculata e nota riserva mentale di Churcill per cui dichiarò che «la democrazia è solo il miglior sistema politico finora trovato». Ragion per cui almeno l’obiezione di coscienza personale rimarrebbe come sola possibilità di affermazione, benché quasi solo simbolica, della sempre indispensabile e possibile verità unica. Tutta la suprema barbarie dell’ideologia mondialista della nostra época è contenuta nell’annientamento della divina istituzione «obiezione di coscienza», quantomeno per la Libertà e libertà personale!

Il nuovo partito politico cattolico, Popolo della Famiglia, ingiustamente negletto dalla sua fondazione  da moltisissimi cristiani italiani, non ha nemmeno parlato di questo fiero episodio, per prenderne le difese. Ragione per renderlo presto indegno di voto da parte degli stessi cattolici.
Ho più volte sostenuto fin dal 2016 l’indispensabilità anche di un partito unico, non politicistico, rappresentativo naturalmente di tutti i cattolici, tra i molti organismi politici borghesi e più o meno gnostici operanti. E per i quali, da quasi trent’anni, il mondo cattolico vota e spesso si candida al loro servizio. In una dissennata e masochistica diaspora verso detti partiti indegnamente borghesi così preferiti, anche se popolari di opposizione al mainstream. Ebbene, al PdF, il «mio» partito cattolico, rispettoso esplicitamente della grandiosa e pertinente DSC (Dottrina Sociale della Chiesa), non ha nemmeno citato questo episodio della presa di posizione del cattolico Zola. Ripicca simmetrica rispetto al silenzio di boicottaggio gravemente subito, per la Chiesa e per il suo popolo di Dio, oltreché per tutto il pubblico bene comune della democrazia?
Ma l’appunto assume tutta la sua relativa gravità in quanto esso costituisce, in sovrappiù, la quarta occasione di molto sospetto disaccordo con mie posizioni politiche specifiche più che motivate.
Le altre tre, tutte da me ugualmente denunciate in questo blog, con la molta modestia del caso naturalmente, erano riferite a proposito di tre problemi comunque cruciali : un certo statalismo dello stesso partito PdF che mi era parso di aver individuato tra i suoi ranghi al sud dello Stivale; l’indispensabile uscita dall’Euro contro cui si è dichiarato a sorpresa senza motivazioni il suo presidente (dunque contro lo scopo ben conosciuto di poter stampare moneta (!) e per, eventualmente, deprezzarla a vantaggio delle esportazioni, nonché, sul piano politico, non fosse che per riformare efficacemente l’attuale perversa UE); e la rifondazione radicale, dalla testa ai piedi dei trattati conformi al mondialismo della stessa Unione Europea succeduta alla degenerazione abberrante della iniziale e ben cristiana Comunità Europea (cosa su cui tutto il partito PdF potrebbe convenire subito, soprattutto allo stato attuale disastrato della crisi economica da Convid).
Se poi si aggiunge quest’ultima relativa per l’appunto all’«obiezione di coscienza», potremmo avere di che mettere in crisi – una volta tutte ben verificate – lo stesso mio supporto strategico a questo partito malgrado tutte le motivazioni esplicite e per nulla popolari (già numerose) di sostegno.
È certo che una massiccia adesione a siffatto partito PdF da parte dei cattolici, che dovrebbero aver anche costatata l’assoluta ulteriore nefasta e viziosamente turpe sterilità della loro diapora elettorale (per più di un quarto di secolo), tutto il contesto costruttivo della sua reale fondazione sarebbe rimesso radicalmente in gioco. Peraltro, la cosa non è nemmeno lontanamente presente in alcuna agenda – che io sappia –  nemmeno culturale delle organizzazioni ecclesiali (piuttosto di tendenze spiritualiste!). In effetti, tutto il processo iniziale ideativo del nuovo partito laico, appena fondato, per cattolici e uomini abbastanza liberi di «buona volontà», è stato innaturalmente stravolto anche a causa del movimento molto eretico in atto nella gerarchia ecclesiale vaticana favorevole al mondialismo dell’UE. Per cui è verosimilmente necessario ancor più pregare, anzi pregare cantando per invocare l’intervento dello Spirito Santo: «Veni Creator Spiritus».                     

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