« Volete veramente uscire dalla crisi economica? Fate figli!”, ripete Gotti Tedeschi. “Volete veramente pagare meno tasse per la vostra libertà? Licenziate (in Italia) 750.000 statali inutili”, dice Luttwak.

Le ultimissime scemenze governative e pseudo-sondaggiste, acriticamente annunciate dai media e dai primi ministri europei, parlano di “crisi finita” o di “economia rilanciata”, forse ottimisticamente all’1 e qualche zero virgola per cento (oltretutto anche in prospettiva). La gente non ci crede molto e constata scetticamente la realtà. La verità è che, naturalmente, dopo almeno un ventennio di crisi e crisette economiche dette “superate”, si è giunti ad un assestamento minimale e storicamente prevedibile sotto cui non è più possibile scendere. Le recessioni subite, soprattutto le ultime, non possono strutturalmente più proseguire: si è mediamente comunque avuta una “produzione demografica recessiva di circa uno virgola cinque” e non di zero (al posto di due virgola uno). La crisi economica – continua a ribadire  Ettore Gotti Tedeschi alle orecchie autotappate del mondo (non c’è peggior sordo di chi non vuol ideologicamente sentire) – è causata dal deficit pauroso della natalità dell’Occidente dagli anni ’60: dalle ultime due generazioni. Con anche più di un bambino in media per famiglia in meno, c’è stato un calo delle popolazioni dette opulenti e dedite a pillole, spirali varie anticoncezionali e pure con aborti banalizzati. Non sono nati più di un miliardo e mezzo nel mondo (tre volte la popolazione europea). Ragion per cui  si è registrato un crollo progressivo, facilmente intuibile ma generalmente non compreso, della domanda interna detta occidentale fino a provocare (via via) una serie di crisi diversamente denominate e sempre più gravi. Fino all’ultima devastatrice del 2007. Invece di capire cosa stesse succedendo veramente, gli innumerevoli “esperti” economici, politici e culturali si sono dati allo sport delle previsioni annunciate, e puntualmente disattese, dell’uscita dalle differenti crisi (minimizzando e superficializzando nelle continue falsificazioni). Dette crisi  denominate occasionalmente, erano e sono tutte però riconducibili all’unica e principale analizzata e descritta da Gotti Tedeschi, ex responsabile finanziario del Vaticano: l’orrenda e oceanica denatalità contro Dio e contro natura. Sul perché tutta la cosiddetta intellighenzia non abbia ancora compreso lo svolgersi della semplice realtà culturale ed economica di progressiva e gigantesca penuria – tra il dilagare dello squallido edonismo da barboni massificati – ho intenzione ancora di ritornare prossimamente su questo Blog, necessariamente breve. Si tratta delle idee acefale neomaltusiane e post-sessantottine dettate dall’infondata paura, soprattutto piccolo-borghese, ribellista e radicalmente miscredente. Queste ultimissime scemenze governative e sondaggistiche sono generalmente europee: ogni paese del nostro Vecchio e Lobotomizzato Continente le sta demagogicamente alimentando e se ne sta – per così dire – ancora nutrendo.  Quasi contemporaneamente in ogni paese.

Se poi le stesse popolazioni europee volessero almeno attenuare la schiavitù di una generale tassazione depredatoria cui sono sottoposte, dovrebbero affrontare seriamente il problema pluridecennale di diminuire drasticamente – e non aumentare! – la spesa pubblica. Con i loro deficit sempre più corruttivi nei riguardi delle generazioni goderecce e a ufo adulte: molto inconsapevolmente criminali rispetto alle generazioni future (le vere vittime!). E questo, per diminuire radicalmente le tasse che paralizzano, in sovrappiù, da più di quarant’anni le economie anche dei paesi più sviluppati, bisogna attaccarsi alle spese statali e stataliste che ne sono la causa. E siccome la spesa pubblica è composta per più dell’80% dal costo del personale (regionale, provinciale e comunale), bisogna seguire il consiglio constatativo e ben ponderato di Edward Luttwak, l’economista socio-politico americano, che nel 2014 ha calcolato che bisogna licenziare in Italia almeno 750.000 statali eccedenti da molti lustri. L’ultimo caso criminale dei dipendenti comunali, assenteisti sistematici, a Sanremo, spiaggisti che si facevano timbrare il cartellino del lavoro da un collega a turno (anche in slip) è emblematico del milione e più di “posti di lavoro” pubblici assolutamente clientelari, pleonastici e sindacali: una corruzione cumulativa, fatalmente organizzata e colossale, alla base dell’orribile corrutela nazionale. All’estero, non si è molto da meno sul piano quantitativo. In Belgio, per fare l’altro esempio che conosco bene, dove i socialisti statalisti sono stati al potere nell’ultimo mezzo secolo, si è quasi giunti a un milione e mezzo di statali: praticamente altrettanto quanti lavoratori del privato! Tutto l’apparato produttivo privato sul piano europeo – si sa – nell’ultimo quindicennio ha dovuto licenziare e ridurre il personale già attaccato razionalmente dalle crisi di fine anni ’70, ma il settore pubblico non ha fatto altro che aumentarlo. Eccetto quello britannico che ha licenziato 490.000 funzionari pubblici non appena Cameron è arrivato al potere, secondo le promesse elettorali: i media continentali non ne parlano. Ma anche nessun altro governo europeo, né partito politico (!), ha all’ordine del giorno un siffatto sacrosanto programma di giustizia e adeguamento.

La “ciliegina” mastodontica, sulla torta avvelenata dello sperpero nella penuria, è completata dal costo degli interessi annuali (sempre per l’Italia) di ben 90 miliardi da pagare sul debito pubblico. Il governo ha appena deciso, con l’ulteriore aumento del deficit di bilancio, di aumentare ulteriormente questo importo titanico: le colpevolmente ignare generazioni di giovani possono ringraziare del regalo di questo debito supplementare messo sistematicamente sul loro groppone… Per avere una idea dell’entità di cotanto costo annuale per i relativi interessi, si abbia presente che l’ammontare del cosiddetto “patto di stabilità” (già considerato eccezionalmente e relativamente dispendioso):  gli è inferiore a più di due terzi! Che lo facciano i governi europei nichilisti, tutti demagogici per gestire il potere a loro esclusivo vantaggio, dei diversi stati membri (quelli meridionali sono pure i peggiori) e che pratichino siffatti maneggi veramente delinquenziali, non meraviglia cinicamente nessuno o quasi. Ma che formazioni anche ecclesiali cattoliche nemmeno parlino di questi problemi e del livello della reale libertà dei loro popoli per la loro conseguente schiavitù impositiva (e non solo), costituisce uno scandalo inaccettabile.                  

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