Bologna, 25 settembre 2016 : alla svolta statalista, passivamene spiritualista e intimista di Comunione e Liberazione, si è aggiunto – ancora più grave! – il cattoprotestantesimo a giorni alterni di Papa Francesco. Cosa fare? La firma di Socci.

Avrei voluto non mancare a questo appuntamento diventato storico presso la Madonna di San Luca, ma sono bloccato per più di dieci giorni qui a Bruxelles nella mia agenzia, di cui mia figlia ha ripreso la direzione generale (www.eurologos.com). Ero già d’accordo e speranzoso con la stessa Assemblea lanciata in agosto da Argelli, ma quando ho visto la firma dell’ex ciellino Antonio Socci sul documento di lancio ufficiale, coi suoi contenuti che seguo da più di una decina d’anni sui suoi libri e articoli, ho subito ravvisato il colpo d’ala di qualità a tutta l’iniziativa. Dopo la mia vacanza con mia moglie a Norcia prima del terremoto col centinaio di dissidenti di Comunione e Liberazione, e dopo l’adesione al progetto di associazione culturale denominato “Esserci”, questo pur breve avvenimento a San Luca m’è parso, con l’intervento di Socci, il primo atto fondativo sufficientemente ampio di un nuovo movimento ecclesiale: molto antico e cristocentrico nella rigorosa Tradizione. Dopo tanti anni che l’aspettavo!
Ho quindi immediatamente spedito la mia e-mail di partecipazione con allegata la preghiera alla Vergine e ancora una visita prossima al Monumentale sulla tomba di don Giussani. Alcune altre firme di persone conosciute direttamente a Norcia mi hanno ancor più rassicurato sulla fondatezza di questa prima assemblea autocostatativa: il processo di identificazione ecclesiale iniziato molti anni fa, soprattutto, con l’azione alquanto ereticamente casuistica di Papa Francesco coincidente con la svolta, ancor prima, statalista e da parecchio tempo irreversibile (!), della CL di Carron, mi appariva giunto alla prima maturazione, non solo in fase di primizie.

A cosa questo nuovo movimento fedelmente giussaniano, centrato sulla sequela Trinitaria di Gesù, si oppone e cosa afferma? Cinque eresie e cinque Verità.
1 –
Prima eresia, lo statalismo: esso non è solo e conseguentemente economico o politico, ma profondamente – sempre e innanzitutto – spirituale e religioso. Vale a dire che essa afferma la supremazia materialista, esplicitamente o silenziosa, dello Stato sull’inviolabile libertà della Persona creaturale. Sant’Ambrogio, prima di convertilo (se così si può dire) e battezzarlo, cacciò dalla “sua” cattedrale di Milano l’imperatore Teodosio, il quale cercava statalisticamente (già più di millecinquecento anni fa) di affermare il suo dominio mondano su quello spirituale.
2 – Paradossalmente lo spiritualismo astratto e psicologista altro non è che il necessario simmetrico al dominante, afono e permissivo materialismo individualista teorizzato dal mistificante pastoralismo onusiano e diabolicamente in auge nel nostro Occidente.
La grande e rigorosa teologia di don Giussani era invece la sua indomita e suprema globalità Trinitaria.
3 – Correre appresso alla cultura nichilista e spappolatamente ignorante delle masse abbrutite dal relativismo endemico, siano esse atee o pietistiche e genericamente cattolichie nel buonismo, porta come prima conseguenza ad affermare la dominazione ideologica della cosiddetta “religione civile” massonica. Quella del “volemose tutti bbene”, non militante cristiana salvifica e solamente “testimoniale”, automatica e coatta nel privato.
I martiri cristiani nel mondo ancora oggi piangono per questo, ancor più che per la perdita della loro vita.
4 – La pseudo liberale e falsamente neutrale rinuncia ad indicare ai cattolici, fedeli naturalmente alla Chiesa, sul come per esempio votare (sic!), significa di fatto rinunciare al principio religioso e globale del “religare”: la religiosità che riguarda tutta, completamente tutta, la vita e tutte le cose esistenti nel Creato.
L’idea centrale contraria cioè del carisma e della visione di monsignor Giussani!
Oggi ci sono moltissimi “cattolici progressisti e adulti” che si pongono, anche come candidati o eletti lobotomizzati, in partiti, esplicitamente nei loro programmi e comportamenti politici come miscredenti sistematici pubblici.
5 – Questi suddetti punti qui sinteticamente riassunti costituiscono quattro tendenze infernali della secolarizzazione che da almeno tre-quattro secoli stanno reificando progressivamente l’umanità.
Il loro tentativo è di rifiutare la creaturalità dell’uomo di fronte al Creatore cui si vuol, di fatto, sostituire.
Esattamente l’opposto di quanto affermato per tutta la vita dal servo di Dio don Gius!

