2020 mars 22

L’ecumenismo costituisce la falsificazione ecclesiale forse più mistificante. Esso ha contribuito al compimento della crisi identitaria della Chiesa cattolica nell’ultimo mezzo secolo. Il suo attivismo scatenato è stato paragonabile e proporzionale solamente alla mancanza totale del minimo risultato reale di avvicinamento tra le diverse religioni. Ma soprattutto, lo sforzo della sedicente «unità» con i detti «fratelli separati» si è concluso già nella devastazione e nella degenerazione del solo cattolicesimo. Il quale non ha fatto altro che aumentare la nullificazione della sua eterna, incommensurabile e intangibile Verità Unica: supremazia senza possibilità di mediazioni e di contaminazioni.

L’ottimismo infantile del Concilio Vaticano II ha aperto e accelerato radicalmente i processi fondati sulla parola più vuota di significato della nostra era detta moderna: il dialogo. Il cattolicesimo può veramente dialogare solo se è profondamente certo della sua propria identità trinitaria rivelata, esclusivamente salvifica e soprattutto dottrinariamente dogmatica della sua religiosità millenaria. Sarebbe necessario […]

L’œcuménisme constitue la falsification ecclésiale peut-être la plus mystifiante. Il a contribué à l’accomplissement de la crise identitaire de l’Église catholique dans le dernier demi-siècle. Son activisme acharné a été comparable et proportionnel seulement au manque total du moindre résultat réel de rapprochement entre les différentes religions. Mais surtout, l’effort de la soi-disant « unité » avec lesdits « frères séparés » s’est soldé déjà dans la dévastation et dans la dégénération du seul catholicisme. Lequel n’a fait qu’augmenter la nullification de son éternel, incommensurable et intangible Vérité Unique : primauté sans possibilité de médiation e de contamination.

L’optimisme enfantin du Concile Vatican II a ouvert et accéléré radicalement les processus fondés sur le mot le plus vidé de signification de notre ère dite moderne : le dialogue. Le catholicisme ne peut vraiment dialoguer que s’il est profondément certain de sa propre identité trinitaire révélée, exclusivement salvifique et surtout doctrinairement dogmatique de sa religiosité […]