Perché lo spiritualismo religioso porta al giorno d’oggi fatalmente allo statalismo parassitario ? Se la fede non produce cultura e civiltà diventa fideismo illusorio, subordinato e sterile.

A parte l’apparente birichinata da ragazzetto per discutere (brillamentemente) di teologia con i dottori al Tempio, non si conoscono nella vita di Gesù altre testimonianze pubbliche compiute prima dei Suoi tre anni ben e storicamente evangelici. Ai Suoi santi genitori molto preoccupati di averLo smarrito, aveva risposto per la prima volta in quanto Cristo investito di missione salvifica esclusiva da parte del Padre Eterno. In seguito, tutta la Sua vita pubblica che conosciamo, culminante nella Sua Passione e Resurrezione, si è svolta pricipalmente sotto gli occhi di tutti: nella più alta spiritualità e nell’incarnazione più intima e vissuta! Gesù, va da sé, non è mai stato spiritualista. Anche il suo metodo pedagogico d’insegnamento passava molto spesso per il concreto esistenziale delle Sue parabole…

Nella nostra epoca, assistiamo invece a ritirate pusillanimi e timorate della vita cristiana in una dimensione spesso intimista e involuta, strappata dalla vita pubblica e sociale. Un cristianesimo piuttosto nascosto, di soppiatto, volontariamente sottomesso e pieno di remissione in rapporto alla vita comune, generale e politica. Questa attitudine spiritualista più che spirituale e religiosa corrisponde ai desideri dei laicisti atei che, per definizione, perseguono una azione costante e accanita – secondo la loro ideologia – per espellere i cristiani dalla vita sociale e pubblica. Questo posizionamento sedicente culturale dei cristiani è stao chiamato autolaicista: una vera e propria volontà spontanea di sottrarsi alla vita sociale e politica dove, in realtà, destini umani barbari e irreligiosi sono quotidianamente decisi e costruiti. Il campo è così lasciato libero all’armata immensa dei nichilisti che si arrogano il diritto di rappresentare indebitamente l’umanità intera. La quale, in tal modo, è ridotta alla loro molto piccola e falsificata dimensione esistenziale: la missione di annunciare la Buona Novella da parte dei cristiani sarebbe così ridotta, fondamentalmente, alla liturgia e alla preghiera (piuttosto clandestine e, ormai, non praticate dalla gran maggioranza): in ciò che sono state definite le sagrestie o le nuove catacombe private, volontariamente scelte. La facoltà di forgiare la vita pubblica e politica, vale a dire costruire la cultura e la civiltà umane nel suo sviluppo a partire dalla fede come lo si è sempre fatto da millenni, è attribuita spontaneamente, da parte di questi cristiani spiritualisti (anche cattolici), ai devastatori relativisti e ai miscredenti secolarizzati. E  questo, lasciando loro la vittoria fattuale in una lotta data già persa dal suo inizio. Il tutto, nella rinuncia ad ogni speranza terrena mettendo, opportunisticamente, “tutto nelle mani della potenza del… Signore”: abusivamente incaricato totalmente ed esclusivamente della giustizia umana da loro disertata…
La vita dei cristiani è così ridotta alla sua sola verticalità celeste et ultraterrena mentre il Regno di Dio comincia – lo si sa molto bene e fondatamente – su questa Terra. La verticalità eterna stessa riguarda l’orizzontalità – almeno dal punto di vista strettamente umano – di questo mondo.
Tutta l’incarnazione evangelica lo insegna e testimonia.

Da qualche secolo, soprattutto dall’illuminismo (che ha in ogni caso ripreso e sviluppato il valore della ragione greca, ossia il razionalismo riduttivo di oggi), si è introdotto nella storia l’idea narcisistica dell’uomo autosufficiente, incredulo e senza alcun bisogno di essere salvato (i greci erano almeno politeisti!). Questa visione agnostica dell’uomo e della vita è diventata progressivamente dominante nel nostro mondo. Ma siccome gli uomini della grande civiltà, se non credono in Dio, giungono a credere praticamente a tutti e a qualsiasi cosa, hanno adottato fatalmente, in gran parte, un nuovo idolo al posto della fede nel Creatore: lo Stato ultrapotente detto “provvidenza”, burocratico e statalista. Così, lo Stato assoluto non solamente è diventato prioritario a tutto, ma vuole anche teorizzare la sua posizione acquisita di supremazia e di potere anche sulla Persona e la sua intangibile libertà. Tutta la civiltà occidentale, fondata sulla Persona e il tentativo modernista (non moderno!) di questi ultimi secoli, l’uomo ateo pretende modificarla in modo barbaro distruggendo tutto e pretendendo superficialmente rimanerci situato all’interno.
In realtà il dominio dello Stato non può essere che totalitario in quanto esso sradica il fondamento stesso della Persona: la quale – si sa – è ontologicamente irriducibile!
Questa ideologia transumanista, detta nichilista, per la quale la verità non esiste assolutamente e non può esistere, è principalmente assunta da tutta la sinistra storica. Anche una parte della destra è stata conquistata da codesta idea devastatrice. Il che fa sì che la quasi totalità dell’ideologia contemporanea (dominante anche in molti settori cristiani!) è divantata statale e, nell’ultima metà del secolo, persino molto statalista: vale a dire una vera e propria nuova religione che ha anche la pretesa di riconcepire tutto e tutta la natura umana della vita.

A partire dal momento che i cristiani rinunciano a rendere presente nella storia i principi divini che hanno constatato nella nostra stessa vita e tramite la Rivelazione, è inevitabile che lo statalismo non possa che trionfare. Quando la fede rinuncia a produrre e riprodurre la cultura della salvezza eterna (che comincia qui) non può che permettere l’installazione di una visione dittatoriale (sì, sì, la parola è ben scelta!) del nichilismo programmatico. La sola visione culturale che si oppone all’assurdo e devastante statalismo – di cui la crisi economica non è che una manifestazione – è naturalmente quella del cristianesimo. È esclusivamente con la visione globale e culturale religiosa (dal latino religare, collegare) che si può resistere all’orribile riduttivismo statalista e relativista. Lo si può verificare dalla continua e inutile logorrea, per esempio, politicistica quotidiana!
Innanzitutto analizzato e ben identificato, il nichlismo può così essere battuto in tutte le sue manifestazioni anche minime quotidiane. I numerosi media ai quali siamo sottoposti non si privano, in tutte i loro innumerevoli messaggi, di invadere le nostre vite avvelenandole con il loro nulla travestitodi diverdimento apparentemente gioioso, ma in fin dei conti molto triste nella loro banalità sistematicamente alienante. La fede spiritualista privata di cultura cristiana demassificante può solo cadere sotto i colpi del relativismo che spande le sue radiazioni mortalmente abbrutenti. Inutile così meravigliarsi quando ci si imbatte con oh quanti cristiani addormentati da cotanto edonismo della mutua. E, perdipiù, in preda a comportamenti massificati senza quasi alcuna religiosità.
I cristiani spiritualisti dovrebbero sempre ricordarsene.

 

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