L’accettazione passiva o subordinata del nichilismo secolarizzato mette in evidenza che i cattolici non hanno un partito per cui votare. Votano qualunque cosa, quando lo fanno, nel relativismo assoluto.

Ormai è evidente: il male assoluto della nostra epoca è il nichilismo relativista. Non è l’islamismo assassino, né lo statalismo delle tasse che ci obbliga a lavorare per gli Stati fino a fine agosto inizio settembre. Questi non sono altro che semplici conseguenze, banali conseguenze, della tragedia passivamente subita del male, della matrice stessa di tutti i mali, che la nostra socialità detta moderna sembra aver accettato come naturale: il relativismo secolarizzato. Si potrebbe dire che l’opinione corrente considera normale che la verità non esista o non più. Che i nostri valori siano solo economici e che il nostro futuro non ci appartenga assolutamente. La reificazione, vale a dire la cosificazione della nostra vita e delle nostre società, ci ha preso par mano e la fatalità di un mondo ostile e assassino ci perseguita come mai uccidendo la nostra civiltà per il solo fatto che è cristiana. Anzi, che essa era maggioritariamente cristiana: in quanto nessuno osa ormai affermare – salvo  qualche cattolico illuminato – che la libertà di cui godiamo è stata generata da millenni di cristianesimo. I combattenti estremi e assassini delle nostre società libere e laiche – soprattutto gli islamisti non dormienti – sono diventati così quasi i soli a ricordarci che è stato Gesù ad aver distinto, per  primo nella storia, la separazione evangelica del potere di Cesare da quello di Dio.

Ma questa constatazione profonda è solo la conseguenza del fatto che all’interno delle nostre società dette moderne (occidentali) gli Stati statalisti stanno perfezionanando il lavoro di distruzione attiva e masochista della nostra civiltà. Lo spappolamento dei suoi principi fondatori ha raggiunto livelli che solo aggettivi transumanisti, certamente non umanisti, possono essere utilizzati. Le ultime leggi LGBT (Lesbian Gay Transexual Bisexsual) dette gender stanno disarticolando perfino l’ultima istituzione naturale e cristiana che è la Famiglia. E questo, nella generale convinzione del sedicente progresso, del progressismo antiumano, che le sue origini perseguono nel narcisismo razionalistico (non razionale!) da almeno tre secoli. L’ideologia di supremazia dello Stato statalista – con il suo relativismo agnostico e ateo – sulla Persona e le sue articolazioni umane, completa il rovesciamento  dei principi che hanno impostato le nostre civiltà. E questo, senza alcuna resistenza strutturata e organizzata da parte delle forze che ancora cercano di incarnare la grande tradizione umanista della storia: quella del cristianesimo che annuncia sempre il messaggio salvifico per l’umanità e per ogni uomo.

Cos’è questa resistenza strutturale e organizzata? Prima di tutto la Chiesa e tutti i suoi movimenti ecclesiali che, si sa, hanno come missione principale di continuare ad annunciare il messaggio di salvezza escatologica. Il problema gigantesco è la tradizione sostanziale di questo primo corpo divino che sembra raggomitolato su se stesso da almeno una cinquantina d’anni su posizioni intimiste e spiritualiste. Anche i partiti detti democratico-cristiani sono stati soppressi!
Nell’assenza generalizzata di una presenza razionale e cristiana nello spazio pubblico, la tendenza residuale cattolica si riduce, al meglio, a una sedicente testimonianza personale, interpersonale di tipo privato e piuttosto silenziosa. Preoccupata solo, come si dice,  di non farsi nemici. Il riduzionismo inaudito applicato alla categoria della testimonianza la quale, fondamentalmente, è sempre stata pubblica più che privata e intima, ha reso la presenza dell’idea irriducibile della salvezza eterna (che comincia – si sa – su questa Terra) afona o anche irrilevante. Come se la morte e la resurrezione di Gesù, atti supremi del cristianesimo sulla molto pubblica croce, fossero un fatto privato o intimo!

Non solamente. Ma l’idea di rifondare un nuovo partito politico cattolico non è nemmeno all’ordine del giorno in Europa. Al contrario, c’è una corsa a cercare e ben trovare, ormai da decenni, innumerevoli argomentazioni per non fare nulla. Approfittare opportunisticamente dell’iniziativa divina e affermare che il popolo di Dio non è preparato (ma quando mai lo sarà?)  sono le cerniere intorno a cui girano i loro argomenti. Come se, del resto, la disponibilità operativa di un partito cristiano non sia intrinsecamente un insostituibile e formidabile strumento di formazione! Anche di fronte a una iniziativa di fondazione di un partito cattolico in Italia all’inizio 2016, si è constatata la solita e inammissibile spocchia più distruttiva, che imperversa tra le organizzazioni cattoliche. Il diavolo ci deve aver messo la coda, certamente.

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