Come ha ancora ricordato Socci nel suo post dell’11 settembre scorso sul Blog Lo Straniero, la prima missione della comunità ecclesiale laica può anche giungere, come ai tempi dell’eresia ariana, a dover salvare la sopravvivenza della Verità eterna della Chiesa, anche contro la volontà dell’intero clero!
Si ricordi la canonizzazione, però un secolo dopo, dell’eroicamente isolato sant’Atanasio, contro quasi tutti diventati ariani…
Sono tra quelli che pensano e cercano di agire per affermare una convergenza del popolo di Dio con le posizioni profetiche, dopo quelle di don Giussani, del nostro rigorosissimo e umile – non falsamente modesto! – Socci (che non conosco personalmente). Lui, come san Benedetto che abbiamo potuto riscoprire a Norcia suo borgo natale, ha tolto il disturbo molto criticamente dall’ormai chiaramente eretica (che ce lo si dica!) Comunione e Liberazione da molti anni.
Il carisma di don Giussani è ormai patrimonio prezioso della Chiesa vivente: esso è già tracimato dappertutto. Peraltro, il santo patrono d’Europa, vittima di tre tentaivi di avvelenamento da parte dei suoi stessi monaci, aveva molto semplicemente premura laconica di andarsene senza nulla recriminare e rivendicare: che verificassero, anche loro, le a suo giudizio eterodosse e fallimentari ipotesi monastiche testardamente avanzate… Il futuro santo aveva ben altro da fare che continuare a cianciare inutilmente e gettare le sue perle agli impenitenti eretichini, abbonati al crimine non solo teologico!
Moltissimi, innumerevoli – si sa – hanno poi seguito il grande e solitario fondatore della famosa Regula, magna carta di tutti i monachesimi alla base della civiltà occidentale e universale.
Modello anche per il Gius, del resto.
E questo, fin dagli Stati Uniti: da dove son giunti a Norcia per far rivivre il primo convento benedettino con canti gregoriani e in latino: per tutte le “Ore” della Chiesa. Li abbiamo incontrati!

Commentaires

  • Forse ci dimentichiamo sempre che la Chiesa non è come noi vorremo che fosse, ma come Dio ce la da, e la misericordia verso gli altri (per il Signore sia l’adultera che il giovane ricco o Giovanni e Andrea, erano solo persone da accogliere) non esclude ne un papa ne quei “cretini” che ignoranti e pecoroni seguono pedissequamente Carron senza capire quanto lui (a caso voluto da don Giussani) li manipoli e li travi in nome di un ossequio a un progetto di secolarizzazione!

    Cecilia Masotti4 octobre 2016
    • Cara Cecilia,

      Dio, come insegna anche tutta la Tradizione bimillenaria cattolica (e, naturalmente, don Giussani) ha talmente rispetto per la libertà degli uomini e del singolo uomo che rifiuta anche di “darci una Chiesa” a suo piacere: piuttosto si fa crocifiggere. Dipende dalla nostra fede e volontà. Sempre.
      Anche rispetto alle persone non si limita ad “accoglierle”, ma ne ama il personale destino fino a farsi baciare (altro che accoglierlo!) da Giuda.
      Non mi pronuncio qui, perdipiù in modo generico, sulla “pecorosità” dei ciellini: di certo non sono “cretini”. Fondo sulla loro intelligenza e onestà spirituale. Sono diventati, oppure, quelli a cui alludi, sono sempre stati dei casuisti (il causismo, degenerazione eretica di tre secoli fa, rinasce oggi sotto le spoglie dello statalismo).
      A sua volta lo statalismo (correre appresso al mondo e non alla Trinità) ha sempre affermato il predominio dello Stato sulla libertà inviolabile (ma sempre violata col peccato) della Persona: vale a dire la legge di Dio.
      Don Giussani non ha nominato don Carron “a caso”: semplicemente non disponeva (in quanto non esiste proprio!) di alcuna assicurazione sull’immutabilità della sua posizione ecclesiale…
      C’è anche da chiedersi se non siano i “traviati” del mondo ad influenzare “pedissequamente” Carron & C. e non (solo) il contrario…
      Ma che rifacciano l’Azione Cattolica tranquillamente, se è quanto vogliono fare!
      Ognuno ha ben altro da fare, nella libertà progettuale naturalmente.

      Un caro abbraccio

      F.T.

      Veni Sancte Spiritus. Veni per Mariam.

      Franco Troiano4 octobre 2016

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