Perché la più prestigiosa casa editrice francese, La Pléiade di Gallimard, giunge a più di 14 riletture dei suoi testi prima delle pubblicazioni? L’ho ancor più capito eseguendo una pulitura finale, nota come “cosmetica”, al mio ultimo romanzo che ho pure tradotto in italiano…

Ortografici, sintattici, terminologici, di ripetizioni, refusi, con paralogismi e varie ottusità: ecco cosa ho trovato di piccoli errori quasi invisibili e alquanto inestirpabili…

Essi servono provvidenzialmente almeno a conservare un po’ di umiltà salutare al proprio spirito. Ne ho fatto, ancora, una caccia detta “spietata”: chi potrebbe dire di averla davvero ultimata? Quando i poeti, anche i più talentuosi, parlano delle fatiche improbe nello scarnificare i loro versi per sottrarli alla ciccia della loro inessenzialità, si ha una idea iniziale del lavoro detto di cosmesi sempre necessario dopo il “peccato originale” di scrivere. Di voler fissare cioè la concettualizzazione che solo può cercare, a volte, di salvare l’uomo dalla sua banalità costernante. Così, anch’io mi sono sottoposto alla corvée di rileggere le 50.000 parole e passa de mio romanzo sulla vita della mia grande famiglia emigrata, in un secolo nei vari continenti, fino a parlare sei lingue nelle nostre case. E dopo aver attraversato, come del resto alcuni altri miliardi di congeneri, quattro civiltà (!) consecutive e mai così rapidamente susseguitesi nella storia: da quella contadina e artigianale tra le due guerre mondiali, a quella industriale del boom anni ’50-’70 e poi verso l’età detta post-industriale ’80-’90. Per giungere all’attuale epoca del terzo millennio chiamata – da quasi una ventina d’anni – la civiltà della glocalizzazione (globalizzata e localizzata allo stesso tempo).

Ricercare oggi, soprattutto oggi, la qualità della categoria del prodigioso nella normalità dell’esistente, con lo sguardo il più possibile deideologicizzato

Tutta l’eccezionalità e il vero interesse del racconto in questione consiste nella quotidianità, naturalmente abituale, di una famiglia molto modesta, normalmente invasa però dal secolo più intenso e sconvolgente della storia. È nel fatto, quindi, che non abbia dovuto ricorrere a stratagemmi artificiali (non l’avrei comunque mai fatto!) et artatamente sorprendenti per rendere “interessante” lo svolgersi degli eventi veramente straordinari che hanno costellato l’ultimo centinaio d’anni. Il quale ha modellato lo scenario di fondo di questo romanzo quasi autobiografico. E, soprattutto, la straordinarietà (tanto ricercata dalla letteratura contemporanea!) è potuta invece scaturire dalla mancanza, da me preordinata, di occhiali ideologici nello sguardo interpretativo degli avvenimenti. Con cui i vari personaggi descritti hanno vissuto la semplice, elementare e apparentemente spoglia loro esistenza. È infatti la vita, sempre meravigliosa nella sua unicità creaturale, e inevitabilmente divina, a rendere sempre egregia, al di fuori cioè del gregge massificato, lo stupefacentemente affascinante svolgersi delle semplici e irripetibili storie personali.

Il mito della totale autonomia dell’individuo modernista (non moderno!) e dell’inesistenza della Verità salvifica, come primo oggetto di ricerca dell’uomo!

Il comune denominatore delle persone che animano l’intreccio della narrazione è la naturale e frequente ricerca attiva, molto attiva, di salvezza dalla follia: in diversi paesi del mondo, con una vita fondata sulla sola autorealizzazione narcisistica, come ormai avviene abitualmente. Vale a dire, su una illegittima e stupidavolontà di potenza radicalmente irreligiosa (o simmetricamente d’impotenza nel diffusissimo riduzionismo). Senza alcuna trascendenza realmente creaturale e divina. Così, la cura di perfezione delle 14 riletture francesi (ma altrettanto avviene anche per la dignità e il prestigio delle lingue pure con “pochi” locutori) è quanto rimane, nel processo di superficializzazione generale detto dell’attuale riduzionismo massificato del pensiero unico e secolarizzato. Pensiero questo, teso ad eliminare totalmente dalla faccia stralunata e alquanto già impazzita della Terra la presenza della Salvezza cristiana e cattolica con la sua Chiesa.

Click!

Cliccate nella sezione di questo Blog per scaricare il romanzo in questione intitolato, per l’appunto, “Modernità senza modernismo”. Siccome io, l’autore di turno, lavoro ancora nella mia azienda, sebbene ormai in seconda fila, la lettura per ogni interessato è gratuita: come sempre dovrebbe essere in quanto prodotto o sottoprodotto dell’incommensurabile ed eterna gratuità dello Spirito. Leopardi, il più grande poeta e scrittore filosofico italiano, dopo naturalmente Dante e forse Manzoni, agognava a far stampare le sue opere e “operette” a trecento copie…

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