Una Lettera aperta contro lo spiritualismo dei cristiani che stanno divenendo progressivamente cattoprotestanti nei loro comportamenti: il cattolicesimo è tutt’altra cosa!

Dopo quasi due mesi, riprendo i miei post. Nel frattempo non ho perso veramente tempo: ho pubblicato come supplemento a questo blog una quarantina di pagine per un documento critico, molto critico, ai movimenti ecclesiali intitolato: “Lettera aperta a Comunione e Liberazione. Una critica radicale, dunque amorosa, ai movimenti cattolici intimisti, psicologisti e spiritualisti. Soprattutto al movimento cui appartengo, Comunione e Liberazione”. Era già da anni che l’avevo in mente e non osavo scriverla. Criticare apertamente, anche in modo aspro, i movimenti della Chiesa e, soprattutto la mia associazione alla quale appartengo intimamente, è un atto troppo complesso, implicante e profondo. Quante volte ho rimandato la corvè!
Due avvenimenti mi hanno fatto decidere: il primo, tipicamente sociale di testimonianza pubblica; e il secondo, di tipo “interno” riguardante il rapporto con l’Autorità religiosa, soprattutto la mia.

Il primo fatto. Il 20 giugno 2015 si è svolta a Roma una grande manifestazione cattolica contro le leggi Gender pronte per essere approvate al parlamento italiano, allo stesso modo di quelle già acquisite in maniera scellerata in altri paesi europei: almeno l’Italia resista alla scempiaggine nichilista del nostro Vecchio continente… L’atteggiamento della Chiesa, molto diviso sul problema e l’iniziativa, è stato ambiguo: parecchie personalità anche prestigiose (cardinali, vescovi, preti e grandi leader di movimenti) hanno sostenuto la manifestazione mentre associazioni, pure importanti come l’Azione Cattolica, per motivi diversi si sono allineate alle posizioni del segretario della CEI (l’organizzazione dei vescovi) monsignor Galantino, che ha dichiarato l’avvenimento “inopportuno”. CL, il mio movimento internazionale, ha aderito alla posizione ufficiale dell’AC e di questo organo ecclesiatico (controverso), lasciando però la porta aperta affinché “personalmente” i suoi ciellini potessero partecipare attivamente ma in modo alquanto eterodosso: in effetti molti sono venuti a Roma… La manifestazione è stata grandiosa e brillante riuscendo anche a far sospendere la procedura dell’approvazione delle leggi!
Già questo atteggiamento ambivalente e troppo “prudente” della Chiesa, malgrado la presa di posizione chiara di Papa Francesco nel suo discorso al parlamento europeo di Strasburgo contro la follia delle iniziative Gender e LGBT, mi aveva fatto decidere a scrivere. Oltre contro la triste divisione, anche contro l’idea cattoprotestante della doppia posizione dell’Autorità religiosa alla quale i fedeli non sapevano bene obbedire! Andare o non andare? Io sono andato a detta manifestazione con altri membri di una nuova associazione che abbiamo fondata nel 2014: Nonni2.0 (www.nonniduepuntozero.eu) che sostiene la libertà e l’esclusività di educazione da parte della genitorialità nella famiglia.

La seconda ragione, che paradossalmente mi ha portato a preparare questo grosso documento composto di una ventina di capitoletti (pubblicati ieri), è stata la quantità impressionante delle argomentazioni riguardanti i problemi dell’univocità della posizione, prima ancora dell’obbedienza sacra dei cattolici, delle Autorità ecclesiastiche, anche di CL stessa. Tutta la Lettera aperta è fondata sulla critica allo spirtualismo che sta facendo sprofondare, in questo pontificato contraddittorio e superficiale, la dottrina cattolica della Tradizione della Chiesa in quella del protestantesimo, nei fatti.  Siccome le chiese si svuotano e il nichilismo sembra trionfare, si ha tendenza a correre appresso alle deleterie abitudini della masse centrifugate dette dei “fedeli”, per inserire principi teologici che non hanno più molto di cattolico. Il principio di Autorità ne è la prima definizione portante. Non per l’evidente utilità dell’”unità che fa la forza” (che può funzionare per i sindacati o i partiti politici), ma per il fatto che la natura dell’Essere è unica e non dualistica! Il monoteismo, e non il politeismo, ha fondato la civiltà occidentale. Anche il carisma è irriducibile e individuale, personale, insostituibile: i comportamenti  possono solo scaturire da un unico criterio ontologico.
Lo spiritualismo, paradossalmente, permette invece ad ognuno di decidere individualisticamente ciò che arbitrariamente desidera: anche per mancanza di cultura cristiana. La fede, sebbene incerta e debole, è una e non due. Altrimenti si è sottomessi alla subordinazione permanente a chiunque: non è vero che che l’uomo contemporaneo crede in nulla, crede in tutto e acriticamente a tutti.

Sto leggendo un grosso libro teologico “Misericordia” (Queriniana) del cardinale tedesco Walter Kasper, quello che era stato incaricato da Papa Francesco, di introdurre i temi al Sinodo aperto nel 2014: tutta la sua posizione ecclesiale, anche sui temi della famiglia, corre appresso al fatto che il matrimonio in crisi nei nostri giorni sta tutto distruggendo. Ebbene, si ha così la tendenza ad adattare la verità intrinseca della vita e della Tradizione, oltre che dei Sacramenti, alle norme e costumi abitualmente praticati…
Allo stesso modo, Papa Francesco ha appena emesso in due “motu proprio”, vale a dire due bolle concepite da solo e sulla sola sua autorità, con direttive pastorali sul divorzio che si potrebbero, a prima vista, giudicare eretiche sul sacramento del matrimonio, secondo questa “moda” di adattare la religione ai desideri delle masse abbrutite. Ritornerò su questo tema prossimamente.

In effetti, le critiche radicali contenute nella mia Lettera aperta sono tutte tese a mostrare come lo spiritualismo psicologistico ed intimista non fa che astrarre il cattolico dalla realtà, da tutta la realtà, per permettergli di distrarsi dai suoi veri problemi (evadendoli) della vita pienamente umana.
Buona lettura.

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